Lezione in PDF - Treccani
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Foscolo, la prima produzione: Odi, Sonetti<br />
Per approfondire la figura e l’opera di Foscolo è<br />
necessario conoscere, almeno per sommi capi, gli<br />
spostamenti che lo portarono durante la sua vita <strong>in</strong><br />
tutta l’Europa. Non è un caso che nell’età romantica, di<br />
poco posteriore, egli <strong>in</strong>carnò il mito dell’eroe<br />
cosmopolita e ‘vagabondo’, non impegnato nel<br />
Grand tour – passaggio obbligato nella formazione dei<br />
giovani aristocratici con vocazione artistica – come fu il<br />
contemporaneo Alfieri, quanto, piuttosto, sp<strong>in</strong>to a<br />
fuggire “di gente <strong>in</strong> gente”, per placare “quello<br />
spirto guerrier” che rappresentò la pr<strong>in</strong>cipale<br />
caratteristica della sua <strong>in</strong>dole.<br />
Cronologia essenziale<br />
1778-1793 vive tra Zac<strong>in</strong>to, dove è nato, e Spalato<br />
(nel 1789, dopo la morte del padre, la madre si<br />
trasferisce a Venezia).<br />
1793-1797 raggiunge la madre a Venezia, dove<br />
conosce <strong>in</strong>tellettuali, tra cui P<strong>in</strong>demonte e Cesarotti,<br />
<strong>in</strong>treccia varie relazioni amorose, mette <strong>in</strong> scena la sua<br />
prima tragedia e pubblica l’ode A Bonaparte liberatore.<br />
1798 è a Milano, dove conosce Par<strong>in</strong>i e Monti.
1799 è a Bologna, dove <strong>in</strong>izia la pubblicazione<br />
dell’Ortis e si arruola nella Guardia Nazionale.<br />
1800-1804 è a Milano, dove vive relazioni amorose e<br />
pubblica l’ode All’amica risanata e l’Ortis (1802).<br />
1804-1807, arruolato nell’esercito francese antibritannico,<br />
vive <strong>in</strong> varie città francesi. Nel 1807<br />
pubblica il carme dei Sepolcri.<br />
1808-1811 vive tra Pavia, dove ha per un brevissimo<br />
periodo la cattedra di eloquenza, e Milano, ove mette <strong>in</strong><br />
scena l’Aiace alla Scala.<br />
1812-15 vive tra Firenze e Milano, che abbandona per<br />
non giurare fedeltà all’esercito austriaco.<br />
1816-1827 vive prima <strong>in</strong> Svizzera, poi <strong>in</strong> Inghilterra,<br />
dove muore <strong>in</strong> povertà e di malattia nel 1827.<br />
Nella produzione di Foscolo convivono, si<br />
sovrappongono, si susseguono, istanze diverse,<br />
talvolta contraddittorie, che si affacciano tra i suoi<br />
versi <strong>in</strong> modi poetici differenti e che animano le pag<strong>in</strong>e<br />
dell’Ortis e dei Sepolcri. La prima produzione, raccolta<br />
nelle Poesie pubblicate nel 1803 a Milano, è<br />
composta da 2 odi e da 12 sonetti. Tale produzione<br />
presenta per quanto riguarda le odi e nella scelta<br />
formale della struttura del sonetto caratteristiche<br />
tipicamente neoclassiche, ma tematiche già preromantiche<br />
<strong>in</strong> molti dei sonetti.<br />
Le Odi<br />
Ode a Bonaparte liberatore (1797, poi ripubblicata<br />
con profonde modifiche nel 1799, dopo la delusione<br />
nata <strong>in</strong> seguito al trattato di Campoformio, con il quale<br />
Napoleone cedeva Venezia all’Austria). Nella prima<br />
stesura, l’autore saluta con un grido di giubilo<br />
Napoleone nel momento della sua discesa <strong>in</strong> Italia,<br />
considerandolo come l’<strong>in</strong>carnazione di un’epoca nuova,<br />
per poi rimanere profondamente deluso da quello<br />
che considera un tradimento quasi personale. Dal<br />
punto di vista formale, si tratta di un componimento<br />
che riproduce lo schema della strofe della canzone<br />
petrarchesca; a conferma della formazione classica,<br />
che caratterizza il giovane Foscolo, padrone della<br />
