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MANOSCRITTI – MINIATURE - INCUNABULI<br />

0. BIBBIA LATINA MANOSCRITTA E MINIATA SU PERGAMENA. Veneto (Venezia o Padova)<br />

XIII sec. (1270 c.), P. a r.<br />

in-4 (mm. 235x154), 332 fogli vergati in inchiostro bruno, recto e verso su due colonne di 59 righe, in bella grafia<br />

gotica tondeggiante (un foglio mancante all’inizio dello Psalterio, f. 143). Legatura moderna in st<strong>il</strong>e monastico, mezza<br />

pergamena, dorso a nervi, piatti in assicelle con otto borchie, fermagli metallici. Ampi margini di oltre 50 mm. con<br />

rubriche, numeri e titoli dei capitoli in rosso e blu, centinaia di iniziali dipinte di varie dimensioni, varie con fregi<br />

f<strong>il</strong>iformi, nei medesimi colori. La decorazione miniata consiste in circa 90 grandi iniziali, dell’altezza media di 9/10<br />

righe, ma variab<strong>il</strong>i tra le 4 e le 44 linee, a soggeto vegetale, zoo-antropomorfo o con esseri mostruosi nella gamma<br />

cromatica del rosso, arancio, blu, verde oliva, azzurro, bruno, e oro brunito, secondo i modi miniatori tipici dell’area<br />

veneta tardo Duecentesca. Il manoscritto prodotto nell’Italia settentrionale segue nella tipologia testuale le grandi<br />

innovazioni parigine, mentre a livello decorativo per la paletta cromatica e le caratteristiche st<strong>il</strong>istiche è avvicinab<strong>il</strong>e<br />

alla produzione artistica padovana-veneziana e più precisamente ad un omogeneo gruppo di codici che mostrano anche<br />

strette assonanze bolognesi (LEWIS E. 36 della Free Library of Ph<strong>il</strong>adelphia; ms. lat. 232 e ms. lat. 216 della BNF; per la<br />

paletta cromatica cfr. anche Msc. B<strong>il</strong>d. 3 di Bamberg, Staatsbibliothek). Codice di alta epoca assai interessante e<br />

pregevole, presenta alcune aggiunte del XVI secolo nella sezione delle Pericopi. (Alcuni fogli all’inizio ed in fine con,<br />

limitatamente ai margini, macchie non gravi dovute al calore di una fiamma). CFR. “La miniatura a Padova dal<br />

Medioevo…” a cura di G. Canova Mariani, G. Baldissin Molli e F. Toniolo. [4665]<br />

1. LIBRO D’ORE MINIATO, Manoscritto su pergamena, in latino, all’uso di Sarum, probab<strong>il</strong>mente<br />

esemplato a Bruges, 1450 circa, € 35.000<br />

piccolo volume di mm. 80x58, 171 fogli vergati recto e verso in minuta gotica liturgica in inchiostro bruno, sedici righe<br />

per pagina, primi due e ultimi tre ff. bianchi, numerati da 1 a 171 con alcuni errori, rubricati in rosso, blu e oro.<br />

L’apparato <strong>il</strong>lustrativo del codice consta di centinaia di piccole iniziali; 7 iniziali figurate, con immagini di santi entro<br />

bordura vegetale scandiscono le Oraciones ad ymaginem Christi; 1 iniziale figurata segna l’accesso alle Ore della<br />

Vergine; 7 pagine con grandi cap<strong>il</strong>ettera decorati in oro brunito e vari colori entro bordura a fiori e bacche,<br />

scandiscono gli incipit delle varie ore della Vergine, i salmi penitenziali e le sezioni dedicate ai defunti e alle anime,<br />

infine; quattro miniature a piena pagina entro larga bordura floreale in colori e oro, impreziosiscono <strong>il</strong> codice. Le<br />

iniziali di modulo maggiore presentano corpo della lettera su foglia d’oro in inchiostro cremisi o blu f<strong>il</strong>igranato in<br />

bianco, nell’occhiello o nello spazio interstiziale è invece previsto l’inserimento di elementi fogliacei blu a terminazione<br />

floreale tr<strong>il</strong>obata rosa. Le iniziali di modulo minore presentano la medesima paletta cromatica ma sono prive<br />

dell’inserimento floreale. Le miniature a piena pagina presentano al f. 15v Cristo Redentore benedicente, che regge un<br />

libro nella mano sinistra; al f. 36v l’Annunciazione; al f. 109v tre clerici accanto ad una bara in una chiesa; e al f. 140v<br />

l’anima di una Santa portata in cielo da due angeli. I primi 12 ff. contengono <strong>il</strong> calendario e includono i nomi di alcuni<br />

Santi di origine olandese qualificando a livello testuale, oltre che miniatorio, la produzione e ut<strong>il</strong>izzazione del codice<br />

probab<strong>il</strong>mente in ambito bruggese. Per quanto le miniature e le decorazioni siano di piccolo formato, sono attribuibiti<br />

con buona sicurezza alla scuola artistica di Bruges e particolarmente ai Masters of Gold Scrolls, dei quali mostrano le<br />

caratteristiche pittoriche sia per quanto concerne l’apparato figurativo, sia per le ampie bordure fogliacee e floreali.<br />

Delizioso libro d’ore quattrocentesco d’insolite minuscole dimensioni. (Provenienze: Miss Robison nel 1920 acq. da<br />

Spencer in Christie’s, quindi W. A. Foyle). [4789]<br />

2. LIBRO D’ORE BOLOGNESE, “OFFICIUM BEATAE MARIAE VIRGINIS secundum consuetudinem<br />

Romanae Curiae... ”. Manoscritto latino miniato su pergamena. Bologna, 1480 c., € 28.000<br />

130x92 mm., 178 ff. (dei quali 5 bianchi, manca 1 foglio dopo <strong>il</strong> 140, altrimenti completo), 14 righe per pag. in gotica<br />

tonda liturgica, inchiostro bruno con rubriche in rosso. Il manoscritto prevede <strong>il</strong> Calendario (f. 1r), le Ore della Vergine,<br />

secondo l’uso romano, con Mattutino (f. 13r), Laudi (f. 23v), Prima (f. 35r), Terza (f 39v), Sesta (f. 43v), Nona (f. 47r),<br />

Vespri (c. 51r) e Compieta (c. 58r); Salmi penitenziali (f. 80r) e Litanie; Ore dello Spirito Santo (f. 103r); l’Ufficio dei<br />

Defunti (f, 109r); le Ore della Croce (f. 141r). Oltre al consueto repertorio testuale <strong>il</strong> manoscritto prevede l’inserimento<br />

di una serie di preghiere da recitare durante la messa o da rivolgere ad alcuni santi a testimonianza dell’uso strettamente<br />

privato e personalizzato che questa tipologia testuale rivestì nel corso del XV secolo. L’inserimento delle armi della<br />

famiglia Beccari di Bologna nel bas de page di carta 13r conferma la volontà della committenza di creare uno strumento<br />

devozionale ma anche di prestigio sociale strettamente individualizzato. Legatura in velluto rosso antico. Decorato da<br />

centinaia di iniziali su due e tre linee in rosso, blu e oro brunito; e da 4 pagine interamente miniate entro ricche<br />

bordure con fiori e frutti, con grande iniziale istoriata: la Vergine seduta con <strong>il</strong> Bambino nudo in braccio (f. 13r); Re<br />

David in penitenza (f. 81r); la Colomba in volo sopra una montagna (f. 103r); uno scheletro all’inizio dell’Ufficio dei<br />

morti (f. 109r). La prima delle bordure incorpora le armi araldiche della famiglia Beccari di Bologna. L’inclusione di S.<br />

Bernardino nel calendario data <strong>il</strong> codice a dopo la sua canonizzazione del 1450. Il codice presenta un ricco apparato<br />

decorativo in cui, accanto agli st<strong>il</strong>emi tipicamente bolognesi, come la tipologia delle iniziali fogliacee, l’uso del colore


marrone per le f<strong>il</strong>igrane e gli elementi vegetali, compaiono motivi tipicamente fiamminghi borgognoni, a testimonianza<br />

del grande ruolo culturale giocato dalla casate dei Valois di Borgogna anche dopo la dissoluzione del loro regno (mise<br />

en page, iniziali con corpo oro su fondo cremisi e blu f<strong>il</strong>igranate in bianco). La commistione culturale dell’apparato<br />

decorativo pone <strong>il</strong> manoscritto al centro del processo di assim<strong>il</strong>azione e rielaborazione di modelli tipico di Bologna<br />

negli anni Ottanta del Quattrocento. [4786]<br />

3. MINIATURA SU PERGAMENA. Incoronazione della Vergine. Su foglio di Messale manoscritto, con<br />

miniatura di ambito veneto-padovano, 1420 circa. € 9.000<br />

Foglio intero da Messale manoscritto su pergamena in bella grafia gotica su due colonne in rosso e nero, vergato su<br />

recto e verso (mm 415x295); riporta l’incipit dell’ordo missalis secondo la consuetudine della chiesa romana per la<br />

prima domenica d’Avvento. La miniatura presenta una scena di incoronazione “simbolica” della Vergine (mm<br />

100x180) da parte della Trinità nelle figure del Figlio, seduto sulla sinistra, del Padre e dello Spirito Santo, in forma di<br />

colomba, circondati da una schiera angelica e da musici; due iniziali: nella colonna di sinistra a mezza pagina la figura<br />

di re Davide in preghiera è posta nell’occhiello della A del salmo Ad te levavi, mentre nella colonna di destra l’iniziale<br />

E (Excita) presenta <strong>il</strong> consueto repertorio decorativo vegetale su fondo d’oro brunito. La pagina è inoltre arricchita da<br />

una larga bordura in vari colori sui quattro lati composta da elementi floreali, tralci e bottoni aurei; nel lato inferiore<br />

racchiude arma araldica raffigurante un’anqu<strong>il</strong>a dipinta in rosso su fondo bianco (non identificata). La pagina miniata,<br />

di elevato pregio artistico (pur con lievi abrasioni, anticamente rif<strong>il</strong>ata, e rimarginata con pergamena d’epoca sui quattro<br />

lati), si può assegnare all’inizio del XV secolo in ambito veneto-padovano, in quanto vengono riproposti i motivi<br />

decorativi di scuola bolognese ma con flessuosità e composizioni tipiche della scuola dell’Italia di nord-est.<br />

4. MINIATURA SU PERGAMENA, Bologna XIV secolo. € 9.500<br />

Grande lettera iniziale S (mm.110x130) dipinta in verde, blu e oro brunito, racchiudente la figura a tre quarti di un<br />

santo barbuto con aureola, che regge con entrambe le mani, un libro (bibbia) in legatura rossa. Nei margini della iniziale<br />

S si vedono tre teste di pennuti con lunghi becchi. Ritaglio di mezzo grande foglio di graduale ms. con annotazioni<br />

musicali. Miniatura di grande bellezza e qualità artistica assegnata alla mano di CRISTOFORO CORTESE (o<br />

Cristoforo de’ Cortesi), miniatore nato a Venezia nella prima metà del XIV secolo, che svolse la sua attività artistica a<br />

Bologna e fu contemporaneo e probab<strong>il</strong>mente collaboratore di Niccolò da Bologna. La presente stupenda miniatura<br />

ricorda appunto lo st<strong>il</strong>e di Niccolò. Del Cortese è conservato <strong>il</strong> codice della “Matricola di Santa Catherina di Sacchi”,<br />

da lui decorato. Cfr. S.HINDMANN, The R.Lehman Collection, Illuminations. p.175. BÉNÉZIT, III, 101. THIEME-BECKER,<br />

VIII, 120.<br />

&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&<br />

5. DORIA, Andrea. Lettera a firma autografa. Genova 18 dicembre 1551. € 2.000<br />

pp. 4 delle quali una vergata e firmata “Servitore Andrea De Oria”, ed una con l’indirizzo e frammenti di sig<strong>il</strong>lo in<br />

ceralacca, le restanti 2 pp. sono bianche, datata “Genova 18 dicembre 1551”. Raro documento nel quale <strong>il</strong> Doria invia <strong>il</strong><br />

suo uditore “Giovanni Maria Doria Speron” a Ferrante I Gonzaga, quale ambasciatore a cui presterà fede come al<br />

Doria stesso: «Mando Gio. Maria Doria Speron mio auditore p. quelle cose che V.S. <strong>il</strong>l.ma intendere da lui…».<br />

Ferrante I Gonzaga (1507-1557) fu celebre condottiero dal 1535-1546, viceré di Sic<strong>il</strong>ia dal 1546 al 1554; indi<br />

Governatore Generale di M<strong>il</strong>ano. La lettera appartiene al periodo in cui, su consiglio del Gonzaga Carlo V fu indotto<br />

all’infausta impresa di Parma e durante la guerra che ne seguì (1551-1553) non seppe tener testa alle truppe francesi.”.<br />

Il grande Ammiraglio Andrea Doria (Oneglia 1466 - Genova 1560) fu dapprima al servizio di papa Innocenzo VIII, poi<br />

dei duchi d’Urbino, dei re aragonesi di Napoli, della Repubblica di Genova, e dell’Imperatore Carlo V. Suoi documenti<br />

autografi sono assai rari sul mercato. [4794]<br />

6. FARNESE, Alessandro. Lettera a firma autografa. Roma 11 giugno 1577. € 600<br />

pp. 4 delle quali una vergata ed una con l’indirizzo, due bianche, datata “Roma 11 giugno 1577”. Missiva indirizzata a<br />

Giulio Bufalini scritta per rallegrarsi della nascita del figlio di quest’ultimo: «L’affettione che io ho portata<br />

anticamente a Vs. et alla Casa sua mi farà partecipar sempre delle sue prosperità quanto altro amico che ella<br />

Sabbia…ella si è mossa a darmi parte per la sua ira de VI del fig.la che al S.or è piaciuto nuovam.te di concederle».<br />

Giulio Bufalini di Città di Castello, capitano di servizio di Francia, fu parente di Ortensia Bufalini madre del Cardinal<br />

Mazzarino. Alessandro Farnese (1520-1589), nipote del Papa Paolo III (1534-1549), figlio del Duca Pier Luigi, fu<br />

Cardinale a partire dal 1533. Ambizioso, irrequieto, si occupò di politica, edificò la Farnesina e la v<strong>il</strong>la sul Palatino; fu<br />

dotto amico dei dotti. [4750]<br />

7. MADERNO, Carlo. Ricevuta di pagamento autografa firmata. Roma, 7 di ottobre 1599. € 2.800


un foglio, datato “7 di ottobre 1599 in Roma”, firmato “Carlo Maderno mano pp.” Ricevuta di pagamento nella quale<br />

<strong>il</strong> Maderno (Capolago, Canton Ticino, 1556-Roma 1629) attesta di aver ricevuto dal Sig. Anibale Crispoldo per mano<br />

del Signor Vincenzo Capotosti “cento setantanove di pavoli quali sono a buon conto per quel che deve per la Cava<br />

Clementina”. Autografo di notevole interesse, rappresentativo di uno dei più floridi periodi della carriera del Maderno.<br />

Architetto, la più grande figura del periodo di transizione tra <strong>il</strong> tardo Rinascimento ed <strong>il</strong> Barocco; fu chiamato a Roma<br />

dallo zio Domenico Fontana, con <strong>il</strong> quale collaborò nelle grandi opere intraprese sotto Sisto V. Il Pontefice Clemente<br />

VIII, dopo la morte di Giacomo della Porta, affidò a lui la direzione della gran fabbrica di S.Pietro, e del Campidoglio.<br />

Il capolavoro di Carlo Maderno fu <strong>il</strong> “prolungamento” dell’organismo centrico di Michelangelo attuato senza<br />

stravolgere <strong>il</strong> gran risultato realizzato dal maestro fiorentino. [4742]<br />

8. BODONI, Giovanni Battista. Due lettere autografe firmate indirizzate al Vescovo di Anversa, Corne<strong>il</strong>le<br />

François de Nélis, Parma 28 Apr<strong>il</strong>e e 2 Ottobre 1795. € 3.300<br />

Nella prima lettera vergata in chiara ed elegante grafia, datata “Parma 28 apr<strong>il</strong>e 1795”, <strong>il</strong> Bodoni si rallegra del fatto<br />

che <strong>il</strong> Nélis abbia ricevuto le copie del Prodromo (Belgicarum Rerum Liber Prodromus, 1795. Brooks 589) e dei<br />

“Trattenimenti F<strong>il</strong>osofici”(si riferisce probab<strong>il</strong>mente a “L’Aveugle de la Montaigne” 1795. Brooks 609), e gli<br />

comunica che se vorrà gliene spedirà altre copie. E’ onorato della critica positiva fatta dal Nélis nei confronti della suo<br />

lavoro tipografico. L’avvicinarsi della pace (5 apr<strong>il</strong>e, pace di Bas<strong>il</strong>ea, tra Prussia e la Francia Rivoluzionaria) può<br />

rendere possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> ritorno del Nélis ad Anversa: «Pare vicina l’alba foriera di pace, ed avendo questa luogo con<br />

Cesare, e colle altre potenze ella ritornerà glorioso al suo vescovato, e le lettere e le belle arti ripiglieranno presto <strong>il</strong><br />

loro impero presso le nazioni di buon senso, e sullo spirito umano generalmente». Nella parte finale della lettera<br />

comunica la necessità di avere almeno 50 sottoscrittori per <strong>il</strong> Cicerone ed <strong>il</strong> Platone, termina lo scritto cercando di fare<br />

gent<strong>il</strong>mente intuire la necessità di approfittare dei fondi del Nélis: «l’attuale sconvolgimento europeo ha portato<br />

notab<strong>il</strong>issmo danno al mio non indifferente commercio Libraio, e perciò non le sia di meraviglia se mi trovo in urgenza<br />

di denaro, e se abbisogno di energico impulso per progredire nelle mie tipografiche imprese». Nella seconda lettera, <strong>il</strong><br />

Bodoni, da poco tornato a Parma, sta cercando di organizzare l’invio delle opere ordinate dal suo corrispondente; gli<br />

comunica di aver già spedito sei copie dei “Trattenimenti” al suo legatore al fine di r<strong>il</strong>egarle in marocchino e perciò,<br />

queste non potranno essere inviate prima della settimana seguente, farà comunque del suo meglio per accellerare i tempi<br />

della consegna. La parte finale della lettera è dedicata alla descrizione della precaria situazione finanziaria del Bodoni. [4793]<br />

9. CANOVA, Antonio. Lettera autografa firmata. Senza luogo né data (ma 1827), € 1.800<br />

2 pagine (264 x 196 mm.) vergate recto e verso, indirizzo completo a pag. 4 con sig<strong>il</strong>lo in ceralacca integro,<br />

elegantemente appoggiata su un cartoncino più grande. La lettera del sommo scultore neoclassico (Possagno 1757-<br />

1822), è indirizzata all’amico scultore John Gibson. Nella missiva ringrazia lui e un gruppo di artisti inglesi per gli<br />

auguri pervenutigli in occasione delle vacanze. Sono unite alla presente quattro lettere a. f del Conte Leopoldo<br />

Cicognara, datate 1827, indirizzate a John Gibson: 2 lunghe pp. che parlano di Canova: «Ella ben vede che intendo<br />

parlare di Canova che amava lei come figlio, e parlava di lei con <strong>il</strong> cuore sulle labbra. Stà ora per condursi a termine <strong>il</strong><br />

suo grandissimo monumento in Venezia, sul quale hanno lavorato tutti gli scultori veneziani con un impegno<br />

incredib<strong>il</strong>e. Nessun Papa ne ha uno più grande e più ricco in S. Pietro…» ; da Sir Edwin Landseer; dal Duca di<br />

Devonshire, e da John Russel (queste tre ultime in inglese).<br />

10. BANDELLO, Matteo. Canti XI composti dal Bandello de le Lodi de la S. Lucrezia Gonzaga di<br />

Gazuolo, e del vero amore, col tempio di pudicitia, e con altre cose per dentro poeticamente descritte.<br />

(Segue:) Le Tre Parche da esso Bandello cantate.. Manoscritto cartaceo, Venezia, fine XVII secolo, € 3.500<br />

mm 150x210, ff. 269, elegantemente vergati in inchiostro bruno, in bella e ordinata grafia. Completo e perfettamente<br />

conservato, in semplice legatura coeva di cartoncino grigio. Rime scritte nel 1537-1538 dal Bandello quando divenne<br />

precettore di Lucrezia Gonzaga, ove ne celebra la bellezza e la virtù. Le “Tre Parche” sono capitoli in terza rima per la<br />

nascita di Giano, primogenito di Caterina Fregoso. La sola edizione a stampa di questi poemi di Bandello fu quella di<br />

Agens del 1545 (“Si stampavano in Guienna ne la città di Agen per Antonio Reboglio”, 202 ff. a stampa).<br />

Estremamente raro, fu <strong>il</strong> primo libro stampato nella città di Agens (STC French Books, p. 69). Matteo Bandello, <strong>il</strong> più<br />

<strong>il</strong>lustre scrittore piemontese del Rinascimento (n. a Castelnuovo Scrivia nel 1485), ebbe una vita assai travagliata,<br />

iniziata con una vocazione religiosa ben presto spentasi. Ebbe subito irrequieti rapporti mondani, politici e letterari con<br />

potenti signori ed <strong>il</strong>lustri dame del tempo. Nel presente codice gli errori del testo a stampa furono corretti. La<br />

provenienza è indicata sul primo foglio bianco: “copia fatta dall’esemplare esistente nella <strong>Libreria</strong> dei PP. Domenicani<br />

di Venezia sulle Zattere: Le post<strong>il</strong>le marginali son copiate dalle originali di mano del A. Zeni sull’esemplare stesso”.<br />

Altre provenienze del presente ms. sono “Prof. Federico Patetta – Gianfranco Galeani Napione”. [4785]<br />

11. GEROSOLIMITANO, Ordine. Delli priv<strong>il</strong>egi concessi dà sommi pontefici et altri potentati del<br />

Cristianesimo alla Sacra religione Hierosolymitana. Manoscritto cartaceo sec XVII, € 1.300


in-4 (mm. 285x200) ff. 167, (5) comp<strong>il</strong>ati su entrambe le facciate in chiarissima grafia; leg. mod. p. perg. Basandosi su<br />

104 bolle di concessioni, priv<strong>il</strong>egi ed esenzioni dell’Ordine, riguardanti 29 Pontefici, l’autore ne espone<br />

cronologicamente <strong>il</strong> contenuto, delineando per ciascun pontefice la disposizione d’animo verso l’Ordine e narrando le<br />

circostanze ed i motivi che lo mossero ad emettere le varie provvidenze. Il manoscritto datab<strong>il</strong>e 1643 (ff. 153 v.) offre<br />

un interessantissimo panorama storico e politico dell’Ordine, a partire dal 1113 (Pasquale II) sino al 1642 (Urbano<br />

VIII). A fine volume una tavola degli argomenti trattati. L’autore, certamente appartenente all’ordine, cita sovente<br />

l’opera di Giacomo Bosio, autore degli “Statuti”. [3427]<br />

12. GIGLI, Girolamo. Frottole a modo di Gazzette di G. Gigli Sanese. M.s. copiato da F. o A. o P. i.<br />

Manoscritto cartaceo, 1730 ca., € 1.400<br />

in-8, ff. 123 n. n., leg. coeva p. pergamena. Vergato in chiara ed elegante grafia, inchiostro bruno con iniziali in rosso.<br />

Raccolta di aneddoti fortemente polemici, una sorta di cronaca fantastica in cui <strong>il</strong> Gigli (Siena 1760- Roma 1722)<br />

denunciò e si prese gioco delle istituzioni religiose ed accademiche locali, ben ut<strong>il</strong>izzando la propria vocazione a<br />

cogliere le ridicolezze del suo tempo. Il testo circolò in copie manoscritte, sotto forma di lettere, a partire dal 1717,<br />

fortemente avversate dall’Accademia della Crusca. Il presente manoscritto, seppur certamente della prima metà del<br />

XVIII secolo, fu esemplato postumo, in quanto riporta, sotto <strong>il</strong> titolo “Il Gigli fu letteraro di vaglia e Poeta lepidissimo.<br />

la sua lingua lo mise a brutti cimenti . Morì in Roma nell’anno 1722”. Un “Gazzettino” del Gigli fu pubblicato, “col<br />

riscontro del Codice della Biblioteca di Siena” a M<strong>il</strong>ano nel 1844. In ottime condizioni, proveniente dalla Biblioteca di<br />

Francesco Melzi d’Er<strong>il</strong> e dalla libreria De Marinis. [4759]<br />

13. NEGRI, abate G.S.. (Manoscritto di Supplica) Alla Santità di N. S. Pio Sesto Pontefice Ottimo<br />

Massimo felicem. regnant. per G. S. Negri, dalla Mole di Adriano (Castelgandolfo) A.D. M.D.CC.XCI (1791),<br />

€ 26.000<br />

in-4 (cm 20x29), ff. 32 (inclusa una tavola su doppio f,; così numerati: ff. 4 n.n., pp. 3-56, 2 ff. n.n.), legatura coeva in<br />

cartone porpora goffrato e dorato. Manoscritto cartaceo, vergato in vari colori, dorato, azzurro, rosso, sanguigna,<br />

riccamente figurato con bordure variegate, scene allegoriche, ritratti, animali, fiori; inclusa una tavola su doppio<br />

foglio, dipinta al recto e al verso. Dal testo si evince che l’Abate Negri (a proposito del quale non è stato possib<strong>il</strong>e<br />

trovare alcuna notizia) era costretto in prigione a Castelgandolfo, ed ha prodotto questo volume per dimostrare al<br />

Pontefice le sue varie capacità nel campo della pittura, della scrittura e delle varie scienze e tecniche (meccanica,<br />

idraulica, orologeria), sperando di venire liberato. All’epoca Castelgandolfo era riservato a prigionieri di un certo rango,<br />

ecclesiatici concussi o laici condannati per reati politici o relativi a stregonerie.<br />

Il manoscritto presenta un gran numero di disegni ed acquerelli di buona qualità, alcuni strani e bizzarri: antiporta<br />

a colori raffig. <strong>il</strong> Papa genuflesso / titolo entro bordura con armi / ritratto a colori del Papa, entro ricca bordura, su fondo<br />

dorato / sonetto entro bordura rococò, su fondo azzurro / allegoria delle varie arti, con figure femmin<strong>il</strong>i con rovine<br />

sullo sfondo / iscrizione in oro, entro bordura con putti / anagramma numerico sul nome del Papa / testatina con<br />

veduta in rosso / finalino con bouquet di fiori / Scena allegorica con Ercole, a inchiostro violetto / Tavola su doppio<br />

foglio, al recto riproduzione di un bassor<strong>il</strong>ievo su un sarcofago / al verso raffigurazione delle varie conoscenze ed<br />

invenzioni dell’autore: biblioteca, pittura, orologio e pendola, organo, strumenti idraulici, pneumatici ed elettrici<br />

/ fregi con uccelli / Dio Padre, su un mappamondo raffigurante lo Stato della Chiesa, che regge un ritratto del Papa /<br />

iscrizioni in vari caratteri, ebraico, greco, gotico, latino antico, caldeo antico e moderno, ecclesiastico, siriaco, indiano,<br />

egiziaco. / due grandi ritratti, uno in sanguigna e l’altro acquerellato, copiati da Le Brun raffig. la Gelosia e la Gioia<br />

Tranqu<strong>il</strong>la, passioni forse riferite all’atto criminoso del Negri / acquerello con veduta di castel Sant’Angelo, con<br />

supplica del Negri “chiuso volete ch’io viva pel mancamento mio”. / acquerello raffig. un’istrice, con versi / supplica<br />

con figure di uomo e di uccello con fregi calligrafici / stemma papale policromo retto da angeli / interpretazione degli<br />

emblemi dello stemma / sonetto relativo alle vicende ed agli studi dell’autore (“mettetemi alle prove, che troverete <strong>il</strong><br />

vero”) / cesta di fiori, su tavolini / acquerello di una farfalla / acquerello di un pappagallo / preghiera in <strong>il</strong>lirico e<br />

rumeno / allegoria della pace (2 figure femmin<strong>il</strong>i e la colomba) / disegno e spiegazione di una macchina per tagliare<br />

le lime / acquerello di un papero / conclusione entro composizione con farfalla a colori e putti musicanti in azzurro.<br />

Manoscritto estremamente curioso ed inusuale, adorno di disegni, acquerelli, e calligrafie assai variati, e di ottimo gusto<br />

popolare. Pio VI (Giannangelo Braschi, n. a Cesena nel 1717) fu eletto Papa nel 1775, guidò la Chiesa durante la<br />

Rivoluzione Francese e l’occupazione dello Stato da parte di Napoleone; morì in fuga nel 1799. [4752]<br />

14. Partitura Musicale Ms. - HAYDN, Franz Joseph. “Stabat Mater dell’immortale Giuseppe Hayden”.<br />

Partitura elegantemente vergata a mano in inchiostro bruno, fine XVIII secolo. € 1.700<br />

album in-4 (260x350 mm.), 65 fogli manoscritti su carta da musica pesante, vergati con molto ordine al recto ed al<br />

verso di ogni foglio. Annotazioni in italiano in bella minuta grafia corsiva. Legatura coeva m. pelle, f<strong>il</strong>etti e titolo in oro<br />

al dorso. G. Haydn (Bassa Austria 1732-1809), celebre creatore della musica strumentale moderna, compose <strong>il</strong><br />

magnifico Stabat Mater tra <strong>il</strong> 1766 e <strong>il</strong> 1772, che fu eseguito presso la residenza degli Esterhazy su intercessione di<br />

Hasse al quale Haydn inviò la partitura. L’anno seguente fu eseguito anche a Vienna diretto dal maestro stesso. In


seguito la partitura autografa andò perduta. Il presente manoscritto apocrifo coevo è quindi, anche per questo motivo,<br />

raro e importante. In perfetto stato di conservazione. [4755]<br />

15. BOETHIUS, Severinus. (Opera varia:) De Arithmetica libri duo. De Musica libri quinque. De<br />

Geometria libri duo. (In fine:) Venetiis, per Joannem et Gregorium de Gregoriis fratres, 8 luglio 1499, € 8.500<br />

in-folio, ff. (2), 71, (1), leg. in p. perg. del XV sec. (foglio di antifonario con musica notata ed iniziali in blu e rosso).<br />

Testo su due colonne in car. semigotico, numerose iniz. s<strong>il</strong>ogr. su fondo nero, grande impresa tipogr. in fine. Illustrato<br />

da una gran quantità di diagrammi, figure simboliche e geometriche n.t. Trattasi della seconda parte, contenente le<br />

opere a carattere scientifico, della “Opera varia” impressa dai fratelli De Gregoriis (la prima parte contiene le opere<br />

f<strong>il</strong>osofiche). Come avverte <strong>il</strong> B.M.Cat., i due trattati “De ph<strong>il</strong>osofiae consolatione libri quinque” e “De scholarium<br />

disciplina liber unus”, i cui titoli si leggono dopo <strong>il</strong> “De Geometria”, pur facendo parte di questa raccolta, erano già<br />

stati impressi fin dal 10 febbraio 1497 e vengono catalogati a parte. BMC V, 351. GOFF B-768. IGI 1817. KLEBS 192. 2.<br />

H 3352. C 1124 (II). [4627]<br />

16. GELLIUS AULUS. Noctes Atticae. F. 1, verso: Auli Gelii Noctium Atticarum commentarii, liber<br />

primus. F. 198, recto, colophon: Impressi Venetiis per Andream Iacobi Catharensem. M.CCCC.LXXVIII.<br />

(Venezia, Andreas de Paltasichis, 1477), € 16.500<br />

in-folio (305x210 mm.), ff. 197 (su 198, manca <strong>il</strong> primo bianco originale), impressi in elegante carattere tondo romano<br />

con vari importanti passi in carattere greco. I 16 ff. d’indici sono posti in fine anziché all’inizio del volume. Legatura<br />

coeva in cuoio decorato a secco su piatti in assicelle, con notevoli antichi restauri agli angoli e al dorso, tracce di<br />

fermagli metallici originali, interno dei piatti con due fogli di codice manoscritto del XIV sec. su pergamena. Quarta<br />

edizione quattrocentesca del noto testo di Gellius, formato da venti capitoli di dotta miscellanea critica che trattano la<br />

letteratura, la f<strong>il</strong>osofia, la storia, <strong>il</strong> diritto e la matematica, secondo le conoscenze e la cultura greca del II secolo. E’ <strong>il</strong><br />

terzo incunabolo uscito dai primi torchi del Paltasichis, attivo a Venezia dal 1477 al 1479 e dal 1482 al 1493. Bellissimo<br />

e raro incunabolo ottimamente impresso su carta forte. Esemplare grande di margini, con interessanti post<strong>il</strong>le<br />

manoscritte coeve in vari di essi (lieve alone d’umido nella parte inferiore di parte dei fogli). HAIN 7520. BMC, V, 251.<br />

GW 10596. IGI 4189. GOFF G-121. PROCTOR, PRINTING OF GREEK, p. 126. [4760]<br />

17. GREGORIUS IX, Pont. Max. Decretales, cum glossa. Roma, Ulrich Han e Simone Cardella, 20. IX.<br />

1474, € 21.000<br />

in-folio, ff. 475 n. n. (su 478: mancano a1 bianco, x2, D8; S1 bianco presente), senza segnatura (con indicazione del<br />

capitolo e numerazione mss. da mano coeva nell’angolo alto di ciascun foglio; quest’ultima però non tiene conto del<br />

primo f. bianco mancante); legatura secentesca in pergamena con grande fregio dorato al centro e 4 agli angoli dei<br />

piatti, dorso rifatto. Sul primo foglio 2 iniziali grandi e tre più piccole dipinte in rosso e blu con fregi f<strong>il</strong>igranati,<br />

sparse nel testo svariate centinaia di altre piccole iniziali in rosso o blu. Testo su due colonne in car. tondo, racchiuso<br />

dal commento in car. più piccolo. F. 2 r.: «Incipit nova comp<strong>il</strong>atio decretalium gregorii. ix. » impresso in rosso; in fine,<br />

f. 476v., colophon: «Finiunt decretales correctissime: impresse in alma urbe Roma…per magistrum Uldaricum gallum<br />

Alamanum & Symonem nicolai de Luca: cum glosis ordinariis Bernardi Parmensis & additionibus suis…anno domini.<br />

MCCCCLXXIIII. die. xx. mensis septembris…». Rarissimo incunabulo romano, probab<strong>il</strong>mente la terza edizione di<br />

questa raccolta di leggi papali che <strong>il</strong> grande Papa Gregorio IX (Ugolino dei conti di Segni, nato ad Anagni intorno al<br />

1148, morto nel 1241) aveva pensato di far redigere fin dai primi anni del suo pontificato, quale “rinvigorimento<br />

dell’autorità pontificia e del suo influsso”, tanto più necessario dopo la promulgazione delle Costituzioni di Melfi da<br />

parte di Federico II di Sic<strong>il</strong>ia (cfr. Encicl. Catt. VI, 1136). Esempl. molto bello (nonostante la mancanza dichiarata),<br />

impresso su carta forte, a grandi margini, con rare post<strong>il</strong>le di mano coeva nei margini (qualche ingiallitura qua e là,<br />

forellini di tarlo senza danno al testo sui primi 20 ed ultimi 9 ff.). NESSUN ESEMPL. AL BRITISH MUSEUM NÉ IN USA. IGI<br />

