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Senato della Repubblica – 118 –
XV LEGISLATURA
281ª Seduta Assemblea - Allegato A
26 febbraio 2008
inidoneità permanente al servizio per ferite, lesioni o malattie riportate in
servizio o per causa di servizio durante l’impiego in attività operativa o
addestrativa anche nei confronti del personale appartenente ai ruoli sub direttivi
e degli ufficiali ausiliari delle Forze armate e dell’Arma dei carabinieri
(analoga disposizione già opera per gli ufficiali di tutte le Amministrazioni
militari, compresa la Guardia di finanza);
atteso che il personale del predetto Corpo deve essere incluso espressamente
tra i destinatari della disposizione in argomento. Ciò in linea con
la portata della medesima norma che, interpretata in chiave logica e sistematica
ed alla luce dei principi costituzionali, non può che rivolgersi a
tutto il personale militare, incluso quello della Guardia di finanza. Il
Corpo, infatti:
è parte integrante delle Forze armate (cfr., tra l’altro, legge n. 189
del 1959);
rientra nel Comparto «Difesa/Sicurezza», per il quale vige il principio
di omogeneità della disciplina negoziale riguardante il relativo personale,
tanto è che, peraltro, per la Guardia di finanza e l’Arma dei carabinieri,
quali Forze di polizia ad ordinamento militare, si applicano le medesime
norme contrattuali (cfr. decreto legislativo n. 195 del 1995);
partecipa alle missioni cui inerisce il decreto-legge in parola ed è
destinatario, al pari delle altre Amministrazioni interessate, della relativa
disciplina, riguardante anche lo stato giuridico ed il trattamento economico
del personale.
Altra significativa ed eloquente situazione che depone in tal senso è
certamente il fatto che un’analoga disposizione, come innanzi indicato, è
già efficace nei confronti degli ufficiali di tutte le Amministrazioni militari,
compresa la Guardia di finanza. Sotto tale aspetto, pertanto, sarebbe
illogico ed irrazionale, oltre che sperequativo, un allineamento tra tali Amministrazioni
relativamente alla categoria degli ufficiali ed un disallineamento
per le rimanenti categorie.
In tale quadro, l’intervento sarebbe teso ad evitare eventuali incertezze
in sede applicativa correlate al mero dato letterale dell’attuale formulazione
dell’articolo 4, comma 9;
tenuto conto che l’intervento normativo non richiederebbe risorse finanziarie
aggiuntive rispetto a quelle previste dall’articolo 7, comma 2,
del medesimo provvedimento (circa 30 mila euro annui nel 2008 e nel
2009 e 39 mila euro annui dall’anno 2010), che dovrebbero già tener
conto degli oneri correlati all’applicazione della norma nei confronti del
Corpo. In caso contrario, tali oneri, ammontanti ad euro 10 mila annui
nel 2008 e nel 2009 e 13 mila euro annui dal 2010 (stima effettuata sulla
base delle dotazioni di personale della Guardia di finanza rispetto alle altre
Amministrazioni interessate), potranno trovare copertura sul medesimo
fondo indicato all’articolo 7, comma 2, del decreto-legge de quo. Ciò
ferma restando la clausola di salvaguardia prevista dal successivo
comma 3;