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L’ANCORA<br />
DALL’ACQUESE 27 GENNAIO 2008 27<br />
Cassine. Saranno completati<br />
entro l’anno, a Cassine, i<br />
lavori architettonici e di allestimento<br />
del nascente Museo<br />
degli Arredi della chiesa di<br />
San Francesco, un complesso<br />
museale di arte sacra che<br />
si annuncia di alto prof<strong>il</strong>o.<br />
L’annuncio ufficiale arriva dall’Assessore<br />
alla Cultura del<br />
Comune, Sergio Arditi, da anni<br />
all’o<strong>per</strong>a <strong>per</strong> realizzare<br />
questo importante progetto,<br />
destinato a dare lustro all’intero<br />
paese.<br />
In attesa che le sale del<br />
Museo vengano allestite, intanto,<br />
quelli che saranno le<br />
sue attrazioni, ovvero gli arredi<br />
sacri, sono finalmente entrati,<br />
nel settembre dello scorso<br />
anno, nella fase di restauro,<br />
che dovrebbe restituirli al<br />
loro pieno splendore.<br />
L’intervento di restauro, affidato<br />
allo studio “Hab<strong>il</strong>is” di<br />
Corrado Mannarino e Andrea<br />
Vigna, ad Acqui Terme (studio<br />
che si avvale, <strong>per</strong> l’occasione,<br />
anche della preziosa collaborazione<br />
di Alessandra Novelli),<br />
dovrebbe concludersi entro<br />
marzo. Si tratta di un intervento<br />
di notevoli dimensioni,<br />
che avrà un costo complessivo<br />
di 46.100 euro, finanziati<br />
con contributi privati: 21.000<br />
arrivano dalla Fondazione<br />
“Compagnia di San Paolo” di<br />
Torino, mentre i rimanenti<br />
25.000 sono tratti dalla somma<br />
di 50.000 euro donati al<br />
Comune di Cassine da Franco<br />
Dapino, in memoria della<br />
madre Paola Benso, alla quale<br />
sarà, non a caso, intitolato<br />
<strong>il</strong> nuovo museo, che prenderà<br />
<strong>il</strong> nome di “Paola Dapino Benso”.<br />
Parte di questi 25.000 euro<br />
era già stata impiegata <strong>per</strong> la<br />
realizzazione del Museo, di<br />
cui quest’anno, come già detto,<br />
si completeranno i lavori<br />
architettonici e di allestimento,<br />
avendo l’Assessorato regionale<br />
alla Cultura e la Fondazione<br />
Crt dato comunicazione<br />
della loro disponib<strong>il</strong>ità a<br />
finanziare ampia parte dei lavori.<br />
«Finalmente - commenta<br />
Arditi - Cassine avrà un Museo<br />
di Arte Antica che potrà<br />
qualificarsi come uno dei più<br />
importanti in provincia, come<br />
si evince dalla prestigiosa collocazione<br />
in cui avrà sede,<br />
praticamente un museo già di<br />
<strong>per</strong> sè stesso, <strong>per</strong> gli affreschi<br />
trecenteschi rinascimentali,<br />
<strong>per</strong> gli arredi barocchi della<br />
sacristia, e poi ancora <strong>per</strong> gli<br />
arredi attualmente in restauro.<br />
Grazie a questo intervento su<br />
Cassine potranno gravitare<br />
nuovi flussi di visitatori che<br />
porteranno maggior sv<strong>il</strong>uppo<br />
turistico».<br />
Al momento, nelle capaci<br />
mani dello studio “Hab<strong>il</strong>is” sono<br />
alcuni reliquiari lignei, o<strong>per</strong>a<br />
forse di Sebastiano Ippoliti,<br />
due crocefissi lignei molto antichi<br />
(fine ‘400), e uno splendido<br />
Sant’Antonio ligneo della<br />
stessa epoca; poi alcune tele:<br />
una Via Crucis di un pittore<br />
bolognese del 1796, undici tele<br />
sulle dodici che originariamente<br />
costituivano un ciclo riguardante<br />
i 12 apostoli (manca<br />
l’effigie di San Giacomo,<br />
patrono di Cassine, probab<strong>il</strong>mente<br />
<strong>per</strong>duta dopo che secoli<br />
addietro era stata separata<br />
dalle altre, forse <strong>per</strong> arricchire<br />
la chiesa patronale) e<br />
ancora una tela della vergine<br />