4452 (4 copie). GW 11452. VATICANA G-164. [3426]<br />

18. HERODIANUS. Historia de imperio post Marcum (tradotta da Angelo Poliziano). Bologna,<br />

Francesco (Plato) de Benedictis, 31 agosto 1493, € 18.000<br />

in-folio, ff. (68, segn. aa-hh8, ii4), leg. settec. m. perg. e ang., due tass. in pelle al dorso. Testo in car. rom., impresa<br />

tipogr. in fine, spazi con lettera-guida per le iniziali rubricate in rosso e blu; sul terzo f. (aa3 recto) titolo impresso in<br />

rosso; lettera “Q” iniziale miniata in oro su fondo blu, verde e rosso con ornamenti a bianchi girali; nel margine infer.<br />

figura miniata con l’ angelo che sostiene uno scudo araldico rosso-blu, ai lati ornamenti di frutta e fiori a vari colori.<br />

Prima edizione autorizzata, e seconda in ordine cronologico, di questa traduzione di Poliziano del testo greco di<br />

Erodiano (170-240 ca. d. C.) che raccoglie i principali eventi svoltisi dal 180 al 238, cioè dal regno di Commodo<br />

all’avvento di Gordiano III. Infatti <strong>il</strong> testo impresso a Roma nel giugno dello stesso anno, contenendo errori di stampa,<br />

non fu riconosciuto dal Poliziano, <strong>il</strong> quale nella sua lettera-prefazione ad Andrea Magnani, che si legge al verso del<br />

primo foglio, raccomanda particolarmente che nella nuova edizione non vengano omesse le annotazioni da lui scritte nei


margini. «L’Herodianus di Platone de Benedetti è una delle più eleganti edizioni bolognesi, e può considerarsi uno<br />

specimen di quella raffinatezza tipografica che ebbe a Bologna sullo scorcio del 1400 le più significative<br />

manifestazioni» (cfr. Stampatori ital. del Quattrocento, p. 13 e tav. XII). Bell’esempl. a grandi margini (sui primi 3 ff.<br />

tracce di offset delle miniature), con vari ex-libris e note di antica provenienza (vendita Maffeo Pinelli del 1789). BMC<br />

VI, 827. GOFF H-86. HC 8467. IGI 4690. [3910]<br />

19. HIERONYMUS, Sanctus Beati Hieronymi Epistolas ad eruditionem Christiana[m] pernecessarias<br />

re[rum] ac materiarum uarietate confusas …Vol. II (solo <strong>il</strong> volume secondo). Roma, Sixtus Riessinger e<br />

Ulrich Han, 1466-1467, P. a r.<br />

in-folio (mm 300x212), ff. 446 n. n., privo di segnatura (ma di 45 quaderni: A12; a-z10; *8, **10, **10, A-R10, S12 = 452),<br />

completo seppur mancante dei 6 fogli bianchi 1, 9-12 e ultimo, attraente legatura 500esca in pergamena floscia, titolo<br />

calligrafico “D. Hieronymi Epist. ” lungo <strong>il</strong> dorso, tagli cesellati, con grandi scritte “S. Angeli” e “Nole” in inchiostro<br />

sui due tagli orizzontali. Esemplare assai bello, su carta forte e con grandi margini; per lo più freschissimo. Qualche<br />

foglio lievem. fiorito, <strong>il</strong> primo quaderno con qualche forellino di tarlo e lievi aloni; alcune chiose 500esche e qualche<br />

numerazione a penna. Testo su 2 colonne, 50 linee. F. 1: “incipit Tabula Epistolarum beati Hieronymi presbiteri<br />

redactarum in certum ordinem ac distinctarum secundum materias per Teodorum Lelium auditorem apostolicum”. (In<br />

fine:) “Finis Secundi volu / minis Epistolarum / Beatissimi Hierony / mi / Veritas vincit / IA. RV. ”<br />

Le prime 2 iniziali del f. 1 dipinte in blu e rosso con fregi calligrafici; all’inizio del testo (f. 7) grande iniziale P<br />

miniata in oro su 14 linee, ornata di bianchi girali su fondo rosso, blu e verde; centinaia di cap<strong>il</strong>ettera su 2 o 4 linee<br />

dipinte alternatamente in rosso e blu, con fregi f<strong>il</strong>igranati in violetto o marrone chiaro.<br />

L’annotazione sui tagli orizzontali del volume denota con sicurezza la sua provenienza dal Convento di S. Angelo in<br />

Palco di Nola. Edificato nel 1430 circa da Raimondo Orsini, <strong>il</strong> Convento, adorno di mirab<strong>il</strong>i affreschi, è dotato anche di<br />

una biblioteca purtroppo depauperata dai furti perpetrati nell’ultimo periodo bellico. Vi si trova una pregevole<br />

scaffalatura e un tavolo di lettura di legno intagliato, opera di maestri locali del XVIII secolo. In detti scaffali si<br />

conservavano fino al secolo scorso migliaia di volumi, tra cui preziosi incunaboli e manoscritti.<br />

Questa edizione, priva di note tipografiche, delle Epistolae di San Gerolamo è considerata <strong>il</strong> primo libro stampato a<br />

Roma, precedente <strong>il</strong> Cicero, De Oratore impressovi da Sweynheim e Pannartz nell’autuno del 1467 dopo <strong>il</strong> loro<br />

trasferimento da Subiaco. Il quarto libro stampato in Italia, nonché editio princeps di qualsiasi opera di San<br />

Gerolamo. Al f. 7, v. figura <strong>il</strong> più antico esempio noto di registro dei quaderni “Sequitur ordo quinternorum secundi<br />

voluminis epistolarum beati Hieronymi” seguono gli incipit dei 44 quaderni successivi, composti su 44 linee a mezza<br />

colonna, con notevole effetto grafico. Cfr. FAVA, Manuale degli Incunabuli, p. 169: “Il registro venne in uso prima in<br />

Italia e più precisamente a Roma. Il più antico esempio che ci sia noto è quello delle Epistolae Hieronymi… Qui però<br />

non appare ancora completamente sv<strong>il</strong>uppato e non reca <strong>il</strong> nome che gli fu proprio”.<br />

Piero SCAPECCHI, Abbozzo … Han e di Riessinger tra <strong>il</strong> 1466 e <strong>il</strong> 1470, in Roma nel Rinasimento, 1997, p. 318: “E’<br />

possib<strong>il</strong>e che <strong>il</strong> primo libro stampato a Roma, allo stato delle nostre attuali conoscenze, sia <strong>il</strong> san Girolamo, Epistolae…<br />

Privo di note tipografiche, <strong>il</strong> libro fu stampato a Roma opera et impensa di Gaspare Lelli da Teramo come risulta dalla<br />

chiara testimonianza del vescovo di Trento Giovanni Hinderbach (testimonianza dell’esemplare di Chant<strong>il</strong>ly) in base<br />

alla quale esso si deve datare almeno al 1468; questo termine ante quem, in base a ulteriori considerazioni di carattere<br />

f<strong>il</strong>ologico che indicano l’edizione come princeps, può essere anticipato all’anno precedente in virtù dell’osservazione<br />

che <strong>il</strong> secondo volume della successiva edizione di Sweynheym e Pannartz uscì con la data del 13. XII. 1468. … Esso<br />

sarà non ante quem <strong>il</strong> 30. X. 1466, data di morte di Teodoro Lelli, in memoria del quale Gaspare Lelli intraprese la cura<br />

della stampa. E’ dunque molto probab<strong>il</strong>e che la stampa, se non completata, fosse già in avanzata fase di realizzazione<br />

quando uscì nell’auunno 1467 <strong>il</strong> primo libro di S. & P. … e che essa sia in connessione con la società tipografica<br />

costituita avanti <strong>il</strong> 16. X. 1466”. MODIGLIANI, Due società per fare libri con le forme (1466-70): “la società tipografica<br />

costituita da Enrico Han (figlio di Udalrico), Domenico da Lucca (sostituito poi da Simone Cardella) e Clemente<br />

Donati, certo avanti <strong>il</strong> 16. X. 1466”.<br />

Denis E. RHODES, In the Library, 6 th , v. 5, 1983; p. 69 “Since the two known and dated books of 1467 both appeared<br />

not before November of that year (when S. & P., freshly arrived from Subiaco, settled into the palace of the Massimo),<br />

the Jerome stands as very good chance of being the first book printed in Rome”.<br />

J. L. SHARPE, Impressum apud Ruessinger, in GILBERT, A leaf from the Letters of St. Jerome, 1981; p. 23: “S.<br />

Riessinger was the first printer to cross the Alps for Rome where he was to publish the first edition of the Letters of St.<br />

Jerome. We know he did this sometime before Sweynheim and Pannartz. … Hinderbach’s note tells us that the EH with<br />

the motto Veritas Vincit and the initials IA. RV. was printed by some Roman printers and that he received it before<br />

1470. Because of Ioannes Andreas’s comment about the Lelli edition of the EH in the dedicatory preface to the<br />

Sweynheim and Pannartz’s edition, we know that Riessinger’s EH was already out making it justly the editio<br />

princeps…”. IGI 4734. BMC, IV, p. 27. GOFF (rev.), H-163. GW 2330. HAIN-COPINGER 8550. [2867]<br />

20. MELA, Pomponius. Cosmographia, sive de situ orbis. (f. 60 v.:) Pomponii Mellae Cosmographiae<br />

liber / explicit. S.n.t. (Stamperia eponima, 1477), € 35.000


in-4, ff. 62 n. n. (ben completo del primo e degli ultimi 2 ff. bianchi), leg. 500esca pergamena floscia. Impresso in<br />

elegante carattere tondo, una parola in greco (106 Gr.). Rarissima seconda edizione del trattato di Pomponio Mela (metà<br />

del I secolo d. C.), classico testo cosmografico latino che costituisce la più antica descrizione geografica della Terra,<br />

nonché la prima data alle stampe. La rarità della prima edizione (M<strong>il</strong>ano, 1471) è comparab<strong>il</strong>e a questa: 11 esempl. in<br />

Italia per entrambe e 4 soli (contro 5 del 1471) in USA. L’anonimo tipografo, che da questa edizione trae <strong>il</strong> suo nome,<br />

pubblicò nello stesso anno due varianti: una datata “Venetiis, xv novembris M. cccc. lxxvii” ed una priva di note<br />

tipografiche, come la presente; solo altre tre edizioni sono note di questo raffinato stampatore. L’opera di P. Mela può<br />

considerarsi la più antica trattazione geografica a noi giunta, seppur risenta di un palese lavoro di raccolta e selezione di<br />

notizie riferite da altri autori. Esemplare assai bello, a grandissimi margini (mm 222x145, contro i 184 e 195 di altezza<br />

delle due copie in BM) e molto fresco; lieve alone e nota di possesso al primo bianco ed al primo di testo; un forellino<br />

di tarlo. Eleganti chiose coeve nei margini, che segnalano i paesi trattati, e, nel margine inf. del f. (3) disegno coevo a<br />

penna che riproduce <strong>il</strong> mappamondo allora conosciuto; seppur ispirato alla s<strong>il</strong>ografia dell’Isidoro di Siviglia del<br />

1472, è curiosamente orientato con <strong>il</strong> nord in basso e l’Antartide in alto; nessuna raffigurazione con tale orientamento è<br />

riportata da Shirley, Mapping of the World, né da alcuna altra bibliografia in tema. KLEBS 675-2. BMC V, 261. IGI<br />

6341. GOFF M-448. [3903]<br />

21. OROSIUS, Paulus. Historiae (castigavit Aeneas Vulpes). S.l. né d. (Vicenza), Hermannus<br />

Liechtenstein, Lev<strong>il</strong>apis (ca. 1475), € 12.000<br />

in-folio, ff. (100, senza numeraz. né segnatura), leg. settec. m. pelle e ang., dorso a nervi con tit. e f<strong>il</strong>etti oro. Sul f. 2<br />

recto una grande iniziale “P” su 15 righe dipinta a mano in rosso su fondo azzurro con decoraz. floreale in bianco, nel<br />

margine infer. bianco uno stemma nob<strong>il</strong>iare a più colori inscritto in una corona d’alloro; nel testo un centinaio d’iniz.<br />

dipinte in rosso; testo in car. rom., spazi bianchi con lettera-guida per le iniz. Al verso del primo f. avviso al lettore:<br />

«Scias velim humanissime / lector: Aeneam Vulsem / Vicentinum Priorem San /ctae Crucis adiutore / Laurentio<br />

Brixiensi His / torias Pauli Orosii: quae / continentur hoc codice…»; f. 2 r. «Pauli Orosii viri doctissimi Historia / rum<br />

initium ad Aurelium Augustinum. »; f. 100 r., colophon (carme di 15 versi di Bart. Paiello): «Bartholomeus paiellus<br />

eques Vicentinus in P. Orosium. / Ut ipse titulus margine in primo docet:/ Orosio nomen mihi est. / Librariorum<br />

quicquid erroris fuit:/ Exemit Aeneas mihi. / Meq. imprimendum tradidit non alteri / Hermanne: q. soli tibi. / Hermanne<br />

nomen huius artis & decus:/ Tuaeq. laus Coloniae...». Seconda edizione (la prima era apparsa ad Augsburg, Joh.<br />

Schüssler, 1471) degli “Historiarum adversos paganos libri septem” e probab<strong>il</strong>e primo libro impresso da H.<br />

Liechtenstein (prima del sett. 1475), essendo l’unica sua edizione senza la segnatura. Celebre classica opera<br />

apologetico-storica di Paolo Orosio (di probab<strong>il</strong>e origine spagnola, fiorito nel IV-V sec.) dall’origine del mondo fino ai<br />

suoi tempi, con una preliminare breve descrizione del globo terrrestre; scritta intorno al 417, su invito di S. Agostino, a<br />

compimento del terzo libro della “Città di Dio”, l’opera si propone di dimostrare che l’umanità è sicuramente meno<br />

sofferente dopo l’avvento del Cristianesimo. Esempl. genuino ed a grandi margini, con post<strong>il</strong>le di mano coeva nei<br />

margini qua e là (i primi 2 ff. ab<strong>il</strong>mente restaurati, qualche lieve macchia gialla). MANCA ALLA VATICANA. BMC VII,<br />

1035. IGI IV, 7034 (lo data 1474-75). H 12099. PARIS B. NAT. O-59. POLAIN 2932. PROCTOR 4576. GOFF O-97 (15<br />

esempl.). in a 18th century binding in half leather, g<strong>il</strong>t spine. It is decorated with a contemporary initial on 15 lines and<br />

coat-of arms within a wreath; hundreds of initials in red or blue, contemporary annotations in the margins. A very tall<br />

and fresh copy; little blanc portions of the first 2 leaves neatly restored. Second edition. Paulus Orosius (c. 385-420),<br />

historian and theologian, was born in Gallaecia (possibly at Braga in Northern Portugal) during the 4th century. He went<br />

to visit and consult with Augustine at Hippo (now Annaba in Algeria) in 413 or 414, possibly in connection with the<br />

Prisc<strong>il</strong>lianist controversy. The Historiae adversum Paganos was undertaken at the suggestion of Augustine, to whom it is<br />

dedicated. When Augustine proposed this task he had already planned and made some progress with his own De<br />

civitate Dei; it is the same argument that is elaborated by his disciple, namely, the evidence from history that the<br />

circumstances of the world had not really become worse since the introduction of Christianity.<br />

The work, which is thus a pragmatical chronicle of the calamities that have happened to mankind from the fall down to<br />

about 417, was the first attempt to write the history of the world as a history of God guiding humanity. Its purpose gave it<br />

value in the eyes of the orthodox, and the Hormesta, Ormesta, or Ormista as it was called, no one knows why, speed<strong>il</strong>y<br />

attained a wide popularity. Nearly two hundred manuscripts of it have survived. A free abridged translation by King Alfred<br />

is st<strong>il</strong>l extant. It is the first book printed by Liechtenstein at Vicenza. Only 2 copies in public libraries of Portugal. [3525]<br />

22. TORQUEMADA, Johannes de. Summa de ecclesia contra impugnatores potestatis summi<br />

pontificis. Rome, Eucharius S<strong>il</strong>ber, 1489, € 23.000<br />

in-folio, ff. 218 (senza numeraz. né segnatura, ma: a-e8, f6, g-h8, i6, k-l8, m6, n-q8, r6, s8, t6, u-x-y8, z6, A-B8, C6,<br />

D8, E-F6, *4), legatura coeva in pergamena, titolo ms. sul piatto ant. e sul taglio inf., <strong>il</strong> dorso rifatto nel XVII sec., con<br />

titolo in oro. Precede la lettera al lettore di Gerolamo Scoptius; in fine <strong>il</strong> registro e 4 ff. di Indici. Importante opera del<br />

teologo domenicano, e Cardinale, nato a Valladolid nel 1388 e morto a Roma nel 1468, zio di Tommaso Torquemada;<br />

relativa al governo della Chiesa ed alla autorità del Pontefice, fu scritta in risposta al “De concordantia catholica di<br />

Nicolò Cusano” e venne a lungo sfruttata dai difensori dell’autorità pontificia contro ogni forma di conc<strong>il</strong>iarismo.<br />

Rarissimo esemplare con variante: <strong>il</strong> f. a1 reca al recto <strong>il</strong> titolo in grandi caratteri impresso in rosso su 9 linee:<br />

“Joannis de Turre cremata Cardina/lis s. xisti Aurea & legans suma contra impugnatores pote/statis summi


pontificis...”; al verso la prefazione dello Scoptius. Questo titolo fu impresso in pochissimi esemplari, ma su un<br />

foglio aggiunto, bianco al verso, con la prefazione al verso di altro foglio bianco al recto; infatti Hain è in 219 ff., e<br />

Pellechet in 220 ff., con <strong>il</strong> sesto bianco. In tutti gli altri esempl. (BMC, Polain, Oates, 2 Pellechet, 3 Vaticana, Choix<br />

d’Olschki) <strong>il</strong> recto della prefazione è bianco, con 218 ff., e i 4 ff. d’indice posti all’inizio; la nostra variante li deve<br />

invece avere alla fine, come chiaramente dichiarato sul titolo. Apparentemente solo l’esempl. citato da Hain, uno di<br />

quelli citati da Pellechet, e 2 su 5 della Vaticana hanno <strong>il</strong> foglio con titolo in rosso, al contrario dei due della B.<br />

Nazionale di Firenze. È chiaro che l’edizione ebbe dei problemi tipografici dovuti alla difficoltà di stampare in rosso<br />

sullo stesso foglio. Straordinario incunabulo romano di grande formato, di notevole rarità. Bellissimo esemplare a<br />

grandi margini, nitidamente impresso su carta forte (lievi fioriture marginali a pochi ff., forellino di tarlo nel margine<br />

inf. degli ultimi ff.). HC 15730. BMC IV, 109: “Hain’s description offers slight textual differences from the above, and<br />

his account of the preliminary matter is confusely stated. His copy is said to contain a title printed in red”. GOFF T-555.<br />

IGI 9885. BIBL. VATICANA, III, T-261. BIBL. NAT. PARIS, T-402. PELLECHET, 11279C. CHOIX OLSCHKI, I 2263: “Il<br />

manque le premier f. contenat le titre en rouge...Hain compte par erreur 219 ff. ”. POLAIN 3874. OATES 1535. HOWARD<br />

MCILVVAIN, The Growth of Political Thought in the West, N. Y. 1932, p. 351: “The title indicates accurately the<br />

purpose and the contents of the book... powers of Pope and Counc<strong>il</strong>…”. [4706]<br />

TIPOGRAFIA – ILLUSTRATI ANTICHI<br />

23. ARIOSTO, Lodovico. Orlando furioso ornato di varie figure... et nel fine una breve espositione et<br />

tavola… Vinegia, Gabriel Giolito de Ferrari, 1547, € 5.500<br />

2 parti in un vol. in-4, ff. 264; (30); magnifica leg. coeva p. perg. molle con unghia, riquadro a f<strong>il</strong>etto oro sui piatti e<br />

fleuron in oro al centro dei medesimi, tit. e fregi oro al dorso, tagli dorati. Titolo generale racchiuso da bordura s<strong>il</strong>ogr.<br />

a motivo architettonico con figure ed impresa di Giolito, 47 vignette s<strong>il</strong>ogr. all’inizio di ciascun canto e delle<br />

“Stanze”, numerose iniziali istor,; frontesp. a sé per la “Espositione” con impresa tipogr. giolitina, ritratto<br />

dell’Ariosto in ovale al verso, altra impresa tipogr. in fine. I legni ed <strong>il</strong> ritratto, tratti da Tiziano (?), furono usati per la<br />

prima volta dal Giolito nell’ediz. 1542 e furono copiate spesso dai vari stampatori di Venezia, Firenze, Lione e Parigi.<br />

Bellissimo esempl. AGNELLI-RAVEGNANI p. 76. GUIDI p. 50. BONGI I, 144. [4692]<br />

24. ARIOSTO, Lodovico. Orlando Furioso. Birmingham, dai torchi di G. Baskerv<strong>il</strong>le per P. Molini, 1773,<br />

€ 13.000<br />

4 volumi in-4, <strong>il</strong>lustrati da un ritratto dell’A. di Eisen inc. da Fiquet e 46 figure in stupende tavole fuori testo, di<br />

Cipriani, Cochin, Eisen, Greuze, Monnet, Moreau incise da Bartolozzi, Choffard, Duclos, ed altri. Celebre edizione<br />

dell’Orlando Furioso. (La carta di questo esemplare è brunita come nella maggioranza delle copie conosciute).<br />

Esemplare in eccezionale legatura italiana di fine settecento in pieno marocchino granata, piatti con larga bordura<br />

in oro, riquadrata da f<strong>il</strong>etti e dentelle, formata da tralci, rami, bocciuoli, fiori, e con ai quattro angoli altrettante corone<br />

di lauro in ruote a dentelles. Dorsi a nervi, fregi oro negli scomparti, tasselli in marocchino verde per <strong>il</strong> titolo, tagli<br />

dorati, dentelle sui tagli dei piatti. Preziosa e perfetta legatura italiana, di importante atelier romano, decorata con<br />

finissimi inusuali piccoli ferri, esente dal minimo difetto. [1368]<br />

25. BECCARIA, Cesare. Dei delitti e delle pene. M<strong>il</strong>ano, co’ tipi di Luigi Mussi, 1812, € 1.600<br />

in-folio, pp. XV, (1b.), 206, legatura posteriore m. pergamena, tit. in oro al dorso. Dedica dello stampatore a Giulio<br />

Beccaria, figlio dell’autore. In fine al vol. (pp. 197-204) trovasi <strong>il</strong> “Catalogo delle edizioni e traduzioni del Trattato dei<br />

delitti e delle pene, raccolte da Giulio Beccaria”; qui Giulio «sottolinea che (per quest’edizione) è stato prescelto <strong>il</strong><br />

testo “alla francese” in 42 capi» (Firpo n. 39). Magnifica edizione di lusso di soli 60 esemplari, impressa con somma<br />

cura su carta grande e greve; <strong>il</strong> presente è uno dei 6 esemplari “in carta spera di Bologna”, recante sul foglio di<br />

giustificazione, di mano di L. Mussi, <strong>il</strong> numero di esempl., <strong>il</strong> tipo di carta e la sua firma autografa per autentica. La<br />

prima edizione di questo celebre testo vide la luce a Livorno nel 1764 ed <strong>il</strong> successo fu immediato, venne varie volte<br />

ristampato e provocò presto anche polemiche e discussioni. “Uno dei testi fondamentali dell’<strong>il</strong>luminismo italiano ed<br />

europeo” (Dizion. Biogr. Italiani). FIRPO, LE EDIZ. ITALIANE DI BECCARIA, n. 39: “Edizione di lusso di soli 60<br />

esemplari”. [4550]<br />

26. BEMBO, Pietro. Gli Asolani di messer Pietro Bembo. Impressi in Venetia, nelle Case d’Aldo Romano<br />

nel anno MDV del mese di Marzo (Aldo, 1505), € 12.500<br />

in-4 picc., ff. 98 n. n. (segn. a-m8, n2, ultimo bianco presente), al verso dedica che prosegue al recto del secondo f., 94<br />

di testo, 1 di Errata, tutte le pagine sono reglées con un f<strong>il</strong>etto di inchiostro rosso. Caratt. corsivo, ancora aldina al verso<br />

del penultimo foglio. Elegante legatura 800esca in p. pelle marrone, titolo e f<strong>il</strong>etti oro al dorso, tagli dor., dent. int.<br />

Prima edizione del noto romanzo del Bembo, ambientato ad Asolo ove alla corte di Caterina Cornaro regina di Cipro si<br />

festeggia lo sposalizio di una dama: in tre giornate alcuni gent<strong>il</strong>uomini veneziani parlano con delicatezza e vivacità di


amore con altrettante gent<strong>il</strong>donne. Il Bembo iniziò a comporre Gli Asolani nel 1500, per amore di Maria Savorgnan, ma<br />

li concluse nel 1504, con una dedica, datata 1 Agosto, a Lucrezia Borgia. Questo bell’esemplare, completo dell’Errata<br />

spesso mancante, comprende, al verso del tit. ed al recto del secondo foglio, la lettera a Lucrezia. Bell’ esemplare<br />

marginoso (mm 195x130; i primi due ff. rimarginati con grande ab<strong>il</strong>ità in modo quasi impercettib<strong>il</strong>e). RENOUARD 48. 1:<br />

“Première édition assez rare”. UCLA 72. SCAPECCHI, A. M., I SUOI LIBRI, I SUOI AMICI, n. 33. LAURENZIANA 90.<br />

GAMBA 132. [4052]<br />

27. BIBBIA GRAECA. Venezia, in aedibus Aldi et Andreae Soceri, Febbraio 1518, P. a r.<br />

in-folio, ff. 452 (presenti 2 bianchi su 3), sontuosa leg. 800esca in marocchino granata, piatti adorni di due riquadri di<br />

f<strong>il</strong>etti con fregi agli angoli, e di àncora aldina in oro ai piatti, dorso a nervi con titolo e fregi in oro, dentelle e tagli dor.<br />

Prima edizione della Bibbia in Greco, ed una delle più importanti e più belle edizioni del XVI secolo. Erasmo aveva<br />

pubblicato <strong>il</strong> solo Nuovo Testamento greco presso Froben nel 1516, mentre la Bibbia poliglotta, curata dal Cardinale di<br />

Alcalà, già pronta nello stesso 1516, non vide la luce che nel 1522. Queste pubblicazioni segnarono un punto di rottura<br />

con la Vulgata latina, e la possib<strong>il</strong>ità di accedere ad una versione più pura della Bibbia, libera dalle corruzioni introdotte<br />

dalla Chiesa medioevale, consentì a Lutero di redigere la propria traduzione di fondamentale importanza per la nascita<br />

della Riforma. Da tempo Aldo aveva progettato questa edizione, a cui a lungo si dedicò, collazionando molti codici; ma<br />

la morte gli impedì di portare a compimento questo progetto, cui teneva moltissimo. Frontespizio impresso in rosso,<br />

con titolo greco e latino e grande àncora aldina; all’inizio di ogni libro una testata ed una grande iniziale su 10 linee<br />

ornata da fregi geometrici o floreali, per un totale di 45 testate e 45 iniziali in rosso, e 22 di ognuna in nero, di<br />

eccezionale eleganza grafica; àncora ripetuta in nero al verso dell’ultimo f. La prima parte è dedicata da Andrea d’Asola<br />

al Cardinale Egidio Canisio (Antonini), vescovo di Viterbo. Dotto conoscitore di greco ed ebraico, ebbe una notevole<br />

biblioteca, andata distrutta durante <strong>il</strong> Sacco del 1527; Andrea vi ricorda la grande amicizia che lo legava ad Aldo. La<br />

seconda parte (dal libro di Geremia) riporta la dedica di Federico d’Asola a Daniele Renier, Senatore e Procuratore di S.<br />

Marco, Prefetto di Verona. Fu grande amico di Aldo, che gli dedicò <strong>il</strong> Tucidide del 1502 e lo nominò suo esecutore<br />

testamentario. Il Nuovo Testamento è dedicato da Gianfrancesco d’Asola ad Erasmo da Rotterdam. “È una splendida<br />

edizione, a due colonne, con bordure decorative formate di nastri intrecciati in rosso… Le bordure e le iniziali sono le<br />

stesse dell’edizione di Strabone… di due tipi: delimitate da doppie righe, lo spazio lasciato bianco, circondate da nastri<br />

intrecciati rossi che formano un ideale quadrato, non tracciato, di mm 46” (CATALDI PALAU p. 97). Splendido<br />

esemplare, uno dei pochi impressi su carta forte, marginoso ed accuratamente rinfrescato (al f. 2 foro di tarlo restaurato<br />

nel margine, e porzione del marg. inferiore rifatta). Di <strong>il</strong>lustri provenienze: Holford, Olschki, Doheny, Edward Newton,<br />

<strong>il</strong> quale scrisse a matita sulla sguardia: “I cannot read one word of this, but I don’t have to – I know it is a noble book”.<br />

OLSCHKI, CHOIX 4141 (mancante di una decina di ff.): “d’extrème rareté et presqu’introuvable”. RENOUARD 84. 8. LA<br />

BIBBIA DA GUTENBERG A BODONI, n. 46: “La celebre Bibbia Aldina… è la prima edizione della versione dei Settanta, in<br />

gran parte secondo la recensione di Esichio”. DARLOW-MOULE 4594. G. FRANC. D’ASOLA, n. 34. UCLA 142.<br />

28. BIBLIA LATINA cum concordantijs veteris et novi testamenti et sacrorum canonum… (In fine:)<br />

Venezia, Lucantonio Giunta, 28 maggio 1511, € 4.000<br />

in-4, ff. (24), 518, (31, mancando l’ult. bianco), leg. ottoc. p. perg. Testo su due colonne in car. gotico, grandi e piccole<br />

iniz. s<strong>il</strong>ogr. Titolo generale a stampa rossa e nera, con in alto vignetta raffig. S. Girolamo ed in basso giglio dei Giunta<br />

in rosso; alcuni titoli in rosso; i ff. 412v.-415r. contengono le tavole delle concordanze dei Vangeli racchiuse in eleganti<br />

strutture architettoniche st<strong>il</strong>izzate, impresse in rosso. Nel testo 3 legni a piena pag. (i Sei giorni della Creazione,<br />

ripetuto due volte nei ff. prelim., e la stupenda Natività al verso del f. 410, tratti rispettivamente dall’ediz. del 1490, la<br />

famosa Bibbia di Malermi, e dal “Decachordum christianum” di Fano del 1507), un legno a 2/3 di pag. raffig.<br />

Salomone addormentato (al recto del f. 255) e 90 s<strong>il</strong>ografie a 1/3 di pag., entro belle bordure a fiori e frutti per <strong>il</strong><br />

Vecchio Testamento e 23 vignette per <strong>il</strong> Nuovo. «E’ la seconda edizione (la prima è del 1506) dell’opera curata dal<br />

veneziano Alberto da Castello o Castellano, religioso dell’Ordine dei Predicatori, che arricchì <strong>il</strong> testo di concordanze,<br />

varianti testuali, nonché di prologhi di S. Girolamo e di Sant’Eusebio di Cesarea e di Interpretationes nominum<br />

hebraicorum…» (La Bibbia da Gutenberg a Bodoni, n. 42). Buon esempl. di una tra le più belle Bibbie <strong>il</strong>lustrate del<br />

XVI secolo, impressa in rosso e nero (strappi restaurati sull’ult. f., con perdita di porzione di testo; <strong>il</strong> primo quaderno<br />

più corto di margine). CAMERINI n. 147. SANDER 999. ESSLING 142 (curiosamente queste 3 bibliografie errano <strong>il</strong> num.<br />

dei ff., i quali per altro recano al verso l’insolita numeraz. del f. che segue). RENOUARD, NOTICE, XXI. ADAMS B-987.<br />

STC 92. [2575]<br />

29. BIBLIA ARABICA. Evangelium Sanctum Domini nostri Jesu Christi conscriptum a quatuor<br />

evangelistis sanctis, id est, Matthaeo, Marco, Luca, et Johanne. Rome, in typographia Medicea, MDXCI<br />

(1591), € 16.000<br />

in-folio, pp. 9-462, (1 contenente avviso e colophon); leg. leggermente posteriore p. perg. molle, tit. ms. al dorso<br />

(rifatto). Splendida edizione figurata del primo evangelario in lingua araba con traduzione interlineare latina,<br />

[4047]


composta da Antonius Sionita, (l’anno precedente era stata impressa un’edizione con <strong>il</strong> solo testo arabo). La<br />

Bibbia si presenta adorna di 149 finissime s<strong>il</strong>ografie a 1/3 di pagina (molte di queste monogrammate “LP” per<br />

Luca Pennis o Leonardo Parasole), tratte dai significativi disegni di Antonio Tempesta. Dopo l’ediz. del 1591 fu<br />

impressa quella del 1619, la quale differisce dalla prima per l’aggiunta di 8 pp., contenenti <strong>il</strong> titolo e la prefazione.<br />

Artefice principale della Typographia Medicea fu l’orientalista G. B. Raimondi, che ne divenne più tardi<br />

proprietario; dopo la morte nel 1614, la tipografia interruppe l’attività e fu trasportata a Firenze. Con molta<br />

probab<strong>il</strong>ità, i fondi vennero poi acquistati da Cesare Malanimeus, <strong>il</strong> quale rimise in commercio le copie invendute<br />

dell’opera aggiungendovi una prefazione “lectori ph<strong>il</strong>arabico” con data 1774. Buon esemplare a pieni margini,<br />

ben conservato anche se con qualche foglio uniformemente brunito. SCHNURRER 318. LAMBRECHT 3077 (Arabic-<br />

Latin edition), DARLOW & MOULE (Arabic edition), 1637 (Arabic-Latin edition), 1643 (the 1619 reissue).<br />

BALAGNA 36-37. BRUNET II, 1122-23. OLSCHKI CHOIX, 13955. GRAESSE II, 531: “Les évang<strong>il</strong>es sont divisés par<br />

sections à la manière de l’église orientale, mais non pas en chapitres ni en versets. Il existe trois sortes<br />

d’exemplaires qui sont toutes en réalité de la date de 1591…”<br />

A fine copy in 17 th cent limp vellum, calligraphic title on spine (rebacked). Good margins, a few leaves browned.<br />

The first edition in Arabic printed with Latin version. The Arabic text is printed with Granjon's famous large font,<br />

the catchwords are in the small Arabic (Avicenna Arabic). The Latin text was prepared by Antonius Sionita. See<br />

Smitskamp. The beautiful woodcuts, 81 different kinds, were executed after designs by Antonio Tempesta. A few<br />

of the woodcuts are signed L.P. (Leonardo Parasole or Lucas Pennis) but most of them are unsigned. The first 8<br />

pages (title-page and preface) were never printed for this edition, but appeared in later re-issues. The original 1591<br />

stock was reissued in 1619 with preliminary leaves to make up for the never published first 8 pages of the original<br />

edition. (After the title-page, the editor J. A. Rodolus in a dedication to Cardinal Madrutius quite brazenly<br />

declares to have reprinted the work with corrections. See Schnurrer 318. A third leaf bears the portrait of the<br />

Cardinal, and leaf 4 repeats the impressum of 1591 (see below), also printed at the end of the work).<br />

30. BOCCACCIO, Giovanni. Il Decamerone di M. Giovanni Boccaccio. Londra (ma Parigi), 1757, € 8.000<br />

5 vol. in-8, legatura francese dell’epoca in pieno marocchino granata, decorata in oro da triplo riquadro di f<strong>il</strong>letti ai<br />

piatti, dorsi ornati con fregi e titolo su due tasselli, tagli dor., dentelle int. Edizione stupendamente <strong>il</strong>lustrata da un<br />

ritratto, 5 antiporta fig., 110 tavole f.t., varie testatine di pag. e 110 culs-de-lampe, disegnati da Gravelot, Boucher,<br />

