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Cuffie a sicurezza intrinseca - Ecom instruments

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Principi fondamentali sulla protezione dal rischio di esplosionse da polveri<br />

Principi Fondamentali:<br />

Il produttore di dispositivi per aree rese potenzialmente esplosive dalla presenza di polveri deve indicare la massima temperatura<br />

superficiale di tutte le parti che possono venire in contatto con la polvere (generalmente espressa in °C evitando l’utilizzo delle classi<br />

di temperatura). Questo valore deve essere indicato nella Marchiatura.<br />

10<br />

Esempi di Marchiatura:<br />

II 2 D T90°C IP , II 2 D Ex td A21 T90°C IP<br />

(Quando la protezione contro l’ignizione è garantita dall’involucro deve essere specificato anche il relativo codice IP).<br />

(Questo dispositivo è stato approvato secondo il standard de-jure ”Intrinsic Dust Safety” – iaD).<br />

Lo standard de-jure prevede che la certificazione menzioni anche la corrispondente zona - in questo caso 21.<br />

Protezione dalle esplosioni da polveri – Temperatura:<br />

I parametri che determinano la combustione e l’esplosione per le polveri dipendono dalle loro condizioni. In particolare, il comportamento<br />

dipende dalla grandezza delle particelle, dalla loro forma, dal contenuto di acqua, dalla purezza e in alcuni casi dalla quantità<br />

di solventi infiammabili contenuti.<br />

E’ importante considerare anche la distribuzione delle dimensioni delle particelle ed il loro valore medio.<br />

Secondo quanto previsto dalla direttiva 1999/92/EG (ATEX 1 ), l’operatore è obbligato ad effettuare una valutazione del rischio e<br />

deve inoltre conoscere la minima temperatura di combustione della polvere presente.<br />

La determinazione delle due ”temperature limite” si effettua con questi semplici calcoli:<br />

a.) Temperatura limite 1: 2/ della temperatura minima di ignizione della polvere<br />

b.) Temperatura limite 2: minima temperatura di combustione* diminuita di K<br />

I valori devono essere poi confrontati per determinare quale dei due garantisce il maggior livello di <strong>sicurezza</strong>.<br />

Esempio 1:<br />

Minima temperatura di ignizione = + 0°C, minima temperatura di combustione = + 00°C:<br />

a) Temperatura limite 1= 2/ x + 0°C = +220°C<br />

b) Temperatura limite 2= + 00°C - K = +22 °C<br />

Maggiore <strong>sicurezza</strong>: Temperatura limite 1 = +220°C<br />

Per questa applicazione deve essere utilizzato un dispositivo che garantisca, in caso di guasto, una massima temperatura<br />

superficiale non superiore a +220°C . Il dispositivo utilizzato dovrà quindi riportare nella Marchiatura, un valore<br />

massimo di temperatura superficiale non superiore a +220°C.<br />

Esempio 2: Minima temperatura di ignizione= +18 °C, minima temperatura di combustione= +180°C:<br />

a) Temperatura limite 1= 2/ x +18 °C = +12 °C<br />

b) Temperatura limite 2= +180°C - K = +10 °C<br />

Maggiore <strong>sicurezza</strong>: Temperatura limite 2 = +10 °C<br />

Qui devono essere utilizzati dispositivi che garantiscano una massima temperatura superficiale, in caso di guasto o<br />

malfunzionamento, non superiore a +10 °C.<br />

*I valori di temperatura di combustione si riferiscono ad uno strato di polvere con uno spessore di mm. Il margine di K dovrà<br />

essere aumentato qualora siano presenti strati di polvere di maggior spessore.<br />

Caso speciale – Dispositivi di categoria 3<br />

Contrariamente a quanto avviene per le categorie 1 e 2, per i dispositivi di Categoria (per uso in Zone 2 e 22) non è necessario<br />

considerare i potenziali rischi in caso di guasto o malfunzionamento (es. corto circuito, falsi contatti ecc.) La <strong>sicurezza</strong> di questi dispositivi<br />

viene quindi verificata solo nelle condizioni di funzionamento normale. E’ infatti estremamente improbabile che si verifichino<br />

contemporaneamente il guasto del dispositivo e la presenza dell’atmosfera esplosiva. (In zona 2 il pericolo di esplosione si può verificare<br />

soltanto per brevissimi intervalli di tempo). Per i dispositivi di Categoria , quindi non è necessario effettuare una omologazione;<br />

il produttore può autocertificare che il dispositivo è conforme agli standard relativi. Nonostante ciò, i prodotti <strong>Ecom</strong> di Categoria<br />

vengono comunque testati da enti competenti che emettono una certificazione di conformità.<br />

(Naturalmente, l’utilizzo in Zona 2 o 22 di dispositivi di Categoria superiore es. Categoria2, garantisce comunque un maggior livello<br />

di <strong>sicurezza</strong>).

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