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L’ANCORA<br />

ACQUI TERME 27 GENNAIO 2008 11<br />

Movicentro: così si valorizzano capannoni di deposito<br />

Acqui Terme. Il Movicentro,<br />

realizzazione di recente ultimata<br />

presso la stazione ferroviaria,<br />

è struttura che entra a<br />

far parte dei complessi «gioiello»<br />

della città termale. L’inaugurazione<br />

ufficiale, come sottolineato<br />

dall’assessore Daniele<br />

Ristorto, è prevista <strong>per</strong> sabato<br />

5 apr<strong>il</strong>e con una mostra<br />

dello scultore Carlo Spinoglio.<br />

Si tratta di una ristrutturazione<br />

ritenuta importante <strong>per</strong> <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio<br />

del trasporto pubblico anche<br />

attraverso <strong>il</strong> potenziamento<br />

regionale dei nodi di interscambio<br />

tra le modalità del trasporto<br />

pubblico e privato, e<br />

<strong>per</strong> garantire una maggiore<br />

flessib<strong>il</strong>ità ed efficienza del sistema<br />

dei trasporti. La scelta<br />

progettuale, come ricordato da<br />

Ristorto è riferita ad una decisione<br />

di restaurare i vecchi capannoni,<br />

nati ed ut<strong>il</strong>izzati quali<br />

deposito merci, <strong>per</strong> destinarli a<br />

strutture <strong>per</strong> l’accoglienza e<br />

<strong>per</strong> servizi.<br />

La struttura, veramente<br />

grandiosa, è stata realizzata<br />

nello scalo della stazione ferroviaria,<br />

spazio situato parallelamente<br />

a via Alessandria. Nel<br />

pomeriggio di lunedì 21 gennaio<br />

<strong>il</strong> sindaco Rapetti, con gli<br />

assessori Ristorto, Leprato e<br />

Gelati, accompagnati dal funzionario<br />

dell’ufficio lavori pubblici<br />

Roberto Mentone, hanno<br />

visitato <strong>il</strong> Movicentro, realizzazione<br />

che quanto prima entrerà<br />

in funzione <strong>per</strong> compiere<br />

la serie di iniziative <strong>per</strong> le quali<br />

è stata realizzata d’intesa tra <strong>il</strong><br />

Comune e la Rete ferroviaria<br />

Spa con un costo di 2 m<strong>il</strong>ioni e<br />

250 m<strong>il</strong>a euro di cui 1 m<strong>il</strong>ione<br />

550 m<strong>il</strong>a euro di finanziamento<br />

regionale e in parte dal Comune<br />

con mutuo di 700 m<strong>il</strong>a euro.<br />

La nuova struttura comprende,<br />

all’esterno, un’area di 4 m<strong>il</strong>a<br />

236 metri di su<strong>per</strong>ficie <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />

transito e la sosta di dodici<br />

pullman. A lato, è stato realizzato<br />

un parcheggio <strong>per</strong> cento<br />

auto. L’entrata, dalla piazza<br />

L’importanza del Movicentro<br />

<strong>per</strong> <strong>il</strong> traffico cittadino<br />

Acqui Terme. Secondo uno studio effettuato <strong>per</strong> <strong>il</strong> Piano del<br />

traffico dal docente presso <strong>il</strong> Policlinico di Torino, Guido Caposio,<br />

risulta che in Acqui Terme circolano 14 linee di autobus, di<br />

cui 4 urbane e 10 extraurbane. Davanti alla stazione ferroviaria<br />

transitano ben 12 di queste linee. Ciò <strong>per</strong> avvalorare l’importanza<br />

del «Movicentro» <strong>per</strong> <strong>il</strong> trasporto pubblico su gomma<br />

comprensivo di aree a parcheggi, struttura costruita <strong>per</strong> quei<br />

«grandi servizi urbani» finalizzati a fare di Acqui Terme un polo<br />

delle Terme a livello regionale e nazionale.<br />

Dal documento si apprende anche che durante la giornata<br />

varia la frequenza con cui viaggiano gli autobus, con un massimo<br />

di transito dalle 7 alle 8 e dalle 13 alle 14. Secondo dati forniti<br />

da Trenitalia in un giorno feriale tipo vi sono circa 1.600 saliti<br />

e 1.600 discesi, quindi circa 3.300 transiti al giorno. Il numero,<br />

nel fine settimana, diminuisce a circa 2.000 passeggeri. Ciò<br />

significa che <strong>il</strong> traffico passeggeri è dovuto essenzialmente a<br />

pendolari <strong>per</strong> motivo di lavoro o di studio.<br />

Per <strong>il</strong> traffico di autoveicoli privati è stato osservato che i posti<br />

auto a disposizione nelle vicinanze della stazione ferroviaria<br />

e importanti uffici quali Inps risultavano insufficienti e via Alessandria<br />

ha una portata di circa 2 m<strong>il</strong>a veicoli a livello di ogni<br />

ora. Quindi la funzione di parcheggio autovetture dell’area Movicentro<br />

e <strong>per</strong> interscambio e viab<strong>il</strong>ità interna, uffici e piattaforma<br />

