PDF - Senato della Repubblica

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Senato della Repubblica – 224 – XV LEGISLATURA 281ª Seduta Assemblea - Allegato B 26 febbraio 2008 dell’economia e delle finanze, Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione); successivamente la Provincia di Cosenza è subentrata all’ente titolare e ha modificato sostanzialmente il primo tratto di strada della SS 660 che parte da Acri, individuando un primo lotto Acri-Chianette (di circa 2 chilometri) con un attraversamento della montagna, oggetto della frana che persiste sul vecchio tracciato, con una galleria di circa 800 metri; alla luce degli standard per la sicurezza nelle gallerie stradali in genere (decreto ministeriale 5 giugno 2001) e la sicurezza della circolazione nelle gallerie stradali in particolare (circolare del Ministero dei lavori pubblici del 6 dicembre 1999, n. 7938, circolare dell’Ente nazionale strade 8 settembre 1999, n. 7735) previsti a livello nazionale e ripresi per determinare il grado di aderenza ed adattamento alle raccomandazioni della direttiva 2004/54/CE concernente l’individuazione dei requisiti minimi di sicurezza per le gallerie stradali emerge che la galleria in oggetto consiste in una lunghezza superiore ai 500 metri, per cui rientra in modo specifico all’attenzione di tale direttiva; inoltre, la variazione prevista farà conseguire un ulteriore aggravio dei costi, si chiede di conoscere: se, in base alle linee guida per la progettazione della sicurezza nelle gallerie stradali secondo la direttiva 2004/54/CE, il progetto esecutivo oggetto dell’appalto promosso dalla Provincia di Cosenza per il primo lotto della SS 660 Acri-Chianette sia uniforme alle direttive; a quale ente sia stata affidata la valutazione tecnico-normativa del progetto esecutivo e per quale ragione l’ANAS, futuro gestore dell’opera in oggetto, non sia stata resa partecipe dello svolgimento di tale valutazione; se l’impegno di spesa pari a 20.617.000 euro, reperiti su delibera del CIPE n. 20 del 2004, sia comprensivo della realizzazione dell’intera opera. (4-03402) BORNACIN. – Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. – Premesso che: da 50 anni gli abitanti di Bogliasco (provincia di Genova) chiedono l’eliminazione dei passaggi a livello che di fatto dividono in due la città rendendo di difficile accesso ed agibilità la parte balneare; evidentemente, questa «operazione» non comporta particolari ed eccessivi impegni di risorse finanziarie; dopo tanta attesa, il 16 gennaio 2008 i vertici di RFI (ex Ferrovie dello Stato) con una lettera indirizzata al Comune avrebbero bocciato il progetto di eliminazione dei passaggi a livello fortemente atteso e, successivamente, la Giunta comunale di Bogliasco ha approvato (con deliberazione n. 49 del 24 aprile 2007) le linee guida del Progetto per la realizzazione del Centro sportivo nell’area ATI n. 5 e del Centro Polifunzionale nell’area ATI n. 3 da realizzare in project financing;

Senato della Repubblica – 225 – XV LEGISLATURA 281ª Seduta Assemblea - Allegato B 26 febbraio 2008 tale decisione, oltre ad essere molto più costosa, è stata adottata – come si è evidenziato- con totale ed esplicita opposizione dei cittadini che, attraverso una petizione popolare promossa dal Comitato «Aria Pulita» nel luglio 2007 manifestarono la loro contrarietà al progetto, anche perché di devastante impatto ambientale e paesaggistico, l’interrogante chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di questa situazione e quali urgenti ed immediati provvedimenti – anche di controllo- si intendano adottare, al fine di scongiurare l’ennesimo scempio ambientale che distrugge il territorio, danneggia la popolazione e non risolve di fatto l’isolamento del centro balneare dal resto del paese a causa di ben due passaggi a livello. (4-03403) NARDINI. – Ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali, delle infrastrutture e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. – Premesso che: in seguito all’esito di attività istituzionali di accertamento, conseguenti a richieste del Comando stazione forestale di Bari e del Comando regionale del Corpo forestale dello Stato (CFS) per la Puglia, è emerso che la nuova caserma forestale, in via di costruzione nella località Torre Tresca al quartiere Poggiofranco/Picone di Bari, con progettazione preliminare e direzione lavori affidata anche al Comando regionale, sta sorgendo su una discarica abusiva; tale discarica risulta già censita dal Comando stazione forestale di Bari nell’ambito del 3º censimento delle discariche abusive, risalente al 2001; il Comando regionale per la Puglia, con nota del 4 aprile 2007, rilevava delle responsabilità per i consegnatari dell’area, derivante dal ritrovamento di rifiuti nella zona oggetto dei lavori; per le opere già realizzate in detta discarica abusiva, consistenti nella muratura perimetrale in cemento armato e acciaio, risulta già impiegata la somma di 500.000 euro, resa disponibile e liquidata direttamente dall’Ispettorato generale del Corpo forestale dello Stato, con stati di avanzamenti del 2005 e del 2006; mettendo a confronto la documentazione cartografica dell’area, contenuta negli elaborati progettuali preliminari predisposti dal Comando regionale del CFS per la Puglia, dal Consiglio nazionale delle ricerche e dal Provveditorato alle opere pubbliche nel 2003, con la documentazione cartografica ed i rilievi contenuti nel progetto esecutivo per la realizzazione della muratura perimetrale della caserma del Corpo forestale redatto dall’ing. G. Vitone nel 2004, si evince che rispetto al piano campagna storico e quello attuale vi è una differenza generale media di 4-5 metri con punte anche di 8-9 metri in più rispetto ai 40 metri sul livello del mare calcolati nel 1963; in termini di volume di materiale estraneo depositato nell’area di Torre Tresca, considerando una superficie di circa 8 ettari interessata