Eisen, Cochin ed incisi in rame dai migliori artisti del tempo. Prima tiratura, con <strong>il</strong> testo italiano, di una delle più<br />

riuscite, tipiche ed ambite edizioni del Decamerone e di tutto <strong>il</strong> settecento francese. Magnifico esemplare d’amatore in<br />

perfetta legatura del tempo in marocchino, su carta grande, assai fresco, con le caratteristiche delle copie di maggior<br />

pregio indicate dal Cohen. Ex Libris Henry Edward Bunbury e H. Bradley Martin. COHEN-RICCI 158: “un des livres les<br />

plus réussis de tout XVIII. me siècle.”. BRUNET I, 1003. [65]<br />

31. BODONI, Giambattista. Fregi e Majuscole incise e fuse da Giambattista Bodoni, Direttore della<br />

Stamperia Reale. A Parma, nella Stamperia stessa, 1771, € 11.000<br />

in-8 (mm. 120 x195), ff. (2, occhietto e titolo), XII, 56, f. (1 in fine, e 1 di car. greci inserito dopo la p. 48); conservato<br />

nella rarissima cartonatura editoriale, decorata sui piatti con vari ordini di bordure formate con alcuni dei fregi<br />

incisi per <strong>il</strong> volume; <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o femmin<strong>il</strong>e al centro è orientato verso sinistra sul piatto anteriore, e verso destra su quello<br />

post., tagli marmorizz. in blu (uno strappetto ad un piatto rest., cerniere restaurate) in astuccio m. marocchino marrone,<br />

con tit. in oro al dorso. Si tratta del primo volume impresso con i propri caratteri dal giovane Bodoni, che volle così<br />

presentare alcuni dei tipi e degli ornamenti da lui inventati; per le maiuscole si ispirò invece a quelle del Fournier. Ne<br />

inviò in regalo vari esemplari in tutta Europa. Deliziosi sono la dedica “agli accurati e d<strong>il</strong>igenti tipografi” e l’ “Oda<br />

sopra la Stampa”. Il foglio contenente l’Anticomune Greco, inciso più tardi ed aggiunto in alcuni esempl., non deve far<br />

parte dell’edizione. Buon esempl., malgrado lievi aloni sulla prima e sull’ultima pagina, prezioso perché completo<br />

dell’introvab<strong>il</strong>e copertina editoriale. BROOKS 16. DE LAMA p. 5-6. GIANI p. 15. [4623]<br />

32. BODONI, G.B. Oratio Dominica in CLV linguas versa et exoticis characteribus plerumque<br />

expressa. Parmae, Typis Bodonianis, 1806, € 15.000<br />

in-folio, pp. (8, le prime 2 bb.), XIX; (5), XIX; (5), 20, (2), CCXLVIII, (4, ultime 3 bb.); impresse in caratteri<br />

tipografici romani, greci ed esotici. Leg. coeva in cartone rigido e carta marmorizzata (antico rinforzo al dorso con carta<br />

sim<strong>il</strong>e). Le pagine preliminari contengono, dopo <strong>il</strong> frontispizio, la dedica al Principe Eugenio Napoleone e la<br />

prefazione in italiano, ripetute poi in francese ed in latino. Seguono: “Pars prima linguas Asiaticas complectens” con 43<br />

alfabeti esotici; “Pars secunda linguas Europeas complectens” con 51 alfabeti esotici; “Pars tertia linguas Africanas<br />

complectens” con 3 alfabeti esotici; “Pars quarta linguas Americanas complectens” senza alfabetici esotici; segue<br />

“Index linguarum” in ordine alfabetico ed in fine <strong>il</strong> colophon. Tra i capolavori del Bodoni per la varietà di saggi<br />

tipografici, presenta <strong>il</strong> “Padre Nostro” in 155 lingue, impresso ut<strong>il</strong>izzando complessivamente 97 alfabeti esotici e per le


altre 58 versioni servendosi di caratteri latini, di cui 23 corsivi. Bell'esemplare a pieni margini con barbe (lievissimo<br />

alone d'umido in porzione del margine inferiore di pochi fogli). BROOKS 1003: «... si può chiamarlo un altro Manuale<br />

tipografico». DE LAMA II, p. 171-2: «libro preziosissimo che fa epoca nella Tipografia». [3159]<br />

33. BODONI, G. B... Manuale Tipografico. Parma, presso la Vedova Bodoni, 1818, P. a r.<br />

2 volumi in uno, in-4 (320x220 mm.), pp. [14], XXVII, LXXII, (4); ff. 1-265, pp. 266-267; ff. [2], 1-275, pp. 276-279 (i<br />

ff. 273-275 ripieg.), bel ritratto di Bodoni nell’antiporta, di A. Appiani inciso da F. Rosaspina, tre tavole di musica<br />

ripiegate nel testo. Perfetta legatura ottocentesca inglese d’amatore in p. marocchino bruno, riquadro in oro ai piatti,<br />

dorso a nervi con ricchi fregi e titoli in oro, tagli dor., f<strong>il</strong>etti oro interni. Al centro dei piatti sono impresse in oro le armi<br />

del noto collezionista Botfield. Il più bel libro di specimen di caratteri di ogni tempo, vero e proprio testamento<br />

spirituale del grande tipografo saluzzese. “E’ <strong>il</strong> documento tecnico più ampio e più importante della tipografia moderna<br />

e riassume, più dettagliatamente, tutti i precedenti Saggi e Manuali di caratteri” (Giani p. 21-22). Magnifico esemplare<br />

su carta velina, freschissimo, di <strong>il</strong>lustre provenienza. “The first volume contains, under the title of Serie di Caratteri<br />

Latini, Tondi e Corsivi, a series of roman and italic types, which cover 144 pages. These run from parmigianina to<br />

papale. Sometimes there are as many as fourteen varieties of the same body in different designs and weights of<br />

line…Succeeding pages (145-169) show Serie di Caratteri Cancellereschi, etc. …The second volume contains an<br />

assemblage of roman and ‘italic’ Greek capitals, covering sixty-two pages; and exotic types, beginning with Hebrew,<br />

run on to the ninety-seventh page. These are followed by German and Russian types, many of great splendour. The book<br />

closes with series of borders, mathematical, astronomical, and other signs, musical notation, etc. …The work is<br />

probably the most elaborate specimen that the world has ever seen—an imposing tour de force” (UPDIKE, Printing<br />

Types, II, pp. 169-171). BROOKS 1216. [3789]<br />

34. Bodoni - KEMPIS, Thomas. DE IMITATIONE CHRISTI libri quatuor. Parmae, in Aedibus<br />

Palatinis, MDCCXCIII (Parma, G. B. Bodoni, 1793), € 5.500<br />

in-fol, pp. VII, 311, bella legatura coeva m. marocch. granata e ang., dorso a nervi con ricchi fregi e titolo oro (angoli<br />

dei piatti con lievi difetti). Dedica a Luigi Ferdinando di Borbone su cinque pagine in bel carattere corsivo; titolo in<br />

grande caratteri tondi. Esemplare su carta pesante, a margini interi con barbe. Annoverato tra i capolavori del grande<br />

tipografo, fu stupendamente impresso in 150 esemplari su carta “real-fina”. L’Imitazione di Cristo, <strong>il</strong> cui autore resta<br />

sconosciuto benchè possa essere collocato in ambiente monastico attorno ai secoli XIII-XIV, costituisce un semplice e<br />

concreto tracciato di vita ascetica ed ha costituito per secoli un preciso punto di riferimento per la spiritualità cristiana.<br />

L’opera è stata attribuita, senza argomenti definitivi, a Gersone di Vercelli (benedettino, abate di Vercelli) o a Jehan de<br />

Gerson di Parigi (teologo e f<strong>il</strong>osofo - 1363 -1429), o a Tommaso da Kempis (scrittore ascetico, canonico agostiniano -<br />

Kempen, 1380 ca. -1471). BROOKS n. 484. GIANI n. 31. [2713]<br />

35. BRANDT, Sebastian. Doctor Brandts Narrenshiff. Nüt on ursach (Stultifera Navis). (In fine, recto f.<br />

X6:) Getruckt zu Strassburg durch Mathys Hupffuff, als man zalt von der geburt Christi. M. ccccc und xii<br />

jar. (Strasbourg, M. Hupfuff, 1512), € 17.500<br />

in-4, 164 ff. con errori di numerazione, segn. a-t8, v4, x8, testo tedesco in bellissimo carattere gotico, leg. coeva o di<br />

poco posteriore in pergamena (carta delle sguardie rinnovata). Rarissima edizione con testo tedesco del famoso scritto<br />

“Navis Stultifera” di Sebastian Brandt che fu una forte satira dei costumi del tempo. E’ stupendamente <strong>il</strong>lustrata da 15<br />

s<strong>il</strong>ografie a piena pagina, le medesime della prima edizione del 1494, alcune delle quali sono attribuite al giovane<br />

Dürer. Ogni pagina ha inoltre nei due margini laterali una bordura decorativa figurata su fondo nero. Queste bordure<br />

differiscono da quelle presenti nella prima edizione. Famoso figurato di scuola tedesca, uno dei capolavori della<br />

s<strong>il</strong>ografia tra ‘400 e ‘500. Il presente esemplare, completo e complessivam. ottimo (piccolo restauro nel margine bianco<br />

del titolo; strappetti riparati ai ff. 73 e 74) figurò nella Vendita S<strong>il</strong>vain S. Brunswig (a Ginevra presso N. Rauch, Marzo<br />

1955). CFR. GRAESSE I, 520. GOEDECKE I, 384. [866]<br />

36. CASTIGLIONE, Baldassarre. Il Cortegiano, nuovamente stampato, et con somma d<strong>il</strong>igentia<br />

reuisto, con la sua Tavola di nuovo aggionta. Vinetia, per Gabriel Iolito de Ferrarii MDXXXXI (Venezia,<br />

Giolito, 1541), € 1.700<br />

in-8, ff. (8, ultimi due bianchi), (5, con titolo ripetuto e dedica a Michel de Sylva vescovo di Viseo), ff. CXCV e 1<br />

bianco, caratt. cors., impresa tipogr. sui due titoli e in fine. Leg. coeva p. pergam. flessib<strong>il</strong>e, ff. di risguardo rinnovati.<br />

Prima edizione data dal Giolito (l’originale è del 1528) copiando fedelmente quella fatta nella stessa forma e nello<br />

stesso anno dai figliuoli d’Aldo. Il Cortegiano è uno dei testi più rappresentativi del Rinascimento letterario italiano ed<br />

ebbe fondamentale influenza per oltre un secolo nelle letterature europee (sino a Cervantes, Shakespeare, Corne<strong>il</strong>le).<br />

Ottima e non comune edizione in esemplare bello e puro. GAMBA 294. PMM, 59. BONGI, ANNALI DI GIOLITO, pp. 30-32.<br />

CAT. UNICO, II, 2043. ADAMS, C-929. [4735]


37. DANTE ALIGHIERI. Le Terze Rime di Dante. (Al verso del primo foglio:) Lo ‘nferno e ‘l purgatorio<br />

e ‘l paradiso di Dante Alaghieri. (In fine:) Venetiis, in Aedibus Aldi. Accuratissime men. Aug. MDII.<br />

(Venezia, Aldo Manuzio, 1502), € 17.000<br />

in-8 (mm. 160x93), ff. 224 (<strong>il</strong> f. 82 bianco), carattere corsivo aldino, impresa dell’ ancora con delfino al verso dell’<br />

ultimo foglio. Bella legatura moderna in p. marocchino granata, titolo e fregio in oro al dorso a 5 nervetti, tagli dorati,<br />

dent. int. (firmata Bedford). Prima edizione aldina e prima delle edizioni di Dante impressa in formato tascab<strong>il</strong>e. La<br />

lezione, curata da Pietro Bembo, servì di base a tutte le edizioni successive. Qui appare per la prima volta la celebre<br />

impresa tipografica dell’àncora di Aldo <strong>il</strong> Vecchio. Di insigne importanza f<strong>il</strong>ologica, assai rara ed ambita dai bibliof<strong>il</strong>i.<br />

Bell’ esemplare (ex-libris Dudley J. Marjoribanks). RENOUARD 34. 5. GAMBA 385: “molto raro”. MAMBELLI 17: “assai<br />

rari gli esempl. completi”. DE BATINES I, 60-62. BMSTC, 209. ADAMS D-83. [4381]<br />

38. DANTE ALIGHIERI. Opere del Divino Poeta Danthe con suoi comenti: recorrecti, et con ogni<br />

d<strong>il</strong>igentia novamente in lettera cursiva impresse. (In fine del Paradiso:) Fine del comento di Christophoro<br />

Landino Fiorètino sopra la Comedia di Danthe…Impressa in Venetia per Miser Bernardino Stagnino da<br />

Trino de monferra; del M. CCCCC. XII. adi XXIIII. Novembrio. (Venezia, Stagnino, 1512), € 9.500<br />

in-4 (217x150 mm.), ff. 12 n. n., 440 num. (per errore 441), carattere corsivo grande e piccolo. Legatura fine ‘600 in<br />

piena pelle., dorso liscio con f<strong>il</strong>ett. e titolo oro, tagli rossi. Titolo impresso in rosso entro bordura figurata, ritratto a<br />

figura intera al centro della pagina, una figura a piena pagina al primo canto dell’Inferno, 99 figure su circa un<br />

quarto di pag., impresa tipogr. in fine, numerose iniziali grandi e piccole ornate su fondo criblé. Prima delle tre<br />

edizioni della Commedia (seguirono 1520 e 1536) uscite dai torchi di Bernardino Giolito detto Stagnino, capostipite dei<br />

Giolito, e primo Dante stampato da un tipografo piemontese. Corredato di affascinanti figure in s<strong>il</strong>ografia di gusto<br />

popolare. Il commento è quello del Landino emendato da Pietro da Figino. Le ultime tre pagine contengono <strong>il</strong> Credo, <strong>il</strong><br />

Pater Noster e l’Ave Maria di Dante. Bella e rarissima edizione in buon esemplare (alcune lieviss. macchie del tempo,<br />

margini non ampi ma corretti). MAMBELLI 23. SANDER 2320. ESSLING, 536. DE BATINES I, 52-54: “Edizione rara e<br />

accreditata…”. SINCERO, Trino e i suoi tipografi, p. 176. [4725]<br />

39. DOLCE, Lodovico. Le Prime Imprese del conte Orlando, di M. Lod. Dolce. Da lui composte in<br />

ottava rima et nuovamente stampate. Con gli Argomenti e Allegorie per ogni canto. Venezia, Gabriel<br />

Giolito, 1572, € 5.000<br />

in-8 gr., pp. (16), 212, caratt. tondo e corsivo, grande impresa di Giolito sul foglio di titolo, ritratto a piena pag. di<br />

Dolce, 25 <strong>il</strong>lustrazioni su mezza pag. racchiuse in bordura istoriata, gli Argomenti entro altra bordura fig., grandi<br />

cap<strong>il</strong>ettera istoriati, fregi vari, <strong>il</strong> tutto in s<strong>il</strong>ografia. Leg. coeva p. pergamena, titolo e fregio oro al dorso. Prima<br />

edizione, dedicata al Principe di Urbino F. M. della Rovere, stupendamente impressa e <strong>il</strong>lustrata, di un romanzo di<br />

cavalleria fra i più noti e pregiati, narrante in 25 canti in versi le epiche gesta e la saga del paladino Orlando. Esemplare<br />

assai bello. MELZI p. 130. FERRARIO V, p. 35. BONGI, II, 323-24. ADAMS D-744. BM SH. T., 221. [4743]<br />

40. DORAT, Claude Joseph. Fables nouvelles. A’ la Haye et se trouve à Paris, chez Monory, 1773, € 4.000<br />

2 vol. in-8, frontispizio inc., pp. XIV, una tavola f.t., pp. 309, (3), con 99 figure n.t. su un terzo di pag. e 99 culs-delampe,<br />

stupende, di Mar<strong>il</strong>ler, incise da Baquoy, Delaunay, Masquelier ed altri noti acquafortisti del settecento. Raffinata<br />

legatura coeva in pieno vitello biondo, f<strong>il</strong>etti oro sui piatti, dorsi lisci con fregi oro e tasselli in marocch. rosso per i<br />

titoli, tagli rossi. Edizione originale delle Fables. Prima tiratura ed esemplare “sur grand papier de Hollande”,<br />

magnifico. Le <strong>il</strong>lustrazioni alle Favole di Dorat sono considerate <strong>il</strong> capolavoro di Mar<strong>il</strong>ler ed uno dei più notevoli libri<br />

<strong>il</strong>lustrati del settecento francese. La carta dell’esemplare è grande, bianca e forte, di grande qualità; la tiratura dei<br />

finissimi rami è assai fresca e contrastata. Esemplare d’amatore, bellissimo. COHEN-RICCI, 313. [4694]<br />

41. EQUICOLA, Mario. Libro di natura d’amore…nuovamente stampato e con somma d<strong>il</strong>igentia<br />

corretto. (In fine:) Stampato in Vinegia, per Gioanniantonio & Fratelli de Sabbio…MDXXVI (Venezia,<br />

Sabbio, 1526), € 4.000<br />

in-8, ff. 211 num., 1 nn. di Indice, bel caratt. corsivo, titolo entro bordura s<strong>il</strong>ogr. architettonica figurata con putti<br />

alati e varie teste. Artistica legatura veneziana strettamente coeva in p. pelle scura, f<strong>il</strong>etto oro sui piatti, fregio a foglie<br />

aldine agli angoli e al centro degli stessi, dorso a cordoni con fregi a secco e oro, tagli bruniti; sul piatto anteriore<br />

impresse in oro le inziali puntate L.A. L’Equicola (Frosinone 1470--Mantova 1525), Membro dell’Accad. Pontaniana,<br />

allievo del Ficino, fu precettore e segretario di Isabella di Mantova. La presente è la seconda ediz. del “Libro de natura<br />

de amore” (l’originale del 1525 fu giudicata da Giolito “scorretta e molto male acconcia”). In esso “sono trattate le<br />

quistioni della f<strong>il</strong>osofia d’amore ch’erano in voga a’ tempi dell’autore…” (Gamba). Nel primo capitolo parla di Dante,<br />

Boccaccio e Petrarca. Esemplare di notevole pregio in legatura d’epoca (che presenta lievi antichi restauri alle cuffie e


alle cerniere). GAMBA n. 1377. OLSCHKI, CHOIX. 4498. SANDER I, 2588. GAY, Bibliogr. de l’amour, II, I99-200. B. M.<br />

SHORT-TITLE CAT., p. 236. [4714]<br />

42. ERASMUS, Desiderius. Adagia quaecumque ad hanc diem exierunt, Paulli Mannuccii studio, atque<br />

industria…ab omnibus mendis vindicata…quem laborem, a Sacrosancti Conc<strong>il</strong>ii Tridentini Patribus Manutio<br />

mandatum…Florentiae, apud Iuntas, MDLXXV (Firenze, presso i Giunti su incarico di Paolo Manuzio,<br />

1575), € 3.800<br />

in-folio, ff. (4), colonne 1436 (con molti errori, l’ult. num. 1454), ff. (37), leg. coeva p. perg. molle, tit. ms. sul piatto<br />

super. e al dorso. Impresa tipogr. sul frontesp., sul primo dei fogli finali ed in fine al vol., fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo su<br />

due colonne in car. corsivo e numerosi passi in greco. Dedica di Aldo Manuzio <strong>il</strong> giovane a Papa Gregorio XIII. Bella<br />

ed importante edizione, rivista e corretta da Aldo Manuzio, della famosa raccolta di migliaia di adagi, proverbi,<br />

aforisimi, sentenze, motti, epigrammi, in latino e greco, del celebre umanista Erasmo da Rotterdam (1466-1536),<br />

miniera di erudizione sull’argomento. Gli “Adagia” sono classificati per argomenti; per ognuno è indicata la forma<br />

originale, l’autore, l’opera in cui è collocato, l’interpretazione e i vari significati ed eccezioni. Paolo Manuzio fu<br />

incaricato dai Padri del Conc<strong>il</strong>io di Trento di correggere l’opera, riordinarla, “purgarla” da false interpretazioni ed<br />

errori dottrinali, in modo da rendere la presente edizione l’unica approvata dalla Chiesa (<strong>il</strong> “motu proprio” di Gregorio<br />

XIII, come si legge nel titolo, ne proibisce e condanna qualsiasi altra). Come suppone Renouard, furono motivi<br />

economici quelli che spinsero Manuzio a far stampare l’opera a Firenze, anziché nella propria stamperia di Venezia.<br />

Esempl. molto bello e puro, arricchito di copiose note nei margini, vergate dalla mano di Giovanni Maria Luzzara, <strong>il</strong><br />

quale appose la propria firma sul foglio di guardia ed in fine all’approvazione. RENOUARD 220. 14. UCLA IV, 618.<br />

ADAMS E-443. BMC 236. CENSIMENTO 16. CNC 18245 & 18247. [4779]<br />

43. EURIPIDIS. Tragoediae septendecim, ex quib. quaedam habent commentaria...(graece). Venetiis,<br />

apud Aldum, mense Februario M. D. III (1503), € 18.000<br />

2 volumi in-8, ff. 268 + 190, (conservati tutti i 5 ff. bianchi), bella legatura inizio Ottocento in vitello, triplice riquadro<br />

di f<strong>il</strong>etti ai piatti con fregi agli angoli, dorsi a nervetti con tit. e fregi oro, tagli dor., dentelle int. (firmata “Lebrun”). Il<br />

primo foglio contiene <strong>il</strong> titolo e l’elenco delle tragedie, e, al verso la dedica di Aldo a Demetrio Chalcondylas; gli ultimi<br />

4 ff. del vol. I e gli ultimi 3 del vol. II contengono registro, colophon, priv<strong>il</strong>egio ed áncora. Editio princeps delle opere<br />

del grande tragediografo greco (V secolo a. C.) <strong>il</strong> quale influenzò tutta la produzione tragica latina, cristiana ed italiana,<br />

sino a Racine: l’edizione comprende in realtà 18 tragedie, poichè l’ “Hercules Furens” fu reperita da Aldo durante<br />

l’impressione del secondo volume, e non figura nel titolo; 4 di queste tragedie (Medea, Hippolytus, Alcestis e<br />

Andromaca) erano già state pubblicate a Firenze da Alopa verso <strong>il</strong> 1496. Edizione di grande eleganza, importanza<br />

f<strong>il</strong>ologica e rarità, probab<strong>il</strong>mente stampata in m<strong>il</strong>le esemplari. Impressa nel piccolo minuscolo corsivo greco, con molti<br />

spazi bianchi nell’impaginazione, data la brevità di alcuni versi, è stimata tra le più aggraziate delle edizioni greche di<br />

Aldo. Bell’esemplare, con lievissime arrossature su alcuni ff. (le cerniere della bella legatura ab<strong>il</strong>mente restaurate).<br />

RENOUARD p. 43-44, n. 10: «Première et rare édition d’Euripide». DIBDIN, GREEKS & LATIN CLASSICS (1827), I, p. 524-<br />

25: «This is an Aldine publication which, more frequently than any with which I am acquainted, is found in an imperfect<br />

or indifferent condition. The finest copy of it on paper that I ever saw, and bound in the Grolier style, had only the first<br />

volume» . ADAMS E-1030 (scompleto). LAURENZIANA 71. [4780]<br />

44. FIGURATO Veneziano 1776 - “Per le Nozze del Sig.r marchese GUGLIELMO DE’ FULCIS<br />

Cavalier di Malta…con la sig. ra Contessa Francesca DE VAAL e SONNENTHURN”. (In fine:) Nella<br />

Stamperia Albrizzi con priv<strong>il</strong>egio dell’ecc. mo Senato per tutti li rami che adornano le di lui stampe, s.d.<br />

(Venezia, 1776), € 2.900<br />

in-fol. (345x260 mm.), 56 pp. non numerate (28 ff.): antiporta allegorico a piena pag., titolo entro ricca bordura di putti,<br />

frutti e fiori, includente lo stemma araldico coronato degli sposi; dedica a Cristoforo de conti Migazzi cardinale di S.<br />

Chiesa e altri 25 fogli con testi poetico-elegiaci di vari autori (Cesare Alpago, Alvise Mocenigo, Daniele Florio, Giorgio<br />

di Polcenico, Gasparo Gozzi, V. Masini, Zaccaria Betti, Ab. Bettinelli, ed altri). Ogni pagina a stampa è racchiusa da<br />

una stupenda larga bordura incisa, con figure simboliche di vario tipo, dame, angeli e putti, vasi, fiori, frutta, cartigli,<br />

ecc. ad opera di Piazzetta, Bartolozzi e Felicita Sartori, cioè i medesimi artisti che resero famoso <strong>il</strong> cosiddetto “Tasso<br />

del Piazzetta” pubblicato dall’Albrizzi. Figurato veneziano del settecento tra i più belli e rari. Esemplare assai bello, in<br />

carta pesante, con artistica e raffinata legatura moderna in piena pergamena rigida, bordura e fregi ai piccoli ferri<br />

impressi in oro sui piatti, dorso a nervi decorato. La legatura veste con eleganza questo magnifico libro. Manca a varie<br />

collezioni. MORAZZONI p. 297 (erra la collazione, indicando 54 pp. anziché 56). [4796]<br />

45. HESIODI Ascraei. Opera Omnia. Ex Regio Parmensi Typographio, MDCCIIIC. (Parma, G. B.<br />

Bodoni, 1797), € 2.000


3 parti in un vol. in-4 gr., pp. (4), 16, 110 (testo greco); (2), 279 (testo latino, con commento di Bernardo Zamagna<br />

ragusino); 104 (traduz. in versi italiani di Giuseppe Pagnini), leg. cartone editoriale arancione, con titolo in oro su<br />

tassello coevo in pelle. Sul titolo delle tre parti vi è inciso <strong>il</strong> ritratto in medaglione del poeta. Splendida edizione<br />

bodoniana, dedicata dallo Zamagna a Ferdinando d’Austria. Ottimo esempl. su carta forte, a pieni margini con barbe.<br />

BROOKS nn. 689 e 690. DE LAMA II, 36. [3301]<br />

46. JOSEPHUS FLAVIUS. Opera (graece). Bas<strong>il</strong>eae, Hier. Froben (et Nicolaus Episcopius), 1544, € 21.000<br />

in-folio, pp. (12), 967, (1), splendida legatura del tempo in p. pelle di scrofa su assicelle, bordure ornamentali<br />

impresse a secco sui piatti, dorso a nervi con tit. ms. (rifatta la cuffia infer.), fermagli metallici (uno difettoso).<br />

Frontesp. a stampa rossa e nera, impresa tipogr. di Froben in rosso, testatine e grandi iniz. s<strong>il</strong>ogr., spazi con letteraguida.<br />

Al verso del front. priv<strong>il</strong>egio di Carlo V, segue la lunga-prefazione-dedica in latino di Arnoldus Peraxylus<br />

Arlenius, editore dell’opera (“in Fl. Iosephi opera, & historiae ut<strong>il</strong>itatem”), al nob<strong>il</strong>e spagnolo Diego Hurtado<br />

Mendoza, ambasciatore di Carlo V presso <strong>il</strong> governo di Venezia, antico possessore del manoscritto, sul quale è basata la<br />

presente edizione. Editio princeps dell’opera omnia dello scrittore ebraico del I secolo d. C., comprendente le<br />

«Antiquitates iudaicae», la storia degli Ebrei in 20 libri, <strong>il</strong> «De bello judaico», 7 libri sulla conquista della Gal<strong>il</strong>ea da<br />

parte di Vespasiano ed <strong>il</strong> «De antiquitate Judaeorum contra Appionem», apologia degli Ebrei contro un libello<br />

antigiudaico scritto dal maestro Alessandrino Apione. Importante, raro ed affascinante volume, interamente impresso in<br />

greco con somma cura, eleganza e chiarezza. Magnifico esempl. su carta forte, a grandi margini. DIBDIN II, 130: «This<br />

volume is beautiful and rare». BMC, GERMAN, 463. ADAMS J-351. HOFFMAN II, 443. [3860]


47. MARTIROLOGIUM SECUNDUM MOREM ROMANE ECCLESIE. Cum calendario ad<br />

sacerdotum usum, nuper exeogitato. Cum priu<strong>il</strong>egio. (In fine:) Venetiis apud haeredes Lucantonii Junte<br />

Florentini. 1542. Mense Julio (Venezia, Eredi Giunta, 1542), € 5.600<br />

in-4, ff. 96 nn., impressi elegantemente in rosso e nero in caratteri gotici. Sulla pagina di titolo s<strong>il</strong>ografia rafffigurante<br />

un martire impressa in nero, con titolo e grande impresa del giglio dei Giunta inpressi in rosso. Al verso del<br />

quarto foglio vi è una stupenda s<strong>il</strong>ografia a piena pag. raffigurante i santi che adorano la Trinità; nel testo varie<br />

grandi iniziali istoriate. Bella edizione del Martirologium, che ripete fedelmente altre impressioni dei Giunta, come<br />

testo e come s<strong>il</strong>ografie, uscite dai loro torchi di Venezia a partire dal 1498. La presente è rarissima e manca alle<br />

bibliografie e cataloghi di biblioteche. L’esemplare è con artistica e bellissima legatura coeva: pieno marocchino rosso<br />

cupo, intensamente decorata in oro con bordura sui piatti formata da vari f<strong>il</strong>etti e nodi d’amore, riempita all’interno con<br />

fregi e ferri vegetali; dorso a nervi con f<strong>il</strong>etti e piccolo fregio oro. Raro esempio di legatura romana dell’epoca,<br />

attribuita all’atelier di Nicolas Ferry detto Niccolò Franzese, attivo in Vaticano dal 1537 al 1571. I piatti della legatura<br />

sono ottimamente conservati; <strong>il</strong> dorso fu assai ab<strong>il</strong>mente restaurato e rimontato. Il testo manca alle bibliografie di<br />

CAMERINI, SANDER, ESSLING, BRITISH MUSEUM, MORTIMER-HARVARD, ed altre, che descrivono altre edizioni del<br />

Martirologium. Per la legatura cfr. DE MARINIS I, n. 920 e 930, e TAV. 156-157, opere del medesimo Niccolò Franzese.<br />

PICCARDA QUILICI n. 170 e 180-185. HOBSON, Apollus and Pegasus, p. 80. [4709]<br />

48. OVIDIUS NASO, Publius. Metamorphoseon libri XV - Eroidum Epistolae - Fastorum libri VI…<br />

Venezia, Aldo Manuzio 1502-3, Venduto<br />

3 volumi in-8 (mm 98x155), in bella legatura uniforme di inizio XX secolo in marocchino fulvo, i piatti adorni di ricca<br />

decorazione con riquadi e losanga con titoli e fregio al centro, dorsi a nervetti con fregi a secco, tagli dorati e cesellati.<br />

Prima edizione aldina di Ovidio, pubblicata in 3 volumi tra l’Ottobre 1502 e <strong>il</strong> Febbraio 1503. Tutti sono dedicati a<br />

Marin Sanudo, grazie al quale Aldo aveva ottenuto <strong>il</strong> priv<strong>il</strong>egio del Senato per la “repubblica delle Lettere” che segue<br />

la dedicatoria. I fogli non sono numerati, mentre le segnature sono composte da una, due e tre lettere, nell’ordine dei<br />

volumi; in due delle 6 imprese aldine che figurano nei volumi, appare per la prima volta l’àncora priva di qualsiasi tratto<br />

della soppressa linea di riquadro (Fletcher 3). È molto raro trovare set completi ed omogenei dei 3 volumi di questa<br />

importante edizione, che in genere sono proposti separatamente. I). Metamorphoseon. Ortographia… Vita Ovidii…<br />

Index fabularum… In aedib Aldi mense Octobri MDII; ff. 268 (<strong>il</strong> bianco h8 presente). Ottime condizioni, lieve alone<br />

nell’angolo degli ultimi 20 ff. II). Eroidum Epistolae. Elegiarum. De arte amandi. De remedio amoris… De<br />

Medicamine faciei. In aedibus Aldi Romani, mense Decembri M. DII. Cautum in hoc ut in caeteris; ff. 202 (<strong>il</strong> bianco<br />

qq4 presente). Ottime condizioni, chiose coeve nei margini, piccole macchie sul titolo e nel margine dei primi 5 ff. III).<br />

Fastorum. De Tristibus. De Ponto. In Aldi Romani Academia, mense Ianuario M. D. II (ma 1503) - Mense Febr. M. D.<br />

III, Cavimus at siquis nobis non credet avarus; ff. 204 (<strong>il</strong> bianco lll6 presente, <strong>il</strong> primo colophon compare dopo i Fasti).<br />

Buone condizioni: i primi 29 ff. con ab<strong>il</strong>e restauro lungo <strong>il</strong> margine destro, che sfiora qualche iniziale in rari casi; aloni<br />

e nota di possesso al titolo, macchia d’inchiostro nell’estremo margine di 20 ff., antichi schizzi a penna sul f. bianco, e<br />

sull’ultimo, con parziale copia dell’àncora sotto l’impresa aldina. Edizione completa, veramente rara ed importante; nel<br />

complesso in ottimo stato di conservazione e con ampi margini. Nessun esemplare apparso in asta negli ultimi 30 anni.<br />

RENOUARD 37. 12-3 e 38. 14: “Un exemplaire complet, sans mélange de dates, et bien conservé est un livre vraiment<br />

précieux, et d’autant plus diffic<strong>il</strong>e à rencontrer, que meme dès le 16e siècle <strong>il</strong> paroit qu’on aura été plus d’une fois<br />

obligé de mèler les volumes de ces diverses impressions… Le volume des Libri Amatorii est plus rare encore que les<br />

deux autres”. UCLA 52-54. LAURENZIANA 68, 70 e 72. [4781]<br />

49. OVIDIUS NASO, Publius. Fastorum libri d<strong>il</strong>igenti emendatione. Typis impressae aptissimisque<br />

figuris ornatae commentatoribus Antonio Constantio et Paulo Marso…additis quibusdam versibus qui<br />

deerant in alijs codicibus…(In fine:) Toscolano, Alessandro dei Paganini, 1527, € 6.500<br />

in-4, ff. (10), CCXXXII, leg. ottoc. p. pelle con riquadri a secco sui piatti e al dorso. Tit. racchiuso in elegante bordura<br />

s<strong>il</strong>ogr. e 6 vignette s<strong>il</strong>ogr. all’inizio di ogni libro (la prima su quasi mezza pag.). Stupenda e rara edizione impressa col<br />

particolare carattere del Paganini: testo racchiuso dal commento in car. più piccolo su due colonne. Com’è noto, questi<br />

sei libri superstiti (l’opera completa avrebbe dovuto contarne dodici) costituiscono la classica “opera liturgicocronologica<br />

sul calendario delle feste romane…contengono una parte astronomica, non scevra di errori, che offre<br />

pretesto alla narrazione di miti e un’<strong>il</strong>lustrazione dei giorni festivi e delle solenni ricorrenze, con descrizioni di usi,<br />

cerimonie e spettacoli, e con <strong>il</strong> racconto di leggende sull’origine di quelle solennità” (Diz. Lett. Bompiani, Opere III,<br />

304). Ottimo esemplare, con timbro alle armi della famiglia Albani nel margine dell’ult. pag., ed ex-libris della Biblioth.<br />

Broxbourniana. BMC 481. SANDER 5307. [4603]<br />

50. PETRARCA, Francesco. Sonetti e canzoni. (In fine:) In Vinegia, nelle case delli eredi d'Aldo Romano,<br />

e d’Andrea Asolano, nell’ anno MDXXXIII del mese di Giugno.. (Venezia, Paolo Manuzio, 1533), € 17.500


in-8, ff.nn. 183, 1 bianco, 44 (13 e 21 bianchi), deliziosa legatura di inizio ottocento, firmata da Bozérian Jeune, in<br />

marocchino rosso a grana lunga, i piatti adorni di duplice riquadro di f<strong>il</strong>etti ed elaborata bordura con tondi intrecciati in<br />

oro, dorso a 5 nervetti con ricca decorazione ai piccoli ferri ed a point<strong>il</strong>lé a 5 scomparti, e nome dell'autore, di Aldo e<br />

del legatore; dentelle a greche int. e tagli dorati, sguardie in seta turchese; in perfetto stato. Quarta edizione aldina del<br />