di collegamento è considerata di notevole interesse.<br />

EC<br />

2<br />

della stazione, rispetto all’assetto<br />

storico è stata ampliata<br />

con la demolizione di una parte<br />

del muro prospiciente via<br />

Alessandria. Sull’area dell’ex<br />

scalo merci ferroviario, un<br />

grande capannone con capriate<br />

in legno e co<strong>per</strong>tura in tegole<br />

marsigliesi, è sorto un grande<br />

spazio polivalente. Una sala<br />

con pavimentazione in battuto<br />

di cemento, in pietra e in<br />

piastrelle di ceramica di 450<br />

metri di lunghezza, 50 metri di<br />

larghezza e 8 metri e mezzo di<br />

altezza.<br />

La sala, che può essere divisa<br />

a metà tramite una paratia<br />

movib<strong>il</strong>e, può essere ut<strong>il</strong>izzata<br />

<strong>per</strong> riunione, mostre, manifestazioni<br />

varie. La struttura<br />

comprende servizi alle <strong>per</strong>sone<br />

quali biglietteria, una saletta<br />

di attesa che può essere<br />

strutturata in bar, servizi igienici,<br />

uffici. Ogni intervento, come<br />

ricordato da Ristorto e Mentone,<br />

è stato realizzato con serramenti<br />

in legno lamellare, posto<br />

in appoggio alle strutture<br />

esistenti. Il salone, inoltre è<br />

stato dotato di vetrate antisfondamento,<br />

di un impianto di aria<br />

condizionata e di un impianto<br />

di riscaldamento a terra. Il tutto<br />

al fine di non alterare l’immagine<br />

storicamente consolidata<br />

dell’edificio esistente, con<br />

struttura interamente in legno.<br />

Il movicentro è dotato di due<br />

binari. Uno, posizionato lungo<br />

l’ex scalo del pietrisco, può diventare<br />

«binario turistico» e,<br />

come affermato dall’assessore<br />

Leprato in occasioni dell’arrivo<br />

di treni storici o turistici, come<br />

pare avverrà durante l’inaugurazione<br />

ufficiale, ha la possib<strong>il</strong>ità<br />

di fermarsi esattamente<br />

davanti all’entrata dell’edificio<br />

diventato grande salone convegni<br />

o manifestazioni. Un secondo<br />

binario, anche se disattivato,<br />

è stato mantenuto in<br />

quanto sottomesso ad obblighi<br />

m<strong>il</strong>itari.<br />

L’iniziativa <strong>per</strong> la costruzione<br />

del «Movicentro» era iniziata<br />

nel 2001 con la sottoscrizione<br />

da parte della Regione Piemonte<br />

con la «Rete ferrovie<br />

italiane» di un «Protocollo d’intesa»<br />

<strong>per</strong> <strong>il</strong> potenziamento dei<br />

nodi di interscambio passeggeri<br />

e <strong>per</strong> la riqualificazione<br />

delle stazioni ferroviarie. Il<br />

«protocollo», prevedeva di disimpegnare<br />

le aree interessate<br />

dai progetti «Movicentro»<br />

dalle attività esistenti concedendo<br />

<strong>il</strong> diritto di su<strong>per</strong>ficie ai<br />

vari Comuni facenti parte del<br />

programma regionale dei trasporti.<br />

Quindi, al fine di concretizzare<br />

l’azione di potenziamento<br />

avviata, la Regione<br />

aveva sottoscritto nel febbraio<br />

del 2003, con <strong>il</strong> Ministero delle<br />

Infrastrutture e dei trasporti, un<br />

accordo quadro <strong>per</strong> i progetti<br />

«Movicentro» cofinanziando i<br />

14 progetti in «Aree obiettivo o<br />

phasing out», fra cui <strong>il</strong> progetto<br />

di Acqui Terme.<br />

Parallelamente all’iniziativa<br />

regionale, <strong>il</strong> Comune di Acqui<br />

Terme aveva avviato con le<br />

Ferrovie dello Stato una trattativa<br />

<strong>per</strong> la valorizzazione dell’area<br />

della stazione ferroviaria<br />

ed aveva sottoscritto con le<br />

medesime Ferrovie dello Stato,<br />

Direzione della zona Nord-<br />

Ovest, un primo accordo. Nel<br />

2004 <strong>il</strong> Consiglio comunale<br />

aveva approvate le necessarie<br />

modifiche allo scopo urbanistico<br />

<strong>per</strong> ridimensionare e r<strong>il</strong>ocalizzare<br />

i volumi già previsti sull’Area<br />

«Movicentro» in modo<br />

da rendere completamente libero<br />

da costruzioni <strong>il</strong> sedime<br />

destinato ai parcheggi a raso<br />

pubblici, trasferendo in altre<br />

aree, sempre di proprietà delle<br />

Ferrovie italiane, i nuovi volumi<br />

edificab<strong>il</strong>i finalizzati alla valorizzazione<br />

del patrimonio esistente<br />

di proprietà delle medesime<br />

Ferrovie. Quindi, con determina<br />

dei Servizi tecnici del<br />

Comune, <strong>il</strong> 28 apr<strong>il</strong>e 2005, veniva<br />

avviato l’iter procedurale<br />

<strong>per</strong> l’affidamento dei lavori mediante<br />

realizzazione di una licitazione<br />

privata «a termini abbreviati».<br />

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