PDF - Senato della Repubblica
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<strong>Senato</strong> <strong>della</strong> <strong>Repubblica</strong> – 45 –<br />
XV LEGISLATURA<br />
281ª Seduta Assemblea - Resoconto stenografico<br />
26 febbraio 2008<br />
dimostrati uno strumento importantissimo, nell’ambito del partenariato per<br />
la pace, che ha coinvolto persino i Paesi dell’ex blocco orientale.<br />
Il comma 3 prevede la spesa di 14.503.000 euro per la prosecuzione<br />
degli interventi di ricostruzione in Iraq e in Afghanistan, oltre che – come<br />
si evince dalla relazione tecnica – in Libano, dove stiamo facendo la nostra<br />
parte, con l’apprezzamento di tutti i Governi del blocco che partecipa<br />
alla missione, ma soprattutto delle Nazioni Unite.<br />
Ebbene, gli interventi esperiti a favore <strong>della</strong> pace, grazie a questo importante<br />
sacrificio del Paese, riguardano un numero di obiettivi imponente:<br />
la missione in Libano, la missione in Afghanistan (che comprende sia la<br />
missione ISAF, sia la missione EUPOL per la formazione di una polizia<br />
civile afgana), la missione «Active Endeavour» nel Mediterraneo, dove<br />
ci è stato richiesto dal Dipartimento di peace keeping operation delle Nazioni<br />
Unite di inviare il nostro contingente navale per il controllo delle<br />
acque prospicienti il territorio libanese. E ancora, ricordiamo i Balcani.<br />
Abbiamo discusso <strong>della</strong> delicatissima vicenda del Kosovo e dell’Albania,<br />
dove passano i traffici più imponenti di stupefacenti, nonché, prima che le<br />
nostre truppe militari addestrassero la polizia albanese al controllo dei<br />
confini, quelli di esseri umani, soprattutto verso l’Italia e l’Europa. Ora<br />
quei traffici sono stati in qualche modo inibiti.<br />
Siamo in Medio Oriente, ad Hebron e a Rafa, siamo in Africa, nel<br />
Darfur, nel Ciad, nella <strong>Repubblica</strong> democratica del Congo; partecipiamo<br />
alla missione delle Nazioni Unite a Cipro e siamo protagonisti di programmi<br />
di cooperazione tra le forze di polizia italiana e quelle di altri<br />
Paesi, tra cui il Kosovo, la Moldova, l’Ucraina, la Bosnia Erzegovina, i<br />
territori palestinesi e perfino Haiti.<br />
Insomma, siamo nei Paesi poveri del mondo, colleghi senatori. Siamo<br />
impegnati a qualificare il personale di quei Paesi ed anche il nostro personale,<br />
visto che forniamo ai nostri operatori corsi di lingua araba. Siamo<br />
impegnati a rafforzare i contingenti locali, la polizia afgana, quella libanese,<br />
gli eserciti locali, affinché un giorno si possa consegnare questi<br />
Paesi poverissimi, in cui manca il necessario, alle autorità locali.<br />
Saranno missioni lunghe ed altri sacrifici saranno richiesti al Paese.<br />
Ma al di là dell’investimento economico, che quest’Aula si appresta a licenziare,<br />
e al di là dell’importanza umanitaria di queste missioni, riconosciuta<br />
a livello internazionale, ricordo che dietro questo sforzo c’è il sacrificio<br />
di circa 10.000 nostri militari, ai quali voglio riservare – insieme a<br />
quest’Aula – un ricordo accorato, soprattutto per quelli che hanno perso<br />
la vita. Questi militari guardano al proprio impegno non soltanto come<br />
ad una professione, ma come ad un importante impegno umanitario e di<br />
pace, nell’interesse delle popolazioni più sfortunate del mondo.<br />
Ebbene, in Commissione difesa si è sperimentato, insieme con la<br />
Commissione affari esteri, un percorso di condivisione importante. Abbiamo<br />
votato quasi all’unanimità e chi non ha voluto sottoscrivere lo ha<br />
fatto non perché non lo avesse fatto precedentemente in forza di un impegno<br />
politico di sostegno al Governo Prodi, ma lo ha fatto perché probabilmente<br />
– lo dico con serenità – siamo in campagna elettorale e diversifi-