PDF - Senato della Repubblica

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Senato della Repubblica – 296 – XV LEGISLATURA 281ª Seduta Assemblea - Allegato B 26 febbraio 2008 MANZIONE. – Al Ministro della giustizia. – Premesso che: il 23 gennaio 2007 la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari acquisiva notizia di reato, a seguito di atto di querela sporto dal prof. Roberto Puzzu – in qualità di rappresentante legale dello SNALS, nei confronti del prof. Antonio Casella, Vicesegretario nazionale del medesimo sindacato, per fatti di appropriazione indebita aggravata presuntivamente commessi nell’esercizio della attività di segretario amministrativo nazionale del richiamato sindacato (carica ricoperta sino alla data del 31 gennaio 2007); il 24 gennaio, il pubblico ministero assegnatario dott. Giovanni Caria iscriveva il prof. Antonio Casella nel registro degli indagati per poi emettere, il 30 gennaio, ovvero dopo soli quattro giorni lavorativi dall’iscrizione nel registro di cui all’art. 335 del codice di procedura penale, avviso di conclusione indagini preliminari, senza aver disposto, da quanto è dato sapere, alcun atto investigativo; il 31 gennaio 2007, prima ancora che la persona sottoposta ad indagine ne venisse a conoscenza e negli stessi momenti in cui il Procuratore redigeva il suo provvedimento, il quotidiano «La nuova Sardegna» pubblicava un articolo sulla vicenda ove si leggeva che «il Sostituto Procuratore Giovanni Caria, al quale un anno fa il Procuratore Capo Giuseppe Porqueddu aveva affidato la delicata inchiesta, ha già depositato in cancelleria l’avviso di conclusione delle indagini», si chiede di conoscere quali iniziative di propria competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare per valutare la correttezza e la diligenza dell’operato della Procura, nonché per individuare i responsabili della «fuga di notizie» che ha dato luogo alla pubblicazione dell’avvenuta emissione di un provvedimento della Procura nello stesso giorno in cui veniva redatto e prima che l’indagato ne avesse formale conoscenza. (4-03468) GRASSI. – Al Ministro dell’interno. – Premesso che: gli organi di stampa («Libertà» di Piacenza, 22 febbraio 2008) hanno dato notizia delle pesanti minacce al Presidente dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di Piacenza, Mario Cravedi; nei giorni scorsi una telefonata anonima ha raggiunto il Presidente Cravedi nella propria abitazione minacciandolo di morte, e la motivazione sarebbe la critica ad un libro di Pansa; giovedì 21 febbraio 2008 nei pressi della Camera del lavoro di Piacenza sono stati trovati sui parabrezza delle auto in sosta dei volantini contenenti gravi minacce al capogruppo del Prc Carlo Pallavicini; nel volantino vengono strumentalizzate alcune affermazioni del consigliere Pallavicini sulle foibe e viene messa una taglia di 3.000 euro oltre alla minaccia di renderlo invalido; considerato che: non è la prima volta che a Piacenza avvengono atti di intimidazione di stampo fascista. Alcuni giorni fa è stata una manifestazione della destra neo-fascista in cui, oltre a bruciare ad una bandiera con la falce e il

Senato della Repubblica – 297 – XV LEGISLATURA 281ª Seduta Assemblea - Allegato B 26 febbraio 2008 martello, sono stati gridati slogan ed esposto uno striscione contro Carlo Pallavicini; questo clima di intolleranza e di violenza è alimentato da palesi strumentalizzazioni della destra, e Mario Cravedi viene minacciato per aver manifestato il suo dissenso verso i contenuti di un libro di Pansa che da anni mette in discussione alcuni valori consolidati della Resistenza, e Carlo Pallavicini per avere criticato l’utilizzo strumentale e idelogico delle vittime delle foibe; le forze politiche hanno espresso il proprio sdegno per questi atti che determinano un clima di intolleranza nella città di Piacenza, si chiede di sapere quali iniziative intenda adottare il Ministro in indirizzo affinché cessino le minacce e gli atti di violenza e venga fermato l’attuale clima di intimidazione nella città di Piacenza. (4-03469) TECCE. – Ai Ministri dell’università e della ricerca e del lavoro e della previdenza sociale. – Premesso che: con deliberazione del Consiglio di amministrazione del 31 marzo 1980, n. 35, l’Università degli studi di Napoli, al fine di sopperire alle carenze manifestate nelle strutture assistenziali dei policlinici, decise di avvalersi della collaborazione professionale di laureati esterni fino a coprire un numero massimo di ore indicate per ogni struttura. Tra il 1980 e il 1984 le Facoltà di medicina e chirurgia hanno reclutato personale medico con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (cosiddetti «gettonati»); negli anni 1981-1997 i «gettonati» attendevano a compiti di assistenza medica con una perfetta identità di funzioni con i medici «dipendenti», ed anzi con ripartizione dei compiti, con orari predeterminati dai Direttori delle cliniche, con turni di guardia, con la necessaria autorizzazione per le assenze e le ferie; tenuto conto che: l’Ispettorato provinciale del lavoro di Napoli ha provveduto, a norma dell’art. 3 della legge dell’11 novembre 1983, n. 638, ad un accertamento della posizione di tutti i lavoratori nelle stesse condizioni su richiesta dei gettonati stessi, ed ha ritenuto che il lavoro fosse sì di natura subordinata ex art. 2034 del codice civile, ma di natura privatistica e non di pubblico impiego, configurando l’INPS quale Ente inteso a tutelate l’interesse di tutti i «gettonati» demandando alla giurisdizione ordinaria la vertenza contro l’Università nella quale un gruppo di medici partecipava come «ricorrenti incidentali»; la sentenza di primo grado emessa dal locale pretore ingiungeva il pagamento da parte dell’Università all’INPS di una somma dovuta per contributi previdenziali omessi e per sanzioni civili, in relazione a rapporti di lavoro subordinato, qualificati formalmente come autonomi, intercorsi con i medici «gettonati»; la Cassazione, in merito, nell’udienza del 6 marzo 2003, riteneva che la controversia appartenesse alla cognizione del giudice amministra-