Petrarca, ed uno dei primi libri editi da Paolo Manuzio, che lo dedicò a Giovanni Bonifacio Marchese d’Oria. Il testo,<br />

che fu curato dal giovane Pietro Bembo da un manoscritto presunto autografo del Poeta, è diviso in "Sonetti e canzoni<br />

in vita di Madonna Laura" (f.4), "In morte di Madonna Laura" (f. 105) e "Triomphi" (f. 145). In fine un’aggiunta di<br />

sonetti, l’ampio indice di ogni singola composizione, un avviso ai lettori e la spiegazione di alcuni versi; àncora aldina.<br />

Bellissimo esemplare marginoso, in splendida r<strong>il</strong>egatura, di edizione di grande importanza f<strong>il</strong>ologica e tipografica e di<br />

insigne rarità." RENOUARD p.108, n.5, e p. 93: “Les cinq éditions de Pétrarque... sont toutes estimables: les plus<br />

anciennes sont les plus rares, mais leur mérite littéraire est le même, et si lon devoit quelque préférence, ce seroit aux<br />

dernières, comme étant d’un texte plus épuré”. STC 503. ADAMS P-802.<br />

51. PARADIN, Gu<strong>il</strong>laume. Chronique de Savoye, reveue, et nouvellement augmentée. Avec les figures<br />

de toutes les alliances des mariages qui se sont faicts en la Maison de Savoye, depuis le commencement<br />

jusqu’à l’heure presente. Lyon, Ian de Tournes, 1561, € 4.700<br />

in-folio, pp. (36, compr. frontesp. e stemma), 435, (1), attraente leg. settec. p. pelle marmorizz., triplice f<strong>il</strong>etto oro sui<br />

piatti, dorso a nervi con tit. e fregi oro. Dedica dell’a. a Jacques d’Albon, marchese di Fronsac e maresciallo di Francia.<br />

Titolo racchiuso in elaborata bordura fig., grande stemma sabaudo sull’ult. f. prelim., 2 grandi tav. di stemmi<br />

ripieg. f.t. e numerosi altri stemmi n.t.; eleganti iniz. ornate ed istor. su fondo “criblé”. Seconda edizione, rivista ed<br />

aumentata (rispetto alla prima dello stesso stampatore, 1552) di questa vastissima storia del Piemonte, della Savoia e dei<br />

Savoia che in quest’edizione giunge fino al duca Emanuele F<strong>il</strong>iberto, <strong>il</strong> vincitore di S. Quintino, ed all’anno 1559.<br />

«Superbe volume parfaitement imprimé. La beauté des caractères, du tirage et du papier, le choix et l’emploi intelligent<br />

des fleurons et lettres ornées du me<strong>il</strong>leur temps de J. de Tournes font de cet ouvrage une de ses plus belles productions.<br />

Cette édition a, sur la première de 1552, l’avantage d’offrir un grand nombre de blasons généalogiques de la fam<strong>il</strong>le de<br />

Savoie, parfaitement gravés en bois…» (Cartier, De Tournes, 483). Bellissimo esempl. a grandi margini, pressoché<br />

immacolato. MANNO I, 6. BRUNET IV, 359. GRAESSE V, 130. SAFFROY, BIBLIOGR. HÉRALDIQUE, II, 33720. MANCA AL<br />

BAUDRIER, BIBLIOGR. LYONNAISE [4771]<br />

52. PINDAR. Olympia. Pythia. Nemea. Isthmia. CALLIMACHUS. Hymni. DIONYSIUS. De situ<br />

orbis. LICOPHRON. Alexandra. (Graece). Venetiis, in aedib. Aldi et Andreae Asulani Soceri, Mense<br />

Ianuario MDXIII, € 17.500<br />

in-8 (160x104 mm.), pp. (16), 373, (3, la prima con <strong>il</strong> colophon, le altre bianche), magnifica legatura di Roger Payne<br />

(celebre legatore inglese, 1739-1797) in p. marocchino granata con impresa aldina attorniata da cordone impressa in oro<br />

su entrambi i piatti, riquadro a f<strong>il</strong>etto oro sui medesimi, dorso a nervi con tit. oro negli scomparti, tagli dorati. Ancora<br />

aldina al tit., impresso in grande corsivo greco, spazi con lettera-guida per le iniziali. Editio princeps, splendida e<br />

rarissima, delle opere di Pindaro e di Lycophron, seconda di quelle di Callimaco e Dionysius, dedicate da Aldo<br />

all’amico fraterno e protettore Andrea Navagerio, <strong>il</strong> quale lo aveva convinto, dopo una pausa tipografica di 4 anni, a<br />

riprendere <strong>il</strong> lavoro: “sono ritornato a Venezia, l’Atene dei nostri tempi, dove, tra i tanti <strong>il</strong>lustri eruditi, riconosciamo <strong>il</strong><br />

nostro amato Musuro”. Curiosa è la segnatura dei fascicoli, che Aldo indicò con numerazione araba anziché con le<br />

lettere. Pindaro (Tebe 518-446 a. C.) fu considerato dagli antichi <strong>il</strong> più grande tra i lirici greci, <strong>il</strong> primo dei 9 lirici del<br />

cosiddetto canone alessandrino, e dai moderni amato e imitato, influenzando in maniera determinante l’opera di autori<br />

come Goethe, Holderlin e Foscolo. Bellissimo esempl. marginoso, interamente “reglé” in rosso, con ex-libris di Syston<br />

Park. RENOUARD 64. 9: «édition belle et rare». UCLA 92. LAURENZIANA 110. BMC 120. ADAMS P-1218. [4761]<br />

53. PINDARO. (Opera, graece): Olympia, Pythia, Nemea, Isthmia. Impressi Romae, per Zachariam<br />

Calergi Cretensem, (13 Agosto 1515), € 8.250<br />

in-4, ff. 238, mancante dei bianchi 66 e 168, leg. recente in pergamena 700esca, tit. oro su tassello al dorso. Al tit.<br />

impresa tipogr. del Benigno e del Calergi, questa ripetuta in fine; all’inizio delle due prime opere titolo e iniziale ornata<br />

impressi in rosso, con grande eleganza. Prima edizione con le Scholiae, che segue di due anni l’editio princeps di<br />

Aldo, superandola di gran lunga in completezza e correttezza. Il primo libro greco stampato a Roma, dove <strong>il</strong> Calergi,<br />

con la protezione e <strong>il</strong> priv<strong>il</strong>egio di Leone X e le sovvenzioni di Cornelio Benigno, Cancelliere del Cardinale Agostino<br />

Chigi, ebbe la possib<strong>il</strong>ità di aprire una tipografia greca a V<strong>il</strong>la Chigi. Dell’ediz. si conoscono almeno tre varianti, ben<br />

descritte dall’Adams; nel presente esempl. la penultima riga del f. b4 termina con tes (greco); i f. A1 e A2 non hanno<br />

segnatura e <strong>il</strong> f. A3 ha la stampa in rosso. Splendida e rarissima ediz. di notevole importanza tipografica, delle opere di<br />

Pindaro (Tebe 518-446 a. C.), che fu considerato dagli antichi <strong>il</strong> più grande tra i lirici greci, <strong>il</strong> primo dei 9 lirici del<br />

cosiddetto canone alessandrino, e dai moderni amato e imitato, influenzando in maniera determinante l’opera di autori<br />

come Goethe, Holderlin e Foscolo. Buon esempl. con frequenti chiose coeve in greco (note di possesso mss. al titolo,<br />

alone d’umido nell’estremo margine o all’ang. inf. destro di alcuni ff., lavoro di tarlo ab<strong>il</strong>mente restaurato nel margine


di pochi ff.). DIBDIN II,286: «This edition, which is scarcer and dearer than the Aldine, formed the basis of many<br />

subsequent publications...the first greek book printed at Rome». PROCTOR 118. FUMAGALLI, LEXICON 349. E. LAYTON,<br />

THE 16TH-CENTURY GREEK BOOK IN ITALY, pp. 318-29. [2345]<br />

54. PLUTARCHUS. Opuscula LXXXXII. Index Moralium omnium, & eorum quae in ipsis<br />

tractantur… Venetiis, in aedibus Aldi & Andreae Asulani Soceri, mense Martio MDIX. – (Con:)<br />

PLUTARCHI quae vocantur Parallela, hoc est Vitae <strong>il</strong>lustrium virorum Graeci nominis ac<br />

Latini…Venetiis, in aedibus Aldi, et Andreae soceri, mense Augusto, MDXIX (Aldo Manuzio, 1509 e<br />

1519), P. a r.<br />

2 opere in 3 volumi, splendide legatura uniformi di ”Bozérian jeune”, in marocchino rosso zigrinato, elaborate<br />

bordure in oro sui piatti, doublure in marocchino blu; sguardie in seta ed in pergamena, tagli dorati. Con ogni<br />

probab<strong>il</strong>ità trattasi del superbo esempl. di Renouard delle due edizioni aldine di Plutarco; lievissime fioriture della carta,<br />

più accentuate sui primi e gli ultimi ff. delle Vite. I). 2 vol. in-4 grande, ff 8 n. n., pp. 1050, f. 1 con àncora al verso.<br />

Editio princeps dei “Moralia” di Plutarco di Cheronea (46-120 d. C.). Il lavoro di redazione per questa poderosa<br />

edizione ebbe inizio nel 1506, e con D. Dukas collaborò anche Erasmo da Rotterdam. Nonostante <strong>il</strong> titolo, <strong>il</strong> testo<br />

comprende questioni di religione, politica, letteratura, fisica e medicina. Edizione di assoluta rarità, come tutte le aldine<br />

uscite verso la fine del primo decennio del Cinquecento. II). in-folio, ff. (3, manca un bianco), 345, (1 con àncora<br />

aldina). Prima edizione aldina delle Vite Parallele, di gran lunga più corretta ed importante di quella pubblicata da<br />

Giunta l’anno precedente; l’autore vi narra le vite di 23 grandi personaggi greci contrapponendole ognuna a quella di un<br />

Romano. Prefazione dedicata a Pietro Bembo, che Gian Francesco dichiara di conoscere sin da bambino. RENOUARD<br />

55. 1 e 87. 9. UCLA 84 e 160. LAURENZIANA 103: “uno dei più cospicui lavori tipografici prodotti da Aldo… Anche<br />

Erasmo collaborò all’edizione di Plutarco”. [4775]<br />

55. RHODIGINUS (RICCHIERI), Ludov. Caelius. Lectionum antiquarum libri sexdecim. Venetiis, in<br />

aedibus Aldi et Andreae soceri, mense Februario M. D. XVI. (1516), € 8.000<br />

in-folio, pp. (40), 862, (6), leg. settec. p. perg. maculata, tass. in pelle con tit. oro al corso a nervi, tagli dor. Titolo in<br />

rosso interamente in car. maiuscolo, in basso l’àncora, anch’essa in rosso; in nero quella in fine. Dedica a J. Grolier,<br />

“Gallorum regis secretarium, necnon Insubriae primarium quaestorem”. Grandi spazi con lettera-guida per le iniz. Il<br />

primo f., più che <strong>il</strong> titolo vero e proprio, contiene una specie d’avviso: «Sicuti antiquarum lectionum commentarios<br />

concinnarat olim vindex Ceselius, ita nunc eosdem per incuriam interceptos reparavit Lodovicus Caelius Rhodiginus,<br />

in corporis unam velut molem aggestis primum linguae utriusque floribus... Ex qua velut lectionis farragine explicantur<br />

linguae latinae loca, quadringentis haud pauciora fere, vel aliis intacta, vel pensiculate parum excussa... ». Editio<br />

princeps di quest’immenso “zibaldone”, monumento di erudizione, in cui l’autore (Luigi Ricchieri, f<strong>il</strong>ologo ed<br />

umanista di Rovigo,1469-1525) raccolse i frutti delle sue innumerevoli letture e le sue osservazioni sui testi studiati e<br />

commentati durante i lunghi anni d’insegnamento nella città natale, in varie città dell’Em<strong>il</strong>ia e del Veneto ed a M<strong>il</strong>ano,<br />

dove fu bene accolto e stimato dal governatore Grollier, cui dedicò quest’opera. Oltre la miriade d’informazioni<br />

f<strong>il</strong>ologiche ed archeologiche, vi si trovano 10 capitoli relativi alla musica dei Greci e dei Romani. «Ce recue<strong>il</strong> s’étend...<br />

toutes les branches des connaissances humaines; mais l’auteur s’attache principalement... discuter le sens ph<strong>il</strong>ologique<br />

des innombrables passages d’écrivains anciens qu’<strong>il</strong> a extraits... » (Hoefer, NBG XLII, 134). Esempl. molto bello e<br />

marginoso (piccoli fori di tarlo nel margine infer. dei primi e degli ultimi 3 ff., alcuni ff. qua e là con uniformi bruniture,<br />

lieve alone d’umido nel margine infer. degli ultimi ff.). RENOUARD 79. 11. UCLA II, 123. BMC 555. ADAMS R-450.<br />

FÉTIS VII, 240. EITNER VIII, 267. BRUNET IV, 1269. [4778]<br />

56. STATIUS Publius Papinius. Sylvarum libri quinque. Thebaidos libri duodecim. Ach<strong>il</strong>leidos duo.<br />

(Con:) Orthographia et flexus dictionum graecarum omnium apud Statium. (In fine, f. C4:) Venetiis, in<br />

aedibus Aldi, mense augusto, 1502, € 3.500<br />

2 parti in un vol. in-8, ff. (256, bianco i8; 40 per la «Orthographia»), leg. ottoc. p. perg. rigida, tit. oro al dorso. Ancora<br />

aldina in fine al vol., spazi bianchi con lettera-guida per le iniz., car. corsivo. All'inizio del vol. dedica di Aldo a<br />

Giovanni Pontano ed all'inizio della «Orthographia» altra dedica a Marco Musuro. In fine alla Tebaide(f. G4) trovasi<br />

altro colophon col registro: «Venetiis, in aedibus Aldi Ro. Mense Novembre M.DII» (e tale doppia data ha fatto pensatre<br />

a due edizioni diverse nello stesso anno). Prima edizione aldina di queste opere del poeta latino (Napoli ca. 45-96<br />

d.C.), molto popolare alla corte di Domiziano e stimatissimo durante <strong>il</strong> Medioevo. Le «Sylvae» sono 32 originali poesie<br />

d'occasione (matrimoni, case di campagna, terme, oggetti d'arte, ecc.) indirizzate ad amici del poeta; la «Tebaide» tratta<br />

del conflitto tra i due fratelli tebani Eteocle e Polinice; la «Ach<strong>il</strong>leide», rimasta interrotta al secondo libro per la morte<br />

del poeta, contiene la vita di Ach<strong>il</strong>le fino alla partenza per Troia. Bell'esempl., completo della «Orthographia» in fine<br />

che può trovarsi anche all'inizio del vol. e talvolta a sé. RENOUARD 35.7. UCLA I, 49. ADAMS S-1670 e 1683. BMC<br />

646.


57. TASSO, Torquato. La Gerusalemme liberata. Tomo primo (e secondo). Parigi, Delalain-Durand-<br />

Molini, 1771, € 5.000<br />

2 vol. in-8 gr., pp. 331, 340; preziosa legatura dell’epoca in pieno marocchino, dorsi e piatti ornati con i ferri di<br />

Gravelot. Famosa edizione <strong>il</strong>lustrata: da 2 frontesp. con ritratto di Tasso e di Gravelot, 2 titoli incisi con vignetta di<br />

Patas e di Mesn<strong>il</strong>, una dedica incisa con vignetta di Le Roy, 20 tavole a p. pag. f.t., 9 grandi culs-de-lampe e 14 piccoli<br />

alla fine dei canti e 20 testatine con ritratto ed <strong>il</strong> nome in italiano, <strong>il</strong> tutto magistralmente disegnato da Gravelot e<br />

finemente inciso in rame da Baquoy, Duclos, Henriquez, Leveau, Lingée, Le Roy, Massard, Mesn<strong>il</strong>, Née, Patas, Ponce,<br />

Rousseau e Simonet. Insieme al Boccaccio, una delle più belle produzioni tipografiche del Settecento francese dedicate<br />

alla letteratura italiana. Esemplare in splendida e perfetta legatura coeva del grande Derôme, con due <strong>il</strong>lustri<br />

provenienze. COHEN 974-5. GAMBA, 948, note. RACCOLTA TASSIANA, 277. [791]<br />

58. TASSONI, Alessandro. La secchia rapita. Poema eroicomico. Colle dichiarazioni di Gaspare Salviani.<br />

S’aggiungono la prefazione, e le annotazioni di Giannandrea Barotti; le varie lezioni de’ testi a penna, e di<br />

molte edizioni; e la Vita del Poeta composta da Lod. Ant. Muratori. Modena, Bart. Soliani Stamp. Ducale,<br />

1744, € 8.000<br />

in-4 (mm 215x290), pp. LX, 92, 490, attraente leg. mod. in p. marocch. nocciola con ampia bordura dorata di fiori e<br />

melograni sui piatti, dorso a nervi con tit. e ricchi fregi oro, tagli dorati su barbe, dentelle int. Dedica dello stampatore a<br />

Papa Benedetto XIV. Tit. a stampa rossa e nera con vignetta, una testatina inc. in rame da Pier Locatelli, belle iniz. ed<br />

alcuni finaletti inc. in rame o in legno, facsim<strong>il</strong>e d’autogr. inc. in rame a pag. 92, una tav. a stampa ripieg. f.t.<br />

(genealogia dei Tassoni), una tav. s<strong>il</strong>ogr. in fine f.t. (la torre della Ghirlandina) ed una doppia serie di 32 tavole f.t.<br />

finemente inc. in rame, una in nero e l’altra impressa in colore blu (antiporta allegorico inc. da Fr. Zucchi, ritratto<br />

del Poeta inc. da Bart. Bonvicini; 12 magnifiche figure ad <strong>il</strong>lustrazione degli episodi salienti dei canti, metà delle quali<br />

inc. da Fr. Zucchi; carta geogr. del Modenese inc. da A. Bolzoni; facsim<strong>il</strong>e d’autogr. di Tassoni ripieg.). Com’è noto,<br />

“La secchia rapita”, composta in ottava rima, pubblicata per la prima volta a Parigi nel 1622, è sicuramente l’opera più<br />

famosa di A. Tassoni (Modena 1565-1635) ed uno dei poemi meglio riusciti e più fortunati del XVII sec. Notissima è la<br />

trama: durante una scaramuccia tra bolognesi e modenesi, quest’ultimi riescono a penetrare nel cuore di Bologna dove,<br />

assetati, rubano una secchia da un pozzo e, rifiutandone la restituzione, scatenano una complicatissima guerra che si<br />

concluderà solo grazie all’intermediazione del legato pontificio. Nonostante l’azione si svolga nel sec. XIII, i riferimenti<br />

alla contemporaneità sono numerosi ed espressi con arguzia e vivacità. Magnifico esempl. in carta grande di<br />

quest’edizione molto stimata, rarissima e tanto più pregevole in quanto corredata della suite aggiunta delle tavole in<br />

inchiostro blu. GAMBA 2097: «Stimatissima edizione, colle Dichiarazioni di G. Salviani (sott’<strong>il</strong> cui nome si coprì <strong>il</strong><br />

Tassoni stesso)…». BRUNET V, 675. GRAESSE VII, 40. [3871]<br />

LETTERATURA – FILOSOFIA – STORIA<br />

59. ADIMARI, Alessandro. La Clio... (Con:) L’Urania… (Con:) La Calliope… Firenze, Stamp. A. Massi<br />

e L. Landi, rispettiv. 1641, (1642), 1639, € 3.200<br />

3 opere in un vol. in-4 picc., pp. (12, compr. tit. inc,; A3-6 spostate), 104; VIII (compr. tit. inc.), 112; 120; leg. coeva p.<br />

perg. Fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr., elegante ed accurata stampa in car. tondo e corsivo, stemma degli Adimari in fine all’ultima<br />

opera. Con 3 stupendi titoli figurati inc. da anonimo artista, tra i migliori esempi di libri italiani figurati dell’epoca: <strong>il</strong><br />

primo raffigura un mappamondo ed alcuni strumenti, <strong>il</strong> secondo una piazza con una chiesa (S. Frediano?) e scene di<br />

vita, <strong>il</strong> terzo un albero genealogico cui è appesa una pelle di leone. Prima edizione di tutte e tre le opere dall’autore<br />

rispettivamente dedicate al Principe Leopoldo di Toscana, alla Granduchessa di Toscana Vittoria della Rovere ed alla<br />

Contessa Caterina Adimari Piccolomini Aragona. Sono tre raccolte di sonetti del poeta fiorentino (1579-1649), tra gli<br />

esempi più apprezzati della poesia barocca italiana (altre tre raccolte furono stamapte ed altre tre mai pubbblicate, tutte<br />

intitolate ad una delle 9 Muse). Ottimo esempl. a pieni margini (con lieve alone d’umido all’inizio ed in fine al vol.).<br />

CAT. VINCIANA, AUTORI ITAL. ‘600, rispettivamente 2287, 2288 e 2286. MICHEL-MICHEL I, 17 (solo Calliope e Clio).<br />

BMC, XVII SEC., 5. [3885]<br />

60. ALAMANNI, Luigi. Gyrone <strong>il</strong> Cortese. Al christianissimo, et invittissimo Re Arrigo Secondo. Parigi,<br />

Rinaldo Calderio, et Claudio suo figliuolo, 1548, € 4.200<br />

in-4, pp. ff. (8), 180, carattere corsivo su due colonne; magnifica legatura 700esca in marocchino granata con ampia<br />

bordura a foglie e fiori impressa in oro sui piatti, dorso a nervi con tit. e ricchi fregi oro, tagli dor, dentelle int., attribuita<br />

a “Nicolas-Denis Dérome, le Jeune”. Titolo racchiuso in elegante bordura s<strong>il</strong>ogr. con piccola marca tip. al centro, una<br />

bella iniz. ornata. Lunga dedica dell’autore al Re di Francia Enrico II nella quale traccia la storia dell’origine e<br />

dell’istituzione dei Cavalieri Erranti, detti della Tavola Rotonda; testo su due colonne in nitidissimo car. corsivo. Prima


edizione di questo celebre fortunato poema cavalleresco di 24 libri in ottave, rifacimento abbastanza fedele del romanzo<br />

francese in prosa “Gyron le Courtois” . Esempl. stupendo (ma con cerniere della legatura deboli). Ex-libris Edgard<br />

Stern. GAMBA n. 21. RAZZOLINI p. 9-10. MELZI n. 746. FERRARIO IV, pp. 230-1. OLSCHKI, CHOIX XII, 18283. [2712]<br />

61. BERNI, Francesco. Orlando innamorato nuovamente composto. Vinetia, heredi di Lucantonio<br />

Giunta, 1541, € 4.300<br />

in-4, ff. (2), 262, leg. d’inizio ottocento p. perg., bordura oro sui piatti, ricchi fregi oro al dorso con duplice tass. in pelle<br />

blu, tagli dor., dentelle int. Titolo a grandi caratteri su sei righe impresso in rosso, dati del Giunta in corsivo nero; sul<br />

secondo f. prelim. sonetto de “L’Albicante” in lode del Berni. Testo del poema su due colonne in car. corsivo. (Esempl.<br />

assolutamente completo, benché <strong>il</strong> registro segni KK come quaderno, esso è duerno con numeraz. 257-260, ed inoltre la<br />

parola di richiamo “trovar” in fine al f. 260 rimanda all’inizio del f. 262, anziché al 261). Con ab<strong>il</strong>issimo lavoro e<br />

certosina pazienza <strong>il</strong> legatore-restauratore del primo ‘800 ha esteso <strong>il</strong> margine di ogni foglio con carta antica e in seguito<br />

“reglé” tutte le pagine con duplice f<strong>il</strong>etto rosso. Prima edizione, rarissima, di questo celebre fortunatissimo<br />

“rifacimento”, come l’autore stesso lo definì, dell’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo. Compiuto già fin dal<br />

1531, ma pubblicato postumo (l’anno successivo fu ristampato a M<strong>il</strong>ano, “con modifiche insidiosamente apportatevi<br />

dall’Aretino ” (Renda-Operti, Diz. storico letter. ital., p. 140). «Nel tentativo di dar veste toscana al capolavoro<br />

“lombardo” (del Boiardo), <strong>il</strong> Berni rispetta fondamentalemente l’opera del predecessore nella compagine e nella<br />

trama; ma acconcia <strong>il</strong> testo, sopprime motivi rozzi, dà vita a molte parti specialmente nelle descrizioni, aggiunge<br />

spontaneità e vivacità in varie situazioni. Ma meglio che un travestimento in una lingua più schietta e regolare, l’opera<br />

del Berni va intesa come <strong>il</strong> frutto di una nuova fantasia, gioconda e mob<strong>il</strong>issima…» (Diz. letter. Bompiani, Opere V,<br />

315-6). Il Berni, nato a Lamporecchio in Valdinievole (Pistoia) nel 1497 o 1498, si rese celebre particolarmente per la<br />

vivacità, l’umorismo e l’originalità di quella poesia giocosa che si chiamerà appunto bernesca; morì avvelenato a<br />

Firenze nel 1535. Esempl. fresco, particolare, molto bello (con un lievissimo velo di brunito qua e là). CAMERINI I, 452.<br />

GAMBA 161: «Rarissimo. La edizione è bella, e d’una lezione più sicura d’ogn’altra delle posteriori». MELZI p. 91-2.<br />

FERRARIO IV, p. 55. BMC 88. CENSIMENTO, II, 1722. [3869]<br />

62. BOCCACCIO, Giovanni. Ph<strong>il</strong>ocolo in lingua vulgare tosca composto per el singular orator e poeta<br />

Miser Ioàni Boccatio…nel qual soto velamento de amor se contien…tutta lhumana vita. (In fine, f. CI<br />

verso:) Venetia, Augustino de Zanni, 10 apr<strong>il</strong>e 1514, € 5.500<br />

in-folio, ff. CV, (1b.), leg. mod. imitaz. antica in p. cuoio, riquadro in oro ed a secco con fregi e scritte in oro sui piatti,<br />

dorso a nervi con fregi. Testo su due colonne in car. rom., numerose iniz. s<strong>il</strong>ogr. ornate su fondo nero (magnifica la<br />

prima, più grande, che raffigura un gufo). In fine la “Vita di…Boccatio composto (sic) per Hieronymo Squarzafico de<br />

Alexandria”. Rara pregevolissima edizione, la seconda del XVI secolo, dopo le svariate edizioni del secolo precedente,<br />

di questa celebre opera che si vuole sia stato <strong>il</strong> primo lavoro del Boccaccio, scritto nel 1341. Romanzo in sette libri<br />

scritto su invito di Fiammetta ossia Maria d’Aquino, letterariamente basato sulla leggenda diffusissima di Florio e<br />

Biancofiore. Buon esempl. (piccoli lavori di tarlo restaurati nel margine basso di pochi fogli; antica nota di possesso<br />

nella parte alta del titolo). EDIZ. MANCANTE A BMC e ADAMS. BACCHI DELLA LEGA 104. CENSIMENTO 2377. GRAESSE I,<br />

1455. BRUNET I, 1014. [3861]<br />

63. BRACCIOLINI, Francesco. Dello scherno degli Dei, poema piacevole. Con la F<strong>il</strong>ide Civettina, e col<br />

Batino dell’istesso autore. Firenze, appresso i Giunti, 1618, € 1.700<br />

in-8 gr., pp. (16), pp. 236 (per errore num. 252), (4, le prime 2 con approvazione ed errata, le altre bianche), leg. coeva<br />

p. perg., tit. ms. al dorso. Ogni pagina riquadrata con bordura di fregi tipogr., arma del Cardinale Medici sul titolo,<br />

cui l’opera è dedicata da Gio. Maria Gherardi, che ne curò la pubblicazione; fregi ed iniz. ornate e fig., curioso <strong>il</strong><br />

finalino all’ultima pag. raffig. un maialino, <strong>il</strong> protagonista del poemetto in versi sciolti “Il Batino”. Prima edizione,<br />

comunemente ritenuta tale da molti critici (Gamba, Quadrio, Parenti, ecc.), anche se da alcuni bibliografi moderni è<br />

considerata originale l’edizione di Venezia, Paolo Guerigli, essendo stata stampata qualche mese prima (cfr. Cat.<br />

Vinciana 2884 e Graesse I, 517). Ai 14 canti di questo poema burlesco, altri 6 saranno aggiunti per la prima volta<br />

nell’ediz. romana di Mascardi del 1626. Bell’esemplare, assai puro. GAMBA, 1815: «<strong>il</strong> poema, venne corretto da P.<br />

Petracci, e pubblicato da Giammaria Gherardi…E’ preceduto da un Dialogo in prosa del Bracciolini tra Talia e<br />

Urania col titolo: Thalia, etc. Contiene inoltre la F<strong>il</strong>ide civettina, in ottava rima, ed <strong>il</strong> Batino in versi sciolti». CAT.<br />

VINCIANA 2885. MICHEL-MICHEL I, 208. [4367]<br />

64. CALVIN, Jean. Institutio Christianae Religionis. Iohanne Calvino authore. Indices duo<br />

locupletissimi, alter rerum insignium, alter vero locorum sacrae scripturae qui in his Institutionibus obiter<br />

explicantur. Paris, Robert Estienne, 1553, € 3.000


in-fol., ff. (8), 224, (27, manca ultimo bianco), leg. coeva p. cuoio ornato a secco (sciupata, dorso rifatto). Impresa<br />

tipogr. sul titolo, numerose grandi iniziali s<strong>il</strong>ogr. decorate. Dedica di Calvin al re Francois I nelle otto pp. preliminari.<br />

Una delle più complete edizioni della “Institutio” rivista ed aumentata dall’autore rispetto alla prima del 1536.<br />

Condannata dalla chiesa di Roma, l’opera è un preciso compendio dell’evoluzione del pensiero religioso eretico di<br />

Calvin. Assai rara. RENOUARD, R. ESTIENNE, pp. 283-347. BRUNET, I, 1501. [4745]<br />

65. CALVIN, Jean. Praelectiones in duodecim Prophetas (quos vocant) minores. Reconditam harum<br />

Commentationum doctrinam fac<strong>il</strong>e commonstrabunt. Genevae, apud Joannem Crispinum, 1559, € 3.600<br />

in-folio, pp. (12), 795, (37, ult. b.), preziosa leg. del tempo p. pelle con fleuron in oro al centro dei piatti, riquadro a<br />

secco con fiore in oro agli spigoli, dorso a nervi con fiore in oro negli scomparti (qualche ab<strong>il</strong>e restauro). Impresa<br />

tipogr. al tit. ed in fine, testatine ed iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo in car. rom. e passi in corsivo. Nelle pagine preliminari si leggono<br />

la dedica di Calvin al Re Gustavo e l’avviso ai lettori, ambedue dat. 1 febbr. 1559, ed altri due avvisi ai lettori. Prima<br />

edizione di questi ampi ed approfonditi commenti ai dodici profeti minori (solo <strong>il</strong> commento ad Osea era già stato<br />

pubblicato nel 1557), scritti esegetici sul Vecchio Testamento tra i più importanti della riforma protestante, perseguiti<br />

dall’Inquisizione e messi all’indice, pubblicati vivente l’autore; seppur meno importanti per dottrina, sono sicuramente<br />

molto più rari di altre celebri opere di Calvin (Noyon 1509 - Ginevra 1564), tutte condannate dalla Chiesa di Roma.<br />

Esempl. molto bello, puro e marginoso (antica firma sul tit., lievi ingialliture). ERICHSON, BIBLIOGR. CALVINIANA, p.<br />

20. ADAMS C-303. MANCA A BMC, BRUNET e GRAESSE. [4039]<br />

66. CAMPANELLA, Tommaso. De Sensu Rerum et Magia, libri quatuor, Pars Mirab<strong>il</strong>is Occultae<br />

Ph<strong>il</strong>osophiae, ubi demonstratur, Mundum esse Dei vivam statuam, beneque cognosentem. Omnesque <strong>il</strong>lius<br />

partes…. & fere omnium Naturae arcanorum rationes aperiuntur. Tobias Adami recensuit, et nunc primum<br />

evulgavit. Francofurti, apud Egenolphum Emmelium, impensis Godefridi Tampachij, M. DC. XX, € 8.000<br />

in-4 picc., pp. (16), 371, leg. di poco post. m. pelle marmorizz. (cerniera anter. restaurata). Pagina di titolo racchiusa da<br />

un’ elaborata bordura fig. inc., con <strong>il</strong> sole, alberi di palma e una campana. Prima edizione, assai rara e pregiata, di una<br />

delle opere più studiate e influenti del f<strong>il</strong>osofo, al quale costò la prigione e la tortura, su condanna dell’Inquisizione per<br />

eresia. Il De Sensu Rerum rappresenta un completo esposto di f<strong>il</strong>osofia neo-platonica ed ermetica. Campanella ivi tenta<br />

di dimostrare che <strong>il</strong> numero dei mondi è infinito, che i pianeti sono abitati e che <strong>il</strong> sole si avvicina gradatamente alla<br />

terra. Discute inoltre di magia, dei sensi, dell’intelletto, dell’anima, del mondo esterno, ecc. Il trattato lascia intuire di<br />

essere stato influenzato dalla linea f<strong>il</strong>osofica di B. Telesio e G. Bruno. Scritto originalmente nel 1590-92, <strong>il</strong> manoscritto<br />

venne rubato al C. da alcuni frati a Bologna. Venne riscritto dallo stesso C. attorno al 1604 e pubblicato nella presente<br />

edizione originale nel 1620. FIRPO n. 7. YATES 381-82. CAILLET 1984. VINCIANA 2162 “Opera rarissima scritta durante<br />

la prigionia…” MELLON 79. THORNDIKE II, 291-300. FERGUSON I, 138-139. [2113]<br />

67. Cavalieri di Malta - STATUTA HOSPITALIS HIERUSALEM (Cavalieri Ospitalieri dell’Ordine<br />

di S. Giovanni di Gerusalemme). (In fine, sul front. dell’Index:) Romae, s. t. (ma Tipografia del Popolo<br />

Romano), 1588, € 12.000<br />

2 parti in un vol. in-folio, ff. (20); pp. 203, (17); leg. settec. p. pelle marmorizz., dorso a nervi con tit. e fregi oro, tagli<br />

rossi (difetti alle cerniere ed agli spigoli). Complessivamente <strong>il</strong>lustrato da titolo inciso e 36 tavole (17+19). In dettaglio<br />

<strong>il</strong> vol. si compone di una prima parte di 20 fogli n. n.: titolo inc. con fig. allegoriche della Fede, Carità e Speranza ed in<br />

alto S. Giovanni con i primi letti d’accoglienza); antiporta inc. raffig. Dio con cherubini ed angeli musicanti e la scritta<br />

su nastro “Effigies Magistrorum Hospitalis”; 1 f. a stampa con lettera a Papa Sisto V da parte di Giov. Batt. Canobbio,<br />

dat. Roma 20 marzo 1586 (data da alcuni erroneamente attribuita all’opera); 1 tav. inc. raffig. <strong>il</strong> Papa Sisto V che crea<br />

Cardinale l’attuale Gran Maestro Ugo de Loubens-Verdale (in data 18 dic. 1587); una serie di 14 tav. con i ritratti dei<br />

