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Senato della Repubblica – 254 – XV LEGISLATURA 281ª Seduta Assemblea - Allegato B 26 febbraio 2008 stratura le iniziative di propria competenza utili ad evitare che in futuro i magistrati agiscano palesemente in contrasto con lo spirito e la lettera delle leggi dello Stato. (4-03429) SCHIFANI, CENTARO, ZICCONE, GHEDINI, PITTELLI, MAL- VANO, FAZZONE. – Al Ministro della giustizia. –(Già 3-00963). (4-03430) IOVENE. – Ai Ministri dell’interno, del lavoro e della previdenza sociale e per gli affari regionali e le autonomie locali. – Premesso che: lunedì 11 febbraio 2008, ventinove precari dell’Azienda territoriale per l’edilizia pubblica (Aterp), ex Istituto autonomo case popolari (Iacp), di Vibo Valentia hanno occupato la sede dell’Azienda, costringendo le Forze dell’ordine a presidiare la zona con gravi disagi per i residenti e per i passanti; tre di questi ventinove lavoratori, saliti sul tetto, hanno minacciato di lanciarsi nel vuoto in segno di protesta, desistendo soltanto dopo molte ore, in seguito all’intervento dei rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e del Prefetto; il 27 dicembre 2007 l’Aterp aveva siglato un accordo in Prefettura volto a sanare la condizione di precarietà in cui versano queste ventinove persone che lavorano per l’ente, alcune anche da undici anni e con contratti part-time di tre ore al giorno, retribuite con circa 500 euro al mese; la legge finanziaria per il 2008 del 24 dicembre 2007, n. 244, limita, con le disposizioni di cui all’articolo 3, commi 79, 90 e 94, l’utilizzo di forme contrattuali flessibili da parte della pubblica amministrazione e interviene al fine di stabilizzare il precariato; in questi giorni l’Aterp di Vibo Valentia ha invece indetto vari concorsi, per di più basati soltanto su un colloquio orale, che escludono i precari in questione; già in passato, le organizzazioni sindacali hanno più volte denunciato le irregolarità che hanno falsato l’esito di precedenti concorsi, portando persino alle dimissioni della presidente di una commissione di esami per un concorso di dirigente amministrativo dell’Aterp; considerato che: i concorsi sono stati indetti dall’Aterp di Vibo Valentia sulla base di una delibera regionale, la n. 841 del 3 ottobre 2005, di cui esistono addirittura due differenti versioni: una che si limita ad ampliare la pianta organica e un’altra che consente di espletare anche i concorsi; i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, dopo un incontro in Prefettura, hanno ottenuto dal Prefetto l’impegno a sospendere le prove di concorso; il 17 gennaio 2008 la Giunta della Regione Calabria ha nominato Commissario dell’Aterp di Vibo Valentia, Ubaldo Multari, già commissario dell’Aterp di Reggio Calabria, in sostituzione del precedente commissario Francesco Scopacasa;
Senato della Repubblica – 255 – XV LEGISLATURA 281ª Seduta Assemblea - Allegato B 26 febbraio 2008 per giovedì 14 febbraio 2008 il Prefetto ha disposto un nuovo incontro tra i rappresentanti sindacali e il nuovo commissario Ubaldo Multari; il nuovo commissario, a circa un mese di distanza dalla nomina, deve ancora entrare in funzione, mentre il precedente Commissario, sebbene sostituito, continua nella sua attività, compreso lo svolgimento dei concorsi contestati, si chiede di sapere: se si ritenga opportuno attivare iniziative di competenza al fine di garantire da parte dell’Aterp il pieno rispetto dell’accordo siglato nella Prefettura di Vibo Valentia il 27 dicembre 2007; se si ritenga opportuno di verificare come sia potuto accadere che la Regione Calabria abbia approvato due versioni della medesima delibera, chi abbia la responsabilità di questo fatto e quale delle due versioni sia da assumere come legittima; quali siano le ragioni che impediscono al nuovo Commissario di prendere servizio; se il commissario sostituito possa continuare, così come sta facendo, nelle sue funzioni; quali iniziative di competenza si intendano assumere per assicurare la stabilizzazione, nelle forme previste dalla legislazione, dei precari in questione. (4-03431) GRASSI. – Ai Ministri dell’interno e della salute. – Premesso che: si è appreso per mezzo degli organi di stampa dell’irruzione senza mandato degli agenti del Commissariato Arenella di Napoli, presso il Policlinico II, l’11 febbraio 2008, a fronte di presunta notizia anonima di feticidio; risulta che in tali circostanze, pur rassicurati sulla legittimità