PDF - Senato della Repubblica

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Senato della Repubblica – 300 – XV LEGISLATURA 281ª Seduta Assemblea - Allegato B 26 febbraio 2008 permesso di soggiorno di lunga durata (ad esempio per lavoro subordinato, anche a tempo determinato, per motivi familiari, autonomi); sono stati definiti in 6 mesi consecutivi e 10 mesi complessivi i termini massimi di assenza dal territorio nazionale entro i quali si può comunque aspirare allo status di soggiornante di lungo periodo; si è riscontrato che molti lavoratori regolarmente chiedono il ricongiungimento dei genitori in Italia. Costoro ottengono in un primo tempo il permesso di soggiorno temporaneo, poi quello definitivo. Nel compilare moduli e pratiche, alla voce relativa a come pensano di vivere, dichiarano «altri redditi», cioè al loro sostentamento provvederanno i figli; compiuti i 65 anni possono chiedere e ottenere l’assegno sociale: sono privi di reddito (quello dei figli non è cumulabile), sono in possesso del permesso di soggiorno a tempo indeterminato; la condizione indispensabile che il cittadino straniero deve possedere per avere l’assegno sociale è che il cittadino straniero «risieda abitualmente in Italia»; non ci sono controlli relativi a tali rilasci in quanto non vi sono scambi di informazioni, o meglio, i sistemi informatici tra Comuni, INPS e Questura non sono collegati e pertanto non emergono le incongruenze dichiarate; una volta ottenuto l’accredito su un conto corrente in banca o alla posta l’ultra-sessantacinquenne extra comunitario (che non ha mai lavorato in Italia o ha lavorato per periodi minimi per i quali non può essere corrisposta alcuna pensione dallo Stato), o chi per lui, può intascare l’assegno mensile senza spostarsi dal paese di nascita; se i genitori «ricongiunti» sono tutti e due, la somma complessiva ogni anno è di circa 10.000 euro. al 1º gennaio 2006 l’INPS ha registrato in pagamento a cittadini nati all’estero circa 285.000 pensioni di tutte le categorie: vecchiaia, anzianità (in totale 112.000), invalidità (20.000), assegno sociale (18.000), invalidità civile (34.000), superstiti (99.000). A percepire le prestazioni pensionistiche italiane in Italia sono 225.775 cittadini nati all’estero, comunitari e non, così ripartiti: 90.843 pensioni di vecchiaia (età media di 72,1 anni e importo medio mensile di 910 euro), 19.162 pensioni di invalidità (età media di 70,6 anni e importo medio mensile di 506 euro), 58.033 pensioni ai superstiti (età media di 72,6 anni e importo medio mensile di 400 euro) e, inoltre, 34.328 pensioni di invalidità civile e 18.409 assegni sociali. Le prestazioni pensionistiche totali relative a cittadini nati in Paesi da cui provengono i flussi migratori sono circa 100.000, si chiede di sapere in quale modo il Governo intenda di ripristinare la titolarità del diritto ad usufruire delle prestazioni assistenziali ai cittadini italiani che spesso si vedono privati dei loro diritti a causa di un fenomeno e di un abuso ormai incontrollabile da parte di cittadini extracomunitari e neocomunitari che pesa gravemente sulla spesa pubblica del Paese. (4-03472)

Senato della Repubblica – 301 – XV LEGISLATURA 281ª Seduta Assemblea - Allegato B 26 febbraio 2008 PALERMO, NARDINI. – Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. – Premesso che: i piccoli agricoltori lucani vivono da anni una situazione di enorme difficoltà: delle 1.100 piccole aziende agricole della Riforma Agraria, a Scanzano Jonico (Matera) ne sono rimaste poco più di metà e molte altre sono in procinto di chiudere. La situazione è aggravata dalle speculazioni che avvengono nei vari passaggi della filiera che porta i prodotti agricoli dal produttore al consumatore; un caso del genere ha indotto il produttore agricolo Giuseppe Stigliani, di Scanzano Jonico, dopo eclatanti proteste, a denunciare, l’8 ottobre 2001, la società cooperativa Luce Lucana, per truffa ai danni della Comunità europea e dei produttori agricoli; per competenza, la Procura di Roma ha affidato le indagini al Nucleo Carabinieri repressioni e frodi di Salerno, con procedimento 56515/ 01BPM, trasmesso il 1º marzo 2004. Le indagini sono state condotte dal pubblico ministero, dott.ssa Marinella Guglielmotti, del Tribunale di Salerno, che inoltrava richiesta di rinvio a giudizio per dieci indagati; il giudice per le indagini preliminari dott. Vincenzo Di Florio, il 19 maggio 2007, emanava il decreto che dispone il giudizio, in assenza dell’Avvocatura dello Stato, che avrebbe dovuto rappresentare la parte offesa, cioè il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Nel decreto si afferma: «Il GUP considerato che, all’esito dell’udienza preliminare, in ordine alla posizione processuale degli imputati non si appalesa alcun elemento da cui dedurre la loro estraneità ai fatti contestati, né la sussistenza di presupposti idonei ad un eventuale proscioglimento ex art. 129 codice di procedura penale; rilevato che dal complesso delle investigazioni documentate in atti ed, in particolare, dall’informativa di P.G. e da tutti gli atti di P.G. contenuti nel fascicolo procedimentale, emergono sufficienti elementi per il rinvio a giudizio dei pervenuti in ordine ai reati summenzionati; (...) P.Q.M. dispone il rinvio a giudizio di (...) per i reati sopra indicati, indicando, per la comparizione dei predetti, il giudice monocratico della sezione distaccata di Tribunale di Eboli – dr. Roberto D’Auria – e l’udienza del giorno 18 gennaio 2008, alle ore 9.00 in Eboli – Palazzo di Giustizia – aula udienze penali, con avvertenza agli imputati che, non comparendo, saranno giudicati in contumacia.»; anche all’udienza del 18 gennaio 2008, l’Avvocatura dello Stato era assente e pertanto l’udienza è stata rinviata a maggio, si chiede di sapere quale sia il motivo per il quale il Ministro in indirizzo abbia ritenuto di non far rappresentare il suo dicastero in un processo per una truffa che avrebbe sottratto denaro pubblico per una cifra di circa 11 miliardi e 700 milioni di vecchie lire. (4-03473) MALAN. – Al Ministro della difesa. – Premesso che: il Nizza Cavalleria è probabilmente il reparto delle Forze armate dalle origini più antiche, essendo nato nel 1698;