Grandi Maestri dell’Ordine inc. all’acquaforte da Ph<strong>il</strong>ippe Thomassin (con sei diverse varianti della firma); 1 f. a<br />

stampa con presentazione degli Stauti al recto e indice al verso; 1 tav. inc. (la prima della serie di 20 comprese n.t. della<br />

parte seconda). Quest’ultima comprende <strong>il</strong> testo dei 19 “titoli” degli Statuti, con tutte le pag. “reglées” e include 19<br />

tav. finem. inc. in rame n.t. raffig. diverse scene ufficiali della vita dei Cavalieri, tutte racchiuse da bordura s<strong>il</strong>ogr. con<br />

frase latina in alto (due di esse raffigurano l’isola di Malta e la pianta de La Valletta); segue l’indice dettagliato delle<br />

materie, comp<strong>il</strong>ato da frate Tolomeo Veltroni (titolo proprio in elegante bordura architett. s<strong>il</strong>ogr. con scene della vita di<br />

S. Giovanni, ed in basso “Romae, Cun Priv<strong>il</strong>egio, 1588”). Stupenda edizione romana, opera tra le più importanti sulle<br />

regole di vita dell’antico e benemerito Ordine cavalleresco e tra le più attraenti per la superba e ricca iconografia. Vi<br />

sono esempl. con varianti nel numero e nella disposizione delle tav. (Mortimer: “Comparison of six copies at the British<br />

Museum shows an extraordinary variety of setting, states, binding variants, and added copperplates”). Il presente<br />

esempl. è assolutamente completo, assai bello, genuino e marginoso (i primi 4 ff. rinforzati e coi margini rifatti).<br />

MORTIMER, ITALIAN, n. 273. SAFFROY I, 5230A e 5231 «Ouvrage très rare». ADAMS J-284. [3504]


68. CICERO, Marcus Tullius. Illustria Monimenta. M. T. Ciceronis De Divina Natura: et Divinatione.<br />

A Petro Marso reconcinnata, castigata et enarrata. An. Sa. M. D. VII. (In fine:) Venetiis, per Lazarum<br />

Soardum, 29 novembre 1508, € 4.800<br />

in-folio, 2 parti in un vol., ff. 105, (1, col “registrum”), (errore di numeraz. che salta dal f. LXXXIX a C, l’ult. f. è<br />

numerato CXV); leg. cinquecentesca cart. rustico, tit. ms. posteriore al dorso. Tit. in rosso a car. gotico, testo racchiuso<br />

nel commento, alcuni grandi cap<strong>il</strong>ettera ornati o istoriati, impresa tipogr. su fondo nero in fine. Superba pagina di<br />

titolo generale con bordura a fiori, putti e grottesche che racchiude <strong>il</strong> legno raffig. l’udienza di Salomone (tratto<br />

dalla Bibbia del 23-IV-1493); la stessa bordura trovasi all’inizio del “De Divinatione” (al recto del f. 59) e racchiude<br />

altro stupendo legno (mm. 153 x 125) raffig. l’omaggio del commentatore Petrus Marsus alla regina Anna di Bretagna,<br />

sormontato da cartouche contenente <strong>il</strong> titolo in rosso. Probab<strong>il</strong>e seconda edizione del commento di P. Marsus a queste<br />

due opere f<strong>il</strong>osofiche di Cicerone (la “Biographie universelle”, vol. 27, Parigi 1820, p. 262, cita <strong>il</strong> commento come<br />

impresso per la prima volta a Parigi, senza però indicarne la data). Le due opere sono dedicate rispettivamente al re di<br />

Francia Luigi XII e ad Anna, sua consorte. Il “De divina natura”, in tre libri, è un trattato essenzialmente di carattere<br />

teoretico e teologico; <strong>il</strong> “De divinatione”, in due libri, affronta tutti i vari generi di divinazione (arte aruspicina, àuguri,<br />

oracoli, prodigi, sogni, ecc.) in uso presso i Romani, dimostrandosi molto critico e scettico verso tutte queste pratiche<br />

che considera false e superstiziose. Magnifico esempl. a grandi margini, immacolato, di opera di notevolissimo pregio<br />

soprattutto per i due splendidi frontespizi s<strong>il</strong>ografici figurati. SANDER I, 1949. ESSLING 1612. MORTIMER, ITALIAN, I,<br />

123. ADAMS C-1731. OLSCHKI, CHOIX IV, 4315. CAILLET I, 2369 e 2370 (ediz. XVIII e XIX sec. della seconda opera). [3437]<br />

69. DANTE. La Divina Commedia col comento del P. Baldassarre Lombardi. Ora nuovamente<br />

arricchita di molte <strong>il</strong>lustrazioni edite e inedite. Firenze, per Leon. Ciardetti, 1830 (vol. I-V), e G. Molini<br />

1840 (vol. VI), € 2.400<br />

6 volumi in-8 gr., di oltre 800 pp. caduno, bella legatura 800sca pieno vitello blu scuro, triplice f<strong>il</strong>ett. oro sui piatti,<br />

dorsi a nervi con titoli e fregi oro, dent. int., tagli marmorizzati. Ritratto di Dante inciso in antiporta nel I vol.<br />

Importante edizione critica di tutte le opere, ricca di note <strong>il</strong>lustrative e critiche che si basano su profondi studi del B.<br />

Lombardi e che riassume quelli dei suoi predecessori nei secoli. Contiene: Divina Commedia (3 vol.) - Prose, precedute<br />

dal Rimario e dall’Indice delle voci e nomi propri della D. C. (1 vol.) - Rime profane e sacre di D. precedute dalla sua<br />

biografia… (1 vol.) - Le Egloghe Latine, i Trattati del Volgare Eloquio e della Monarchia e le Epistole, con<br />

dissertazioni e note a tutte le opere minori (1 vol.). - Ottimamente impressa, in raro esemplare completo di tutti i<br />

volumi, con elegante legatura d’amatore. MAMBELLI, n. 176. GAMBA n. 410. DE BATINES, I, p. 175. Manca a molte<br />

collezioni. [3359]<br />

70. GANILH, Charles. Des Systèmes d’ Économie Politique, de leurs inconvéniens, de leurs avantages,<br />

et de la doctrine la plus favorable aux progrès de la richesse des nations. Tome premier (et II). )Paris, chez<br />

Xhrouet, Déterv<strong>il</strong>le etc., 1809, € 1.400<br />

2 vol. in-8, pp. (4), XXXII, 381; (4), 408, broch. coeva rosa, tit. a stampa su tassello di carta ai dorsi, camicia m. pelle<br />

ed astuccio mod. Prima edizione di quello che è considerato <strong>il</strong> primo trattato sistematico della storia dell’economia<br />

politica. Charles Gan<strong>il</strong>h (1758-1836, uomo politico, <strong>il</strong>lustre studioso e autore di varie opere di economia politica,<br />

attribuisce all’industria ed al commercio <strong>il</strong> primato sull’agricoltura, ed è favorevole all’uso delle macchine, che<br />

contribuiscono all’aumento dell’occupazione. Rara. Bell’esemplare a pieni margini con barbe (alone d’umido marginale<br />

alla fine del vol. II). KRESS S. 5939. EINAUDI 2364...GOLDSMITHS 19772. [200]<br />

71. GIORDANO, Michele. Brevi cenni sul metodo razionale di risolvere la presente crisi finanziaria<br />

senza ricorrere al disarmo, all’aumento delle imposte, ed agli imprestiti ordinari. Non che sul metodo<br />

razionale di accrescere la ricchezza, la prosperità e la potenza della Nazione. Bologna, Tipogr. Aiudi, 1866, € 1.500<br />

3 parti in un vol. in-8, pp. 63, (1); 73, (3); 11; stupenda legatura in marocchino verde zigrino con riquadro ed ampia<br />

bordura oro sui piatti e corona imperiale al centro, fregi oro al dorso, tagli dorati. Il titolo riportato comprende<br />

l’argomento delle prime due parti, la terza s’intitola “L’Armata italiana in faccia al nemico”. Prima edizione,<br />

probab<strong>il</strong>mente unica, di questi tre opuscoli, collegati e complementari tra loro, di notevole interesse socio-economico ed<br />

assai ottimistici circa la possib<strong>il</strong>e soluzione dei problemi economici che affliggevano <strong>il</strong> neo-regno d’Italia, soprattutto<br />

alla vig<strong>il</strong>ia della terza guerra d’indipendenza. Stupendo esemplare arricchito da una significativa dedica autografa<br />

dell’autore, vergata nel primo foglio di risguardo, indirizzata all’imperatore Napoleone III, che tanto aveva fatto per<br />

l’unità d’Italia col decisivo intervento nella seconda guerra d’indipendenza: “Al più savio fra i Sovrani, estremo<br />

difensore della causa italiana Sua Maestà L’Imperatore Napoleone III L’autore offre in omaggio, in attestato<br />

d’ammirazione e di gratitudine”. MANCA ALLE VARIE BIBLIOGRAFIE D’ECONOMIA CONSULTATE. [4746]


72. RAIMONDO da CAPUA. Vita di S. Catherina da Siena. (In fine:) Siena, Michelangelo di<br />

Bartolomeo per Giovanni Landi, 10 maggio 1524, € 5.900<br />

in-4, ff. (6), 112; leg. coeva p. perg. con legacci in cuoio (ab<strong>il</strong>m. restaurata); cons. in astuccio m. marocch. con tit. e<br />

f<strong>il</strong>etti oro al dorso. Testo in nitido car. tondo. Foglio di titolo ornato da splendida s<strong>il</strong>ografia a piena pag. raffigurante<br />

S. Caterina con veduta di Siena sullo sfondo, incorniciata da bordura floreale su fondo criblé firm. col monogramma “I.<br />

B. P. ” (mai identificato; la tradizionale attribuzione a Giovanni Battista Porta -cfr. Essling II, 127, nota- è stata<br />

scartata); vignetta s<strong>il</strong>ogr. firm. “I” raffig. la Santa con due penitenti inginocchiati incappucciati ripetuta tre volte (al v.<br />

del quarto f. prelim., al v. del f. 66 ed al r. dell’ult. foglio; Sander ne cita solo due); marca tip. al v. degli ult. 2 ff., la<br />

seconda comprendente le fig. dei Santi Bernardo, Giov. Battista e Caterina; sul primo f. num. grande iniz. con un frate<br />

domenicano in preghiera, nel testo numerose altre iniz. ornate su fondo nero. Prima edizione della traduzione italiana<br />

di Ambrogio Caterino Polito; questa biografia di Santa Caterina era stata scritta in latino da padre Raimondo da Capua<br />

(1318-1380, generale dei Domenicani e confessore della Santa). Ottimo esempl., genuino e marginoso (lievissime<br />

fioriture della carta qua e là). MANCA AL BRITISH MUSEUM e ALL’ADAMS. SANDER III, 7613. MORTIMER 411. [99]<br />

73. ROSIER, Simon du. Antithesis Christi et Antichristi, videlicet Papae, id est, exemplorum, factorum<br />

vitae et doctrinae utriusque, ex adverso collata comparatio, versibus et figuris venustissimis <strong>il</strong>lustrata…<br />

(Genèvre), apud Eustathium Vignon, 1578, € 8.500<br />

in-12 (mm 152x90), pp. 147, deliziosa legatura 700esca in marocchino rosso, triplo riquadro di f<strong>il</strong>etti in oro ai piatti,<br />

dorso liscio con titolo su tassello verde ed elaborata ghirlanda di fiori e foglie, dentelle e tagli dorati. Rarissima edizione<br />

di questo violento pamphlet calvinista, ferocemente antipapale. Adorno di 36 notevoli s<strong>il</strong>ografie di Pierre Eskrich o di<br />

Bernard Salomon, per lo più ispirate alla Passione di Luca Cranach. Le immagini, affiancate su due pagine,<br />

presentano gli antitetici comportamenti del Pontefice rispetto agli insegnamenti di Cristo. Benché preceduta da due<br />

rarissime edizioni del 1557-58, questa è notevolmente aumentata nel testo. Esempl. bellissimo, in preziosa legatura,<br />

dalla biblioteca del Duca di Beckford a Fonth<strong>il</strong>l, con nota d’acquisto ed ex-libris di James Whatman; qualche chiosa<br />

mss. Un esempl. in legatura di Derome figurava nel catalogo Esemerian. NON RISCONTRATO IN ALCUNA BIBLIOGRAFIA<br />

SPECIALIZZATA IN OCCULTA; CITATO DAL BRUNET I, 323. DIDOT, CAT. RAISONNÉ, 322. [4769]<br />

74. SPINO, Pietro. Historia della vita, et fatti dell’ eccellentissimo capitano... Bartolomeo Coglione. (In<br />

fine:) Vinetia, appresso Grazioso Percaccino, 1569, € 950<br />

in-4, pp. (26), 283, (3): leg. post. m. pelle, titolo oro al dorso (deboli le cerniere). Tit. entro ricca bordura<br />

architettonica fig., antiporta con armature e numerosi stemmi, ritratto del Colleoni in ovale al recto del foglio A4, ed<br />

alcune testatine, cap<strong>il</strong>ettera ornati e finalini finem. incisi n.t. Bartolomeo Colleoni (1400-75) a seguito della morte del<br />

padre, ucciso nel proprio castello, a Trezzo, da F<strong>il</strong>ippo Maria Visconti, duca di M<strong>il</strong>ano, si arruolò al servizio di diversi<br />

condottieri. All’età di 32 anni faceva parte dell’armata della Repubblica Veneziana, sotto Francesco Maria Gonzaga,<br />

poi sotto Erasmo da Narni (noto come Gattamelata) ed in fine sotto Francesco A. Sforza. Nel 1441 venne firmata la<br />

pace tra M<strong>il</strong>anesi e Veneziani e nel 1443 <strong>il</strong> Colleoni passò dalla parte dei primi insieme a Sforza. In seguito tornò dai<br />

Veneziani e poi di nuovo dai M<strong>il</strong>anesi, fino a quando nel 1455, tornato definitivamente dai Veneziani, venne nominato<br />

capitano-generale della Repubblica a vita. Pur avendo più volte cambiato bandiera, <strong>il</strong> Colleoni, fu considerato <strong>il</strong> più<br />

rispettab<strong>il</strong>e dei condottieri italiani. Prima edizione di opera importante e ricercata. (Esemplare con i tre rami a piena<br />

pag. lievemente rif<strong>il</strong>ati al margine esterno). ADAMS S-1601. STC 637. [4369]<br />

75. SPINOZA. Tractatus theologico-politicus… Hamburgi, Henricus Künrath (ma: Amsterdam, Jan<br />

Rieuwertsz), 1670, € 4.000<br />

in-8, pp. (12), 233, (1), leg. coeva p. pelle con difetti al dorso. Prima edizione dell’unica opera pubblicata quando <strong>il</strong><br />

f<strong>il</strong>osofo era in vita; per precauzione l’opera uscì anonima e con falsa indicazione del luogo di stampa e dell’editore.<br />

Esemplare appartenente alla quinta variante mancante dell’ultimo foglio bianco Gg2. L’opera può essere suddivisa in<br />

tre parti: la prima tratta del modo in cui vanno interpretate le Sacre Scritture; nella seconda e terza parte, Spinoza<br />

smaschera e condanna i pregiudizi dei teologi calvinisti, difendendo la libertà di pensiero e di parola. Il 19 luglio 1674<br />

le Corti d’Olanda emanarono un decreto di condanna del Trattato Teologico-Politico, della Ph<strong>il</strong>osophia sacrae<br />

Scripturae interpres di Meyer e del Leviatano di Hobbes. La risoluzione rigorosa della religione confessionale in<br />

religione razionale suscitò reazioni ost<strong>il</strong>i anche in ambienti relativamente tolleranti, dando origine alla fama di Spinoza<br />

come uomo empio e maledetto e costringendo l’autore a non stampare nient’altro per tutto <strong>il</strong> resto della sua vita. Buon<br />

esempl. VAN DER LINDE 3. CAT. WOLF COLLECTION 363. LAND C. BAMBERGER T 4. [3811]<br />

76. STRAPAROLA, G. F. da Caravaggio. Opera nova de Zoan Francesco Streparola da Caravazo<br />

Novamente stampata. Sonetti CXV. Strambotti XXXV. Epistole VII. Capitoli XII. (In fine:) Venezia, per<br />

Georgio di Rusconi M<strong>il</strong>anese, 12 Ottobre 1508, € 12.000


in-8 (143x90mm), ff. (100, segn. A-M8, N4), leg. d’amatore del XVIII sec. in marocchino rosso firmato “Koehler”,<br />

piatti inquadrati con decoro dorato a volute st<strong>il</strong>izzate, dorso a nervi ornato, dentelles, tagli dorati. Frontesp. racchiuso in<br />

elegante cornice s<strong>il</strong>ogr., al verso dedica dell’a. ad un non meglio precisato “Miser Lanfrancho”, testo in nitido car.<br />

tondo. Prima edizione, di straordinaria rarità, di questo “Canzoniere” dell’autore delle celebri e fortunate “Le<br />

piacevoli notti”. “Queste rime amorose d’ispirazione petrarchesca, tra le primissime del sec. XVI, scritte con giovan<strong>il</strong>e<br />

trasporto, sono letterariamente fresche ed ingenue. Celebrato è <strong>il</strong> sonetto nel quale l’autore, esule, volge <strong>il</strong> suo pensiero<br />

a Caravaggio che gli ha dato i natali” (v. Chiesa, Cat. Letter. ital. Rinascimemto, registra ediz. 1515). Poco si conosce<br />

della vita di Giovanni Francesco Straparola: nato nell’ultimo scorcio del XV sec. a Caravaggio (Lombardia) e morto,<br />

dopo <strong>il</strong> 1557, in luogo ignoto. Apparentemente nessun esemplare è presente nelle biblioteche pubbliche italiane.<br />

Esempl. bellissimo (con qualche lieve fioritura su poche carte; i ff. G2 e G7 sono invertiti). MANCA A MOLTI REPERTORI<br />

CONSULTATI: GAMBA, ADAMS, MORTIMER, GAY, CRESCIMBENI, HAIN, FONTANINI, ECC. BMC 648. [4360]<br />

&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&<br />

Plachette Popolari<br />

”…libretti modesti, di poche pagine, che erano destinati al popolo, allo scopo di divertirlo o commuoverlo,<br />

e che per questa stessa loro natura, sono oggi di una grande rarità e vengono giustamente considerati preziosi e degni<br />

di attento e metodico esame quale interessante documento bibliografico, storico e letterario…<br />

A rendere più piacevoli e gradite queste um<strong>il</strong>i stampe si ponevano delle <strong>il</strong>lustrazioni, che sono di fattura assai varia:<br />

ora semplici e ingenue, ora vivaci e curiose…” (SANTORO, Stampe popolari della Trivulziana, passim)<br />

77. ALESSANDRO MAGNO, nel quale si tratta delle guerre che fece, e come conquistò tutto <strong>il</strong> mondo.<br />

Di nuovo aggiontovi le figure alli suoi canti. Venetia, Ghirardo, & Iseppo Imberti, 1627, € 2.000<br />

in-8 picc. (mm 90x140), ff. 56 n. n. (ultimo bianco presente), leg. moderna m. pelle e ang., dorso a nervi con tit. oro.<br />

Testo su due colonne, iniz. s<strong>il</strong>ogr. Illustrato con una bordura s<strong>il</strong>ografica al titolo, 12 grandi figure e 29 più piccole<br />

(alcune ripetute), con vari personaggi, tratte probab<strong>il</strong>mente da legni cinquecenteschi. Edizione popolare sconosciuta,<br />

di anonimo autore, del poema di dodici canti in ottave che canta le imprese di Alessandro Magno. Il piccolissimo<br />

carattere tondo del testo, nonché la grossolana impressione di alcuni dei legni piccoli rendono, loro malgrado, fascinoso<br />

questo rarissimo libretto. Un testo sim<strong>il</strong>e apparve a M<strong>il</strong>ano nel 1518 (cfr. Bologna, Cinquecentine lombarde, n. 16), ed<br />

un’edizione con lo stesso titolo apparve a M<strong>il</strong>ano nel 1570 (Sorrento, n. 6). Buon esempl. MANCA A TUTTE LE<br />

BIBLIOGRAFIE E CATALOGHI SPECIALIZZATI E NON. Vedi anche <strong>il</strong> DIZ. LETTER. BOMPIANI, OPERE I, p. 72. [4797]<br />

78. BANCHIERI, Adriano. La nob<strong>il</strong>issima anzi asinissima compagnia delli briganti della<br />

Bastina...(Segue, del medesimo autore:) Il donativo di quattro asinissimi personaggi et insieme di<br />

quattro servitori d’essi… Venetia, per Alessandro Zatta (la seconda opera: Gio. Pietro Brigonci), 1666, € 1.700<br />

2 opere in un vol. in-12, leg. coeva p. perg. - I) La nob<strong>il</strong>issima…compagnia... Descritta, e comp<strong>il</strong>ata da quattro,<br />

imbastinati autori, i nomi de’ quali sono, M. Ragghiante Basticci, tesoriero delle asinerie, M. Cengione Allacciati<br />

secretario maggiore. Sodesco Cavezza, mastro de gl’intranti. M. Fibbia Puncentini, cancelliere. Opera nuova, ingegnosa<br />

piacevole, e degna di riso. Compositione di Cam<strong>il</strong>lo Scaligeri dalla Fratta (pseudonimo di A. Banchieri); pp. 32. Con 2<br />

figure s<strong>il</strong>ogr. n.t. (un asino al lavoro, un basto). Dedicata “Al asinissmo & sodissimo…Arcifanfo Spidocchioni”. - II) Il<br />

donativo (primo -quarto)…descrtto dall’asinissimo, & inesperto M. Fibbia Pungentini (altro pseudonimo del Banchieri);<br />

pp. da 33 a 96. Con 10 curiose vignette s<strong>il</strong>ogr. (briganti in compagnia che discutono o da soli, mentre suonano <strong>il</strong> flauto<br />

o la viola). Edizione non comune (probab<strong>il</strong>mente la quarta) che unisce due opere apparse alla fine del XVI secolo,<br />

rispettivamente a Vicenza nel 1597 ed a M<strong>il</strong>ano nel 1598. Si tratta, per entrambe, di una serie di scritti faceti di vario<br />

genere, in prosa ed in rima, in lingua italiana, in dialetto bolognese ed in qualche caso in bergamasco. Alcuni di questi<br />

curiosi e divertenti brani, recitati o cantati dai componenti la “asinissima compagnia delli briganti della Bastina” si<br />

trovano anche all’interno dell’opera di musica profana “Festino o la Barca di Venezia per Padova” del medesimo<br />

autore. Il Banchieri (Bologna 1567-1634) fu monaco benedettino olivetano, compositore musicista e letterato originale<br />

e bizzarro; ricca e multiforme fu la sua attività creativa che si esplicò in molte decine di opere musicali (ben 50 ne<br />

elenca Fétis) e letterarie (tra quest’ultime ricordiamo la celebre novella di Cacasenno, aggiunta al “Bertoldo e<br />

Bertoldino” di Giulio Cesare Croce. Bell’esemplare. CAT. VINCIANA 3333 e MICHEL-MICHEL I, 103 (ediz. Venezia,<br />

Barezzi, 1611). DBIT. V, pp. 649-654. FÉTIS I, pp. 233-236. BMC, XVII SEC., 70. [4768]<br />

79. CANZONETTA intitolata LA BIRBA. Qual dichiara esser meglio andare alla Birba, che non<br />

incapricciarsi di Donna superba. Con la risposta. In Lucca per i Marescandoli, s. d. (1680 ca.), € 750<br />

in-12, ff. 4 n. n., buona leg. m. pelle e ang., titolo in oro lungo <strong>il</strong> dorso. Al titolo deliziosa vignetta s<strong>il</strong>ogr. che<br />

raffigura 5 popolani ad un banchetto; fregio in fine. Probab<strong>il</strong>mente destinata ad essere cantata con musica nelle<br />

osterie, essendo caratterizzata dal ritornello “Eviva la Birba e chi l’inventò”, questa canzone è conosciuta nella


tradizione orale, ma apparentemente non se ne conoscono edizioni a stampa. Figura in una cospicua raccolta<br />

manoscritta del XVII-XVIII secolo presso la BEINECKE COLL. DELLA YALE UNIVERSITY (Italian Castle Archive, Gen.<br />

Mss. 110); cfr. M. W. RABUCK: “The song La Birba (The Scoundrel) has a choral refrain ‘Eviva la Birba’…”.<br />

Esemplare rimarginato lungo <strong>il</strong> lato esterno, con qualche lettera rifatta a penna, ma preziosissimo per la documentazione<br />

testuale che fornisce. [4722]<br />

80. GIANFIORE e FILOMENA. Storia di gran compassione dell’infelice successo per cagion d’amore<br />

tra Gianfiore e F<strong>il</strong>omena, occorso sopra <strong>il</strong> monte di Fiesole, poco distante dalla Città di Firenze. In Lucca,<br />

per Salv. e Giand. Marescandoli, s. d. (1680 c.), € 750<br />

in-12, ff. 12 n. n., ben leg. m. pelle e angoli, tit. in oro lungo <strong>il</strong> dorso. Al titolo deliziosa s<strong>il</strong>ografia raffig. i due amanti.<br />

Anonimo componimento in ottave, che narra l’amore e la tragica morte dei protagonisti, che ebbe un discreto successo<br />

popolare ed alcune edizioni, tutte di assoluta rarità: nessun esemplare di questa edizione reperito sulle bibliografie;<br />

mentre un solo esempl. censito per ognuna di queste edizioni: le due secentesche di Firenze, (alla Stella, Bmc, 17th, 879<br />

e Scale di Badia, Santoro, Trivulziana 94); e quelle settecentesca di Venezia e ottocentesca di Bassano, censite in ICCU<br />

(con <strong>il</strong> titolo “Bellissima istoria…”). Buon esempl. di placchetta assai rara. [4721]<br />

81. VERINI, Giovanni Battista. Ardor d’Amore - Crudeltà d’Amore. Bologna, Eredi del Pissarri, s. d.<br />

(1680 c.), € 1.550<br />

2 volumi in-12, entrambi legati in cartone rustico originale. Il Verini, scrittore ed editore di origine fiorentina, attivo a<br />

M<strong>il</strong>ano e a Brescia, fu maestro di scrittura e calcolo e autore di testi poetici. Sua opera più nota resta <strong>il</strong> “Luminario” di<br />

calligrafia, pubblicato nel 1527. Le edizioni cinquecentesche delle sue poesie e canzoni sono di estrema rarità. I). Ardor<br />

d’Amore. Fatto in Lode della sua Innamorata; Nel quale si contengono Lettere amorose disperate, Capitoli, Sonetti, e<br />

Serenate in proposito, secondo ch’egli si ritrovava in grazia di quella. Ff. 24 n. n., un fregio al titolo. Un esempl. in<br />

ICCU, 31129. Si compone di 44 composizioni di vario metro e varia lunghezza; fu pubblicato “nouamente composto<br />

per <strong>il</strong> morigerato giouane G. B. V. alla sua diua Cleba” a Vercelli nel 1534 (1 esempl. conosciuto). II). Crudeltà<br />

d’amore di nuovo composto alla sua Diva, ad esempio di tutti gl’Amanti. E di nuovo aggiuntovi molti Capitoli,<br />

Canzoni, Madrigali, e Frottole, cose molto belle. Ff. 24 n. n. Si compone di un avvviso al lettore in prosa e di uno in<br />

versi e di 34 composizioni di vario metro “a corroboratione & esempio di chi vuole amare femina cruda e dispietata”.<br />

Al titolo bella vignetta s<strong>il</strong>ogr. raffig. l’autore che regge un mazzo di fiori, e 2 testate s<strong>il</strong>ogr. Uscì nel 1550 a M<strong>il</strong>ano<br />

“alla sua Romana F<strong>il</strong>ena... Questa e la vita de gli amorosi amanti. Martirii, affanni, tradimenti, & pianti” (1 esempl.<br />

noto). La rarità di queste edizioni popolari secentesche non è inferiore alle prime cinquecentesche. Buona<br />

conservazione. BMC, XVII SEC. 953 riporta ediz. 1613 della prima opera e Lucca 1690 c. della seconda. Non in Angeleri<br />

né Santoro. [4716]<br />

82. VERINI, Giovanni Battista. Ardore di Amore. In cui si contiene Serenate, capitoli e stanze da<br />

Giovani innamorati. Con aggiunta d’Alcune V<strong>il</strong>lanelle alla napolitana e Sonetti d<strong>il</strong>ettevoli. In quest’ultima<br />

edizione purgato da molti errori, e d<strong>il</strong>igentemente ricorretto. In Lucca per Salv. e Giand. Marescandoli, s. d.<br />

(1680 c.), € 850<br />

in-12, pp. 48, cartone rustico originale. Al titolo s<strong>il</strong>ografia popolare raffig. una serenata dell’autore alla finestra<br />

dell’amata. Questa edizione presenta, rispetto a quella sopra descritta, alcune composizione in più ed altre in meno,<br />

nonché significative varianti testuali nelle canzoni in comune. Buon esempl. marginoso; alone d’umido, più forte agli<br />

ultimi 3 ff. BMC, XVII SEC. 953 (ediz. 1613). NON IN ANGELERI NÉ SANTORO. [4720]<br />

ARTE - ARCHIETTTURA<br />

83. ARMENINI DA FAENZA, Gio. Battista. De’ veri Precetti della Pittura, libri tre. Ne’ quali con<br />

bell’ordine…si dimostrano i modi principali del disegnare, & del dipingere, & di fare le Pitture, che si<br />

convengono alle conditioni de’ luoghi, & delle persone. Opera non solo ut<strong>il</strong>e, & necessaria a tutti gli Artefici<br />

per cagion del disegno, lume & fondamento di tutte le arti minori… Al ser. mo Guglielmo Gonzaga duca di<br />

Mantova e di Monferrato. Ravenna, Franc. Tebaldini ad instantia di Tomaso Pasini, 1587, € 3.650<br />

in-4, pp. (20), 229, (3), cap<strong>il</strong>ettera istoriati, impresa dello stampatore in s<strong>il</strong>ogr. sul titolo. Leg. ottocentesca p. vitello.<br />

Prima edizione, di grande rarità, di un trattato di notevole importanza nella storia dell’arte del Rinascimento italiano, <strong>il</strong><br />

quale “dopo l’indispensab<strong>il</strong>e introduz. teoretica sulla essenza e <strong>il</strong> valore della pittura, si volge alle spiegazioni<br />

pratiche, che sono <strong>il</strong> suo scopo evidente…Sebbene <strong>il</strong> libro contenga importantissimi contributi alla teoria del<br />

manierismo, l’attenzione dell’autore è rivolta sempre chiaramente alla parte pratica e tecnica…sul modo di lavorare di<br />

pittori di grido, ecc. ” (Schlosser). Esempl. a larghi margini (con alone bruno in quello basso degli ultimi dieci fogli).<br />

SCHLOSSER-MAGNINO, p. 383 e seg. e p. 400. ARNTZEN H33. BLUNT, 139 e 148. CHAMBERLIN, 1983. CICOGNARA 74.<br />

GAMBA 1216. [3283]


84. BASSI, Martino. Dispareri in materia d’architettura et perspettiva, con pareri di eccellenti, et famosi<br />

Architetti, che li risolvono. In Bressa, Per Francesco & Pie. Maria Marchetti, 1572, € 4.500<br />

in-4, pp. 53, (1), un f. bianco, leg. 600esca in cartone rustico. In fine 12 tavole architettoniche incise in rame.<br />

Numerose grandi iniziali istoriate, impresa tipogr. al titolo ed in fine, ad imitazione dell’ancora con delfino aldina.<br />

Prima edizione di una fra le opere più interessanti nella storia dell’architettura manierista; si presenta come una<br />

corrispondenza immaginaria con Palladio, Vignola, Vasari e altri a proposito della controversia fra <strong>il</strong> Bassi e Pellegrino<br />

Tibaldi (<strong>il</strong> Pellegrini), divenuto architetto del Duomo di M<strong>il</strong>ano; le questioni riguardano la prospettiva del bassor<strong>il</strong>ievo<br />

dell’Annunciazione per la mandorla della porta, <strong>il</strong> battistero e la cripta. Il Bassi discute con gli architetti del passato di<br />

questi errori e ne propone le correzioni nelle tavole che corredano <strong>il</strong> volume. Nato a Seregno nel 1542, nel 1575 disegnò<br />

la ricostruzione della cupola di S. Lorenzo a M<strong>il</strong>ano, e subentrò al Tibaldi nel progetto di S. Gaudenzio a Novara e<br />

come architetto del Duomo di M<strong>il</strong>ano dal 1587. Assai raro; bell’esempl. genuino a pieni margini (piccoli lavori di tarlo<br />

restaurati nel margine inferiore dei primi 4 ff.) BERLIN CAT 2600. FOWLER 40: “These letters throw an interesting light<br />

on the points of view of these distinguished architects in the matters under dispute”. MORTIMER, ITALIAN 46.<br />

CICOGNARA 423. [4687]<br />

85. BORGHINI, Rafaello. Il Riposo, in cui della pittura e della scultura si favella, de’ più <strong>il</strong>lustri<br />

pittori, e scultori, e delle più famose opere loro si fa mentione; e le cose principali appartenenti a dette<br />

arti s’insegnano. Fiorenza, Marescotti, 1584, € 3.500<br />

in-8, pp. (48), 648, leg. p. perg. antica, nome dell’autore ms. al dorso. S<strong>il</strong>ogr. a piena pag. al f. II v. raffig. le Belle Arti;<br />

marca tipogr. al tit., grandi iniziali s<strong>il</strong>ogr., car. tondo. Dedica in forma di sonetto agli artisti fiorentini da parte di Piero<br />

Capponi. Prima edizione di quest’opera rara ed importante, una delle fonti più stimate per la storia dell’arte,<br />

annoverata dalla Crusca fra i testi di lingua. Com’è noto l’opera prende <strong>il</strong> titolo dal nome della v<strong>il</strong>la in Val d’Ema, nei<br />

dintorni di Firenze, ove si svolgono le conferenze o i dialoghi sull’arte e gli artisti fra quattro gent<strong>il</strong>uomini fiorentini: <strong>il</strong><br />

patrizio Bernardo Vecchietti, proprietario della v<strong>il</strong>la, ed i suoi ospiti, lo scultore Rodolfo Sirigatti, Baccio Valori e<br />

Girolamo Michelozzi. Il padrone di casa mostra ai suoi invitati la sua splendida collezione: disegni di Michelangelo,<br />

Leonardo, Cellini; dipinti di Botticelli ed Antonello da Messina ed una stanza zeppa di bronzi e gruppi marmorei del<br />

Gianbologna. La discussione inizia dalle teorie e dalle tecniche delle Belle Arti (libri I-II) e continua con cenni generali<br />

di storia dell’arte greca fino al tardo Rinascimento, trattato ampiamente. Può considerarsi una sorta di continuazione<br />

delle Vite del Vasari ed uno dei testi più importanti per la conoscenza delle idee correnti sull’arte nell’ambiente<br />

fiorentino del tempo, sul Manierismo italiano in generale e per la quantità di notizie su un gran numero di artisti, specie<br />

quelli più vicini all’autore, quali Tintoretto, Veronese, i Bassano, Barocci, Giambologna. Ottimo esempl. (ex-libris ms.<br />

coevo nel margine infer. del tit., qualche lievissima ingiallitura). SCHLOSSER-MAGNINO p. 349-54. CICOGNARA 2217:<br />

«L’opera è di molto pregio per le notizie di fatto, e la buona critica di cui è piena». GAMBA 241: «raro». RAZZOLINI 71:<br />

