PDF - Senato della Repubblica
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<strong>Senato</strong> <strong>della</strong> <strong>Repubblica</strong> – 198 –<br />
XV LEGISLATURA<br />
281ª Seduta Assemblea - Allegato B<br />
26 febbraio 2008<br />
DEL ROIO, MARTONE. – Al Ministro <strong>della</strong> difesa. – Premesso che:<br />
le immagini di un mezzo corazzato dell’Esercito italiano colpito da<br />
una mina nel deserto dell’Afghanistan, riportate dal settimanale «L’Espresso»<br />
del 1º febbraio 2008, svelano un particolare inquietante: sembrerebbe<br />
che i soldati italiani vadano in missione con la palma dal pennacchio<br />
a sette foglie del Gruppo di armate dell’Afrika Korps hitleriano dipinta<br />
sulle jeep, simbolo inconfondibile dei reparti di Rommel. Le foto riguardano<br />
una jeep speciale Iveco Vtlm corazzata italiana e un blindato<br />
spagnolo colpiti da mine nel deserto afghano verso il confine iraniano;<br />
l’uso di tali simboli non può che essere estraneo alla tradizione militare<br />
italiana e lontano dai principi democratici che devono ispirare le<br />
missioni all’estero, anche se si ricorda con preoccupazione le bandiere<br />
<strong>della</strong> <strong>Repubblica</strong> sociale italiana all’interno delle tende dei militari italiani<br />
a Nassiriya. Gli scatti non permettono di identificare a quale reparto appartenga<br />
il veicolo coinvolto. Nell’autunno 2006 i soldati tedeschi in servizio<br />
in Afghanistan vennero fotografati con un simbolo praticamente<br />
identico dipinto sulle loro jeep. Le immagini pubblicate sul settimale<br />
«Stern» spinsero il Ministero <strong>della</strong> difesa ad aprire un’inchiesta e a sospendere<br />
dal servizio sei militari;<br />
la canzone di marcia degli Africa Korps era «Alto sulla terra d’Africa<br />
il sole arde, i motori dei nostri corazzati cantano la loro canzone!<br />
Carri tedeschi nel fuoco del sole, sono in battaglia con l’Inghilterra» e<br />
non sembra il caso di farla rivivere. C’erano anche otto divisioni italiane<br />
sotto il comando di Rommel, e se si ricorda la dignità militare dei soldati<br />
italiani nella battaglia di El Alamein, non si può dimenticare che si combatteva<br />
per il dominio mondiale del nazismo;<br />
considerato che:<br />
l’Esercito italiano non può tollerare un fanatismo ideologico che<br />
riconduce al nazi-fascismo e a ciò che quel periodo ha rappresentato<br />
per l’umanità intera;<br />
ciò risulta ancora più urtante in prossimità <strong>della</strong> Giornata <strong>della</strong> memoria<br />
che ricorda milioni di uomini e donne perseguitati e assassinati dal<br />
nazi-fascismo,<br />
si chiede di sapere:<br />
quali iniziative si intendano adottare nei confronti dei responsabili<br />
di tale scelta;<br />
quale superiore, quando e perché abbia dato il consenso affinché<br />
venisse esposto tale simbolo;<br />
se, nell’attentato riportato dalle immagini, vi sia stato qualche ferito<br />
tra i militari italiani.<br />
(4-03380)<br />
STORACE. – Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri<br />
dell’interno, <strong>della</strong> giustizia e <strong>della</strong> salute. – Premesso che, per quanto risulta<br />
all’interrogante:<br />
mercoledì 30 gennaio 2008, il sig. Gianluca Barile, responsabile<br />
del sito Petrus, dedicato all’apostolato di Papa Benedetto XVI, si è recato