con <strong>il</strong> Bambino, San Matteo e<br />
San Bonaventura di epoca<br />
probab<strong>il</strong>mente ottocentesca.<br />
Ma come è stato effettuato<br />
<strong>il</strong> restauro? «Dipende dal tipo<br />
Imminente l’a<strong>per</strong>tura del museo di arte sacra<br />
È iniziato a Cassine<br />
<strong>il</strong> restauro degli arredi sacri<br />
di o<strong>per</strong>a d’arte - spiega Corrado<br />
Mannarino - <strong>per</strong> esempio,<br />
le tele spesso giungono<br />
qui in condizioni precarie, <strong>per</strong><br />
cui disponiamo subito, in prima<br />
fase, di un processo di ripulitura<br />
e consolidamento:<br />
spesso le tele vengono poste<br />
su telai nuovi, e in alcuni casi<br />
la pittura, che magari in certe<br />
aree rischia di saltare via, viene<br />
saldata con l’aiuto di resine<br />
termoplastiche. Per ravvivare<br />
i colori usiamo ripulire i<br />
dipinti con speciali solventi,<br />
precedentemente testati, che<br />
di solito offrono buoni<br />
risultati».<br />
Diverso <strong>il</strong> discorso <strong>per</strong> le<br />
o<strong>per</strong>e lignee, che richiedono<br />
processi anche più laboriosi;<br />
vengono prima ripulite a bisturi<br />
dalle impurità e in seguito,<br />
quasi sempre, rico<strong>per</strong>te da<br />
un nuovo sott<strong>il</strong>e strato di gesso.<br />
«Si tratta di un lavoro certosino<br />
- specifica giustamente<br />
Mannarino - che a volte può<br />
richiedere parecchi mesi di<br />
tempo». Un’attività stancante,<br />
<strong>per</strong>chè stressante sul piano<br />
mentale, ma anche, e questo<br />
forse non tutti lo sanno, impegnativa<br />
sul piano fisico: «specialmente<br />
<strong>per</strong> le tele - spiega<br />
Mannarino - <strong>per</strong> far aderire al<br />
meglio <strong>il</strong> colore che si stava<br />
staccando, è necessario, dopo<br />
averlo riattaccato con le<br />
resine termoplastiche, stirare<br />
letteralmente l’o<strong>per</strong>a d’arte<br />
con l’aus<strong>il</strong>io di un ferro da stiro<br />
molto particolare, del peso<br />
di 5kg, in una o<strong>per</strong>azione che<br />
comporta notevole spreco di<br />
A Monastero un’adozione<br />
a distanza delle scuole<br />
Statua di sant’Antonio.<br />
sudore»<br />
Lo studio ovviamente abbonda<br />
di macchinari all’avanguardia,<br />
tra i quali anche<br />
quelli all’infrarosso, indispensab<strong>il</strong>i<br />
<strong>per</strong> l’esame approfondito<br />
di o<strong>per</strong>e d’arte apparentemente<br />
più tarde, che <strong>per</strong>ò nascondono<br />
talvolta sotto lo<br />
strato di colore su<strong>per</strong>ficiale altre<br />
o<strong>per</strong>e più antiche, r<strong>il</strong>evab<strong>il</strong>i<br />
solo con la tecnica “infrared”.<br />
Analisi con questa tecnica sono<br />
state fatte anche sulle<br />
o<strong>per</strong>e di Cassine e sono al<br />
momento al vaglio della Soprintendenza,<br />
e potrebbero<br />
contenere segreti davvero interessanti.<br />
M.Pr<br />
Monastero Bormida. Scrive <strong>il</strong> consiglio comunale dei ragazzi:<br />
«A Monastero Bormida <strong>il</strong> consiglio comunale dei ragazzi ha<br />
realizzato un progetto di adozione a distanza che con successo<br />
è stato messo in atto.<br />
Tra la scuola primaria e secondaria di 1º grado è stata raccolta<br />
la somma di 415,91 euro interamente devoluta all’associazione<br />
“Amici dei bambini Escolina”, versati <strong>il</strong> giorno 18 dicembre<br />
2007. Il bambino o la bambina che è stato adottato è<br />
del Bras<strong>il</strong>e e grazie a questa adozione potrà avere un futuro<br />
migliore. Si s<strong>per</strong>a che questo progetto continuerà nei prossimi<br />
