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PDF - Senato della Repubblica

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<strong>Senato</strong> <strong>della</strong> <strong>Repubblica</strong> – xxii –<br />

XV LEGISLATURA<br />

281ª Seduta Assemblea - Resoconto sommario<br />

26 febbraio 2008<br />

PRESIDENTE. Poiché agli articoli 5, 6, 7 e 8 del decreto-legge non<br />

sono stati presentati emendamenti, passa alla votazione finale.<br />

TURIGLIATTO (Misto-SC). Nel ribadire la contrarietà alla guerra, si<br />

rammarica che non sia stata colta l’occasione per un ripensamento complessivo<br />

<strong>della</strong> strategia militare italiana. La missione in Afghanistan, infatti,<br />

continua a mietere vittime tra la popolazione civile; l’intervento in<br />

Libano non ha fatto registrare progressi sul piano del riconoscimento<br />

dei diritti dei palestinesi; la presenza militare in Kosovo, lungi dal garantire<br />

spazi di intervento politico, asseconda esclusivamente gli interessi<br />

strategici degli USA.<br />

PISA (SDSE). A nome <strong>della</strong> Sinistra-l’Arcobaleno annuncia il voto<br />

contrario al provvedimento per ragioni non solo di merito ma anche di<br />

metodo: l’accorpamento delle missioni preclude, infatti, la possibilità di<br />

valutare in modo puntuale i risultati, commisurandoli agli obiettivi e<br />

alle risorse stanziate. Tramontata l’ipotesi di una Conferenza internazionale<br />

di pace per l’ostilità statunitense, la presenza militare in Afghanistan<br />

si traduce in un regime di occupazione che rischia di alimentare il terrorismo.<br />

A dispetto delle dichiarazioni, sono proprio gli USA ad ostacolare<br />

il multilateralismo: basti pensare all’attacco turco ai curdi iracheni e alla<br />

proclamazione unilaterale dell’indipendenza del Kosovo. Di fronte ad una<br />

corsa al riarmo globale, che penalizza tra l’altro la spesa sociale, l’opzione<br />

pacifista <strong>della</strong> Sinistra-l’Arcobaleno appare l’unica scelta ragionevole e<br />

realistica. (Applausi dai Gruppi SDSE e RC-SE. Congratulazioni).<br />

DIVINA (LNP). Di fronte ai rischi crescenti dello scenario globale, è<br />

inevitabile che alcuni Stati svolgano un ruolo di tutela dell’ordine internazionale<br />

e anche l’Italia deve assumersi responsabilità a due condizionI:<br />

che l’impegno militare sia avallato dalle Nazioni Unite e sia garantita la<br />

sicurezza dei suoi soldati. (Applausi dal Gruppo LNP).<br />

MANNINO (UDC). L’UDC, che scelse due anni fa di sostenere la<br />

continuità <strong>della</strong> politica estera italiana, rinnoverà il voto favorevole al rifinanziamento<br />

delle missioni internazionali, con l’auspicio che il prossimo<br />

Governo riconfiguri l’impegno italiano in Afghanistan e in Libano a partire<br />

da una riflessione sulle prospettive strategiche, considerato che queste<br />

missioni non hanno raggiunto risultati politici. Occorre riconoscere, infatti,<br />

che le missioni militari di pace tendono a protrarsi indefinitamente, assorbono<br />

risorse finanziarie sempre più consistenti e non sono supportate da<br />

un efficiente modulo organizzativo. Esprime preoccupazione per le divisioni<br />

che l’indipendenza del Kosovo ha fatto registrare in Europa. (Applausi<br />

dal Gruppo UDC).<br />

PIANETTA (DCA-PRI-MPA). La comunità internazionale non deve<br />

abbandonare l’Afghanistan e sostenere una missione che richiede piuttosto<br />

maggiore coordinamento e determinazione. Per promuovere pace e svi-

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