PDF - Senato della Repubblica
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<strong>Senato</strong> <strong>della</strong> <strong>Repubblica</strong> – 125 –<br />
XV LEGISLATURA<br />
281ª Seduta Assemblea - Allegato B<br />
26 febbraio 2008<br />
sponsabilità di fronte alla comunità internazionale, nella quale abbiamo inteso<br />
promuovere, con impegno e coerenza, le ragioni e le speranze del<br />
multilateralismo efficace.<br />
Signor Presidente, onorevoli senatori, il Governo prospetta al Parlamento<br />
di proseguire con coerenza ed efficacia anche per il 2008 lo sforzo<br />
attuato nello scorso anno 2007.<br />
Le nostre Forze militari al momento impegnate nei diversi teatri operativi<br />
fuori dal territorio nazionale, la cui attività sarà garantita dalle risorse<br />
stanziate nel decreto oggi in discussione, ammontano mediamente<br />
a circa 8.500 unità. Rispetto alla situazione del 2007, l’attuale decreto prevede<br />
alcuni elementi di novità, a conferma dell’analisi che ho appena tracciato.<br />
In particolare, desidero segnalare subito l’avvio di alcune nuove attività<br />
– di cui darò più dettagliatamente conto successivamente – quali la<br />
partecipazione italiana alla già esistente componente navale di UNIFIL,<br />
la partecipazione alla missione ONU/Unione Africana denominata UNA-<br />
MID in Darfur e la partecipazione alla missione UE denominata EUFOR<br />
Chad/<strong>Repubblica</strong> Centrafricana.<br />
In termini di consistenza dell’impegno, i teatri di intervento al momento<br />
più rilevanti continuano ad essere ovviamente quello balcanico, il<br />
Libano e l’Afghanistan, che saranno di seguito trattati senza trascurare<br />
di fare riferimento finale anche alle altre missioni di minore entità.<br />
Volendo iniziare con il più prossimo in termini di distanze, e anche<br />
con quello che ha fatto registrare le novità politiche più rilevanti, occorre<br />
sottolineare che in tutti i Balcani, nel corso degli anni, il contributo nazionale<br />
è stato di alto spessore sia qualitativo che quantitativo, riconosciuto<br />
con l’attribuzione di posizioni di comando di alta responsabilità. I risultati<br />
conseguiti in tale Regione possono senza alcun dubbio essere valutati<br />
complessivamente in senso positivo.<br />
Malgrado i progressi realizzati nella Regione, tutti concordano che la<br />
presenza di adeguate Forze militari internazionali rimanga requisito essenziale<br />
per preservare i fragili e delicati equilibri ed evitare una rischiosa<br />
destabilizzazione regionale. Si tratta di una Regione nella quale l’impegno<br />
internazionale di stabilizzazione di lungo periodo trova peraltro una leva<br />
politica potente nella prospettiva di integrazione nelle strutture euro-atlantiche<br />
di tutti i Paesi dell’area, integrazione intesa anche come l’unica prospettiva<br />
che possa efficacemente stimolare il completamento delle necessarie<br />
riforme interne e concludere il processo di «normalizzazione» rispetto<br />
alle passate fasi di instabilità.<br />
L’Italia sostiene attivamente tale processo di integrazione. La presenza<br />
militare alleata nell’area è anche finalizzata a fornire consulenza<br />
e assistenza alle autorità locali per portare avanti i programmi di aggiustamento<br />
strutturale necessari per raggiungere gli standard richiesti dalla<br />
NATO e agevolare il percorso di avvicinamento a quest’ultima.<br />
Le operazioni condotte nei Balcani, anche grazie al concreto contributo<br />
italiano, hanno prodotto risultati tangibili che hanno reso possibile<br />
l’avvio di un processo di riduzione <strong>della</strong> presenza militare alleata nella