tradizione letteraria italiana già nei primi anni di<br />
permanenza <strong>in</strong> Italia.<br />
A Luigia Pallavic<strong>in</strong>i caduta da cavallo (composta<br />
nel 1800 e pubblicata a Milano nel 1803, nell’edizione<br />
delle Poesie). Il tema dell’ode è di natura<br />
prettamente neoclassica: la nobildonna, persa la sua<br />
bellezza a seguito delle ferite riportate cadendo da<br />
cavallo, la potrà ritrovare solo con il contributo degli dei<br />
e soprattutto con l’<strong>in</strong>tervento delle Grazie, che
useranno per soccorrerla gli stessi accorgimenti che<br />
usarono per risanare Venere punta da uno sp<strong>in</strong>o:<br />
I balsami beati<br />
per te Grazie apprest<strong>in</strong>o,<br />
per te i l<strong>in</strong>i odorati<br />
che a Citerea porgeano<br />
quando profano sp<strong>in</strong>o<br />
le punse il piè div<strong>in</strong>o (…) (vv. 1-6)<br />
Solo le Grazie, simbolo della Bellezza, sono <strong>in</strong> grado di<br />
riportare allo splendore la cavallerizza che, come<br />
M<strong>in</strong>erva, potrà tornare al suo aspetto meraviglioso. La<br />
lirica è composta da 18 sest<strong>in</strong>e di settenari e ottonari<br />
alternati, con un ultimo verso endecasillabo.<br />
All’amica risanata (scritta nel 1802 e pubblicata nel<br />
1803). Anche questa, come l’ode precedente, presenta<br />
una tematica tradizionalmente neoclassica: la<br />
Bellezza torna a mostrarsi sul volto della donna, dopo<br />
un periodo di malattia; e con essa tornano la felicità e<br />
il senso stesso dell’esistenza:<br />
e <strong>in</strong> te beltà rivive<br />
l’aurea beltade, ond’ebbero<br />
ristoro unico a’ mali<br />
le nate a vaneggiar menti mortali (vv. 9-12)<br />
Il testo, composto di 16 sest<strong>in</strong>e formate da 5 settenari<br />
e un endecasillabo, è di fatto divisibile <strong>in</strong> due sezioni: la<br />
prima (vv. 1-48) contiene la celebrazione della<br />
bellezza riacquistata, la seconda (vv. 49-96)<br />
presenta il tema della poesia dispensatrice di<br />
immortalità.<br />
I Sonetti<br />
Si tratta di 12 componimenti, pubblicati assieme alle<br />
Odi nel 1803, scritti nel corso dei primissimi anni<br />
dell’Ottocento. Presentano la struttura tradizionale<br />
del sonetto, ma con significative <strong>in</strong>novazioni<br />
metrico-s<strong>in</strong>tattiche; tende <strong>in</strong>fatti a essere del tutto<br />
superata la corrispondenza tra misura metrica e misura<br />
s<strong>in</strong>tattica: celebre la costruzione di A Zac<strong>in</strong>to, <strong>in</strong> cui le<br />
prime tre strofe costituiscono un unico periodo<br />
s<strong>in</strong>tattico, ricco di anastrofi e iperbati; o anche la<br />
frequenza degli enjambements, nelle quart<strong>in</strong>e di Alla<br />
sera, che hanno effetti assai significativi sul ritmo della<br />
lirica. I temi derivano spesso dalla mitologia classica,<br />
ma sono parallelamente presenti istanze<br />
preromantiche e un’atmosfera tormentata,<br />
‘romantica’, che nulla ha a che vedere con l’equilibrio e<br />
l’armoniosa serenità tipici della cultura classica.<br />
Nell’impossibilità di fare un’analisi di tutti i sonetti,<br />
vengono di seguito isolate alcune tematiche portanti<br />
della poetica foscoliana che ne caratterizzano il<br />
corpus nel suo complesso.
Valore della patria e della sepoltura: A Zac<strong>in</strong>to, In<br />
morte del fratello Giovanni, Te nudrice alle Muse, E tu<br />
ne’ carmi avrai perenne vita<br />
Valore della bellezza e della poesia: Alla Musa, A<br />
Zac<strong>in</strong>to<br />
Compenetrazione tra autore e natura circostante:<br />
Alla sera, Non son chi fui<br />
Poesia soggettiva e <strong>in</strong>tima: Perché taccia il rumor di<br />
mia catena