PDF - Senato della Repubblica
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Senato della Repubblica – 270 – XV LEGISLATURA 281ª Seduta Assemblea - Allegato B 26 febbraio 2008 anche per valutare quali più efficaci attività si possano svolgere in modo coordinato tra le diverse competenze e prerogative istituzionali; se non si valuti essenziale ed improcrastinabile l’avvio di un’inchiesta amministrativo-contabile interessante la gestione dell’ISPESL nell’ultimo decennio; se non si ritenga doveroso, per quanto di competenza, procedere alla sostituzione del Presidente dell’ISPESL e degli altri componenti gli organi di amministrazione e di controllo, al momento della loro scadenza nel mese di marzo 2008, in considerazione dell’assoluto fallimento della loro azione e dello spreco di ingenti risorse finanziarie pubbliche loro assegnate. (4-03444) GRASSI, BRISCA MENAPACE, MARTONE. – Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri. – Premesso che: il 17 febbraio 2008 Hashim Thaqi, Capo del Governo, ha proclamato ufficialmente la dichiarazione di secessione del Kosovo dalla Serbia; Bexhet Pacolli, magnate della finanza e leader del partito «Alleanza per il nuovo Kosovo», ha dichiarato, come riporta il «Corriere della sera» dello stesso giorno, di aver «rifinito sino alle tre di notte la dichiarazione [di indipendenza$œ insieme al rappresentante italiano»; su «la Stampa» del 17 febbraio, in una breve intervista, lo stesso Pacolli chiarisce di aver «lavorato fino a tarda notte per mettere a punto la dichiarazione di indipendenza con l’ambasciatore italiano»; il 18 febbraio il Presidente del Consiglio UE, Dimitri Rupel, al termine del Consiglio affari generali tenutosi a Bruxelles, ha dichiarato che «ogni Paese membro della Ue deciderà in base alle sue leggi e secondo il diritto internazionale se e come procedere al riconoscimento del Kosovo»; il Ministro degli esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos, ha affermato che «la Spagna non riconoscerà l’indipendenza unilaterale proclamata dal parlamento di Pristina, perché non rispetta il diritto internazionale»; la proclamazione dell’indipendenza del Kosovo, ha sostenuto lo stesso Moratinos, è «un atto giuridicamente illegittimo in quanto compiuto senza un accordo tra le due parti in causa e al di fuori di un mandato delle Nazioni Unite»; tale gesto unilaterale, inoltre, viola palesemente la risoluzione 1244 votata dal Consiglio di sicurezza dell’ONU il 10 giugno 1999; Sanda Raskovic Ivic, ambasciatrice di Belgrado in Italia, ha preannunciato, in un’intervista a «il manifesto» pubblicata il 19 febbraio, che sarà «richiamata in patria entro 48 ore dal riconoscimento dell’indipendenza da parte dell’Italia»; nelle scorse settimane il Ministro degli affari esteri italiano Massimo D’Alema ha più volte ribadito il proprio personale assenso verso un processo di «indipendenza sotto supervisione internazionale con limitazioni molto rigorose»;
Senato della Repubblica – 271 – XV LEGISLATURA 281ª Seduta Assemblea - Allegato B 26 febbraio 2008 parallelamente ad una tale disponibilità, il Governo italiano si era impegnato in un dialogo con la Serbia che aveva prodotto l’accettazione, da parte della Serbia, di concedere al Kosovo un’autonomia larghissima, tale da conferire alle autorità locali oltre il 90% delle funzioni statali; il 18 febbraio lo stesso D’Alema ha annunciato che l’Italia procederà al riconoscimento della secessione kosovara «nella forma di una sovranità sotto supervisione internazionale», si chiede di sapere: se corrisponda al vero l’episodio riportato da Bexhet Pacolli relativo al coinvolgimento dell’Ambasciata italiana nella stesura della dichiarazione di indipendenza kosovara; quale sia, ufficialmente, l’orientamento del Governo italiano; se non si ritengano fondati, sul piano del diritto internazionale, i rilievi espressi dal Ministro degli esteri spagnolo; se si stiano valutando i rischi, sul terreno dell’affossamento di ogni ipotesi negoziale e di ripresa di egemonia dei contrapposti nazionalismi, che potrebbe produrre il riconoscimento italiano della nuova realtà statuale. (4-03445) PETERLINI. – Al Ministro dell’interno. – Premesso che: l’interrogante è membro del Gruppo parlamentare «Per le Autonomie» del Senato della Repubblica a far data dal 18 maggio 2006, nonché Presidente del Gruppo stesso dal 19 maggio 2006; fa parte del partito Südtiroler-Volkspartei (SVP); alle elezioni politiche del 9-10 aprile 2006 è stato eletto al Senato della Repubblica in Trentino-Alto