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Senato della Repubblica – xviii –
XV LEGISLATURA
281ª Seduta Assemblea - Resoconto sommario
26 febbraio 2008
internazionale deve adottare per prevenire i conflitti ed operare efficacemente
per la pacificazione e la ricostruzione delle aree interessate dalla
missione di pace, la quale non può risolversi nell’invio dei contingenti militari.
In Afghanistan nove decimi delle risorse economiche messe a disposizione
dalla comunità internazionale vanno in spese militari e non risulta
invece sia seguito alcun impegno concreto teso alla convocazione di una
Conferenza di pace sull’Afghanistan, come richiesto da coloro che auspicano
il perseguimento di una via alternativa che possa garantire l’incolumità
fisica e i diritti della popolazione e la pacificazione dell’intera regione.
Quanto al Kosovo la dichiarazione unilaterale di indipendenza avallata
dal Governo configura un grave precedente perché non è legittimata
sul piano internazionale né unanimemente condivisa dai partner europei
e destabilizza i processi di democratizzazione in corso in Serbia. Con riguardo
all’Iraq, sollecita in particolare l’accoglimento dell’ordine del
giorno G2.100 volto a impegnare la comunità internazionale nel rafforzamento
dell’assistenza sanitaria alla popolazione di Falluja, dove si registra
un aumento di alcune gravi patologie strettamente connesse alla sperimentazione
di nuovi letali armamenti. Infine, auspica la ricerca di una soluzione
diplomatica anche per la crisi in Darfur, dove occorre stabilire relazioni
eque tra province di periferia e il Governo centrale di Khartoum ed
il riconoscimento del diritto all’accesso a risorse scarse come l’acqua e la
terra. (Applausi dal Gruppo RC-SE. Congratulazioni).
Presidenza del vice presidente ANGIUS
DIVINA (LNP). La Lega, che nella votazione del precedete analogo
provvedimento si era astenuta, voterà invece a favore del provvedimento
avendo preso atto del rafforzamento delle dotazioni a favore dei militari
impegnati nelle missioni internazionali, con conseguente minori rischi
per la loro incolumità. Peraltro, a differenza di quanto affermato dalla sinistra
radicale, risulta che i militari italiani siano apprezzati dalle popolazioni
locali anche in ragione delle rigorose regole di ingaggio adottate.
L’accorpamento in un unico provvedimento di tutte le missioni non ha
consentito di analizzare l’opportunità di mantenere la partecipazione in alcune
missioni, come quelle ad Hebron o ad Haiti dove è dislocato un numero
ridottissimo di militari italiani, ed al contrario la necessità di rafforzare
il contingente invitato in Libia per contenere i flussi migratori.
RAMPONI (AN). Il Governo ha ancora una volta disatteso l’obbligo
previsto per legge di fornire una corretta informazione al Parlamento sullo
stato delle missioni. Questo, oltre a precludere ai legislatori una visione
chiara degli obiettivi, dei risultati raggiunti e dei nuovi impegni da assumere,
impedisce un’adeguata informazione dell’opinione pubblica in or-