anni, grazie all’impegno dei bambini e ragazzi che hanno già<br />
dimostrato di avere quest’anno.<br />
Incoraggiamo altre <strong>per</strong>sone a rinunciare a qualcosa <strong>per</strong> dare<br />
a questi bambini cibo, scuole, ospedali e molte altre cose che<br />
purtroppo non si possono <strong>per</strong>mettere. «Ci auguriamo che tanti<br />
prendano esempio da tutti noi - dicono i ragazzi del consiglio<br />
comunale - Date una possib<strong>il</strong>ità a chi è più sfortunato di noi!».<br />
Confraternita dei disciplinati dell’oratorio della Beata Vergine Assunta<br />
“La cumpania di batì”<br />
nelle cronache di Grognardo<br />
Grognardo. Scrive Leonardo<br />
Musso: «Due anni fa, proprio<br />
in questi giorni, un piccolo<br />
gruppo di volontari grognardesi<br />
facenti parte della Pro<br />
Loco e di Nostr Pais, prese in<br />
esame la situazione del paese<br />
dominata dall’inerzia e dall’incuria<br />
di chi avrebbe dovuto<br />
tutelare e sv<strong>il</strong>uppare quelle<br />
radici religiose, storiche e culturali<br />
che costituiscono l’anima<br />
stessa di una comunità.<br />
Si ritenne allora che, in<br />
quest’ambito, fosse doveroso<br />
attivarsi <strong>per</strong> salvare la più antica<br />
associazione di Grognardo,<br />
la Confraternita dell’Assunta,<br />
meglio conosciuta con<br />
<strong>il</strong> vecchio nome di “Cumpania<br />
di Batì”. Fu una scelta giusta<br />
ed oggi la Confraternita conta<br />
più di 50 aderenti e sta o<strong>per</strong>ando<br />
attivamente; uno dei<br />
primi compiti che i nuovi confratelli<br />
si proposero fu quello<br />
di far conoscere cosa fosse<br />
questa associazione e che<br />
ruolo religioso e sociale avesse<br />
avuto in Grognardo, poiché<br />
in più di cinquanta anni di<br />
mancanza di organi dirigenti<br />
a cominciare dal Priore, tutto<br />
ciò era stato come offuscato.<br />
Questo non ha <strong>per</strong>ò impedito<br />
che la Confraternita abbia<br />
continuato ad essere presente<br />
a tutte le manifestazioni<br />
di culto in Grognardo, con i<br />
confratelli in cappa a portare<br />
<strong>il</strong> grande settecentesco crocefisso<br />
processionale, confratelli<br />
che non erano ancora nati,<br />
quando venne eletto l’ultimo<br />
Priore, ma che hanno indossato<br />
l’abito della Confraternita<br />
come fosse una cosa naturale<br />
<strong>per</strong> un grognardese.<br />
Quasi un piccolo miracolo<br />
che un’associazione possa<br />
continuare a vivere ed o<strong>per</strong>are<br />
anche se priva dei suoi organismi,<br />
su basi puramente<br />
volontarie, <strong>per</strong> oltre mezzo<br />
secolo. Ma non poteva essere<br />
altrimenti, se consideriamo<br />
che la Confraternita è presente<br />
in Grognardo da seicento<br />
anni, essendo sorta probab<strong>il</strong>mente<br />
nei primi anni del<br />
1400, se non prima; tanto antica<br />
che <strong>il</strong> suo decreto di erezione,<br />
<strong>per</strong>duto nel corso di<br />
guerre e distruzioni, è datato<br />
“ad immemorab<strong>il</strong>i”.<br />
Era quindi doveroso che ci<br />
s’impegnasse, a cominciare<br />
dal nuovo Priore, <strong>per</strong> una piccola<br />
storia della Confraternita<br />
che inevitab<strong>il</strong>mente era destinata<br />
ad essere anche una<br />
piccola storia di Grognardo.<br />
N’è nato uno snello volumetto<br />
di un centinaio di pagine, ricco<br />
di foto e di precise notizie<br />
storiche senza <strong>per</strong> questo voler<br />
essere un’o<strong>per</strong>a storica. Si<br />
tratta invece di una cronaca<br />
degli avvenimenti di questo<br />
paese narrati con l’affetto ed <strong>il</strong><br />
rimpianto dei vecchi grognar-<br />
