PDF - Senato della Repubblica

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Senato della Repubblica – 248 – XV LEGISLATURA 281ª Seduta Assemblea - Allegato B 26 febbraio 2008 protezione dei diritti e della dignità delle vittime non omologandole ai clandestini; nei Paesi europei dove è entrata in vigore le vittime hanno accesso ai servizi sanitari, hanno diritto ad un interprete e i loro figli all’istruzione, e viene concesso un permesso di soggiorno temporaneo indipendentemente dalla collaborazione volontaria con le Forze dell’ordine; la Convenzione garantisce un notevole rafforzamento della cooperazione internazionale per individuare e perseguire i criminali prevedendo che il Paese d’origine delle vittime, quello di transito e quello di destinazione lavorino assieme, senza intralci burocratici, scambiandosi informazioni e suggerimenti, si chiede di sapere se, a quasi tre anni dalla firma del trattato, il Governo intenda operare affinché la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani venga al più presto ratificata dal Parlamento italiano. (4-03425) BULGARELLI. – Ai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle politiche agricole alimentari e forestali e dello sviluppo economico. – Premesso che: il 24 gennaio 1983 la società CECA s.r.l. ha ottenuto una concessione di sfruttamento minerario nella località denominata Monte Ladu, nel comune di Putifigari (Sassari) sui terreni di proprietà della famiglia della signora Tanca Felicina, residente ad Alghero; secondo quanto risulta all’interrogante la stessa società nel 1991 ha terminato i lavori di estrazione dalla cava, principalmente di bentonite, proponendosi di restituirlo alla famiglia proprietaria senza peraltro aver effettuato tutti i lavori di ripristino e bonifica previsti dalla legge, come documentato dalla signora Tanca in un lungo carteggio con le autorità competenti; in particolare la famiglia della signora Tanca, che ha rifiutato la restituzione del terreno alle stanti condizioni, lamenta: l’estirpazione di circa settanta piante di quercia probabilmente senza la relativa autorizzazione, non essendo questa mai stata prodotta nonostante le richieste della proprietaria Tanca Felicina; la distruzione del tradizionale muro a secco che delimita il terreno dal lato della strada vicinale, rendendo impossibile l’utilizzo del terreno ai fini del pascolo di bestiame; la mancata documentazione relativa alla provenienza dei materiali con i quali sono stati colmati gli enormi scavi per l’estrazione della bentonite e ogni riferimento alla messa in sicurezza del terreno ex minerario dalla presenza di agenti inquinanti e dal punto di vista geologico per garantirne il futuro uso senza pericolo per persone o eventuali costruzioni da realizzare; il 16 dicembre 2003, con successiva determinazione n. 280 del 22 giugno 2004 della Regione autonoma Sardegna, i titoli minerari in questione venivano ceduti dalla CECA s.r.l. alla Società sarda di Bentonite s.p.a.; in seguito, le due società hanno chiesto unitamente la nomina di un sequestratario, dopo che il Tribunale di Alghero aveva respinto una

Senato della Repubblica – 249 – XV LEGISLATURA 281ª Seduta Assemblea - Allegato B 26 febbraio 2008 prima richiesta effettuata dalla sola CECA s.r.l., perché la stessa ditta non aveva i requisiti per la richiesta in seguito proprio alla cessione dei titoli; il 10 febbraio 2005 l’Assessorato regionale difesa ambientale – Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione Sarda rispondeva ad una precedente richiesta di accertamento dei familiari della signora Tanca, confermando, relativamente allo stato dei terreni, le posizioni della proprietaria tramite relazione all’Assessorato all’industria della Regione Sarda (prot. 9112 del 13 dicembre 2004) e specificando che le informazioni sul caso fossero di competenza del Servizio attività estrattive del medesimo Assessorato; secondo quanto risulta all’interrogante nel contratto di cessione stipulato in lingua inglese fra le due ditte si fa riferimento alla presenza di un allegato IX.4 in cui sarebbe contenuta la lista dei materiali inquinanti riscontrati nei diversi terreni in varie località al momento del passaggio di diverse concessioni, fra cui quella che interessa il terreno di Tanca Felicina; alla richiesta dell’interrogante di poter visionare tale annesso, il Direttore generale del Servizio attività estrattive dott. Luigi Fadda rispondeva con un fax del 22 gennaio 2008 che il documento in questione non risulta agli atti del suo ufficio, si chiede di sapere: se i Ministri in indirizzo intendano accertare la messa in sicurezza in termini ambientali di tutto il territorio denominato Monte Ladu, onde evitare l’insorgere di rischi per il bestiame e dì conseguenza per la popolazione locale; quale sia la risposta dell’Assessorato all’industria alla relazione del Corpo forestale circa lo sradicamento degli alberi e la distruzione delle strutture architettoniche tradizionali; chi abbia autorizzato lo sradicamento dei suddetti alberi; se i Ministri abbiano chiare le dinamiche della vicenda, con particolare riferimento alle modalità di certificazione da parte del Servizio estrattivo della Regione che il ripristino del terreno della sig.ra Tanca Felicina sia avvenute come affermano le due società minerarie. (4-03426) BONADONNA. – Ai Ministri della salute, dell’economia e delle finanze e per gli affari regionali e le autonomie locali. – Premesso che: all’interrogante, il 17 dicembre 2007, è pervenuta una lettera del Direttore generale della Fondazione Santa Lucia di Roma (IRCCS, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico), ospedale di rilievo nazionale e di alta specializzazione per la riabilitazione neuromotoria, con la quale veniva denunciata «la situazione di estremo disagio della Fondazione stessa, a causa della ormai cronica inadempienza della Giunta regionale del Lazio, nei rimborsi per i ricoveri e le prestazioni specialistiche ambulatoriali erogate in convenzione nell’ultimo triennio». In particolare, nel triennio 2005-2007, sono stati decurtartati alla Fondazione Santa Lucia 25 milioni di euro, equiparando, di fatto, l’istituto a carattere scientifico ad una casa

