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Silvano Bracci - I Frati MInori a Fano - Fondazione Cassa di ...

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III - La realizzazione dell’auspicato nuovo convento<br />

poté avvenire dal momento in cui il Comune<br />

cedette ai frati il terreno vicino all’Ospedale dei<br />

santi Cosma e Damiano nella zona destinata a<br />

lazzaretto, ovviamente denominato San Lazzaro.<br />

Papa Sisto IV (fra Francesco Della Rovere, già<br />

Ministro Generale dell’Or<strong>di</strong>ne) con bolla del<br />

22 maggio 1476 autorizzò l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> «un<br />

nuovo convento non troppo <strong>di</strong>stante dalla nostra<br />

città <strong>di</strong> <strong>Fano</strong> e più <strong>di</strong>stante dalla pubblica<br />

via (rispetto al precedente)» 30 . La prima pietra fu<br />

solennemente benedetta il 1° ottobre 1477 dal<br />

vescovo francescano Giovanni De Tonsis fanese,<br />

ma per l’effettiva e<strong>di</strong>ficazione si ebbe la <strong>di</strong>fficoltà<br />

maggiore nella scarsità dei mezzi finanziari, nonostante<br />

le somme elargite perio<strong>di</strong>camente dalla<br />

Comunità il cui Consiglio deliberò <strong>di</strong> attingere<br />

dalle entrate del Ponte e della chiesa a<strong>di</strong>acente 31 .<br />

Comunque nell’agosto 1479 alcuni frati abitavano<br />

già l’e<strong>di</strong>ficio non ancora completato. Solo<br />

la soluzione <strong>di</strong> una controversia per <strong>di</strong>sporre<br />

liberamente dei considerevoli beni lasciati dai<br />

fratelli Francesco e Galeotto Marcolini permise<br />

<strong>di</strong> completare chiesa e convento che furono<br />

denominati “Santa Maria Nuova”, dove i frati<br />

osservanti si trasferirono ufficialmente nel 1480,<br />

anche se continuavano i lavori <strong>di</strong> rifinitura come<br />

si comprende dalla quietanza <strong>di</strong> 356 ducati e 18<br />

bolognini rilasciata in data 2 settembre 1485 da<br />

Mastro Antonio fu Bernabeo da Como per i lavori<br />

realizzati fino allora 32 .<br />

Il nuovo convento doveva essere capace <strong>di</strong> una<br />

comunità <strong>di</strong> almeno do<strong>di</strong>ci frati, ma la chiesa<br />

oltre che capiente doveva essere bella, perché per<br />

Santa Maria Nuova in San Lazzaro furono realizzate<br />

splen<strong>di</strong>de opere d’arte. Semplici donazioni<br />

<strong>di</strong> facoltose persone devote dei frati, come<br />

si evince dal testamento del 17 maggio 1485 <strong>di</strong><br />

Durante <strong>di</strong> Giovanni Vianutii e dal testamento<br />

del 12 gennaio 1489 <strong>di</strong> Pietro Peruzzi 33 , oppure<br />

esplicita richiesta <strong>di</strong> quei frati che, proprio perché<br />

dell’Osservanza, dovevano attenersi alla povertà<br />

anche comunitaria più dei confratelli conventuali<br />

della chiesa <strong>di</strong> San Francesco dentro le mura?<br />

Il santo fondatore assisiate, che <strong>di</strong>sprezzava il<br />

danaro e voleva che ugualmente facessero i suoi<br />

frati, ammetteva la sola eccezione per i malati:<br />

«Nessun frate, ovunque sia e dovunque vada,<br />

in nessun modo porti con sé o riceva o permetta<br />

che si ricevino beni o denari [...] se non per<br />

evidente necessità dei frati malati» (Regola senza<br />

bolla, cap. VIII). Ma lo stesso Francesco aveva<br />

scritto nella Lettera a tutti i chierici: «Ovunque il<br />

santissimo corpo del Signore nostro Gesù Cristo<br />

sia stato posto e abbandonato inadeguatamente,<br />

sia rimosso da quel luogo e sia riposto e custo<strong>di</strong>to<br />

in un luogo prezioso», concetto riba<strong>di</strong>to negli<br />

ultimi giorni <strong>di</strong> vita: «Voglio che questi santissimi<br />

sacramenti [il corpo e sangue <strong>di</strong> Cristo]<br />

siano più <strong>di</strong> ogni altra cosa onorati, venerati e<br />

collocati in luoghi preziosi [...]» (Testamento) 34 .<br />

Sin dai primi anni dell’Or<strong>di</strong>ne i suoi seguaci<br />

non esitarono a dar seguito a tali desideri, non<br />

solo provvedendo alla costruzione e decorazione<br />

della gran<strong>di</strong>osa basilica eretta in Assisi a gloria <strong>di</strong><br />

Dio e ad onore del suo servo Francesco (in verità<br />

sorta per volontà <strong>di</strong> papa Gregorio IX, già amico<br />

personale del santo), ma anche della chiesetta<br />

della Porziuncola <strong>di</strong> Santa Maria degli Angeli<br />

che, oltre a custo<strong>di</strong>re all’interno la grande tavola<br />

<strong>di</strong> Prete Ilario da Viterbo (1393), proprio i frati<br />

osservanti ne fecero affrescare l’esterno dell’abside<br />

nel 1486 da Pietro Vannucci detto il Perugino<br />

che vi raffigurò la Crocifissione. Dunque povertà<br />

personale e comunitaria, ma cose preziose per<br />

il Creatore e Signore <strong>di</strong> tutto e ad onore della<br />

Vergine Maria sua Madre e anche del serafico<br />

padre San Francesco.<br />

Così anche i frati osservanti <strong>di</strong> <strong>Fano</strong>, per mezzo<br />

<strong>di</strong> sindaci apostolici o amministratori delle entrate<br />

e uscite del convento approvati dal papa,<br />

quali «Petrus Antonius a Lanceis et Matheus de<br />

Martinotiis de <strong>Fano</strong> sin<strong>di</strong>ci ecclesiae Sanctae<br />

Mariae Novae» 35 , non temettero <strong>di</strong> sollecitare<br />

finanziamenti da parte <strong>di</strong> facoltosi benefattori e<br />

affidare committenze ad artisti <strong>di</strong> grido perché il<br />

tempio <strong>di</strong> Santa Maria Nuova riflettesse la gloria<br />

celeste e narrasse fatti evangelici alla gente per<br />

I FRATI MINORI A FANO<br />

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