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Silvano Bracci - I Frati MInori a Fano - Fondazione Cassa di ...

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LA CHIESA DI SANTA MARIA NUOVA A FANO<br />

22<br />

lo più illetterata. Da qui hanno origine il coro<br />

ligneo intarsiato dei fratelli Antonio e Andrea<br />

Barili (1484-1489), la Visitazione <strong>di</strong> Giovanni<br />

Santi (1484ss), le splen<strong>di</strong>de opere del Perugino,<br />

il quale potrebbe essere stato contattato alla<br />

Porziuncola dove i frati si recavano almeno per<br />

il Perdono d’Assisi del 2 agosto e dove Pietro<br />

Vannucci in quel tempo (come detto sopra) stava<br />

<strong>di</strong>pingendo la Crocifissione nel retro della venerata<br />

cappella, quin<strong>di</strong> due anni prima del 1488-89<br />

quando nel convento <strong>di</strong> San Lazzaro <strong>di</strong>pinse la<br />

tavola dell’Annunciazione e stipulò il contratto<br />

datato 21 aprile 1488 con cui egli s’impegnava a<br />

«construere unam iconam pro altari magno ipsius<br />

ecclesiae Sanctae Mariae Novae de <strong>Fano</strong>» 36<br />

cioè la tavola della Madonna in trono col Bambino<br />

e santi destinata all’altare maggiore della chiesa;<br />

infine il portale in pietra <strong>di</strong> Bernar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Pietro<br />

da Carona (1498).<br />

Ma la sontuosa chiesa e il convento <strong>di</strong> Santa<br />

Maria Nuova a San Lazzaro non ebbero lunga<br />

vita, perché i frati non tardarono a evidenziare<br />

<strong>di</strong>sagi provocati dal clima insalubre anche del<br />

nuovo sito e poi dalla penuria <strong>di</strong> elemosine, ma<br />

soprattutto dal frequente passaggio delle soldatesche<br />

mercenarie. Si era negli anni 1499-1503<br />

in cui il duca Cesare Borgia conduceva le campagne<br />

militari per spazzar via i signorotti della<br />

Romagna e delle Marche e riportare i vicariati,<br />

già concessi dai pontefici romani, sotto la <strong>di</strong>retta<br />

amministrazione <strong>di</strong> Alessandro VI suo padre.<br />

Un breve pontificio del 19 novembre 1499 aveva<br />

or<strong>di</strong>nato alla Comunità <strong>di</strong> <strong>Fano</strong> <strong>di</strong> preparare<br />

vettovaglie e foraggi per una parte dell’esercito<br />

ecclesiastico del Borgia che stava muovendo<br />

dall’Umbria e a fine mese giunsero 6000 fanti<br />

e 2000 cavalli. Nel 1503 ben 22.000 fanti e cavalieri<br />

si accamparono nelle piane del Metauro<br />

e il convento francescano fu ‘visitato’ dai licenziosi<br />

mercenari, tra cui spagnoli o francesi.<br />

Negli anni seguenti alla morte <strong>di</strong> Alessandro<br />

VI (18 agosto 1503) non minore scompiglio<br />

procurarono ai frati le truppe pontificie del car<strong>di</strong>nale<br />

Alessandro Farnese inviate con quelle <strong>di</strong><br />

Guidubaldo <strong>di</strong> Montefeltro a sedare le risse tra<br />

famiglie fanesi contrapposte per l’o<strong>di</strong>o o il sostegno<br />

a Cesare Borgia che morirà il 13 marzo<br />

1507 in Navarra 37 .<br />

A causa <strong>di</strong> questi avvenimenti e <strong>di</strong> altri, qui non<br />

presi in considerazione, nonché per una pestilenza<br />

che nel 1505 aveva afflitto il contado fanese, il<br />

Consiglio Grande della Città, presenti il Podestà,<br />

i Magnifici Signori Priori e 84 Consiglieri, il 21<br />

gennaio 1509 deliberò all’unanimità: «Acciò che<br />

Dio ce abbia a preservare da grave infortunio per<br />

el presente partito sia riformato che in futurum<br />

nella chiesa de S.ta Maria Nova se habbia a celebrare<br />

la Conceptione de la Madonna cum una<br />

Messa cantando o vero una lumera et cum una<br />

processione solenne de tutto el populo sino a <strong>di</strong>tta<br />

Chiesa comportandolo el tempo, quando vero<br />

per la cità conveniente pareria a monsignore el<br />

Vescovo» 38 .<br />

IV - Le reiterate richieste dei frati per il trasferimento<br />

dentro le mura citta<strong>di</strong>ne ottennero da<br />

parte del pubblico Consiglio risposte favorevoli<br />

il 3 febbraio e il 15 marzo 1496 e il 6 <strong>di</strong>cembre<br />

1514, sempre con la clausola che le spese non<br />

gravassero sul pubblico erario e che nella nuova<br />

costruzione si reimpiegassero i materiali provenienti<br />

dall’abbattimento del convento <strong>di</strong> San<br />

Lazzaro. Secondo un documento del 25 maggio<br />

1517 alcuni frati avevano già trovato alloggio in<br />

una stanza “et l’hospitale vicino alla chiesa et<br />

l’orto” <strong>di</strong> San Michele, in attesa del completamento<br />

della loro fabbrica a Santa Maria Nova 39 .<br />

Finalmente si arrivò alla in<strong>di</strong>viduazione del sito<br />

in cui i frati potevano inse<strong>di</strong>arsi, cioè nella chiesa<br />

<strong>di</strong> San Salvatore e case a<strong>di</strong>acenti, così nell’adunanza<br />

consiliare del 28 ottobre 1517, su richiesta<br />

del Ministro Provinciale degli Osservanti che<br />

intendeva fare un sopralluogo per vedere la chiesa<br />

e la zona su cui doveva sorgere il convento,<br />

fu nominata una commissione <strong>di</strong> quattro persone<br />

composta da Francesco Bertozzi, Camillo<br />

Speranza, Michelangelo a Lanceis e Paolo de<br />

Pilis per seguire l’andamento dei lavori 40 .

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