Rivalta, dalla Provincia sì<br />
alla variante parziale<br />
desi che vorrebbero non andasse<br />
dimenticato ciò che è<br />
stato fatto, come si è vissuto,<br />
quali erano i valori fondanti di<br />
questo vivere e come questi<br />
valori costituiscano oggi la più<br />
preziosa delle eredità lasciateci.<br />
“I Batì”, questo è <strong>il</strong> titolo, è<br />
stato presentato in occasione<br />
dei festeggiamenti <strong>per</strong> <strong>il</strong> 370º<br />
anniversario del possesso da<br />
parte della Confraternita del<br />
suo Oratorio ed ha avuto due<br />
<strong>il</strong>lustri relatori, don Mario Bogliolo,<br />
segretario del Vescovo<br />
di Acqui, ed <strong>il</strong> prof. Adriano<br />
Icardi, presidente del Consiglio<br />
provinciale. Il primo ha<br />
messo in risaldo l’attività della<br />
Confraternita nella sua plurisecolare<br />
esistenza nel campo<br />
del culto divino, della venerazione<br />
della Vergine, della costruzione<br />
e conservazione<br />
degli edifici sacri, ed in genere<br />
in ogni aspetto della vita<br />
religiosa. Il prof. Icardi ha incentrato<br />
<strong>il</strong> suo intervento sugli<br />
aspetti sociali dell’attività della<br />
“Cumpania di Batì”, <strong>per</strong> secoli<br />
scuola di democrazia, poiché<br />
ha sempre liberamente eletto<br />
Rivalta Bormida. La Giunta provinciale, presieduta da Paolo<br />
F<strong>il</strong>ippi, su proposta dell’assessore alla Pianificazione Territoriale,<br />
Gian Franco Comaschi, ha espresso parere positivo di compatib<strong>il</strong>ità<br />
al Piano Territoriale Provinciale della Variante Parziale<br />
“Adozione variante parziale n. 8 al Piano Regolatore Generale<br />
Comunale ai sensi dell’art. 17, comma 7, L.R. 56/77 e s.m.i. come<br />
modificata dalla L.R. 41 del 29/07/1997” del Comune di Rivalta<br />
Bormida, adottata dal Consiglio comunale <strong>il</strong> 19 novembre<br />
2007 con Deliberazione n. 18/2007.<br />
La norma rivisitata consente la realizzazione di serre con<br />
strutture fisse <strong>per</strong> <strong>il</strong> ricovero di piante nel caso in cui <strong>il</strong> <strong>per</strong>messo<br />
di costruire sia richiesto dal titolare di un vivaio o di un’azienda<br />
di floricoltura o ortofrutticola.<br />
Le suddette costruzioni saranno ammesse nel rispetto del<br />
rapporto di co<strong>per</strong>tura nel limite massimo del 70% e, in assenza<br />
di allineamenti esistenti, la loro distanza minima dal ciglio stradale<br />
è fissata in sei metri.<br />
i suoi organi fra tutti i suoi<br />
membri senza distinzione, così<br />
come è stata <strong>per</strong> secoli l’unica<br />
organizzazione di mutuo<br />
soccorso e non solo <strong>per</strong> i confratelli;<br />
<strong>il</strong> relatore ha poi ricordato<br />
come la Confraternita si<br />
fosse sempre fatta carico dei<br />
più poveri che curava e seppelliva.<br />
È stato evidenziato ogni<br />
aspetto del volumetto, strutturato<br />
su tre parti: nella prima è<br />
narrata la storia della casa<br />
della Confraternita, vale a dire<br />
l’Oratorio, e le sue vicende<br />
dal 1300 al 1900, nella seconda<br />
è narrata la nascita delle<br />
antiche Confraternite delle<br />
nostre terre e la loro evoluzione<br />
nei secoli, nella terza infine<br />
si entra nel dettaglio delle<br />
vicende dell’associazione grognardese.<br />
La pubblicazione ha incontrato<br />
sicuramente <strong>il</strong> favore dei<br />
grognardesi e grazie alle molte<br />
offerte raccolte da chi l’ha<br />
richiesta si sono potuti iniziare<br />
lavori di restauro alle più<br />
antiche o<strong>per</strong>e contenute nell’Oratorio;<br />
chi fosse interessato,<br />
può telefonare allo 0144<br />
762180».