«raro». STC 120. ADAMS B-2495. VERGA, BIBLIOGR. VINCIANA, 124. [1129]<br />

86. CELLINI, Benvenuto. Due Trattati: uno intorno alle otto principali arti dell’Oreficieria, l’altro in<br />

materia dell’arte della Scultura. Dove si veggono infiniti segreti nel lavorar le figure di Marmo, & nel<br />

gettarle di Bronzo. In Fiorenza, per Valente Panizzij, & Marco Peri, MDLXVIII (Firenze, 1568), € 11.000<br />

in-4 (mm. 222x252), ff. (6, ultimo bianco), 61(erroneamente num. 47), (7), caratt. corsivo per <strong>il</strong> testo e tondo per i titoli,<br />

grandi armi medicee in s<strong>il</strong>ogr. sul titolo, impresa tipogr. in fine, 15 grandi cap<strong>il</strong>ettera s<strong>il</strong>ogr. istoriati con belle vedute<br />

di Firenze. Leg. strettamente coeva in piena pergamena flessib<strong>il</strong>e, titolo manoscritto al dorso. Prima edizione, preziosa<br />

e rarissima, del primo “manuale” sulla scultura rinascimentale in oro ed in argento e su ogni aspetto tecnico di<br />

quell’arte. Il testo dei Trattati, di straordinaria importanza, argomenta con fermezza <strong>il</strong> primato e l’eccellenza dell’arte<br />

plastica tra le arti figurative. Esemplare assai bello e puro, con margini ampi (lievi arrossature su alcuni fogli, abituali in<br />

tutte le copie note): appartenuto a Jacopo Altoviti, del quale figura la firma autografa vergata al recto del foglio di<br />

risguardo anteriore. Jacopo Altoviti fu membro della nob<strong>il</strong>e famiglia romano-fiorentina che ebbe nel secolo di B.<br />

Cellini, in Bindo Altoviti (1491-1567) padre di Jacopo, importante banchiere, un colto rappresentante, mecenate e<br />

amico di artisti celebri quali Michelangelo, Raffaello e Cellini, <strong>il</strong> quale lo ritrasse in un busto in bronzo negli anni 1552-<br />

54 durante un suo lungo soggiorno a Roma. Tale busto è ora conservato a Boston nel I. Steward Gardner Museum.<br />

Esemplare di notevole pregio. SCHLOSSER-MAGNINO p. 382 e 398. CICOGNARA 273. ADAMS C-1240. DB. IT., II, 574-75.<br />

A.J. RUSCONI-A. VALERI, LA VITA DI CELLINI, pp. 459-461. [4653]<br />

87. GALLI da BIBIENA, Ferdinando. L’architettura Civ<strong>il</strong>e preparata su la geometria e ridotta alle<br />

prospettive. Considerazioni pratiche. Parma, Paolo Monti, 1711, € 15.500<br />

in folio (mm 309x455), ff. 10 nn. (titolo, dediche, ritratto dell’autore in rame, indici), pp. 156, f. 1 nn. di Errata-corrige;<br />

leg. coeva cartone rustico rigido, dorso in pergamena, astuccio. Grandi testate, cap<strong>il</strong>ettera e finalini incisi in legno, 72<br />

tavole fuori testo inc. in rame <strong>il</strong>lustranti centinaia di studi particolari di architettura. Prima edizione e prima tiratura,


con le tavole su carta forte e avanti la numerazione. F. Galli Bibiena fu allievo di Carlo Cignani, che lo introdusse al<br />

duca Ranuccio Farnese di cui divenne primo pittore ed architetto. Rimasto alla corte di Francesco, successore di<br />

Ranuccio, <strong>il</strong> Bibiena divise la sua vita tra Parma e Piacenza per ventotto anni eseguendo numerose opere. La sua più<br />

grande affermazione la raggiunse come scenografo teatrale, occupazione che lo portò a Barcellona alla corte di Carlo III<br />

d’Asburgo (al quale dedica “L’Architettura civ<strong>il</strong>e”) nel 1708 e a Vienna nel 1714. Le cinque parti del presente grande<br />

trattato concernono la geometria, l’architettura civ<strong>il</strong>e, la prospettiva, la pittura, la scenografia e la meccanica teatrale.<br />

Esemplare bellissimo, su carta forte a pieni margini con barbe, le tavole nitidamente inchiostrate, raro in tali condizioni;<br />

nota di acquisto a Casale nel 1745 sulla prima sguardia. CICOGNARA 430. BERLIN KAT., 2628. FOWLER n. 134.<br />

COMOLLI, III, pp. 36-40. [4741]<br />

88. KIRCHER, Athanasius. Turris Babel, sive Archontologia qua primo priscorum post d<strong>il</strong>uvium<br />

hominum vita, mores rerumque gestarum magnitudo, secundo Turris fabrica civitatumque extructio, confusio<br />

linguarum…explicantur. Amstelodami, ex Offic. Janssonio-Waesbergiana, 1679, € 6.000<br />

in-folio, pp. (14), 219, (13), leg. coeva p. perg. Con antiporta allegorico e 12 tavole f.t. (6 delle quali su doppio foglio<br />

o ripieg.), magistralmente inc. da Conrad Decker (inserite dopo le pag. 12, 40, 44, 50, 52, 58, 74, 78, 94, 96, 104, 112) e<br />

13 figure incise n.t., per lo più a piena pag., riproducenti geroglifici, monete, medaglie, <strong>il</strong> Labirinto, <strong>il</strong> Colosso di Rodi,<br />

ecc. Prima edizione di quest’opera che raccoglie le lunghe e pazienti ricerche svolte dal Kircher sul tema del racconto<br />

biblico della Torre di Babele, seguendo l’avvio dato con l’altro suo tomo “Arca Noë”. Il grande studioso gesuita (1602-<br />

1680) specula sulla costruzione della torre e ricostruisce i movimenti dei popoli dopo la caduta della stessa. A proposito<br />

dell’opera Ca<strong>il</strong>let II, 5795, scrive: «Turris Babel est peut-être le plus curieux ouvrage de ce prodigieux savant… A<br />

remarquer les planches, ou figures de la Tour de Babel qui est admirable, les vues de Babylone et de Ninive, le palais et<br />

l’arc de Sémiramis, les Pyramides mystérieuses d’Egypte, le Labyrinthe de Thèbes, le Colosse et la rue de Rhodes, et la<br />

planche du “Speculum Geneatheologicum sive Theotechnia Hermetica” (pag. 144) qui est de plus curieuses». Esempl.<br />

assai bello e marginoso, completo delle tavole, raro. MANCA A MERRILL, A. KIRCHER EXHIBITION. DE BACKER-<br />

SOMMERVOGEL IV, 1068 n. 36 e BIBL. CASANATENSE n. 698 (entrambi dichiarano 10 tavole). DORBON n. 2391 (11 tav.<br />

con l’antip.). CAILLET 5795. [4606]<br />

89. LOMAZZO, Giov. Paolo. Idea del tempio della pittura. Nella quale egli discorre dell’origine, et<br />

fondamento delle cose contenute nel suo Trattato dell’arte della pittura. M<strong>il</strong>ano, Gottardo Pontio, 1590, € 3.000<br />

in-4, pp. (32), 168, leg. ottocent. m. pelle, dorso a nervi con titolo oro. Ritratto dell’autore in medaglione sul titolo,<br />

bella iniziale istoriata a pag. 1; car. tondo, corsivo per l’Indice. Precede la lettera dedicatoria dell’a. a F<strong>il</strong>ippo d’Austria.<br />

Prima edizione di quest’importante trattato del Lomazzo, <strong>il</strong> più famoso critico d’arte del tardo Rinascimento italiano,<br />

nel quale egli rielabora e riassume le idee sv<strong>il</strong>uppate nella sua precedente opera “Trattato dell’arte della pittura”<br />

(1584). In forma architettonica barocca e con simbologie astrologiche ed alchemiche tratta argomenti astratti dell’arte<br />

secondo la classificazione tradizionale delle categorie scolastiche: disegno, colore, proporzione, movimento,<br />

prospettiva, luce. Particolarmente interessanti e preziose sono le notizie su artisti antichi e contemporanei, scrittori<br />

d’arte e collezionisti. All’inizio dell’opera sono elencati duecento artisti in ogni settore dell’arte, di molti dei quali si<br />

discute poi nel testo. Tra quest’ultimi è ampiamente ricordato <strong>il</strong> pittore m<strong>il</strong>anese Arcimboldo, decantato come<br />

meraviglia del tempo. Bell’esempl., marginoso. SCHLOSSER p. 396-7 e 402. CICOGNARA 162. STC 391. BOLOGNA,<br />

CINQUECENTINE TRIVULZIANA 258. GAMBA 1486. ADAMS L-1417. VAGNETTI EIIB35, p. 342. [4642]<br />

90. OTTANI, Gaetano. Libro primo di Cartelle, dedicate a Sua Altezza Reale <strong>il</strong> Signor Duca di Savoia<br />

(Vittorio Amedeo III), inventate e disegnate da Gaetano Ottani bolognese pittore e musico tenore<br />

Accademico Clementino. 1766. (Senza note tipografiche, ma Torino, 1766), € 6.400<br />

album in-fol. obl. (335x450), splendida legatura coeva p. pelle, larga bordura floreale in oro sui piatti, dorso riccamente<br />

ornato in oro, tagli dor., sguardie in carta marmorizz. L’album si compone di: ritratto di Ottani in ovale racchiuso in<br />

bordura con grandi figure simboliche della musica e della pittura (Angelo Gizzardi scu.); del titolo figurato da altre<br />

allegorie (Dion. Valeri inc:); del ritratto di Vittorio Amedeo con figure di putti e altri simboli (Gizzardi scu.); dedica a<br />

stampa con iniziale istoriata inc,; 15 tavole a piena pagina di cartigli barocchi assai variati, stupendi, ornati con figure<br />

allegoriche, fregi e simboli di finissima arte ed esecuzione (firmate: Gaet. Ottani inv. et del. - Dion. Valesi inc.). Serie<br />

d’incisioni rafiguranti insoliti soggetti, di eccelsa qualità artistica, rarissima. Esemplare di grande qualità, con le<br />

incisioni vigorosamente impresse su carta forte e grande, in prima e unica tiratura, di conservazione perfetta, con la<br />

bella legatura coeva. Gaetano Ottani visse e lavorò a Torino alla corte Sabauda. Fu eterogeneo artista, musicista,<br />

cantante, architetto, pittore. Morì a Torino nel 1808. BERLIN KAT., I, 592. SCHEDE VESME, Arte in Piemonte dal XVI al<br />

XVIII sec., III, 592. BÉNÉZIT, X, 443. [4764]


91. PALLADIO, Andrea. I quattro libri dell’Architettura. Ne’ i quali, dopo un breve trattato de’ cinque<br />

ordini, e di quelli avertimenti che sono più necessari nel fabbricare, si tratta delle Case Private, delle Vie, dei<br />

Ponti, delle Piazze, de i Xisti et de’ tempij. In Venetia, appresso Bartolomeo Carampello, 1581, € 12.000<br />

4 parti in un vol., in-folio, pp. 67, (1 b.); 78, (2 bb.); 46, (2, di cui l’ultima b.); 134, (2 bb.); <strong>il</strong>lustrate da complessive<br />

158 figure a piena pag. e 62 più piccole in s<strong>il</strong>ografia; iniziali s<strong>il</strong>ogr., frontespizi figurati, con bordura a motivo<br />

architettonico; attraente leg. del primo ‘600 in pieno marocchino granata, duplice riquadro a f<strong>il</strong>etti oro sui piatti, con<br />

fregio agli spigoli del riquadro interno, dorso a nervi con tit. e ricchi fregi oro, tagli dor. Seconda edizione, in tutto<br />

uguale alla prima del 1570, di questo fondamentale trattato che, diffondendo l’innovativo st<strong>il</strong>e dell’autore, ebbe grande<br />

influenza in vari paesi e lasciò una traccia senza uguali nella storia dell’architettura. Il primo libro riguarda i materiali,<br />

le fondamenta e gli ordini architettonici; <strong>il</strong> secondo tratta le abitazioni, i siti per l’edificazione, includendo i disegni<br />

delle v<strong>il</strong>le. Si può notare, come afferma Ackerman (1972, p. 80), la ricorrenza dello schema compositivo triadico sia<br />

nelle piante che nei prospetti: “la composizione è triadica con un corpo centrale disposto sull’asse d’ingresso e due<br />

corpi laterali simmetrici”. I disegni delle architetture palladiane dei Quattro Libri sono costruiti sulla base di rapporti<br />

matematici e spesso con l’uso di proporzioni musicali. Il terzo libro è dedicato all’ingegneria civ<strong>il</strong>e e urbana, e<br />

comprende i ponti, le città, le piazze e i luoghi di adunanza, tra cui la Bas<strong>il</strong>ica di Vicenza. Nel quarto libro infine, sono<br />

descritti i templi, ricostruiti dai r<strong>il</strong>ievi compiuti a Roma e comprende un discorso riguardante Bramante. Ottimo<br />

esemplare, impreziosito da disegni in controparte al verso dei fogli di titolo delle quattro parti, tracciati in bistro da ab<strong>il</strong>e<br />

mano strettamente coeva. FOWLER 213. BERLIN KAT. 2594. CICOGNARA 595. GAMBA 1560, in nota. MORTIMER II, 352,<br />

note. PRINTING AND THE MIND OF MAN, 92 (per la I ediz.). [4671]<br />

92. (Parmigianino - BOSSI, Benigno). Raccolta di disegni originali de Fra.co Mazzola detto <strong>il</strong><br />

Parmigianino tolti dal Gabinetto di S. Ecc. <strong>il</strong> Conte Alessandro Sanvitale, incisi da Benigno Bossi M<strong>il</strong>anese,<br />

stuccatore regio e professore della Reale Accademia delle Belle Arti. Parma, 1772, € 3.200<br />

in-folio (375x260 mm.), leg. mod. m. pelle. Raccolta completa, 31 tavole complessive finemente incise in rame: titolo<br />

calligrafato con vignetta allegorica, dedica al conte Sanvitali con figure simboliche e stemma araldico (numerata 1), 29<br />

stupende incisioni di B. Bossi dai disegni del Parmigianino tirate in varie tonalità di seppia e bistro o in bianconero,<br />

l’ultima delle quali è una dichiarazione dell’Accademia Parmense di Pittura, Scultura ed Architettura. Esemplare<br />

su carta forte, a pieni margini. Bellissimo album d’artistiche tavole di due grandi maestri parmensi, <strong>il</strong> Mazzola (1503-<br />

1540) interpretato su rame dal Bossi (1727-1792). THIEME-BECKER, V, 405. LE BLANC I, 403. [4657]<br />

93. PASCOLI, Leone. Vite de’ pittori, scultori, ed architetti moderni. Scritte, e dedicate alla Maestà di<br />

Vittorio Amadeo Re di Sardegna. Roma, Ant. de’ Rossi, 1730-36, € 2.650<br />

2 vol. in-4, pp. (24), 330, (6); (16), 560, (6), attraente leg. del tempo in p. vitello marmorizz., triplice f<strong>il</strong>etto oro sui<br />

piatti, dorsi a nervi con tit. e ricchi fregi oro, tagli rossi. Frontesp. in rosso e nero, iniziali s<strong>il</strong>ogr. Prima edizione di<br />

quest’opera sugli artisti italiani attivi nel XVII sec. e all’inizio del XVIII, importante per la conoscenza della storia<br />

dell’arte in quel periodo. “Il Pascoli ci rappresenta la fine del grande Barocco romano; così accanto alle biografie di<br />

artisti di cui parlano anche altri autori, come Pietro da Cortona, Salvator Rosa, <strong>il</strong> Sacchi (importante perché<br />

comprende anche una Lezione accademica dell’artista), <strong>il</strong> Borromini, vi sono quelle di maestri come <strong>il</strong> Maratta, <strong>il</strong><br />

Cignani, Ciro Ferri, <strong>il</strong> padre Pozzo, di stranieri quali Claude Lorrain, G. Dughet, Le Brun, e anche di qualche tedesco<br />

(come <strong>il</strong> viennese Daniel Seiter)” (Schlosser-Magnino p. 462). Il Pascoli (Perugia 1674-Roma 1744), oltre che biografo,<br />

fu autore assai fecondo anche in altri campi (ad es. “Il Tevere navigato e navigab<strong>il</strong>e”). Esempl. magnifico. CICOGNARA<br />

2342. [2370]<br />

94. PASCOLI, Lione. Vite de’ pittori, scultori, ed architetti perugini scritte, e dedicate alla Maestà di<br />

Carlo Emanuel Re di Sardegna. Roma, Ant. de’ Rossi, 1732, € 1.600<br />

in-4, pp. (12, le prime 2 bb.), 259, (9); leg. coeva m. perg., tassello in pelle rossa al dorso con tit. oro. Tit. a stampa<br />

rossa e nera. Prima edizione di quest’opera del Pascoli (1674-1744), fondamentale fonte di notizie sulla vita e le opere<br />

degli artisti di Perugia dal XIII al XVIII secolo (tra gli altri: Bevignate, Pinturicchio, Alessi, Danti, G. B. Perugino,<br />

Caporali, Bartoli, Vannucci). Ottimo esempl., assai fresco. FOWLER 240. CICOGNARA 2343. LOZZI 3467. SCHLOSSER pp.<br />

528 e 593. [1351]<br />

95. PASSERI, Giambattista. Vite de’ pittori, scultori ed architetti che hanno lavorato in Roma, morti<br />

dal 1641 al 1673. Roma, presso Greg. Settari librajo al Corso all’insegna d’Omero (in fine: Stamp. di Giov.<br />

Zempel), 1772, € 1.300<br />

in-4, pp. XVI, 492, leg. mod. m. marocch. e ang., duplice tass. con tit. oro al dorso. Titolo impresso in rosso racchiuso<br />

in bordura ornamentale con al centro l’effigie di Omero, inc. da Carloni; fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr. Dedica dell’editore<br />

Bianconi al conte Ignazio Accoramboni. Prima edizione, postuma, di quest’opera che continua “Le vite de’


pittori…fino al 1642” di Giov. Baglione e “ci porta nel bel mezzo dell’agitata vita artistica romana della seconda metà<br />

del Seicento, e soprattutto delle guerre e degli intrighi tra l’onnipotente Bernini e <strong>il</strong> suo geniale avversario Borromini”<br />

(Schlosser). Tra le 36 biografie spiccano quelle di Domenichino, Albani, Algardi, Pietro da Cortona, Guercino,<br />

Lanfranco, Guido Reni, Poussin, ecc. Il Passeri (1610-1679) fu poeta e pittore egli stesso, scolaro del Domenichino,<br />

profondo conoscitore degli ambienti artistici romani dell’epoca, legato da stretta amicizia con molti artisti. Ottimo<br />

esempl. SCHLOSSER-MAGNINO pp. 461-2 e 470. CICOGNARA 2344. [3456]<br />

96. STENDHAL, M. Henry Beyle, dit. Histoire de la Peinture en Italie, par M. B. A. A. Tome premier<br />

(et second). Paris, P. Didot l’ainé, Imprimeur du Roi, 1817, € 3.800<br />

2 vol. in-8, pp. (2), LXXXVI, (2), 298, (4, errata); pp. (4), 452, (2, errata); leg. del tempo m. pelle rossa, dorsi con titolo<br />

e fregi oro. Edizione originale, esempl. completo dei fogli di errata e dei fogli supplementari 212 bis e ter nel primo<br />

vol., e delle pp. 21-24 su unico foglio nel secondo vol. Importante testo di critica d’arte pittorica italiana, assai amata ed<br />

apprezzata da Stendhal. Raro esemplare a pieni margini (lievissima arrossatura della carta). CORDIER, BIBLIOGR:<br />

STENDHALIENNE, p. 29 e SEGUENTI. [4679]<br />

97. VITRUVIO, Marco Pollione. De architectura libri dece traducti de latino in Vulgare affigurati...<br />

Como, Gottardo da Ponte, 15 Luglio 1521, P. a r.<br />

in-folio (mm 282x415); 8 cc., CLXXXIII cc., 1 c. (tabula degli errori); splendida legatura coeva in cuoio, i piatti<br />

ornati a secco da riquadri di f<strong>il</strong>etti e da duplice quadrante con due bordure a volute intrecciate e fregi al centro ed agli<br />

angoli, dorso a nervi (ab<strong>il</strong>i restauri alle cuffie superiore e inf. del dorso, ed agli angoli). Prima edizione della prima<br />

traduzione in volgare di Vitruvio. Questa edizione di Como, commentata da Cesare Cesariano, allievo di Bramante, è<br />

fra le opere più celebrate del Rinascimento e con le splendide <strong>il</strong>lustrazioni, alcune delle quali sono attribuite a Leonardo<br />

da Vinci, è senza dubbio in assoluto la più bella delle antiche edizioni di Vitruvio. Stupenda edizione adorna di 117<br />

belle incisioni in legno, molte su fondo nero, 9 a piena pagina; numerose grandi iniziali ornate, grande marca<br />

tipografica al titolo. La versione si deve ad Agostino Gallo di Como ed Aloisio Pirovano di M<strong>il</strong>ano, che<br />

sovvenzionarono anche l’edizione; la traduzione a Mauro Bono e Benedetto Giovio. Il commento del Cesariano è<br />

notevole per la continua attenzione che questi rivolge a M<strong>il</strong>ano, sua città natale. Le s<strong>il</strong>ografie che ornano l’edizione<br />

sono in parte attribuite a Leonardo da Vinci; l’incisione al f. CLXVI porta <strong>il</strong> monogramma “CC” ed è datata 1519;<br />

queste iniziali sono con ogni probab<strong>il</strong>ità quelle del Cesariano. Le incisioni <strong>il</strong>lustrano colonne, templi, teatri, terme,<br />

macchine m<strong>il</strong>itari; particolarmente importanti le tavole che raffigurano <strong>il</strong> Duomo di M<strong>il</strong>ano, in quanto costituiscono la<br />

più antica raffigurazione conosciuta di una architettura gotica. Esemplare a grandissimi margini, in preziosa r<strong>il</strong>egatura<br />

dell’epoca fuori dall’ordinario; in genere freschissimo e con le s<strong>il</strong>ografie nitidamente inchiostrate; lieve alone di polvere<br />

e d’umido, e un piccolo lavoro di tarlo al titolo, che presenta un antico timbro di collezione privata; ultimo foglio con<br />

macchia d’umido in alto e porzione bianca del margine inferiore rifatta. “First edition of the first translation of<br />

Vitruvius into a living tongue. It was translated by Bono Mauro da Bergamo and Benedetto Jovio Comasco, with the<br />

commentary by Cesare Cesariano, who did many of the <strong>il</strong>lustrations for which this edition is famous. The <strong>il</strong>lustration on<br />

leaf CLXVI bears his monogram and is dated 1519. The general editors were Augustino Gallo and Aloisio Pirovano.<br />

The plans and elevations of M<strong>il</strong>an Cathedral, leaf XIV-XV, are said to be the earliest authentic representations of<br />

Gothic architecture in a printed book”. (Fowler n 395). MORTIMER 544. SANDER 7696. FOWLER 395. BERLIN CAT.<br />

1802. PMM 26. [4656]<br />

SCIENZE MEDICHE E NATURALI<br />

98. ALESSANDRI & SCATTAGLIA. Animali quadrupedi dal naturale, disegnati, incisi e miniati con<br />

i loro veri colori da Innocente Alessandri e Pietro Scattaglia, parte prima (-quarta). Venezia, Stamperia di<br />

Carlo Palese, 1771-1775, P. a r.<br />

4 vol. in due tomi in-folio (480x350 mm.), bella e solida legatura coeva in piena pelle maculata, bordura oro sui piatti,<br />

dorsi a nervi con ricchi fregi e t<strong>il</strong>olo dor. (lievi varianti nei fregi decorativi dei due tomi). Quattro titoli a stampa, 4<br />

stupendi frontispizi figurati con vari animali, incisi e miniati a vivi colori, 15, 9, 11, 17 fogli di testo descrittivo a<br />

stampa, 200 straordinarie tavole di quadrupedi, numerate da I a CC, raffigurati singoli o a due-tre nel loro abitat<br />

naturale, incise a piena pagina e dipinte vivacemente da mano coeva, stupende. Prima e unica edizione, molto rara,<br />

della più bella e pregiata opera di zoologia che vide la luce in Italia nel settecento, alla quale si può solo affiancare<br />

l’ornitologia del Manetti. L’arte veneziana di quel secolo è evidente nelle 200 magnifiche incisioni acquerellate degli<br />

artisti Alessandri e Scattaglia attivi sul ponte di Rialto, eseguite nell’arco di cinque anni e pubblicate a fascicoli mens<strong>il</strong>i.<br />

Ogni composizione è ricca di decorazioni attorno alla figura del quadrupede, alberi e fiori, tane, ecc. Rarissimo<br />

esemplare, completo in tutte le parti pubblicate, a grandi margini, in ottimo stato. NISSEN, ZOOLOGIA, I, 79. THIEME-<br />

BECKER I, 254. MORAZZONI, LIBRI VENEZIANI DEL ‘700, p. 208. [4677]


99. ALPINUS, Prosper. De plantis exoticis libri duo. Opus completum, editum studio, ac opera Alpini<br />

Alpini phylosophi et medici, auctoris f<strong>il</strong>ij. Venetiis, apud Jo. Guer<strong>il</strong>ium, 1656, € 5.000<br />

in-4, pp. (16), 344, leg. del tempo p. pelle maculata con al centro dei piatti stemma rotondo impresso in oro, sormontato<br />

da corona, con la scritta “Charitas” nel mezzo e “Minimes de Paris” lungo la circonferenza, tagli marmorizz. Dedica al<br />

patrizio veneziano Nicolò Contarini da parte del figlio dell’autore. Frontespizio inc. a motivo archiett. figurato e 145<br />

magnifiche nitidissime tavole in rame di piante e fiori esotici. Terza edizione, ristampa esatta delle prime due (1627<br />

e 1629), tutte apparse postume per cura del figlio Alpino Alpino, di quest’opera importante e rara. “Essa contiene la<br />

descrizione accurata, accompagnata da figure, di molte specie, quasi tutte nuove per la scienza d’allora; prevalgono<br />

quelle di Creta…, ma ve ne sono altre dell’Egitto, da Napoli, Verona, Francia, ecc., nonché parecchie provenienti dal<br />

giardino di Camposampietro, dove <strong>il</strong> patrizio veneto N. Contarini aveva raccolto ogni sorta di rarità, anche nostrane”<br />

(D. B. It., vol. 2, pp. 529-530). Esempl. con la scritta sul frontesp. “ex bibliotheca minim(orum) Paris” ed appartenuto a<br />

Fr. Charles Plumier (uno dei più <strong>il</strong>lustri botanici francesi, studioso delle piante americane, comprese quelle di<br />

Guadalupa, Martinica e delle coste del Bras<strong>il</strong>e), <strong>il</strong> quale nel margine super. bianco del frontesp. ha scritto di suo pugno:<br />

“Ad usum Fr. Caroli Plumier minimi Botanici Regii sup(eriorum) permissu”. Prospero Alpino (Marostica, 1553 -<br />

Padova 1617) fu <strong>il</strong>lustre medico e professore di botanica a Padova ed a Parigi, <strong>il</strong> cui giardino dei semplici fu arricchito<br />

di piante da lui portate direttamente dall’Egitto, dove aveva soggiornato dal 1581 al 1584. Esempl. perfetto. NISSEN 21.<br />

PRITZEL 112 (per la I ed.) e CALDESI 51 (per la II). BMC, XVII SEC., 24 (I e II ed.). CAT. VINCIANA 1788-9 (I e II ed.). [4601]<br />

100. BERINGER, J. Barth. Adam. Litographiae Wirceburgensis, ducentis lapidum figuratorum a<br />

potiori insectiformium, prodigiosis imaginibus exornatae Specimen primum… Wirceburgi, apud P. W.<br />

Fuggart typis M. A. Engmann, 1726, € 9.500<br />

in-folio (mm 220x350), ff. 7 n. n., incluso antiporta, pp. 1-80, 79-96, perfetto cartone rustico con titolo ms. al dorso.<br />

Prima edizione di opera scaturita da una delle più celebri burle perpetrate ai danni del mondo scientifico. Seconda<br />

tiratura, con l’aggiunta di due capitoli al posto dei “Corollaria” di Hueber. Illustrato da uno splendido frontespizio<br />

con figure allegoriche adagiate su una montagna di foss<strong>il</strong>i, inciso da Puschner e 21 tavole di foss<strong>il</strong>i, veri e falsi.<br />

Beringer, professore di medicina e geologo d<strong>il</strong>ettante, fu l’oggetto di un inganno da parte di colleghi invidiosi, che<br />

intagliarono dei falsi foss<strong>il</strong>i, spargendoli in una regione in cui <strong>il</strong> Beringer faceva ricerche. Accuratamente riprodotti<br />

nelle belle tavole, comprendono animali e fiori bizzarri, conchiglie, insetti, anfibi sorridenti, nonché caratteri sim<strong>il</strong>i<br />

all’aramaico e simboli cabalistici; l’autore li attribuì ingenuamente alla “mano della natura” o ad una trascendente “vis<br />

plastica”. Quando lo scandalo scoppiò, Beringer tentò di togliere dal mercato <strong>il</strong> maggior numero di esemplari venduti, e<br />

portò i nemici in tribunale. Alcune delle cosiddette “lying stones” sono tuttora conservate presso <strong>il</strong> Museo Universitario<br />

di Oxford. Magnifico esemplare genuino, freschissimo e con barbe. NORMAN 195. WARD & CAROZZI 182. WALLER<br />

12115. [4738]<br />

101. BERTOLONI, Antonio. Album di 39 acquerelli originali di fiori. Datato 1830, € 16.500<br />

(mm 190 x 260), 39 ff. per gli acquerelli, numerati 1-39, alcuni ff. bianchi, 2 ff. d’indice delle tavole, legatura coeva in<br />

cartone rigido marmorizzato. Acquerelli di notevole eleganza pittorica e precisione scientifica, per lo più a grandezza<br />

naturale. L’album è datato 1830 nell’Indice di 2 fogli posto in fine. I dipinti policromi sono attribuib<strong>il</strong>i al Bertoloni<br />

medesimo (1775-1868, <strong>il</strong>lustre botanico, professore universitario a Genova ed a Bologna, autore della fondamentale<br />

opera “Flora Italica” in 10 volumi, 1833-1854) o ad artista che lavorò per lui e furono certamente ut<strong>il</strong>izzati dal B. per<br />

l’edizione della migliore e più estesa Flora italiana dell’Ottocento. Bellissima serie, in perfetta conservazione.<br />

102. BOCK, Hieronymus. De stirpium commentariorum libri tres. Tradotto da David Kyber. Strassburg,<br />

Wendel Rihel, 1552, € 12.000<br />

in-4, ff. (34), pp. 1200, ff. (32), preziosa legatura coeva in pelle di scrofa su assicelle in legno, dorso a nervi, piatti<br />

adorni di vari ordini di bordure a secco, tracce di fermagli. Prima edizione latina, e seconda <strong>il</strong>lustrata, accresciuta di<br />

quasi 100 s<strong>il</strong>ografie rispetto all’edizione del 1546. Bock è considerato uno dei padri tedeschi della botanica moderna,<br />

e fu tra i primi a cercare di classificare le piante. La particolarità della sua opera è da individuarsi nel modo sistematico<br />

di descrivere le piante basato sull’osservazione a prima vista. Nel 1539 uscì la prima edizione non <strong>il</strong>lustrata ma già<br />

comprensiva della classificazione delle piante in famiglie; la presente comprende 568 s<strong>il</strong>ografie a mezza pagina, tratte<br />

per lo più dai disegni di Kandel, Fuchs, Brunfels; mentre le aggiunte testuali di Tessier e Gessner comprendono <strong>il</strong> primo<br />

tentativo di una bibliografia botanica. Bell’esemplare, in gran parte in buono stato di conservazione, malgrado alcuni<br />

piccoli difetti ab<strong>il</strong>mente restaurati (porzione del titolo strappata, con alcune lettere anticamente rifatte a mano, e strappo<br />

restaurato alla pag. 203), con <strong>il</strong>lustri provenienze manoscritte sulla sguardia e sul titolo: “ex Bibliotheca Fischeriana”,<br />

dedica di C. A. Schmid “Collegio Carolini Professor Brunsvic 1785” a Io. Fred. Poij, Archiatra di Karolina,<br />

Principessa di Orange-Nassau (1743-1787). HUNT 66; NISSEN BBI 183; STAFLEU TL2 576. [3240]


103. BUSSATO, Marco. Giardino di agricoltura. Nel quale…si tratta di tutto quello, che s’appartiene à<br />

sapere a un perfetto giardiniero: et s’insegna per praticha la vera maniera di piantare et incalmare arbori e viti<br />

di tutte le sorti…Si mostra <strong>il</strong> modo di lavorare le terre, di mietere e battere i grani, & acconciar le viti, e far i<br />

vini…Venetia, Giovanni Fiorina, 1592, € 3.600<br />

in-4, ff. (4), 53, (2, manca l’ult. f. bianco), leg. coeva cart. rustico. Impresa tipogr. al tit., iniz. e fregi s<strong>il</strong>ogr., car. rom.<br />

Dedica dello stampatore a Pietro Busello. Con 20 figure s<strong>il</strong>ogr. racchiuse in bordura (mm. 110 x 75 ca.), una usata tre<br />

volte, raffig. per lo più attrezzi agricoli, potatura di alberi ed innesti di viti ed una serie aggiuntiva di 12 s<strong>il</strong>ografie<br />

(mm. 44 x 118) ad <strong>il</strong>lustrazione dei lavori agresti di ciascun mese, nel testo degli “Avvertimenti…per <strong>il</strong> governo della<br />

campagna” in fine al volume. Edizione in parte originale, in quanto la prima edizione, col titolo di “Prattica<br />

historiata dell’inestare gli arbori” (Ravenna, Cesare Cavazza,1578) era apparsa con testo ridotto rispetto al presente e<br />

con solo 10 figure. Nelle successive edizioni l’opera andò arricchendosi di altri brevi capitoli. Rarissimo trattato sugli<br />

alberi da frutta, sui vini ed in genere sui lavori agricoli, esposto in forma semplice e chiara, derivata dall’esperienza<br />

pratica del suo autore, che “aveva dovuto guadagnarsi da vivere, per lungo tempo, appunto innestando gli alberi... Il<br />

largo spettro di innesti proposti al lettore doveva rispondere a tute le situazioni pratiche: innesto della vigna, degli<br />

alberi da frutto tradizionali o degli agrumi, innesto a scudo, a fessura o a corona…” (cfr. Et coquatur ponendo, pp.<br />

244-5). L’opera ebbe grande successo e fu ristampata sino alla fine del XVIII secolo. Ottimo esempl. MORTIMER 95.<br />

BING 363 (nota). WESTBURY p. 35. SIMON, BACCHICA II, 117. SIMON, GASTRONOMICA, n. 274 (ediz. poster.). [4549]<br />

104. FERRARI, Gio. Battista. Flora overo Cultura di fiori distinta in quattro libri e trasportata dalla<br />

lingua latina nell’italiana da Lodovico Aureli perugino. Roma, Pier Ant. Facciotti, 1638, € 3.800<br />

in-4, pp. (12), 520, (28), leg. 700esca p. perg. rigida, tit. oro al dorso. Titolo inc. in cornice architett. con armi di Anna<br />

Colonna Barberini cui l’opera è dedicata, antiporta allegorico e 45 tavole n.t. stupendamente inc. in rame da P.<br />

