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Senato della Repubblica – 239 –
XV LEGISLATURA
281ª Seduta Assemblea - Allegato B
26 febbraio 2008
di clemenza e le cause estintive della pena, previsti dai vari ordinamenti in
cui la suddetta Convenzione esplica efficacia,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della questione sopra
esposta;
quali provvedimenti intenda adottare, al fine di garantire l’uniforme
applicazione della Convenzione, nel rispetto della sua ratio e dei
principi costituzionali in materia penale.
(4-03418)
GRAMAZIO. – Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri
della difesa e della salute. – Premesso che:
il Corpo militare della Croce rossa italiana ausiliario delle Forze
armate dello Stato dal 1866 opera al fianco delle predette o autonomamente,
per lenire le sofferenze del prossimo. In tale quadro ha partecipato
a tutti i conflitti armati e gli eventi calamitosi, ottenendo nei 142 anni risultati
ragguardevoli ed il plauso inconfutabile della comunità internazionale;
le medaglie ed i riconoscimenti attribuiti alla Bandiera nazionale
del Corpo militare C.R.I., concessa con legge 25 giugno 1985, n. 342,
ne sono segno tangibile;
tali azioni di ausilio alle Forze armate sono determinate dal regio
decreto 484/1936, art. 1, comma 1, che stabilisce: «Per il funzionamento
dei suoi servizi del tempo di pace e del tempo di guerra la Croce Rossa
Italiana arruola un proprio personale direttivo (ufficiali), e di assistenza
(sottufficiali e truppa), che costituisce un corpo speciale volontario, ausiliario
delle Forze armate dello Stato»; mentre il regio decreto-legge 2034/
1928 all’art. 28, comma 2, fissa i principi:»Per il funzionamento invece
dei suoi servizi del tempo di pace, la Croce Rossa Italiana ha facoltà di
arruolare personale volontario, scelto», invece il comma 3 precisa: «Gli
iscritti nei ruoli dei personali suaccennati dell’associazione, chiamati in
servizio, sono militari e come tali sottoposti alle norme del regolamento
di disciplina e del codice penale del regio esercito»;
precisazioni, inoltre, vengono ribadite nel regio decreto 484/1936,
art. 29, comma 1: «Gli iscritti nei vari ruoli del personale dell’associazione
(...), chiamati in servizio, sono militari e sottoposti alle norme del
regolamento di disciplina e del codice penale del regio esercito»; all’art.
249, comma 1, stabilisce: «Il personale della C.R.I., di cui al presente decreto,
veste una divisa militare» e, nel comma 2, «Il personale chiamato in
servizio (...) deve portare sul bavero della giubba, (...) e stellette a cinque
punte (...) come segno della soggezione alla giurisdizione militare, a
mente dell’art. 523 del codice penale militare»;
la Croce rossa italiana deve poter disporre del suo Corpo militare
per garantire l’ausiliarietà alle Forze armate, per l’attualità pratica ed il
rispetto delle convenzioni internazionali;