<strong>Senato</strong> <strong>della</strong> <strong>Repubblica</strong> – 224 –<br />

XV LEGISLATURA<br />

281ª Seduta Assemblea - Allegato B<br />

26 febbraio 2008<br />

dell’economia e delle finanze, Dipartimento per le politiche di sviluppo e<br />

coesione);<br />

successivamente la Provincia di Cosenza è subentrata all’ente titolare<br />

e ha modificato sostanzialmente il primo tratto di strada <strong>della</strong> SS 660<br />

che parte da Acri, individuando un primo lotto Acri-Chianette (di circa 2<br />

chilometri) con un attraversamento <strong>della</strong> montagna, oggetto <strong>della</strong> frana<br />

che persiste sul vecchio tracciato, con una galleria di circa 800 metri;<br />

alla luce degli standard per la sicurezza nelle gallerie stradali in<br />

genere (decreto ministeriale 5 giugno 2001) e la sicurezza <strong>della</strong> circolazione<br />

nelle gallerie stradali in particolare (circolare del Ministero dei lavori<br />

pubblici del 6 dicembre 1999, n. 7938, circolare dell’Ente nazionale<br />

strade 8 settembre 1999, n. 7735) previsti a livello nazionale e ripresi per<br />

determinare il grado di aderenza ed adattamento alle raccomandazioni<br />

<strong>della</strong> direttiva 2004/54/CE concernente l’individuazione dei requisiti minimi<br />

di sicurezza per le gallerie stradali emerge che la galleria in oggetto<br />

consiste in una lunghezza superiore ai 500 metri, per cui rientra in modo<br />

specifico all’attenzione di tale direttiva; inoltre, la variazione prevista farà<br />

conseguire un ulteriore aggravio dei costi,<br />

si chiede di conoscere:<br />

se, in base alle linee guida per la progettazione <strong>della</strong> sicurezza<br />

nelle gallerie stradali secondo la direttiva 2004/54/CE, il progetto esecutivo<br />

oggetto dell’appalto promosso dalla Provincia di Cosenza per il primo<br />

lotto <strong>della</strong> SS 660 Acri-Chianette sia uniforme alle direttive;<br />

a quale ente sia stata affidata la valutazione tecnico-normativa del<br />

progetto esecutivo e per quale ragione l’ANAS, futuro gestore dell’opera<br />

in oggetto, non sia stata resa partecipe dello svolgimento di tale valutazione;<br />

se l’impegno di spesa pari a 20.617.000 euro, reperiti su delibera<br />

del CIPE n. 20 del 2004, sia comprensivo <strong>della</strong> realizzazione dell’intera<br />

opera.<br />

(4-03402)<br />

BORNACIN. – Al Ministro dell’ambiente e <strong>della</strong> tutela del territorio<br />

e del mare. – Premesso che:<br />

da 50 anni gli abitanti di Bogliasco (provincia di Genova) chiedono<br />

l’eliminazione dei passaggi a livello che di fatto dividono in due<br />

la città rendendo di difficile accesso ed agibilità la parte balneare;<br />

evidentemente, questa «operazione» non comporta particolari ed<br />

eccessivi impegni di risorse finanziarie;<br />

dopo tanta attesa, il 16 gennaio 2008 i vertici di RFI (ex Ferrovie<br />

dello Stato) con una lettera indirizzata al Comune avrebbero bocciato il<br />

progetto di eliminazione dei passaggi a livello fortemente atteso e, successivamente,<br />

la Giunta comunale di Bogliasco ha approvato (con deliberazione<br />

n. 49 del 24 aprile 2007) le linee guida del Progetto per la realizzazione<br />

del Centro sportivo nell’area ATI n. 5 e del Centro Polifunzionale<br />

nell’area ATI n. 3 da realizzare in project financing;

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