PDF - Senato della Repubblica
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<strong>Senato</strong> <strong>della</strong> <strong>Repubblica</strong> – 240 –<br />
XV LEGISLATURA<br />
281ª Seduta Assemblea - Allegato B<br />
26 febbraio 2008<br />
constatato che:<br />
esiste da parte degli attuali vertici <strong>della</strong> C.R.I., insistentemente<br />
enunciata, la volontà di ridurre indiscriminatamente l’attuale forza in servizio<br />
nel Corpo militare <strong>della</strong> C.R.I., formata di 1.260 effettivi, lasciando<br />
solo 306 militari a supporto dei servizi ausiliari delle Forze armate. Non si<br />
comprendono né le motivazioni, né i criteri e la logicità di un provvedimento<br />
che penalizzerebbe una parte di personale militare che ha scelto<br />
di lavorare nella C.R.I. da militare e non da civile;<br />
attualmente operano in stato di precariato 360 militari del Corpo<br />
richiamati in servizio, sembra, da più di 10 anni che occupano, nella quasi<br />
totalità, posizioni rimaste vacanti nella pianta organica dell’ente senza che<br />
sia stata avviata una procedura di concorso «a sanatoria» per immetterli<br />
nel ruolo continuativo del Corpo militare <strong>della</strong> C.R.I., dotandoli di fatto<br />
di un rapporto di impiego a tempo indeterminato dopo anni di precariato;<br />
dal 2004 non sono stati posti in essere gli adeguamenti contrattuali<br />
degli stipendi non applicando i contratti del 2005 e del 2007 con motivazioni<br />
che a giudizio dell’interrogante hanno del «fantasioso» e dell’irrazionale.<br />
Infatti, a totale giustificazione, i responsabili dell’ente sostengono<br />
che la mancanza dell’indicazione «Corpo Militare C.R.I.» sulle leggi di<br />
rinnovo contrattuale per le Forze armate (Esercito italiano, Marina militare,<br />
Aeronautica militare, Carabinieri e Guardia di finanza, che non appartiene<br />
alle Forze armate) escluderebbe il Corpo ausiliario dai benefici<br />
ignorando, forse di proposito, l’art. 116 del regio decreto 484/1936, legge<br />
speciale che è la norma che disciplina lo stato giuridico, il reclutamento,<br />
l’avanzamento ed il trattamento economico ed amministrativo del personale<br />
<strong>della</strong> C.R.I. e, invece, prevede – all’ultimo comma – l’automatica variazione<br />
degli stipendi in relazione a quelli dell’Esercito;<br />
l’altra motivazione sostenuta dai vertici dell’ente è relativa alla<br />
mancanza di fondi specificatamente previsti per gli stipendi dei circa<br />
1.300 militari <strong>della</strong> C.R.I.. A tale proposito, l’interrogante non conosce<br />
gli atti eventualmente posti in essere dall’amministrazione per richiedere<br />
ai competenti Ministeri la copertura di tali emolumenti, ma al contrario<br />
solo azioni poste in essere per adeguare gli stipendi del personale civile<br />
dell’ente e dei dirigenti comprensivi degli oneri accessori quali gli incentivi.<br />
L’interrogante ritiene assurdo come in una stessa amministrazione si<br />
agisca con regolarità per tutelare i dipendenti civili e non si trovi, a distanza<br />
di tre anni, modo per tutelare i dipendenti militari;<br />
rilevato che:<br />
accanto al mancato pagamento degli arretrati di grado ed anzianità<br />
al personale militare, va denunciato, cosa gravissima ed insensata, questa,<br />
il mancato avvio, da parte del Comitato centrale, degli acquisti di materiali<br />
e mezzi (ospedali da campo, nuclei anti NBC, ecc.) richiesti dall’Ispettorato<br />
nazionale del Corpo militare, a fronte di fondi finalizzati regolarmente<br />
pervenuti dal Ministero <strong>della</strong> difesa, per gli approvvigionamenti<br />
necessari all’ammodernamento ed all’ampliamento delle unità mobili di<br />
emergenza;