Berrettini da Cortona, Guido Reni, A. Sacchi, J. F. Greuter, Cl. Mellan e A. M. Vaiana, raffiguranti prospetti di orti e<br />

giardini all’italiana, allegorie, attrezzi da giardiniere, composizioni floreali con nomenclatura su festoni. Prima<br />

edizione italiana di questa elegante e nota opera sulla floricoltura, <strong>il</strong> giardinaggio e l’ut<strong>il</strong>izzo dei fiori, pubblicata in<br />

latino nel 1633 e ristampata nel 1646. G. B. Ferrari (Siena 1584-1655), dotto gesuita, professore di belle lettere e per 28<br />

anni di lingua ebraica nel Collegio Romano, è anche autore della celebre opera sugli agrumi intitolata “Hesperides”<br />

(1646). Magnifico esempl. marginoso (con qualche pag. uniformemente brunita). NISSEN 620. PRITZEL 2877. DE<br />

BACKER-SOMMERVOGEL III, 678. [4336]<br />

105. FRACASTORO, Girolamo. Opera omnia, in unum proxime post <strong>il</strong>lius mortem collecta. Accessit<br />

Index locupletissimus. Secunda editio. Venetiis, apud Iuntas, 1574 (in fine: 1573), € 1.800<br />

in-4, ff. (20), 213, (1), leg. 600esca m. pelle, tit. e fregi oro al dorso (restauri alle cuffie). Impresa tipogr. al tit. ed altra<br />

più picc. in fine, grandi iniz. ornate, ritratto in medaglione di Fracastoro al verso del sesto f. prelim., alcune piccole<br />

figure s<strong>il</strong>ogr. e numerose schematiche qua e là ; nitido car. tondo e corsivo. Seconda edizione collettiva, postuma, delle<br />

opere del grande poeta-scienziato (Verona 1483-1553), tra le quali spiccano per importanza “Homocentricorum sive de<br />

stellis” (in cui tenta una spiegazione del moto dei pianeti), “De sympathia et antipathia rerum” (in cui descrive un<br />

dispositivo costituito da una sbarretta sospesa ad una punta a mo’ d’ago magnetico), “De contagionibus et contagiosis<br />

morbis” (che studia le principali malattie epidemiche del suo tempo tra cui sif<strong>il</strong>ide, peste e tifo petecchiale, esattamante<br />

descritto per primo dal Fracastoro), “De vini temperatura” ed <strong>il</strong> celebre elegante poema “Syph<strong>il</strong>is sive de morbo<br />

gallico”. Esempl. internamente bellissimo di opera rara e veramente importante. BAUMGARTNER e FULTON 33.<br />

WELLCOME 2397. DURLING 1632. OSLER 2651. CAMERINI, ANNALI DEI GIUNTI, 767. [218]<br />

106. KETHAM, Johannes de. Fasciculus medicie [sic] Praxis tam chirurgis quam etiam physicis<br />

maxime necessaria … Ioannis de Ketam alemani, fasciculus medicine nuncupata, que in duodecim<br />

singularissimos tractatus distinguitur… Que omnia post novissimam venetam intelligib<strong>il</strong>em<br />

impressionem, excussam anno domini MCCCCC...expurgata. Adiectis denuo in Mundini Anathomiam<br />

Allexandri Ach<strong>il</strong>lini Bon. annotationibus, nec non insigni tractatu de venenis mineralibus et aliis multis... In<br />

alma Venetiarum civitate, per Cesarem Arrivabenum… (Venezia, Arrivabene, 1522), P. a r.<br />

in-folio (308 x 217 mm.), ff. (4), 60 (ultimo bianco, presente), segn. a4; A-G8; H4, leg. coeva piena pergamena, nome<br />

dell’autore vergato al dorso. Illustrato da 10 stupende x<strong>il</strong>ografie a piena pagina, titolo in larga cornice x<strong>il</strong>ogr. ornata e<br />

figurata, numerose iniziali ornate di varie grandezze, impresa tipogr. in fine. La prima edizione del Fasciculus<br />

Medicinae era stata stampata a Venezia nel 1491. Raccoglie le nozioni mediche più comuni dell’epoca e doveva<br />

costituire un veloce manuale per le necessità quotidiane della pratica medica. In questa edizione i primi sette trattati<br />

sono quelli redatti dal Ketham, medico tedesco forse identificab<strong>il</strong>e (secondo Sudhoff) con John Kirchheim; l’ottavo «De<br />

peste coiter evitanda» è di Pietro di Tausignano; <strong>il</strong> nono è «Anathomia» di Mundino de’ Luzzi; <strong>il</strong> decimo «Anathomia<br />

di Alessandro Ach<strong>il</strong>lini» (Annotazioni all’Anathomia di Mundino); l’undicesimo «De egritudinibus puerorum» di Razi;<br />

<strong>il</strong> dodicesimo «De cura particulari venenorum mineralium». Opera importantissima non solo nella storia della


medicina, ma anche per la storia dell’arte libraria: si tratta infatti del primo libro con <strong>il</strong>lustrazioni anatomiche di<br />

qualsiasi genere; è evidente lo st<strong>il</strong>e figurativo dell’Italia del Nord ed in particolare l’estrema eleganza di Andrea<br />

Mantegna. Esemplare assai puro, grande di margini, con fresca impressione dei legni. CARTER-MUIR, 36. CHOULANT, p.<br />

115-122. DURLING, 2660. ESSLING, 592. GARRISON-MORTON, 363 (ed. 1491). DIBNER, HERALD, 122. PMM 36. “The<br />

greatest piece of <strong>il</strong>lustrations in the classic Venetian style” (A. M. Hind). [4564]<br />

107. LAURENTIUS, Andreas. Historia anatomica humani corporis et singularum eius partium, multis<br />

controversiis et observationibus novis <strong>il</strong>lustrata. Francoforti, apud Matthaeum Beckerum…MDC<br />

(Frankfurt, M. Becker, 1600), € 4.500<br />

in-folio, ff. (12), pp. 442, ff. (15, ultimo bianco), frontispizio inciso con figure anatomiche e ritratto dell’autore,<br />

ritratto di Henry IV nel secondo foglio prelim., 26 magnifiche tavole anatomiche a piena pag. n.t., vari cap<strong>il</strong>ettera<br />

istoriati e fregi s<strong>il</strong>ografici. Legatura ottocentesca m. pelle, titolo e fregi al dorso, tagli rossi. Importante trattato di<br />

anatomia generale, vasto e completo, che si rifà a Vesalio, Valverde, Coiter ed altri che lo precedettero. Fu impresso a<br />

Parigi nel 1589 e ritampato alcune volte. André de Laurens fu professore all’università di Montpellier dal 1586 e<br />

medico di corte del Re Enrico IV a Parigi. Esemplare ben conservato (salvo alcune tracce di tarli nei margini degli<br />

ultimi fogli; margine esterno del titolo rif<strong>il</strong>ato). CHOULANT-FRANK, p. 222. DURLING n. 1312. WELLCOME, I, n. 1937.<br />

WALLER, n. 2629. [4693]<br />

108. MATTIOLI, Pietro Andrea. Dei discorsi nelli sei libri di Pedacio Dioscoride Anazarbeo della<br />

Materia Medicinale dal proprio autore innanzi la sua morte ricorretta, ampliata & all’ultima perfettione<br />

ridotta. Con le figure grandi, tirate dalle naturali & vive piante… Venetia, appresso Felice Valgrisio, 1585, € 26.000<br />

in-folio, ff. 80 n. n., pp. 1527, ff. 6 n. n. (2 ff. nn. di titolo della parte II e dedica dopo p. 672), leg. post. piena<br />

pergamena, tit. manoscritto al dorso. Impresa tipogr. ai tit., cap<strong>il</strong>ettera ornati; ritratto dell’autore entro ovale con<br />

splendida bordura formata di figure allegoriche e frutti; 1012 grandiose s<strong>il</strong>ografie a 3/4 di pagina raffig. piante e frutti,<br />

animali (91), minerali e, in fine, 6 apparecchi per la dist<strong>il</strong>lazione dei liquidi. Stimata e non comune edizione volgare a<br />

figure grandi, qui assai bene impresse, che si devono a Giorgio Liberale da Udine “gent<strong>il</strong>issimo depintore, <strong>il</strong> quale con<br />

arte, ingegno e patientia inestimab<strong>il</strong>e ha disegnato <strong>il</strong> tutto dalle vive piante e parimente da i vivi animali”. Tra le più<br />

stimate e complete edizioni di questo classico commento alla celebre opera di Dioscoride (I sec. d. C.) che aveva<br />

descritto sistematicamente le varie specie di medicamenti dei tre regni della natura. Nel Rinascimento <strong>il</strong> Mattioli (Siena<br />

1500 - Trento 1577), considerato <strong>il</strong> più valente fitologo del suo tempo, traducendo <strong>il</strong> Dioscoride, ne colmò le lacune,<br />

integrandola con un vasto commento nel quale raccolse ed esaminò un gran numero di semplici, varie centinaia di<br />

nuove piante medicinali, di cui molte menzionate per la prima volta, fornendo precisa descrizione della loro morfologia<br />

e delle loro applicazioni terapeutiche. Bell’esemplare (restauro a strappo della carta al foglio di titolo ed al seguente; <strong>il</strong><br />

margine bianco inferiore del ritratto rifatto), marginoso, considerando la mole del volume e che l’opera costituì per<br />

secoli <strong>il</strong> testo d’insegnamento della botanica e della farmacia. [3312]<br />

109. MICHELI, Pier Antonio. Nova plantarum genera iuxta Tournefortii methodum disposita. Quibus<br />

plantae 1900 recensentur, sc<strong>il</strong>icet fere 1400 nondum observatae, reliquae suis sedibus restitutae; quarum vero<br />

figuram exhibere visum fuit, eae ad 550 aeneis tabulis 108 graphice expressae sunt… Florentiae, typis Bern.<br />

Paperini, 1729, € 3.800<br />

in-folio, pp. (24), 234, leg. del tempo p. pelle screziata, dorso a nervi con tit. e fregi oro, tagli rossi. Dedica dell’autore a<br />

Giangastone, Granduca di Toscana. Front. a stampa rossa e nera con vignetta inc., 2 iniz., 2 finaletti ed una testatina inc.<br />

Con 550 figure su 108 splendide tavole f.t. finemente inc. in rame, raffig. nell’insieme e nei particolari per lo più<br />

licheni, muschi e funghi. Prima edizione di questa importantissima opera contenente la descrizione di 1900 specie di<br />

piante, di cui 1400 prima sconosciute, fra cui molti funghi. L’autore, botanico fiorentino (1679-1737), con quest’opera<br />

fece conoscere per primo la vera struttura delle graminacee e gli organi riproduttori (spore e conidi) dei funghi,<br />

divenendo <strong>il</strong> padre della nuova disciplina, la micologia. L’opera fu molto lodata ed apprezzata dal Linneo, <strong>il</strong> quale<br />

dedicò al Micheli <strong>il</strong> genere «Michelia» (famiglia delle Magnoliacee). Magnifico esempl. PRITZEL 6202. NISSEN 1363.<br />

BRUNET III,1707: «ce livre se trouve diffic<strong>il</strong>ement…». REED 266: «A clean copy of the first edition of this work, which<br />

may be taken as a definitive starting point in the developmrnt of Mycology». CALDESI 128. [4600]<br />

110. ROESSLIN, Eucharius. De Partu Hominis, et quae circa ipsum accidunt, adeoque de<br />

parturientum & infantium morbis atqe cura, Libellus D. Eucharii Rhodionis Medici. Frankfurt,<br />

Christianus Egenolphus, 1551, € 4.250<br />

in-8 picc., pp. 62, (2), caratt. tondo per i titoli e corsivo per <strong>il</strong> testo, impresa tipogr. sul titolo, iniziali ornate. Leg.<br />

d’amatore moderna in p. pelle in st<strong>il</strong>e del tempo, f<strong>il</strong>ett. in oro e a secco. Illustrato da 26 figure di anatomia e<br />

ginecologia f. testo in s<strong>il</strong>ografia. Terza edizione latina (prima 1532) di rara, classica e diffusa opera di ostetricia, che


iassume le conoscenze mediche e anatomiche in materia sino al primo cinquecento. Ebbe varie edizioni in tedesco e<br />

altre lingue a partire dal 1513, tutte assai rare e sovente incomplete, essendo <strong>il</strong> trattato un manuale per medici e levatrici<br />

assai consultato nel XVI sec. Le figure <strong>il</strong>lustrano le possib<strong>il</strong>i posizioni del feto nell’utero. Esemplare molto bello (due<br />

antiche firme di proprietà sul titolo). Manca a Wellcome. DURLING n. 3902. HELLMAN, OBSTETRICAL BOOKS, 12.<br />

CASTIGLIONI p. 419. [732]<br />

111. RUEL, Jean. Veterinariae medicinae libri II Iohanne Ruellio interprete. Parisijs, ex calcographia<br />

Ludov. Blaublomii, impensis Simonis Colinaei, 1530, € 4.800<br />

in-folio, ff. (16), 120, attraente leg. mod. in p. marocchino bruno, dorso a nervi con tit. oro, tagli dor. Al titolo<br />

magnifica s<strong>il</strong>ografia raffig. un uomo in elegante costume a cavallo e sullo sfondo una città (mm. 332 x 230,<br />

riprodotta da Renouard a p. 164), nel testo un gran numero d’iniz. grandi e piccole ornate su fondo criblé; car. rom.<br />

Dedica dell’a. a Francesco I di Francia, cui segue un componimento poetico di Janus Lascaris in lode del traduttore.<br />

Prima edizione della “Hippiatrica”, l’antico testo di veterinaria, comp<strong>il</strong>ato nel X sec. per volere dell’imperatore<br />

Costantino VII. Oltre le opere di Apsyrtus e Hierocles, la raccolta contiene anche scritti, tradotti e curati da Ruel, di<br />

numerosi autori greci e romani che trattarono l’argomento: Aem<strong>il</strong>ius Hispanicus, Africanus, Agathotychus, Anatolius,<br />

Cheiron, Hieron, Hippocrates, Litorius Beneventanus, Pelagonius, Pisteius Siculus, ecc. Jean Ruel (1474-1537),<br />

eminente botanico e medico di corte di Francesco I, pubblicò questa versione latina sette anni prima dell’editio princeps<br />

greca, che vedrà la luce a Bas<strong>il</strong>ea nel 1537. Bellissimo esempl. di questa magnifica ed elegante edizione. REANOUARD<br />

165. MENNESSIER DE LA LANCE I, 619-620 (sotto Hippiatrque). MORTIMER, FRENCH, 470. [4683]<br />

112. RUINI, Carlo. Anatomia del cavallo, infermità, et suoi rimedii. Opera nuova, degna di qualsivoglia<br />

Prencipe, & Cavaliere,& molto necessaria a f<strong>il</strong>osofi, medici, cauallerizzi, & marescalchi. Divisa in due<br />

volumi... Venetia, Gasparo Bindoni, 1599, € 7.900<br />

2 vol. in un tomo in-folio, pp. (36), 295; (4), 386, (28; manca l’ult. f. b.); leg. 700esca p. pelle marrone, triplice bordura<br />

oro sui piatti con fregio al centro e fig. in medaglione del Crocifisso su quello anter. e della Vergine col Bambino su<br />

quello poster. (dorso rifatto). Impresa tipogr. su entrambi i tit. a stampa rossa e nera, iniz. s<strong>il</strong>ogr. Dedica a Cesare di<br />

Borbone, figlio di Enrico IV Re di Francia. Con 64 splendide tavole anatomiche in s<strong>il</strong>ografia n.t. del I vol., disegnate<br />

con tanta superba maestria da essere attribuite ora a Tiziano ed ora a Leonardo da Vinci. Seconda ediz. (la prima era<br />

apparsa a Bologna l’anno precedente) di questa importantissima opera d’ippologia, pietra m<strong>il</strong>iare della moderna<br />

medicina veterinaria e primo libro esclusivamente dedicato alla struttura d’un animale, a parte l’uomo. Il primo tomo<br />

studia l’anatomia del cavallo ed <strong>il</strong> secondo ne analizza le malattie ed i rispettivi rimedi. Ebbe straordinaria celebrità e<br />

costituì <strong>il</strong> fondamento per lo studio e la pratica di ogni ippoiatra del XVII e XVIII secolo. Carlo Ruini fu celebre<br />

ippoiatra bolognese (1530?-1598). Bell’esempl. a grandi margini (con abrasione restaurata nella parte bianca del primo<br />

tit. e dell’ult. f., lievi aloni d’umido qua e là). MENNESSIER II, 465. NISSEN 3514. WELLCOME I, 5625. GARRISON-<br />

MORTON 285: «First book devoted exclusively to the structure of a single species other than man... ». KRIVATSY 10022.<br />

DIBNER, HERALDS OF SCIENCE, 186. [3577]<br />

SCIENZE FISICHE – MATEMATICHE - MECCANICHE<br />

113. AGRICOLA, Georgius. De Re Metallica libri XII. Quibus officia, instrumenta, machine, ac omnia<br />

denique ad metallicam spectantia...describuntur. Eiusdem de animantibus subterraneis liber, ab Auctore<br />

recognitus. Cum Indicibus diversis... Bas<strong>il</strong>eae, Sumptibus itemque typis chalcographicis Ludovici Regis,<br />

1621, € 9.000<br />

in-folio, 5 ff. n.n. (sesto bianco mancante), 502 num. per errore 538, 30 n.n. (ultimo bianco). Leg. mod. in pelle di<br />

daino, dorso a nervi con tit. oro. Illustr. da 2 tavole f.t. e 273 grandi e stupende s<strong>il</strong>ografie di Rud. Manuel Deutsch di<br />

Bas<strong>il</strong>ea. Terza edizione latina, sim<strong>il</strong>e alla prima del 1556, dell’opera maggiore dell’Agricola (latinizzazione di G.<br />

Bauer, 1494-1555) considerato <strong>il</strong> fondatore della mineralogia sistematica. Il trattato segna l’inizio dell’applicazione del<br />

metodo sperimentale allo studio dell’interno della terra, e quindi <strong>il</strong> primo fiorire della mineralogia, geologia e<br />

metallurgia moderna. Le splendide s<strong>il</strong>ografie, qui in eccellente tiratura, <strong>il</strong>lustrano le elaborate tecniche usate<br />

dall’ingegneria meccanica e l’uso di energia idraulica. Opera di straordinario interesse scientifico, pregiatissima e di<br />

grande bellezza. Ottimo esemplare. HOOVER COLL. 17 e 19: «The first systematic treatise on mining and metallurgy».<br />

HORBLIT, 100 BOOKS IN SCIENCE 2B. PMM 79. [138]<br />

114. ALDINI, Giovanni. Essai Théorique et Expérimental sur le Galvanisme, avec une série<br />

d’expériences… Paris, Imprimérie de Fournier, 1804, € 2.500<br />

in-4 gr., pp. X, 398, con 10 tavole incise in rame, ripiegate f. testo. Cartoncino marmorizz. coevo, pieni margini.<br />

Prima edizione, rara prima tiratura in un solo grande volume (in pari data uscì una edizione in 2 tomi in-8). Magnifico<br />

esemplare, assai puro (ex-libris W. P. Heiskell). Le belle tavole <strong>il</strong>lustrano gli esperimenti di elettricità galvanica fatte su


carcasse di animali e su cadaveri umani. G. Aldini (Bologna 1762-M<strong>il</strong>ano 1834), nipote e discepolo di Galvani, fu<br />

professore di fisica all’Università di Bologna e strenuo difensore delle teorie sull’elettricità animale, che divulgò nei<br />

frequenti viaggi in Italia, Francia e Ingh<strong>il</strong>terra, e con i suoi numerosi autorevoli scritti in materia sovente tradotti. “The<br />

effects of the electric current on the animal system; the velocity of electricity through water; electrical fishes;<br />

conductivity of flammes” (Wheeler). WHEELER GIFT, I, 64 (ha solo l’ediz. piccola in 2 vol.). FULTON & CUSHING 27.<br />

ROSSETTI e CANTONI p. 10. HONEYMAN SALE, SOTHEBY 1978, n. 64. [4719]<br />

115. ARCHIMEDES. Opera quae extant. Novis demonstrationibus Commentariisque <strong>il</strong>lustrata. Per<br />

Davidem Rivaltum a Flurantia... Operum Catalogus sequenti pagina habetur. Paris, C. Morell, 1615, € 3.500<br />

in-folio, pp. (44), 551 (per errore num. 549), leg. coeva p. perg. rigida con duplice riquadro a secco sui piatti, dorso a<br />

nervi con tit. ms. calligr. Titolo in greco e latino, a stampa rossa e nera, con impresa tipogr. Dedica a Luigi XIII. Al<br />

verso del titolo vi è l’elenco delle opere contenute nel vol. Illustrato da un gran numero di diagrammi e figur s<strong>il</strong>ogr. n.t.,<br />

testatine e finaletti ornam. Prima edizione dell’ “opera omnia” di Archimede curata da David Rivault, col testo greco e<br />

latino, molto ben <strong>il</strong>lustrata e stimata (su di essa, infatti, si basò J. C. Sturm per fare la prima traduzione, più o meno<br />

completa, in tedesco). Rivault (ca. 1571-1616), letterato francese ed amico di Casaubon e Scaligero, fu precettore di<br />

matematica del giovane Luigi XIII. Le pagine preliminari contengono la Vita di Archimede, una lunga lettera<br />

“Nob<strong>il</strong>ibus Gallis” e vari componimenti in latino e greco in onore di Rivault. Bell’esempl. genuino, in legatura assai<br />

fresca. Anche <strong>il</strong> presente, come tutti gli esemplari passati sul mercato e quello descritto da Graesse, ha 22 ff. preliminari<br />

(segn. a6, e6, i4, o6, tutti segnati sino al quarto f.); benché, dunque, <strong>il</strong> quaderno “i” risulti composto da 4 ff., l’opera è<br />

uscita così dai torchi ed è sicuramente completa. RICCARDI I, 43, 7. 1: «assai rara e ricercata». GRAESSE I, 180.<br />

SOTHERAN I, 145: «rare and valuable for the numerous woodcuts». [4608]<br />

116. ARCHIMEDES. Admirandi Archimedes Syracusani Monumenta Omnia Mathematica, Quae<br />

Extant... ex traditione... D. Francisci Maurolici … Palermo, Cyllenius Hesperius, 1685, € 5.400<br />

in-folio, pp. (8), 296, fresco cartone rustico originale. Frontespizio impresso in rosso e nero, con grande impresa tipogr,;<br />

numerosi diagrammi s<strong>il</strong>ogr. n.t., in fine altra impresa della “conchiglia aurea”. Prima edizione della traduzione di<br />

Francesco Maurolico (1494-1575, eminente scienziato sic<strong>il</strong>iano), compiuta nel Cinquecento, riscoperta da G. A.<br />

Borelli ed in parte pubblicata a Messina nel 1670; durante una rivolta antispagnola nel 1674 quasi tutto <strong>il</strong> materiale<br />

stampato fu distrutto. Il Cyllenius reperì un esemplare soppravvissuto e vi aggiunse altri due trattati di Archimede, ed<br />

un proprio commento a nove opere a lui attribuite. La traduzione del Maurolico è di enorme interesse, non tanto dal<br />

punto di vista f<strong>il</strong>ologico, ma in quanto si preoccupò di fornire un quadro matematicamente coerente degli obbiettivi che<br />

Archimede intendeva perseguire: questo lavoro, e <strong>il</strong> suo trattato sulle “Coniche” di Apollonio furono i suoi maggiori<br />

contributi alla matematica antica. Bell’esempl. RICCARDI I, 43-44. [4568]<br />

117. BARTOLI, Cosimo. Del modo di misurare le distantie, le superficie, i corpi, le piante, le provincie,<br />

le prospettive, & tutte le altre cose terrene, che possono occorrere a gli huomini, secondo le vere regole<br />

d’Euclide…Venetia, Franc. Franceschi, 1564, € 2.400<br />

in-4, ff. (4), 141, (3), leg. mod. d’amatore in p. marocch. marrone con bordura a triplice f<strong>il</strong>etto oro sui piatti, dorso a<br />

nervi con tit. e ricchi fregi oro, tagli dor., dentelle int. Dedica dell’a. al Duca Cosimo Medici, testo in car. corsivo, gran<br />

numero d’iniz. s<strong>il</strong>ogr. Bel frontespizio a motivo architettonico in s<strong>il</strong>ogr., ritratto dell’autore, svariate decine di<br />

diagrammi e figure s<strong>il</strong>ogr. anche a piena pag. n.t. e 2 tavole ripieg. f.t. Prima edizione di quest’importante trattato<br />

di matematica applicata che testimonia dell’eclettica e vasta cultura del Bartoli (Firenze 1503-1572) che fu letterato,<br />

storico, traduttore ed editore di varie opere. Fu tra i sostenitori della necessità di scrivere e divulgare in Italiano le opere<br />

scientifiche; <strong>il</strong> primo libro tratta delle misure di altezze, profondità e distanze, <strong>il</strong> II e III della geometria piana, <strong>il</strong> IV dei<br />

r<strong>il</strong>evamenti cartografici, l’ultimo fornisce dimostrazioni euclidee alle misurazioni del libro I. Esempl. molto bello (ma<br />

con ab<strong>il</strong>i restauri nel margine bianco esterno del frontesp. ed in quello alto dei due ff. seguenti). SMITH, RARA<br />

ARITHMETICA, p. 315, note. RICCARDI I, 90. GAMBA 1248. BMC 73. [3912]<br />

118. BESSON, Jacques. Theatrum Instrumentorum et Machinarum. Cum Francisci Beroaldi figurarum<br />

declaratione demonstrativa, necnon ubique necessariis ac ut<strong>il</strong>issimis Additionibus nunquam hactenus edits<br />

auctum atque <strong>il</strong>lustratum: per Iulium Paschalem nob<strong>il</strong>em messanensem. Lugduni, apud Barth. Vincent, 1582,<br />

€ 8.000<br />

in-folio, ff. (64, segn. A-Q4), pregevole leg. ottoc. in p. pelle ad imitaz. antica, vari ordini di bordure a secco sui piatti,<br />

dorso a nervi, fermagli metallci. Titolo entro larga bordura architett. s<strong>il</strong>ogr. con grottesche e figure allegoriche,<br />

dedica di Giulio Paschali all’imperatore Francesco, prefazione di Francesco Beroaldo, tavola schematica, esplicativa<br />

dell’impaginazione delle incisioni; seguono le magnifiche 60 incisioni a piena pag. con a fronte <strong>il</strong> testo descrittivo,<br />

corredato di testatina, iniziale e fregio s<strong>il</strong>ogr,; disegnate dall’architetto Androuet du Cerceau, queste straordinarie tavole


affigurano una curiosa varietà d’invenzioni e di macchine per uso pratico (strumenti di ogni genere, compresi i<br />

musicali, idranti, torni, apparecchi di sollevamento ed agricoli, carri e carrelli per trasporti pesanti, mulini e pompe).<br />

Bella ed accurata edizione (probab<strong>il</strong>mente la quarta in latino; la prima apparve forse ad Orléans nel 1569) di questa<br />

famosa e rara opera francese sulla tecnologia e la meccanica nel XVI sec. Esempl. marginoso assai bello (alone di<br />

polvere nel margine del frontesp.). THORNDIKE, MAGIC AND EXPERIM. SCIENCE V, 594-5. MORTIMER, FRENCH XVI<br />

CENT. BOOKS, n. 56-58. BASSIGNANA L., LA CULTURA DELLE MACCHINE, n. 1582. [4155]<br />

119. BOMBELLI, Raffaele. L’Algebra. Opera divisa in tre libri. Con la quale ciascuno da se potrà venire<br />

in perfetta cognitione della teorica dell’aritmetica. Bologna, Giovanni Rossi, 1579, € 9.000<br />

in-4 picc., pp. (56), 648 (per errore num. 650), (4), leg. del tempo p. pelle (con qualche piccolo difetto), tagli spruzzati.<br />

Impresa tipogr. al tit., grandi iniz. s<strong>il</strong>ogr., numerosi diagrammi n.t. Dedica dell’a. ad Alessandro Rufini, vescovo di<br />

Melfi. Ristampa esatta, a parte <strong>il</strong> frontespizio e la dedica mutati, della prima edizione del 1572 di quest’opera rara e<br />

straordinariamente importante che “colloca <strong>il</strong> Bombelli, insieme con G. Cardano, N. Tartaglia e F. Viète, tra i grandi<br />

algebristi europei del sec. XVI, che aritmetizzarono la matematica, sottraendola al dominio esclusivo della geometria e<br />

avviandola all’invenzione della geometria analitica del secolo successivo…La sua Algebra, pur non avendo avuto<br />

traduzioni latine o in lingua straniea, fu molto nota ai grandi analisti del sec. XVII, per l’organicità della trattazione e<br />

la sistemazione logica della teoria delle equazioni dei primi quattro gradi” (D. B. It., vol. 11, pp. 379-381; a queste<br />

pagine rinviamo per un dettagliato contenuto di ciascun dei tre libri). Questi tre libri avrebbero dovuto essere seguiti da<br />

altri due, che però rimasero inediti fino al 1929 (Bologna, a cura di E. Bortolotti). Poco si sa della vita del Bombelli,<br />

probab<strong>il</strong>mente nato a Bologna nel 1526 ed ivi morto nel 1572, matematico ed ingegnere idraulico; fu direttore dei lavori<br />

che bonificarono la Val di Chiana e dopo <strong>il</strong> 1567 lo troviamo a Roma dove, insieme a A. Pazzi, tradusse i primi cinque<br />

libri dell’Aritmetica di Diofanto, <strong>il</strong> grande matematico greco alessandrino del IV sec. a. C. Ottimo esempl., genuino e<br />

marginoso. RICCARDI I, 146: «Entrambe le edizioni sono rare e pregevoli. Ai matematici è nota l’importanza scientifica<br />

di quest’opera». DSB II, 279-281. SMITH, HIST. OF MATHEMATICS I, pp. 300-301. [4338]<br />

120. BORRA, Giambattista. Trattato della cognizione pratica delle resistenze geometricamente<br />

dimostrato ad uso d’ogni sorta d’edifizi, coll’aggiunta delle armature di varie maniere di coperti, volte, ed<br />

altre cose di tal genere. In Torino, nella Stamparia reale, 1748, € 2.400<br />

in-4, pp. (8), 313, leg. coeva p. pergamena, titolo in oro su tassello granata al dorso. Adorno di un bell’antiporta ed<br />

una tavola in fine entrambi raffig. elementi architettonici inseriti in paesaggi boschivi, e di 25 tavole incise con figure<br />

geometriche relative ad archi, volte, cupole, e relativi poligoni delle forze; qualche testata e finalino. Prima edizione di<br />

approfondita opera di tecnica di costruzione. Il Borra (n. a S. Giorgio Canavese nel 1712) disegnò alcune tavole delle<br />

Istruzioni elementari di Bernardo Vittone, progettò e costruì vari palazzi torinesi. Il suo nome è legato alle rare 12<br />

incisioni di vedute di Torino. Buon esempl., con uniforme ingiallitura della carta (ab<strong>il</strong>e restauro a strappo all’antiporta e<br />

al titolo). CICOGNARA 887: “Trattato ut<strong>il</strong>e in ogni pratica scuola d’arti, e mestieri”. RICCARDI I, 169. NON IN FOWLER. [4712]<br />

121. DANTI, Egnazio. Primo (ed unico) volume dell’uso et fabbrica dell’astrolabio, et del planisfero,<br />

nuovamente ristampato, et accresciuto in molti luoghi. Con l’Aggiunta dell’uso, & fabbrica di nove altri<br />

istrumenti astronomici…Firenze, appresso i Giunti, 1578, € 4.000<br />

in-4, pp. (16), 325, (3), leg. settec. m. pelle e ang., tit. e fregi oro al dorso, tagli rossi. Dedica degli stampatori al<br />

Granduca Francesco II de’ Medici ed altra dell’autore al Card. Ferdinando de’ Medici. Impresa tipogr. sul tit. ed altra in<br />

fine, fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr., stemma mediceo inserito in un mappamondo al v. del quarto f. prelim. Adorno di oltre 60<br />

s<strong>il</strong>ografie n.t., tra cui vari diagrammi, riproducenti per lo più fogge diverse di astrolabi ed altri strumenti, anche a piena<br />

pag. Edizione in parte originale, contenendo in più, rispetto alla prima del 1569, gli strumenti elencati al verso del<br />

titolo: “sfera arm<strong>il</strong>lare, torquetto, astrolabio arm<strong>il</strong>lare, grande regolo, quadrante astronomico, arm<strong>il</strong>la equinoziale,<br />

diottra d’Ipparco, gnomone astronomico, anemoscopio verticale”. Trattasi di uno dei più antichi e rari trattati<br />

d’astronomia in lingua italiana, nel quale «l’auteur, en comparant d’anciennes observations avec les mesures modernes,<br />

émet l’idée que le changements survenus dans l’écliptique indiquent seulement une diminution lente de l’obliquité» (H.<br />

-L.); importante osservazione che, secondo <strong>il</strong> Libri, Danti avrebe scoperto prima di Tyco Brahe. Egnazio Danti, al<br />

secolo Carlo Pellegrino (Perugia 1536 - Alatri 1586) fu frate domenicano, celebre matematico e cosmografo negli Studi<br />

di Firenze, Bologna ed in Vaticano ed infine dal 1583 vescovo di Alatri. Esempl. assai bello e genuino, con note<br />

leggib<strong>il</strong>i di mano coeva nei margini dell’ultima parte del vol. (lievi ingialliture qua e là). RICCARDI I, 389: «Edizione più<br />

completa e più apprezzata della precedente (1569)…L’esatta descrizione ed uso di quegli strumenti allora conosciuti<br />

rende quest’opera molto interessante per la storia della scienza astronomica». HOUZEAU-L. 3288. DSB III, 558.<br />

CAMERINI, ANNALI DEI GIUNTI, II, n. 77. GAMBA 1342. D.B.IT. XXXII, 659-662. ADAMS D-124. [3914]


122. DESCARTES, René. Le Monde de Mr. Descartes, ou Traité de la Lumière, et autres principaux<br />

objets des Sens. Avec un Discours du Mouvement Local, & un autre des Fièvres… A’ Paris, Théodore<br />

Girard, M. DC. LXIV. (1664), € 5.500<br />

in-8 (mm. 170x115), pp. (16), 260, 31, 30, (2, bianche), leg. coeva p. vitello, dorso a nervi ornato oro (lievi restauri alle<br />

cerniere). Illustrato con numerose figure e schemi s<strong>il</strong>ogr. n.t., dei quali sei sono a piena pag. Prima edizione,<br />

precedente a quella stampata nello stesso anno sempre a Parigi da Michel Bobin et Nicolas Le Gras. L’opera, ultimata<br />

nel 1633, rimase inedita fin dopo la morte di Descartes (1596-1650); l’autore infatti ne bloccò la pubblicazione dopo<br />

aver saputo della condanna a Gal<strong>il</strong>eo. In questo trattato infatti Descartes tratta della cosmologia come risultato della<br />

materia in movimento ponendo alla base delle leggi di natura le leggi del moto e, quindi, <strong>il</strong> meccanicismo. In questi, che<br />

sono i suoi più importanti trattati di fisica e meccanica, <strong>il</strong> grande f<strong>il</strong>osofo espone le sue teorie fisiche ed ottiche sulla<br />

luce, <strong>il</strong> vuoto, la gravità, le comete, i pianeti, la terra e la luna, l’energia, la forza d’inerzia, ecc., che sv<strong>il</strong>upperà poi<br />

ulteriormente nel “Principia Ph<strong>il</strong>osophiae”. Descartes lavorò a questi testi negli anni dal 1629 al 1633 ma venne<br />

ostacolato duramente dall’Inquisizione che ne impedì per molti anni la pubblicazione, sino alla presente edizione<br />

originale postuma curata dal suo discepolo Claude Clerselier. Esemplare bello e puro (lievi arrossature della carta).<br />