<strong>Senato</strong> <strong>della</strong> <strong>Repubblica</strong> – 297 –<br />

XV LEGISLATURA<br />

281ª Seduta Assemblea - Allegato B<br />

26 febbraio 2008<br />

martello, sono stati gridati slogan ed esposto uno striscione contro Carlo<br />

Pallavicini;<br />

questo clima di intolleranza e di violenza è alimentato da palesi<br />

strumentalizzazioni <strong>della</strong> destra, e Mario Cravedi viene minacciato per<br />

aver manifestato il suo dissenso verso i contenuti di un libro di Pansa<br />

che da anni mette in discussione alcuni valori consolidati <strong>della</strong> Resistenza,<br />

e Carlo Pallavicini per avere criticato l’utilizzo strumentale e idelogico<br />

delle vittime delle foibe;<br />

le forze politiche hanno espresso il proprio sdegno per questi atti<br />

che determinano un clima di intolleranza nella città di Piacenza,<br />

si chiede di sapere quali iniziative intenda adottare il Ministro in indirizzo<br />

affinché cessino le minacce e gli atti di violenza e venga fermato<br />

l’attuale clima di intimidazione nella città di Piacenza.<br />

(4-03469)<br />

TECCE. – Ai Ministri dell’università e <strong>della</strong> ricerca e del lavoro e<br />

<strong>della</strong> previdenza sociale. – Premesso che:<br />

con deliberazione del Consiglio di amministrazione del 31 marzo<br />

1980, n. 35, l’Università degli studi di Napoli, al fine di sopperire alle carenze<br />

manifestate nelle strutture assistenziali dei policlinici, decise di avvalersi<br />

<strong>della</strong> collaborazione professionale di laureati esterni fino a coprire<br />

un numero massimo di ore indicate per ogni struttura. Tra il 1980 e il<br />

1984 le Facoltà di medicina e chirurgia hanno reclutato personale medico<br />

con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (cosiddetti «gettonati»);<br />

negli anni 1981-1997 i «gettonati» attendevano a compiti di assistenza<br />

medica con una perfetta identità di funzioni con i medici «dipendenti»,<br />

ed anzi con ripartizione dei compiti, con orari predeterminati dai<br />

Direttori delle cliniche, con turni di guardia, con la necessaria autorizzazione<br />

per le assenze e le ferie;<br />

tenuto conto che:<br />

l’Ispettorato provinciale del lavoro di Napoli ha provveduto, a<br />

norma dell’art. 3 <strong>della</strong> legge dell’11 novembre 1983, n. 638, ad un accertamento<br />

<strong>della</strong> posizione di tutti i lavoratori nelle stesse condizioni su richiesta<br />

dei gettonati stessi, ed ha ritenuto che il lavoro fosse sì di natura<br />

subordinata ex art. 2034 del codice civile, ma di natura privatistica e non<br />

di pubblico impiego, configurando l’INPS quale Ente inteso a tutelate l’interesse<br />

di tutti i «gettonati» demandando alla giurisdizione ordinaria la<br />

vertenza contro l’Università nella quale un gruppo di medici partecipava<br />

come «ricorrenti incidentali»;<br />

la sentenza di primo grado emessa dal locale pretore ingiungeva il<br />

pagamento da parte dell’Università all’INPS di una somma dovuta per<br />

contributi previdenziali omessi e per sanzioni civili, in relazione a rapporti<br />

di lavoro subordinato, qualificati formalmente come autonomi, intercorsi<br />

con i medici «gettonati»;<br />

la Cassazione, in merito, nell’udienza del 6 marzo 2003, riteneva<br />

che la controversia appartenesse alla cognizione del giudice amministra-

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