<strong>Senato</strong> <strong>della</strong> <strong>Repubblica</strong> – 249 –<br />

XV LEGISLATURA<br />

281ª Seduta Assemblea - Allegato B<br />

26 febbraio 2008<br />

prima richiesta effettuata dalla sola CECA s.r.l., perché la stessa ditta non<br />

aveva i requisiti per la richiesta in seguito proprio alla cessione dei titoli;<br />

il 10 febbraio 2005 l’Assessorato regionale difesa ambientale –<br />

Corpo forestale e di vigilanza ambientale <strong>della</strong> Regione Sarda rispondeva<br />

ad una precedente richiesta di accertamento dei familiari <strong>della</strong> signora<br />

Tanca, confermando, relativamente allo stato dei terreni, le posizioni <strong>della</strong><br />

proprietaria tramite relazione all’Assessorato all’industria <strong>della</strong> Regione<br />

Sarda (prot. 9112 del 13 dicembre 2004) e specificando che le informazioni<br />

sul caso fossero di competenza del Servizio attività estrattive del<br />

medesimo Assessorato;<br />

secondo quanto risulta all’interrogante nel contratto di cessione stipulato<br />

in lingua inglese fra le due ditte si fa riferimento alla presenza di<br />

un allegato IX.4 in cui sarebbe contenuta la lista dei materiali inquinanti<br />

riscontrati nei diversi terreni in varie località al momento del passaggio di<br />

diverse concessioni, fra cui quella che interessa il terreno di Tanca Felicina;<br />

alla richiesta dell’interrogante di poter visionare tale annesso, il Direttore<br />

generale del Servizio attività estrattive dott. Luigi Fadda rispondeva<br />

con un fax del 22 gennaio 2008 che il documento in questione<br />

non risulta agli atti del suo ufficio,<br />

si chiede di sapere:<br />

se i Ministri in indirizzo intendano accertare la messa in sicurezza<br />

in termini ambientali di tutto il territorio denominato Monte Ladu, onde<br />

evitare l’insorgere di rischi per il bestiame e dì conseguenza per la popolazione<br />

locale;<br />

quale sia la risposta dell’Assessorato all’industria alla relazione del<br />

Corpo forestale circa lo sradicamento degli alberi e la distruzione delle<br />

strutture architettoniche tradizionali;<br />

chi abbia autorizzato lo sradicamento dei suddetti alberi;<br />

se i Ministri abbiano chiare le dinamiche <strong>della</strong> vicenda, con particolare<br />

riferimento alle modalità di certificazione da parte del Servizio<br />

estrattivo <strong>della</strong> Regione che il ripristino del terreno <strong>della</strong> sig.ra Tanca Felicina<br />

sia avvenute come affermano le due società minerarie.<br />

(4-03426)<br />

BONADONNA. – Ai Ministri <strong>della</strong> salute, dell’economia e delle finanze<br />

e per gli affari regionali e le autonomie locali. – Premesso che:<br />

all’interrogante, il 17 dicembre 2007, è pervenuta una lettera del<br />

Direttore generale <strong>della</strong> Fondazione Santa Lucia di Roma (IRCCS, Istituto<br />

di ricovero e cura a carattere scientifico), ospedale di rilievo nazionale e<br />

di alta specializzazione per la riabilitazione neuromotoria, con la quale veniva<br />

denunciata «la situazione di estremo disagio <strong>della</strong> Fondazione stessa,<br />

a causa <strong>della</strong> ormai cronica inadempienza <strong>della</strong> Giunta regionale del Lazio,<br />

nei rimborsi per i ricoveri e le prestazioni specialistiche ambulatoriali<br />

erogate in convenzione nell’ultimo triennio». In particolare, nel triennio<br />

2005-2007, sono stati decurtartati alla Fondazione Santa Lucia 25 milioni<br />

di euro, equiparando, di fatto, l’istituto a carattere scientifico ad una casa

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