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Senato della Repubblica – 276 –
XV LEGISLATURA
281ª Seduta Assemblea - Allegato B
26 febbraio 2008
zione, la quale implicitamente nega il richiamo in servizio del capitano
Martinez;
viene, infatti, asserito che la procedura seguita dai Comitati provinciali
per il richiamo non sarebbe conforme al regolamento sopra indicato,
poiché la richiesta non sarebbe stata inoltrata tramite i Comitati regionali;
si osservi, in particolare, che la nota prot. n. 2270/04 del 29 novembre
2004, con la quale il direttore del Comitato provinciale di Parma
ha chiesto l’assegnazione di un elemento del Corpo militare, segnalando
espressamente il Capitano commissario Martinez come soggetto di grande
esperienza nel settore da ricoprire, è stata indirizzata al Comitato regionale
Emilia Romagna e per conoscenza (adabundantiam) anche al Comitato
centrale;
tale nota, peraltro, è solo la prima di una lunga serie per via gerarchica,
tutte di pari oggetto e tutte inevase dalla stessa CRI;
ed ancora, la stessa procedura venne seguita anche dal Comitato di
Bari che, con la nota prot. n. 27725 dell’11 gennaio 2005, inoltrava la richiesta
di un soggetto del Corpo militare cui affidare l’Autoparco, segnalando
espressamente il nominativo del capitano Martinez, indirizzata sia
agli organi centrali che a quelli regionali;
la stessa richiesta venne inviata, peraltro, anche al Commissario
straordinario della CRI, al fine di segnalare l’inerzia dei Comitati regionale
e centrale. Ma, anche in tal caso, senza alcun esito;
infine, privo di riscontro è rimasto anche l’atto stragiudiziario del
27 dicembre 2005, con il quale il capitano Martinez chiedeva l’assegnazione
presso uno dei Comitati che ne avessero fatta richiesta;
tale istanza è stata esitata, dopo quasi due anni e solo a seguito di
azione giudiziaria, con la nota oggi impugnata, prolungando ancora di più
lo stato di incertezza lavorativa che affligge ingiustamente il capitano
Martinez;
le richieste di richiamo effettuate dai Comitati provinciali di Parma
e Bari risultano, infatti, perfettamente conformi ai criteri normalmente seguiti
dagli organi della CRI;
l’infondatezza dell’assunto postumo, faticosamente (ed in modo
poco convincente) confezionato dal Comitato centrale con il provvedimento
impugnato, è tanto evidente da avere provocato «l’energica» reazione
del ex Direttore, oggi funzionario amministrativo, come da statuto
CRI, del Comitato provinciale di Parma, il quale, confermando la legittimità
e la correttezza della procedura seguita in conformità ai criteri richiamati,
ha richiesto al Comitato centrale spiegazioni (nota prot. n. 1619/07
del 19 giugno 2007, inviata al Dirigente del Comitato centrale);
nella richiamata nota, in particolare, il responsabile del Comitato di
Parma lamenta la gratuita insinuazione in ordine alla presunta scorrettezza
della procedura utilizzata; dagli atti in possesso la procedura seguita nel
merito si è «svolta correttamente»;
non avendo avuto nessuna risposta, il funzionario amministrativo
del comitato di Parma, ha successivamente intimato riscontro con nota