Adige/Südtirol nel collegio n. 4 di Bolzano, con il Gruppo elettorale L’Unione-SVP (in base ad un accordo tra la coalizione ed il partito); nel simbolo sotto il quale è stato eletto è contenuta la dicitura SVP-L’Unione, inoltre due cerchi racchiudono uno la Stella Alpina con la sigla SVP e l’altro un arcobaleno con la scritta L’Unione Prodi; il Gruppo parlamentare «Per le Autonomie» è composto da due senatori eletti sotto il simbolo dalla SVP, tre senatori SVP-L’Unione, incluso l’interrogante, tutti eletti in Trentino-Alto Adige, un senatore della Valle d’Aosta e altri quattro senatori di altre regioni eletti con altro simbolo; alla Camera dei deputati la SVP ha quattro deputati; il partito SVP ha deciso di riconfermare la candidatura dell’interrogante con un nuovo simbolo che non conterrà solamente la Stella Alpina e la sigla SVP, ma anche altra grafica, diversa dalla precedente, si chiede di sapere: se il partito sia esonerato o meno dalla raccolta delle firme, presentandosi con un nuovo simbolo alle prossime elezioni politiche che si svolgeranno il 13 e 14 aprile 2008; se il partito della SVP possa presentare un ulteriore diverso simbolo in altra regione. (4-03446)
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<strong>Senato</strong> <strong>della</strong> <strong>Repubblica</strong> – 270 –<br />
XV LEGISLATURA<br />
281ª Seduta Assemblea - Allegato B<br />
26 febbraio 2008<br />
anche per valutare quali più efficaci attività si possano svolgere in modo<br />
coordinato tra le diverse competenze e prerogative istituzionali;<br />
se non si valuti essenziale ed improcrastinabile l’avvio di un’inchiesta<br />
amministrativo-contabile interessante la gestione dell’ISPESL nell’ultimo<br />
decennio;<br />
se non si ritenga doveroso, per quanto di competenza, procedere<br />
alla sostituzione del Presidente dell’ISPESL e degli altri componenti gli<br />
organi di amministrazione e di controllo, al momento <strong>della</strong> loro scadenza<br />
nel mese di marzo 2008, in considerazione dell’assoluto fallimento <strong>della</strong><br />
loro azione e dello spreco di ingenti risorse finanziarie pubbliche loro assegnate.<br />
(4-03444)<br />
GRASSI, BRISCA MENAPACE, MARTONE. – Al Presidente del<br />
Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri. – Premesso che:<br />
il 17 febbraio 2008 Hashim Thaqi, Capo del Governo, ha proclamato<br />
ufficialmente la dichiarazione di secessione del Kosovo dalla Serbia;<br />
Bexhet Pacolli, magnate <strong>della</strong> finanza e leader del partito «Alleanza<br />
per il nuovo Kosovo», ha dichiarato, come riporta il «Corriere <strong>della</strong><br />
sera» dello stesso giorno, di aver «rifinito sino alle tre di notte la dichiarazione<br />
[di indipendenza$œ insieme al rappresentante italiano»;<br />
su «la Stampa» del 17 febbraio, in una breve intervista, lo stesso<br />
Pacolli chiarisce di aver «lavorato fino a tarda notte per mettere a punto<br />
la dichiarazione di indipendenza con l’ambasciatore italiano»;<br />
il 18 febbraio il Presidente del Consiglio UE, Dimitri Rupel, al termine<br />
del Consiglio affari generali tenutosi a Bruxelles, ha dichiarato che<br />
«ogni Paese membro <strong>della</strong> Ue deciderà in base alle sue leggi e secondo il<br />
diritto internazionale se e come procedere al riconoscimento del Kosovo»;<br />
il Ministro degli esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos, ha affermato<br />
che «la Spagna non riconoscerà l’indipendenza unilaterale proclamata<br />
dal parlamento di Pristina, perché non rispetta il diritto internazionale»;<br />
la proclamazione dell’indipendenza del Kosovo, ha sostenuto lo<br />
stesso Moratinos, è «un atto giuridicamente illegittimo in quanto compiuto<br />
senza un accordo tra le due parti in causa e al di fuori di un mandato delle<br />
Nazioni Unite»;<br />
tale gesto unilaterale, inoltre, viola palesemente la risoluzione 1244<br />
votata dal Consiglio di sicurezza dell’ONU il 10 giugno 1999;<br />
Sanda Raskovic Ivic, ambasciatrice di Belgrado in Italia, ha preannunciato,<br />
in un’intervista a «il manifesto» pubblicata il 19 febbraio, che<br />
sarà «richiamata in patria entro 48 ore dal riconoscimento dell’indipendenza<br />
da parte dell’Italia»;<br />
nelle scorse settimane il Ministro degli affari esteri italiano Massimo<br />
D’Alema ha più volte ribadito il proprio personale assenso verso<br />
un processo di «indipendenza sotto supervisione internazionale con limitazioni<br />
molto rigorose»;