25.04.2013 Views

Silvano Bracci - I Frati MInori a Fano - Fondazione Cassa di ...

Silvano Bracci - I Frati MInori a Fano - Fondazione Cassa di ...

Silvano Bracci - I Frati MInori a Fano - Fondazione Cassa di ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

LA CHIESA DI SANTA MARIA NUOVA A FANO<br />

16<br />

case perché era luogo pio, devoto, con locali già<br />

e<strong>di</strong>ficati e posto in luogo congruo», facendo salva<br />

la proprietà che doveva rimanere alla Comunità<br />

<strong>di</strong> <strong>Fano</strong> 22 . Nella stessa riunione vennero eletti<br />

quattro consiglieri che insieme al pontiniere e<br />

all’Amicus Comunis (il pubblico funzionario che<br />

sarà denominato Gonfaloniere dal 25 settembre<br />

1463, dopo la partenza <strong>di</strong> Sigismondo Pandolfo<br />

Malatesti e la concessione della libertas ecclesiastica)<br />

incontrassero il pre<strong>di</strong>catore frate Giacomo<br />

da Ascoli 23 e il suo compagno fra Battista da Iesi<br />

per riferire quanto era stato detto e chiedessero<br />

loro <strong>di</strong> mettere per iscritto quanto desideravano.<br />

La pratica per l’inse<strong>di</strong>amento dei francescani<br />

dell’Osservanza a Santa Maria al Metauro si<br />

concluse con l’assenso <strong>di</strong> papa Nicolò V, così il<br />

Consiglio in data 9 marzo 1455 concesse ai frati<br />

dell’Osservanza l’uso della chiesetta con annessa<br />

abitazione, gli orti e una piccola vigna verso la<br />

selva, provvedendo suppellettili liturgiche e mettendo<br />

a loro <strong>di</strong>sposizione una parte delle offerte<br />

in cera e denaro necessaria per officiare la chiesa<br />

e per il sostentamento dei religiosi, inoltre venivano<br />

riconosciuti tutti i lasciti fatti da benefattori<br />

per la costruenda chiesa e relativo convento per il<br />

quale scopo era concesso anche l’uso delle fornaci<br />

del Comune fino al completamento della nuova<br />

fabbrica 24 . Mancava la formalità della consegna<br />

degli immobili che fu fatta nella sala del capitolo<br />

del convento <strong>di</strong> San Francesco davanti al notaio<br />

Gregorio Damiani il 18 aprile 1455: ma non potendo<br />

gli Osservanti <strong>di</strong>rettamente accettare immobili<br />

secondo la Regola <strong>di</strong> San Francesco, venne<br />

nominato il “Sindaco Apostolico” nella persona<br />

<strong>di</strong> Giovanni Vianutii da Casteldurante da parte<br />

<strong>di</strong> Fra Francesco de Castionibus Vicario (degli<br />

Osservanti marchigiani), <strong>di</strong> Fra Sante (Boncori<br />

da Penna San Giovanni) Ministro dei Conventi<br />

(cioè Ministro della Provincia marchigiana)<br />

e <strong>di</strong> Fra Andrea da Saltara Guar<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> San<br />

Francesco, con il consenso dei frati Giacomo <strong>di</strong><br />

Giovanni da Ascoli, Giovanni Battista da Iesi<br />

(che sarà guar<strong>di</strong>ano della nuova fraternità) e altri<br />

frati osservanti, così il Comune <strong>di</strong> <strong>Fano</strong> con il<br />

consenso <strong>di</strong> Sigismondo Pandolfo Malatesti assegnò<br />

ai frati dell’Osservanza l’uso dell’oratorio,<br />

della casa e altre case del Ponte 25 .<br />

La Municipalità fanese era sod<strong>di</strong>sfatta della concessione<br />

perché sembrava <strong>di</strong> aver trovato ottima<br />

soluzione per l’animazione del piccolo santuario<br />

mariano del Metauro dove sostavano pellegrini<br />

<strong>di</strong>retti o <strong>di</strong> ritorno da Loreto e verso cui da varie<br />

parti si avviavano devoti e malati, specie i fanesi<br />

e a tale proposito è curiosa la penitenza stabilita<br />

nella riunione della confraternita <strong>di</strong> San Michele<br />

del 6 giugno 1457 per qualche confratello che<br />

non avesse assistito alla messa e alla pre<strong>di</strong>ca in<br />

una festività <strong>di</strong> precetto: “recarsi alla chiesa <strong>di</strong><br />

Santa Maria al Metauro frustandosi” 26 . Anche<br />

se non si sentiva urgente la costruzione <strong>di</strong> un<br />

nuovo convento, sorse ben presto nei frati il desiderio<br />

<strong>di</strong> trasferirsi altrove per varie cause, tra cui<br />

l’insalubrità del luogo, le <strong>di</strong>spute col Pontiniere<br />

circa le elemosine della chiesetta, il transito <strong>di</strong><br />

soldati che non avevano riguardo nemmeno per<br />

una comunità religiosa. In data 16 novembre<br />

1456 intervenne persino papa Callisto III che,<br />

sollecitato dal vescovo <strong>di</strong> <strong>Fano</strong> e dal Malatesti,<br />

obbligava il Vicario Provinciale degli Osservanti<br />

«ad evitanda scandala» a non trasferire la famiglia<br />

religiosa «dall’oratorio o cappella <strong>di</strong> Santa Maria<br />

del Metauro verso cui il popolo nutre gran<strong>di</strong>ssima<br />

devozione per i molti famosi miracoli che ivi<br />

avvengono, come si <strong>di</strong>ce» 27 .<br />

Ma da quando il romano Giordano Orsini,<br />

eletto Pontiniere dell’Ospedale <strong>di</strong> Santa Maria<br />

al Metauro il 28 settembre 1463 dal car<strong>di</strong>nale<br />

Nicola <strong>di</strong> Teano legato apostolico 28 , aveva aperto<br />

davanti alla chiesa una locanda per alloggiare i<br />

pellegrini, i religiosi riaffermarono decisamente<br />

l’intenzione <strong>di</strong> erigere altrove un nuovo convento<br />

e il Consiglio citta<strong>di</strong>no non poté non dare parere<br />

favorevole nominando nella seduta del 27<br />

ottobre 1464 tre citta<strong>di</strong>ni che in<strong>di</strong>viduassero il<br />

luogo adatto allo scopo 29 .

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!