dell’aborto dal personale medico, le Forze dell’ordine comunque abbiano proceduto al sequestro del materiale biologico espulso e della cartella clinica della donna, procedendo immediatamente all’interrogatorio della donna, immediatamente a seguito dell’intervento di IVG cui era stata sottoposta; nell’ambito di tale intervento le Forze dell’ordine avrebbero mostrato alla donna il materiale biologico espulso, e, sempre in quella sede, abbiano proceduto all’interrogatorio di una donna allocata nella stessa stanza dell’indagata, donna peraltro in stato di gravidanza a rischio; le modalità ed i tempi con cui si è esperito l’intervento vanno ad incidere in maniera rilevante sulla salute psicofisica sia della donna indagata, da pochi minuti sottoposta ad IVG, sia della donna interrogata, in stato di gravidanza a rischio; il sequestro del materiale biologico espulso, alla luce della rilevanza dei referti presentati e delle testimonianze dei medici coinvolti, appariva del tutto inutile ad effettuare ulteriori riscontri; l’interrogatorio reso senza adeguate garanzie, nell’immediatezza dell’operazione di IVG, era manifestamente nocivo per l’indagata, co-
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<strong>Senato</strong> <strong>della</strong> <strong>Repubblica</strong> – 255 –<br />
XV LEGISLATURA<br />
281ª Seduta Assemblea - Allegato B<br />
26 febbraio 2008<br />
per giovedì 14 febbraio 2008 il Prefetto ha disposto un nuovo incontro<br />
tra i rappresentanti sindacali e il nuovo commissario Ubaldo Multari;<br />
il nuovo commissario, a circa un mese di distanza dalla nomina,<br />
deve ancora entrare in funzione, mentre il precedente Commissario, sebbene<br />
sostituito, continua nella sua attività, compreso lo svolgimento dei<br />
concorsi contestati,<br />
si chiede di sapere:<br />
se si ritenga opportuno attivare iniziative di competenza al fine di<br />
garantire da parte dell’Aterp il pieno rispetto dell’accordo siglato nella<br />
Prefettura di Vibo Valentia il 27 dicembre 2007;<br />
se si ritenga opportuno di verificare come sia potuto accadere che<br />
la Regione Calabria abbia approvato due versioni <strong>della</strong> medesima delibera,<br />
chi abbia la responsabilità di questo fatto e quale delle due versioni sia da<br />
assumere come legittima;<br />
quali siano le ragioni che impediscono al nuovo Commissario di<br />
prendere servizio;<br />
se il commissario sostituito possa continuare, così come sta facendo,<br />
nelle sue funzioni;<br />
quali iniziative di competenza si intendano assumere per assicurare<br />
la stabilizzazione, nelle forme previste dalla legislazione, dei precari in<br />
questione.<br />
(4-03431)<br />
GRASSI. – Ai Ministri dell’interno e <strong>della</strong> salute. – Premesso che:<br />
si è appreso per mezzo degli organi di stampa dell’irruzione senza<br />
mandato degli agenti del Commissariato Arenella di Napoli, presso il Policlinico<br />
II, l’11 febbraio 2008, a fronte di presunta notizia anonima di feticidio;<br />
risulta che in tali circostanze, pur rassicurati sulla legittimità dell’aborto<br />
dal personale medico, le Forze dell’ordine comunque abbiano proceduto<br />
al sequestro del materiale biologico espulso e <strong>della</strong> cartella clinica<br />
<strong>della</strong> donna, procedendo immediatamente all’interrogatorio <strong>della</strong> donna,<br />
immediatamente a seguito dell’intervento di IVG cui era stata sottoposta;<br />
nell’ambito di tale intervento le Forze dell’ordine avrebbero mostrato<br />
alla donna il materiale biologico espulso, e, sempre in quella<br />
sede, abbiano proceduto all’interrogatorio di una donna allocata nella<br />
stessa stanza dell’indagata, donna peraltro in stato di gravidanza a rischio;<br />
le modalità ed i tempi con cui si è esperito l’intervento vanno ad<br />
incidere in maniera rilevante sulla salute psicofisica sia <strong>della</strong> donna indagata,<br />
da pochi minuti sottoposta ad IVG, sia <strong>della</strong> donna interrogata, in<br />
stato di gravidanza a rischio;<br />
il sequestro del materiale biologico espulso, alla luce <strong>della</strong> rilevanza<br />
dei referti presentati e delle testimonianze dei medici coinvolti, appariva<br />
del tutto inutile ad effettuare ulteriori riscontri;<br />
l’interrogatorio reso senza adeguate garanzie, nell’immediatezza<br />
dell’operazione di IVG, era manifestamente nocivo per l’indagata, co-