<strong>Senato</strong> <strong>della</strong> <strong>Repubblica</strong> – 300 –<br />

XV LEGISLATURA<br />

281ª Seduta Assemblea - Allegato B<br />

26 febbraio 2008<br />

permesso di soggiorno di lunga durata (ad esempio per lavoro subordinato,<br />

anche a tempo determinato, per motivi familiari, autonomi);<br />

sono stati definiti in 6 mesi consecutivi e 10 mesi complessivi i<br />

termini massimi di assenza dal territorio nazionale entro i quali si può comunque<br />

aspirare allo status di soggiornante di lungo periodo;<br />

si è riscontrato che molti lavoratori regolarmente chiedono il ricongiungimento<br />

dei genitori in Italia. Costoro ottengono in un primo tempo il<br />

permesso di soggiorno temporaneo, poi quello definitivo. Nel compilare<br />

moduli e pratiche, alla voce relativa a come pensano di vivere, dichiarano<br />

«altri redditi», cioè al loro sostentamento provvederanno i figli;<br />

compiuti i 65 anni possono chiedere e ottenere l’assegno sociale:<br />

sono privi di reddito (quello dei figli non è cumulabile), sono in possesso<br />

del permesso di soggiorno a tempo indeterminato;<br />

la condizione indispensabile che il cittadino straniero deve possedere<br />

per avere l’assegno sociale è che il cittadino straniero «risieda abitualmente<br />

in Italia»;<br />

non ci sono controlli relativi a tali rilasci in quanto non vi sono<br />

scambi di informazioni, o meglio, i sistemi informatici tra Comuni,<br />

INPS e Questura non sono collegati e pertanto non emergono le incongruenze<br />

dichiarate;<br />

una volta ottenuto l’accredito su un conto corrente in banca o alla<br />

posta l’ultra-sessantacinquenne extra comunitario (che non ha mai lavorato<br />

in Italia o ha lavorato per periodi minimi per i quali non può essere corrisposta<br />

alcuna pensione dallo Stato), o chi per lui, può intascare l’assegno<br />

mensile senza spostarsi dal paese di nascita;<br />

se i genitori «ricongiunti» sono tutti e due, la somma complessiva<br />

ogni anno è di circa 10.000 euro.<br />

al 1º gennaio 2006 l’INPS ha registrato in pagamento a cittadini<br />

nati all’estero circa 285.000 pensioni di tutte le categorie: vecchiaia, anzianità<br />

(in totale 112.000), invalidità (20.000), assegno sociale (18.000),<br />

invalidità civile (34.000), superstiti (99.000). A percepire le prestazioni<br />

pensionistiche italiane in Italia sono 225.775 cittadini nati all’estero, comunitari<br />

e non, così ripartiti: 90.843 pensioni di vecchiaia (età media di<br />

72,1 anni e importo medio mensile di 910 euro), 19.162 pensioni di invalidità<br />

(età media di 70,6 anni e importo medio mensile di 506 euro),<br />

58.033 pensioni ai superstiti (età media di 72,6 anni e importo medio<br />

mensile di 400 euro) e, inoltre, 34.328 pensioni di invalidità civile e<br />

18.409 assegni sociali. Le prestazioni pensionistiche totali relative a cittadini<br />

nati in Paesi da cui provengono i flussi migratori sono circa 100.000,<br />

si chiede di sapere in quale modo il Governo intenda di ripristinare la<br />

titolarità del diritto ad usufruire delle prestazioni assistenziali ai cittadini<br />

italiani che spesso si vedono privati dei loro diritti a causa di un fenomeno<br />

e di un abuso ormai incontrollabile da parte di cittadini extracomunitari e<br />

neocomunitari che pesa gravemente sulla spesa pubblica del Paese.<br />

(4-03472)

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