Silvano Bracci - I Frati MInori a Fano - Fondazione Cassa di ...
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questa città allorché i canonici il 13 novembre 1608<br />
«avvertiti dal preposito come optima habeatur relatio<br />
de doctrina in cantu et modulando vitae ac morum<br />
venerabilis presbiteri fratris Lodovici Viadana or<strong>di</strong>nis<br />
conventualium (sic) e convinti <strong>di</strong> come modo providendum<br />
sit de novo chori magistero, decidevano unanimi<br />
<strong>di</strong> attribuire al Viadana un ingaggio triennale<br />
a partire dal 1° novembre appena trascorso e la paga<br />
solita <strong>di</strong> 100 ducati annui corrisposti in rate trimestrali»<br />
7 . Dopo soli tre mesi <strong>di</strong> attività del frate, il 30<br />
gennaio 1609 al cancelliere capitolare, al canonico<br />
sacrista e allo stesso Viadana veniva notificato un<br />
or<strong>di</strong>ne del vicario generale <strong>di</strong>ocesano che intimava<br />
l’imme<strong>di</strong>ata sospensione <strong>di</strong> ogni attività musicale e<br />
<strong>di</strong> onorario perché la nomina del frate a maestro <strong>di</strong><br />
cappella era da ritenersi nulla, sembra perché priva<br />
<strong>di</strong> autorizzazione vescovile: ciononostante furono<br />
corrisposte al padre Lodovico le rate trimestrali dello<br />
stipen<strong>di</strong>o in data 9 febbraio e 1° maggio; lo stesso<br />
compositore francescano l’11 aprile de<strong>di</strong>cava al decano<br />
e ai canonici il suo Completorium romanum quaternis vocibus decantandus e sotto il 1° giugno<br />
nel frontespizio a stampa <strong>di</strong> tre composizioni si qualificava “maestro <strong>di</strong> cappella della cattedrale <strong>di</strong><br />
Concor<strong>di</strong>a”. I canonici <strong>di</strong> Portogruaro nel mese <strong>di</strong> settembre pagavano altro maestro per il servizio<br />
quadrimestrale prestato «fin tanto che ritornerà padre Viadana», vana speranza perché il frate stava<br />
forse cercando altrove dove impiegare le sue innate qualità e la sua competenza musicale 8 .<br />
Come il Viadana sia arrivato nel Duomo <strong>di</strong> <strong>Fano</strong> non ci è dato conoscere allo stato della ricerca,<br />
soltanto leggiamo negli atti del Capitolo dei Canonici in data 16 luglio 1610: «si concesse per gratia<br />
la cotta al P. Viadana maestro nostro <strong>di</strong> cappella che per morte del s(uddetto) Bartolelli (uno dei canonici)<br />
resta al Capitolo che durante il suo offitio ne abbia l’uso» 9 . Infatti il francescano, a seguito <strong>di</strong><br />
rinuncia del predecessore Don Pietro Marzoli liquidato economicamente fino al 15 maggio, vi esercitava<br />
il servizio <strong>di</strong> maestro <strong>di</strong> cappella sin dal mese <strong>di</strong> luglio come deduciamo dalla corresponsione<br />
dello stipen<strong>di</strong>o: «Al Maestro <strong>di</strong> Cappella Via Dana (sic) ho pagato scu<strong>di</strong> 20 per 6 mesi in ragione <strong>di</strong><br />
40 scu<strong>di</strong> l’anno» 10 ; il 28 <strong>di</strong>cembre i canonici deliberavano, e con evidente sod<strong>di</strong>sfazione, la sua conferma:<br />
«Fu mandato il partito a chi pare et piace che il P(ad)re Viadana sia confirmato per M° <strong>di</strong> Capella<br />
(sic) <strong>di</strong>a la fava bianca chi nò la negra ottenne omnibus albis» 11 .<br />
Padre Lodovico durante la sua attività fanese <strong>di</strong>morava nel convento <strong>di</strong> Santa Maria Nuova. In questo<br />
tempo pubblicò il volume Sinfonie Musicali a otto voci op. XVIII commode per concertare con ogni<br />
sorta <strong>di</strong> stromenti, 18 composizioni che chiamò con i nomi <strong>di</strong> alcune città italiane (e<strong>di</strong>tore Giacomo<br />
Vincenti, Venezia 1610) e Salmi a quattro chori per cantare e concertare nelle gran Solennità <strong>di</strong> tutto<br />
l’Anno, con il Basso continuo per sonar nell’Organo, <strong>di</strong> Lodovico Viadana Maestro <strong>di</strong> Capella nel Domo <strong>di</strong><br />
<strong>Fano</strong>. Opera XXVII, Nuovamente composta, et data in luce. De<strong>di</strong>cati a Monsignore Reveren<strong>di</strong>ssimo Lapis<br />
(Tommaso) Vescovo <strong>di</strong> <strong>Fano</strong> (stesso e<strong>di</strong>tore, 1612), contenenti i salmi dei vespri della domenica e delle<br />
feste, più un Magnificat Primi toni, una cantata per due tenori e due tromboni Plaudat nunc organis<br />
Maria e altro Magnificat sesti toni, e infine Falsi Bordoni a Quattro cori con il Sicut erat a otto. Et il Te<br />
Frontespizio <strong>di</strong> un’opera<br />
del Viadana composta<br />
durante la sua permanenza<br />
a <strong>Fano</strong><br />
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