TCHEMERZINE II, 801. DSB IV, 52; HONEYMAN COLL. II, 868. [2063]<br />

123. ERONE, Alessandrino. Gli artifitiosi et curiosi moti spiritali. Tradotti da Gio. Batt. Aleotti<br />

d’Argenta. Aggiontovi dal medesimo Quattro theoremi…et <strong>il</strong> modo con che si fa artificiosamente salir un<br />

canale d’acqua viva, o morta, in cima d’ogn’alta torre. Ferrara, Vittorio Baldini, 1589, € 2.500<br />

in-4, pp. (8), 103, (5), leg. coeva p. perg. Frontesp. s<strong>il</strong>ogr. a motivo architettonico con fig. e stemma del Duca di<br />

Ferrara Alfonso II, cui l’opera è dedicata; fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr. grandi e piccole, impresa tipogr. in fine; nel testo 85<br />

interessanti figure s<strong>il</strong>ogr. di vari marchingegni, fontane, giochi e curiosi esperimenti per lo più attivati dalla pressione<br />

dell’acqua. Prima edizione della traduzione dell’opera di Erone d’Alessandria, famoso trattato di meccanica del I<br />

secolo a. C. «L’opera deve la sua fama al carattere eminentemente pratico; Erone v’insegna e descrive congegni<br />

meccanici diversissimi a base di ruote, viti perpetue, pulegge, ecc. » (Diz. Bompiani, I, p. 325). I fogli preliminari<br />

contengono due sonetti di Luigi Zenobi ed uno di risposta del’Aleotti, <strong>il</strong> proemio, l’introduzione “Del vacuo…per<br />

intelligenza dell’opera” e la “Aggiunta dell’Aleotti intorno al non poter essere alcun vacuo, né poter lo elemento<br />

dell’aria star compresso”. I “Quattro theoremi aggiunti” dell’Aleotti che iniziano a pag. 87 ed hanno frontesp. proprio,<br />

sono di notevole importanza scientifica e, tradotti in latino, furono ripubblicati a Parigi nel 1695 nella raccolta<br />

“Veterum mathematicorum…”. Notevole è la figura del traduttore, detto l’Argenta dal luogo di nascita in provincia di<br />

Ferrara (1546 - Ferrara 1636): fu ingegnere ed architetto, costruendo varie chiese, palazzi e teatri nella sua città ed a<br />

Parma; scrisse varie opere, alcune inedite (cfr. D. B. It. II, pp. 152-4). Ottimo esempl. (frontesp. con piccoli spruzzi<br />

d’inchiostro, forellino da bruciatura a un foglio. RICCARDI I, 20-21: «Raro». ADAMS H-367. BMC 326. GAMBA 1384,<br />

note. [3913]<br />

124. FINE’, Oronce. Protomathesis: opus varium… (De arithmetica practica, De geometria, De<br />

cosmographia, De solaribus horologiis, et quadrantibus). Parisiis, impensis Ger. Morrhij et Io. Petri,<br />

1532, € 12.000<br />

in-folio, ff. (8), 209 (erroneam. n. 207; <strong>il</strong> f. 100 bianco presente), (1); leg. coeva st<strong>il</strong>e monastico in p. pelle di scrofa con<br />

vari ordini di bordure a secco sui piatti, dorso a nervi, tracce di fermagli metallici (difetti agli spigoli ed alle cuffie).<br />

Editio princeps di celebre fondamentale opera scientifica che tratta ampiamente di aritmetica, geometria, cosmografia,<br />

orologi e quadranti solari. Nei ff. prelim. lunga dedica dell’autore al re di Francia Francesco I racchiusa in elegante<br />

bordura s<strong>il</strong>ogr., seguono l’indice dettagliato ed alcuni versi di Perrell e dello stampatore Morrhe. Magnifico<br />

frontespizio con elaborata cornice a motivo architett., e 4 stupende s<strong>il</strong>ografie a piena pagina: una con personaggi e la<br />

sfera celeste al verso dell’ult. f. prelim., ripetuta al verso del f. 101, ed altra raffig. un orologio ad acqua al verso dei ff.<br />

157 e 201; nel testo 280 figure più piccole e diagrammi; testatine, iniz. ornate grandi e piccole, bella impresa tipogr. in<br />

fine. Esempl. assai bello, nella sua prima legatura, a grandi margini (con forellini di tarlo qua e là, talvolta più evidenti,<br />

come sui ff. 132-141, ma senza danno alla comprensione del testo). MORTIMER, HARVARD FRENCH, 225. SMITH, RARA<br />

ARITHMETICA, 160-2. BMC, FRENCH 166. [4674]<br />

125. FINE’, Oronce. Orontii Fineii delphinatis, regii mathematicarum professoris: Quadrans<br />

Astrolabicus, omnibus Europae regionibus inserviens… Paris, Simon de Colines, 1534, € 1.750<br />

in-fol. (310x205), ff. 18 num. (segn. a-c6), impressi con gran cura in caratt. tondo, due grandi cap<strong>il</strong>ettera decorati, titolo<br />

racchiuso nella stupenda bordura s<strong>il</strong>ografica “quadrivium”, a fondo criblé, attribuita al Finé medesimo, con le 6<br />

allegorie dell’astronomia, la musica, la geometria, l’aritmetica, i ritratti di Tolomeo, di Euclide e di Orfeo, inseriti in<br />

eleganti nodi intrecciati. Bella legatura moderna in tutta pergamena ad imitazione antica. Oronce Finé (1494-1555, di<br />

Briançon) fu <strong>il</strong>lustre polimatematico, astronomo, cosmografo, geografo ecc., professore a Parigi. Il presente importante<br />

trattato sull’astrolabio, qui in seconda edizione rivista ed aumentata (la prima del 1527 fu di Savetier), rappresenta la


prima impressione di Simon de Colines, di notevole arte tipografica, di un trattato del Finé. Perfetto esemplare con ampi<br />

margini. SCHREIBER, COLINS, n. 116. SMITH, RARA ARITMETICA, p. 160. RENOUARD, COLINES, 229-230. ADAMS, F-478.<br />

HOUZEAU-LANCASTER, 3261. [4726]<br />

126. GERLI, Agostino. Opuscoli. (Ai fogli 1-32:) “Relazione della Macchina Aerostatica contenente<br />

uomini fatta innalzare per la prima volta in Italia nel giardino della v<strong>il</strong>la Andreani in Moncucco sul<br />

M<strong>il</strong>anese <strong>il</strong> giorno xxv di Febbraio, indi più solennemente <strong>il</strong> giorno XIII di Marzo M. DCC. LXXXIV”.<br />

Parma, Stamperia Reale (G. B. Bodoni), 1785, € 7.000<br />

in-fol., 5 parti in un volume, pp. (12), 100, leg. coeva cart. rustico. I) Relazione Macchina aerostica… (pp. 32, due<br />

rami nel testo e 6 incisioni a p. pag. f. testo). - II) Discorso intorno ad una nuova maniera di fare pavimenti; pp. 33<br />

a 45. - III) Intonacatura dei muri; 1 fig. n.t. e 3 tav. f.t. - IV) La chiesa del Borgo di Seregno; 1 fig. n. t e 5 tavole f.t.<br />

– V) Cangia l’aria negli spedali, nelle prigioni…; 1 tav. f.t. - In complesso <strong>il</strong>lustrato da 7 vignette, due finalini, 15<br />

tavole. Magnifico esemplare, raro, di un insolito testo edito da Bodoni, particolarmente importante nella storia della<br />

tecnica del volo con lo studio sulla Macchina Aerostatica, nel quale viene descritto <strong>il</strong> primo aerostato costruito in Italia<br />

ed <strong>il</strong> primo volo dello stesso, avvenuto in M<strong>il</strong>ano nel 1784. Magnifico esemplare. BROOKS n. 293: “La parte che tratta<br />

de’ palloni è la più importante”. RICCARDI, CORREZIONI e AGGIUNTE, V, 72: “Bella ediz., con le tav. e vignette tutte ben<br />

inc. su rame”. [4700]<br />

127. GROLLIER DE SERVIERE, Nicolas. Recue<strong>il</strong> d’ouvrages curieux de mathématique et de<br />

mécanique, ou description du cabinet de Mr. Grollier de Serviere. Seconde édition revue, corrigée et<br />

augmentée de nouvelles machines. Paris, Ch. Ant. Jombert, 1751, € 3.300<br />

in-4, pp. (24), 152, (8), leg. del tempo p. pelle marmorizz., dorso a nervi con tit. e fregi oro, tagli rossi (difetti alla cuffia<br />

super. e ad uno spigolo). Con 93 belle tavole inc. in rame f.t. (num. I-LXXXVIII, ma le tav. 39, 48 e 76 non sono<br />

apparse in origine, come avverte apposita nota rispettivamente a pag. 58, 70 e 113; invece le tav. 31, 52, 56 e 72 sono<br />

doppie e la n. 84 è quadrupla) raffiguranti per lo più macchine da guerra, sia d’attacco che difesa, idrauliche, per<br />

costruire ponti, mulini ad acqua, a vento ed a braccia, ed una serie di orologi di forma varia e curiosa (v. pp. 13-33 e tav.<br />

XIII-XXI). Seconda edizione (la prima era apparsa nel 1719, con sole 85 tavole) di opera famosa concernente la scienza<br />

e la tecnica, soprattutto le macchine curiose, importante e rara; in essa l’autore (1677-1745, discendente della famiglia<br />

del celebre bibliof<strong>il</strong>o e legatore Jean Grolier) descrive quegli straordinari macchinari che <strong>il</strong> nonno aveva raccolto nel<br />

proprio gabinetto a Lyon. Dedica al Duca d’Orléans, preceduta da elegante testatina con stemma ed iniz. inc. Ottimo<br />

esempl. OLSCHKI, CHOIX, I, 1605 e BERLIN KAT. n. 1784 (per la I ediz.). WHEELER GIFT 369. [333]<br />

128. LANA TERZI, Francesco. Prodromo, overo saggio di alcune inventioni nuove premesso all’Arte<br />

Maestra. Opera che prepara <strong>il</strong> P. Franc. Lana Bresciano… per mostrare li più reconditi principi della<br />

Naturale F<strong>il</strong>osofia… Brescia, Rizzardi, 1670, € 7.500<br />

in-folio, ff. 6 nn., 252 pp., 20 tavole f.t. incise in rame a p. pagina, poste in fondo al vol. Leg. coeva cartone rustico.<br />

Curioso trattato contente gli studi di fisica, tecnica e meccanica del Padre gesuita Lana Terzi; scienziato d’ ingegno<br />

multiforme. Fece le sue prime esperienze con <strong>il</strong> Kircher, si dedicò poi alle osservazioni barometriche, studiò la<br />

cristallizzazione, corresse i calcoli di Gal<strong>il</strong>eo relativi al movimento sul piano inclinato, s’interessò al moto perpetuo,<br />

inventò nuovi orologi, macchine per spegnere gli incendi, microscopi, uccelli volanti… Il Prodromo è indubbiamente la<br />

sua opera più curiosa e r<strong>il</strong>evante: contiene in particolare la prima descrizione di un vascello volante, sostenuto in cielo<br />

da sfere metalliche vuote d’aria: La sua teoria sulle possib<strong>il</strong>ità di volo umano furono formulate più di un secolo avanti i<br />

tentativi dei fratelli Montgolfier. Prima edizione di questo classico della tecnologia, importante e rara. Esemplare puro,<br />

assai bello, a pieni margini. “In this vol. is presented the earliest concept of flight based on aerostatic<br />

principles…”(DIBNER, Heralds of Science, 176). CAPRONI-BERTARELLI, pp. 4-5. BOFFITO p. 96. TISSANDIER, p. 8.<br />

RICCARDI I, 12. DE BACKER-SOMMERVOGEL 1441. [4699]<br />

129. MAUPERTUIS, Moreau de, Pierre Louis. La Figure de la Terre, déterminée par les Observations de<br />

Maupertuis, Clairaut, Camus, Le Monnier, de l’Académie Royale des Sciences…accompagnés de M.<br />

Celsius. Faites par ordre du Roy au Cercle Polaire. Paris, Imprimérie Royale, 1738, € 1.600<br />

in-8, pp. XXIV, (4, table), 184, una testata di pagina fig. incisa, <strong>il</strong>lustrato fuori testo con una carta geografica e 9<br />

tavole di schemi geometrici, inc. in rame e ripiegate. Leg. coeva p. pelle, dorso ornato in oro e con titolo su tassello.<br />

Prima edizione di importante trattato sullo schiacciamento del globo terrestre ai poli. Maupertuis guidò nel 1736 una<br />

spedizione scientifica in Lapponia al fine di misurare un arco di meridiano e <strong>il</strong> risultato della ricerca fu fatale per<br />

l’ipotesi Cartesiana, confermando la teoria di Newton sulla gravitazione terrestre. Ottimo esemplare. BABSON, NEWTON<br />

COLLECTION, p. 48. NORMAN LIBRARY n. 1458. [4548]


130. RAMELLI, Agostino. Le Diverse et Artificiose Machine… Nelle quali si contengono varii et<br />

industriosi Movimenti, degni di Grandissima Speculatione, per cavarne beneficio infinito in ogni sorte<br />

d’operatione. Parigi, in casa dell’Autore, 1588, € 37.000<br />

in-folio, ff.16 n.n. (prefazione in italiano e francese) , 338 num.(testo italiano, francese a fronte), ogni pagina entro<br />

bordura s<strong>il</strong>ografica, cap<strong>il</strong>ettera ornati, fregi e finalini. Leg. 600esca in p.pelle bruna, dorso a nervi con fregi e tassello<br />

rosso per titolo in oro. Splendide <strong>il</strong>lustrazioni: titolo inciso entro bordura architettonica fig., 174 incisioni a piena<br />

pagina e 20 su doppia pagina, raffiguranti ogni tipo di macchina in movimento, da lavoro, di uso domestico,<br />

automatica, idraulica, da guerra, etc., in gran parte d'invenzione del Ramelli che fece comporre e pubblicare <strong>il</strong> trattato a<br />

sue spese. Prima edizione, non comune e bellissima, del più straordinario libro di meccanica del XVI secolo. L'autore<br />

(Ponte Tresa 1531-1590) fu ingegnere m<strong>il</strong>itare con solide basi matematiche, favorito in Francia del Duca d'Anjou,<br />

futuro Henri III. Ramelli ebbe <strong>il</strong> priv<strong>il</strong>egio di accedere agli archivi Leonardeschi delle famiglie Medici e Leoni e fu da<br />

Leonardo influenzato per molte delle invenzioni raffigurate nel presente trattato, particolarmente per le macchine<br />

idrauliche, “pumps, fountains, derricks, bridges, m<strong>il</strong>ls, hydraulic machinery, cannon and arquebuses, cranes and<br />

pneumatic devices. For industrial enterprises there are shown logging m<strong>il</strong>ls, metal-working machines, continuousbucket<br />

conveyors, looms for spinning and weaving, bellows, saws and foundry equipment... the engravings are among<br />

the best in technological <strong>il</strong>lustration. ” (DIBNER, Heralds of Science, 173). MORTIMER, 452: “Ramelli planned this work<br />

as a particularly handsome volume, difficult to counterfeit, strictly supervised by the author himself and published with<br />

the imprint, ‘in casa del’ autore”. Esemplare assai ben conservato, grande di margini. BERLIN KAT. 1770. NORMAN<br />

1777: “Ramelli book on machinery, one of the most elegantly produced of all technological treatises, emphasized and<br />

exploited the unlimited possib<strong>il</strong>ities of machines…”. [4559]<br />

131. ZONCA, Vittorio. Novo teatro di Macchine et Edificii per varie e sicure operationi... Opera<br />

necessaria ad Architetti et a quelli che di tale studio si d<strong>il</strong>ettano. Padova, Franc. Bertelli, 1656, € 9.600<br />

in-folio, pp. (8), 115, ottima leg. post. piena pelle, dorso a nervi. Splendida e pregiatissima opera di tecnica meccanica<br />

<strong>il</strong>lustrata da un titolo entro ricca bordura architettonica con figure e da 42 tavole di macchine incise in rame a piena<br />

pagina. Quarta edizione, la migliore e più completa, del più importante studio tecnologico del primo Seicento; la prima<br />

ediz. fu pubblicata nel 1607, pure a Padova da Pietro Bertelli. Le tavole, in quest’esempl. molto nitide e ben impresse,<br />

sono animate da personaggi e raffigurano un gran numero di macchinari per gli scopi più curiosi, alcuni inventati<br />

dall’autore. «...dedica sì, la dovuta attenzione ai problemi di idraulica, ma altrettanto interesse dimostra per le<br />

macchine da lavoro. In particolare Zonca, ingegnere del comune di Padova, descrive e disegna numerose macchine per<br />

l’ed<strong>il</strong>izia; macchine per sollevare mattoni, per spostare terra e così via...ciò che colpisce maggiormente è l’aderenza<br />

alla realtà e la precisione delle descrizioni... Di particolare interesse risulta <strong>il</strong> “Carro della Zafosina”...per sollevar<br />

imbarcazioni complete del loro carico dalla laguna al Brenta e viceversa» (BASSIGNANA, La Cultura delle macchine, p.<br />

46). Bell’esemplare, assai fresco. USHER, MECHANICAL INVENTION, 232. RICCARDI II, 669: «Le tav. sono impresse<br />

meglio che nelle precedenti edizioni...». [4073]<br />

GEOGRAFIA – VIAGGI - TOPOGRAFIA<br />

132. AMICO, Bernardino. Trattato delle piante & imagini de sacri edifizi di Terra Santa, disegnate in<br />

Ierusalemme secondo le regole della prospettiva, & vera misura della lor grandezza. Firenze, Pietro<br />

Cecconcelli, 1620 (in fine 1619), € 5.600<br />

in-folio picc., 82 ff., comprendenti <strong>il</strong> testo a stampa, <strong>il</strong> titolo fig. inc. in bordura architett. con le armi dei Medici e 46<br />

figure numerate 1-47 (con la tav. 42 omessa, come in tutti gli esemplari) su 39 tavole incise da Jacques Callot dai<br />

disegni di Amico stesso. Leg. coeva p. perg. Una prima edizione di questa attenta descrizione degli edifici di Terra<br />

Santa venne pubblicata nel 1610, con i disegni inc. da Ant. Tempesta. La presente è di notevole pregio essendo adorna<br />

dei rami del Callot, qui in primo stato (su 2). B.Amico, nativo di Gallipoli, frate minore osservante, viaggiò nei luoghi<br />

di Terra Santa negli anni 1593-1597 e pubblicò in quest’opera gli appunti e gli schizzi presi sul luogo. Ottimo<br />

esemplare, raro in tali condizioni. CICOGNARA 3932. BERLIN KAT., 2782. FOWLER 1961. LIEURE, J. CALLOT, nn. 306-<br />

352, I/II. VINCIANA 1321. [2084]<br />

133. BLAEU, Johann. Theatrum Civitatum et admirandorum Italiae, ad aevi veteris & praesentis<br />

temporis faciem expressum. Amstelodami, Typis Ioannis Blaeu, MDCLXIII (Amsterdam, 1663), P. a r.<br />

3 volumi in-folio, sontuosa legatura coeva in p. pergamena avorio, ornata con grandi fregi in oro sui piatti e sfera<br />

arm<strong>il</strong>lare impressa al centro degli stessi, tagli dor. Prima edizione del famoso “Teatro delle città d’Italia”, assai rara a<br />

reperirsi completa.<br />

Volume I: CIVITATES STATUS ECCLESIASTICI (Stato della Chiesa), 74 tavole, incise in rame.<br />

Volume II: ANTIQUITATES ET ADMIRANDA URBIS ROMAE (Roma antica e barocca), 41 tavole.


Volume III: ADMIRANDORUM NEAPOLIS ET SICILIAE REGNORUM (Regno di Napoli e Sic<strong>il</strong>ia), 33 tavole, tra<br />

le quali spicca la veduta di Napoli su doppio foglio.<br />

In totale: due titoli-antiporta fig. e 148 magnifiche tavole di vedute incise in rame, fuori testo. Completo.<br />

La tiratura dei rami è particolarmente br<strong>il</strong>lante in questa prima edizione. Bell’esemplare di questa straordinaria opera<br />

sull’Italia centro-meridionale, marginoso, in preziosa legatura originale eseguita nell’atelier di Ioan Blaeu (lievi usuali<br />

arossature della carta). KOEMAN, ATLANTES NEERLANDICI I, BL 72-74. CREMONINI, 39, (solo i primi due volumi). [4762]<br />

134. BOTERO, Giovanni. Le Relationi Universali, divise in sette parti. Alle quali vi sono aggiunte<br />

nuovamente i Capitani dell’istesso Autore, con le Relationi di Spagna, del Stato della Chiesa & di<br />

Savoia...Con le Figure & due copiosissime tavole. Inoltre vi s’aggiunge nell’ultimo un breve racconto di<br />

Mostri, & Usanze di quelle Indie con le sue Figure… Venetia, appresso Alessandro Vecchi, 1617-18, € 8.500<br />

9 parti in un vol. in-4, pp. (32, le ult. 2 bianche), 208, 71, (1 b.) per <strong>il</strong> “Volume secondo della parte prima”; (20), 131,<br />

(1 b.); 156, (8 di Indice); 22, (2 bb) con “Saggio dell’opera De’ Prencipi, e Capitani <strong>il</strong>lustri”; (18), 68, fogli 32, qui<br />

inseriti in fine dal legatore, con altrettante s<strong>il</strong>ografie, contenenti la “Aggiunta alla quarta parte di Mostri, et usanze di<br />

quelle parti…”; pp. (8), 56; (8), 52. Legatura coeva m. pelle con tit. e fregio oro al dorso. Dediche a Carlo Emanuele di<br />

Savoia, al Card. Borromeo, a Vittorio Amedeo ed a G. Fernando di Valasco. Edizione la più completa in 9 parti e per la<br />

prima volta <strong>il</strong>lustrata, oltre che da 4 carte dei Continenti inc. in rame e ripieg. f.t., dalle 32 straordinarie s<strong>il</strong>ografie<br />

cinquecentesche. La più ricercata opera del Botero (Benevagienna 1544 - Torino 1617), considerato <strong>il</strong> fondatore della<br />

scienza statistica, consigliere di Carlo Emanuele I e precettore dei Principi Maurizio e Tommaso. Costituisce<br />

inesaurib<strong>il</strong>e repertorio organico di antropogeografia, con notizie sistematiche sulla configurazione fisica, la densità<br />

demografica, l’economia e la politica di tutti gli Stati del mondo, comprese le Americhe. In questa edizione appaiono<br />

per la prima volta 32 grandi s<strong>il</strong>ografie incise dai disegni di Hans Burgkmair; 17 di questi legni sono di qualità<br />

superiore, e raffigurano, con inusuali dettagli etnografici e di costume delle popolazioni indigene dell’India e<br />

dell’Africa; le altre 15 figure <strong>il</strong>lustrano una serie di figure mostruose che si suppone esistessero in alcune province di<br />

India, Etiopia e Bras<strong>il</strong>e. Le carte dei 4 Continenti sono attribuite a Girolamo Porro, ma una è firmata dal Rosaccio.<br />

Esemplare fresco e marginoso, completo delle carte e delle s<strong>il</strong>ografie, nitide e ben inchiostrate; molto raro e prezioso<br />

(pur con qualche lieve ingiallitura e un piccolo strappo restaurato ad una delle carte). ALDEN 618/20. SABIN 6806. FALK,<br />

H. BURGKMAIR, p. 67-68. OAKESHOTT: «the first serious study of native life and dress made for publication in a<br />

European travel book». NON IN BORBA DE MORAES NÈ J. CARTER BROWN LIBRARY. MICHEL-MICHEL I, 202 (varie<br />

ediz.). [4561]<br />

135. GUADAGNOLI, Ph<strong>il</strong>ippus. Breves Arabicae Linguae institutiones. Romae, ex typographia Sac.<br />

Congregationis de Propaganda Fide, excudebat Ioseph David Luna Maronita, 1642, € 4.000<br />

in-folio, pp. (24), 349, (1), leg. coeva p. perg. flessib<strong>il</strong>e, impresa tipogr. in s<strong>il</strong>ografia sul titolo e, diversa, in fine. Testo<br />

latino e arabo alternato. Importante prima grammatica metodica linguistica latino-araba, destinata ai missionari. I<br />

caratteri arabi usati sono quelli disegnati da J. D. Luna, f<strong>il</strong>ologo arabo, nipote dell’arcivescovo di Damasco.<br />

Pregiatissima e rara pubblicazione, dedicata al cardinale Antonio Barberini, prefetto della Congregazione della<br />

Propaganda Fide. F<strong>il</strong>ippo Guadagnoli (1596-1656) fu <strong>il</strong> primo italiano che tenne la cattedra di lingua araba al<br />

Collegium Sapientiae di Roma. Esemplare assai puro, a margini interi (lieve uniforme brunitura della carta).<br />

SMITSKAMP 220. [4643]<br />

136. HONDIUS, Jodocus. Nova et accurata Italiae hodiernae Descriptio. In qua omnium eius<br />

regionum, urbium, pagorum, dominiorum, castellorum, montium, fluviorum…historia exhibetur.<br />

Geographicis tabulis et urbium precipuarum iconibus <strong>il</strong>lustrata…Addita est Sic<strong>il</strong>iae, Sardiniae, Corsicae… € 48.000<br />

Amstelodami (Amsterdam), sumptibus et typis aeneis Iudoci Hondij, 1626,<br />

in-4 obl. (300x220 mm.), pp. (8), 406, comprendenti: lo stupendo frontispizio inciso (titolo in un cartiglio racchiuso<br />

da varie figure di umani e di animali e stemmi araldici), 31 carte geografiche d’Italia e delle Regioni italiane, 67<br />

piante e vedute di città della penisola, assai belle, tutte inc. in rame a piena pag., con eccezionale coloritura di mano<br />

strettamente coeva. Legatura olandese coeva in piena pergamena rigida, piatti adorni di doppio riquadro di f<strong>il</strong>etti in<br />

oro, con fregio al centro e gigli agli angoli, dorso liscio ornato oro. Magnifico esemplare della prima edizione di questa<br />

topografia dell’Italia estremamente rara, ad opera di Jodocus Hondius, cartografo e incisore nonché editore di<br />

atlanti,olandese di Ghent, stab<strong>il</strong>itosi in Amsterdam nel 1593 e poi associatosi al figlio Iodocus junior che ne continuò<br />

l’opera. Esemplare rarissimo, così completo, con le incisioni dipinte coeve in modo stupendo, con grandi margini e con<br />

legatura di notevole pregio (lieve uniforme brunitura della carta). BAGROW-SKELTON, 251. D. CREMONINI, L’ITALIA<br />

NELLE VEDUTE E CARTE, n. 18. KOEMAN, ATLANTES NEERLANDICI, II, 138 (ne fa cenno ma non lo descrive). MANCA AL<br />

BORRI “l’Italia nell’antica cartografia”. MANCA AL PHILLIPS, LIBRARY OF CONGRESS. [4681]


137. MAGINI, Gio. Antonio. Italia (Atlante). Data in luce da Fabio suo figliuolo. Al Ser. mo Ferdinando<br />

Gonzaga Duca di Mantova e di Monferrato. Bononiae, impensis ipsius Auctoris, 1620 (sul titolo), e N.<br />

Tebaldini 1642 (al verso del foglio d’indice), € 22.000<br />

in-folio, leg. coeva piena pergamena, tit. oro su tassello al dorso. Il vol. consta di 5 ff. n. n. (bellissimo frontespizio a<br />

motivo architettonico racchiuso entro fig. allegoriche, inciso da Oliverius Gattus; bel ritratto del Magini dis. ed inc.<br />

da H. David Gal dat. 1632; dedica al Gonzaga, indice delle tav.), pp. 24 di testo storico e 61 carte geo-topografiche<br />

accuratamente inc. in rame, tutte su doppio foglio, ad eccezione di tre (Territorio Cremasco, <strong>il</strong> Cadorino, Isola d’Elba).<br />

Terza edizione, in tutto uguale alla prima del 1620 che al verso del foglio d’indice reca la scritta “In Bologna, MDCXX.<br />

Per Sebastiano Bonomi”. L’impressione dei rami in questa edizione è assai più contrastata e riuscita rispetto alle<br />

precedenti. «Lavoro massimo, cui <strong>il</strong> Magini dedicò gran parte delle sue fatiche nell’ultimo ventennio della sua vita, fu<br />

un Atlante d’Italia, per <strong>il</strong> quale volle preparare carte in gran parte originali…Il lavoro di raccolta, di coordinazione, di<br />

revisione e di disegno e incisione fu lunghissimo e arduo…, e la stampa era appena avviata quando <strong>il</strong> Magini venne a<br />

morte. Esso fu pertanto pubblicato postumo dal figlio Fabio…Le carte d’Italia esercitarono un’influenza immensa:<br />

furono ricopiate, contraffatte, imitate moltissime volte in Italia e all’estero; entrarono, senza modificazioni, a far parte<br />

di atlanti stranieri notissimi, come quelli dei Blaeu; in Italia rimasero monumento insuperato per oltre un secolo» (cfr.<br />

Encicl. Ital. XXI, 897). Esempl. in ottimo stato, puro e marginoso. ALMAGIÀ, II, 113. BORRI, L’Italia nella cartografia,<br />

n. 89 e SEGG. STC., XVII SEC., 517. MICHEL-MICHEL V, 80. CAT. VINCIANA 1350. CREMONINI 21 (e 15 per la prima ed.).<br />

[960]<br />

138. MONTAIGNE, Michel de. Journal de Voyage en Italie, par la Suisse & l’Allemagne, en 1580 &<br />

1581, avec des Notes par M. de Querlon. A’ Rome et se trouve à Paris, chez le Jay, 1774, € 4.500<br />

in-4 gr., pp. (8), LIV, 416, magnifica legatura moderna p. marocchino verde in st<strong>il</strong>e 700esco, triplice f<strong>il</strong>ett. dor. e fregi<br />

agli angoli sui piatti, titolo e fregi in oro al dorso a nervi, tagli dor. In antip. bel ritratto in medaglione di Montaigne inc.<br />

in rame da A. de St. Aubin. Dedica di Querlon a Buffon, “intendant du jardin du Roi”. Edizione originale, assai rara.<br />

Il manoscritto inedito del diario di viaggio di Montaigne, in parte autografo ed in parte di mano del segretario, rimase<br />

per circa due secoli obliato tra altre carte nel castello dell’autore nel Périgord. Nel “Viaggio”, che durò dal giugno 1580<br />

al novembre 1581, <strong>il</strong> grande f<strong>il</strong>osofo offre un colto e vivo ritratto dello stato d’Italia sul finire del secolo XVI. Le notizie<br />

riguardano varie città d’Italia, ma è la visione di Roma, ove Montaigne si trattenne cinque mesi, che domina con la sua<br />

grandezza le pagine dell’immortale Diario. A pag. 221 inizia la redazione primitiva stesa dal Montaigne in lingua<br />

italiana (“tel qu’<strong>il</strong> le sçavoit ou qu’<strong>il</strong> pouvoit le parler”, col rientro in Piemonte ed <strong>il</strong> ritorno in Francia) e la traduzione<br />

francese a fronte fatta dall’Abbé Prunis. Ottimo esemplare, accuratamente impresso su carta forte, a pieni margini.<br />

TCHEMERZINE VIII, 445-6. D’ANCONA p. 665-8. FOSSATI-BELLANI 387. PINE-COFFIN 580, note. [4701]<br />

139. MUNSTER, Sebastian. Cosmographey, das ist, Beschreibung aller Länder, Herrschaften und<br />

fürnemesten Stetten des gantzen Erdbodens. Basel, Sebastian Henricpetri, 1598, € 35.000<br />

in-folio (370x250 mm.), pp. (28), 1462, legatura tedesca coeva in pelle di scrofa, piatti interamente decorati a secco da<br />

triplice ordine di bordure, fleuron al centro dei piatti, dorso a sei nervi. Titolo inciso in rosso e nero in caratteri gotici<br />

con ritratto dell’autore in s<strong>il</strong>ografia; testate, grandi cap<strong>il</strong>ettera gotici, impresa tipografica in fine. Illustrato da 26 carte<br />

geografiche su doppia pagina, inclusi 2 mappamondi (Planisfero moderno e tolemaico, Shirley 162 e 163), 67 tavole<br />

di vedute e piante di città su doppia pagina, molte delle quali entro bordura ornamentale, 2 carte ripiegate f.t. con <strong>il</strong><br />

panorama di Heidelberg e Vienna, approssimativamente 1250 s<strong>il</strong>ografie n.t. Pubblicata in tedesco nel 1544 ed in latino<br />

l’anno successivo, l’opera raggiunse in breve un enorme successo editoriale, grazie alla ricchezza delle <strong>il</strong>lustrazioni ed<br />

alle numerose carte geografiche che l’arricchiscono. Le s<strong>il</strong>ografie che la <strong>il</strong>lustrano nel testo raffigurano vedute e piante<br />

topogr. di varie nazioni, battaglie, ritratti, usi e costumi dei vari popoli. Alcune vedute sono arricchite da particolari<br />

curiosi; le carte relative al nuovo mondo risultano in quest’edizione, assai più dettagliate rispetto alle edizioni degli anni<br />

1544-1578. Bell’esemplare genuino a grandi margini, lievissima uniforme ingiallitura, rari aloni in qualche margine.<br />

SABIN 51395. ALDEN AND LANDIS 598/73. BURMEISTER 83. [4795]<br />

140. ORTELIUS, Abraham. Theatrum Orbis Terrarum Opus nunc denuo ab ipso Auctore recognitum<br />

multisquè locis castigatum, & quamplurimis novis Tabulis atquè Commentarijs auctum. Antuerpiae, in<br />

Officina Platiniana, Actoris aere & cura, MDXCII (1592), P. a r.<br />

in-folio (mm. 480x300), 3 parti in un vol., titolo generale inc. entro bordura con fig. allegoriche, ritratto di Ortelio<br />

inc. da Ph. Galle, 10 fogli a stampa preliminari con dedica e indici, 134 carte geografiche inc. su doppia pag. (108<br />

carte di geografia moderna e 26 carte Tolemaiche per <strong>il</strong> Parergon, preceduto da 4 ff. preliminari con titolo fig. inc.).<br />

Ogni carta ha testo descrittivo a stampa al verso del foglio. Segue la terza parte: “Nomenclator Ptolemaicus, omnia<br />

locorum vocabula…” di pp. 77, (9). Solida ed elegante leg. moderna in pieno marocch. bruno che conserva la parte<br />

centrale dei due piatti della leg. originale cinquecentesca con fregi a secco. I due titoli figurati e le 134 carte geogr. sono<br />

in bella e br<strong>il</strong>lante colorazione di mano strettamente coeva. Esemplare completo e genuino, con ampi margini,


complessivam. ben conservato, di questo famoso monumento cinquecentesco della cartografia (primo titolo inc. con<br />

difetti restaurati nei margini; bruniture e lievi macchie in vari fogli, alcune tavole con colori meno br<strong>il</strong>lanti ma<br />

assolutam. coevi). Edizione tra le più ricche di tavole. La prima del 1570 conteneva solamente 53 carte. “This is an<br />

edition of the Theatrum with all the additional material but Addimentum V …”. (Koeman). Nell’ultima ediz. 1612 <strong>il</strong><br />

totale delle carte giunse al numero di 154. KOEMAN, ATLANTES NEERLANDICI, III, ORT. 27B. [2674]<br />

141. PTOLOMAEUS - MAGINI, Gio. Ant... Geografia cioè descrittione universale della Terra partita in<br />

due volumi, nel Primo de quali si contengono gli otto libri della Geografia di Tolomeo, nuovamente con<br />

singolare studio rincontrati & corretti...da Gio. Antonio MAGINI Padovano. Nel Secondo vi sono poste<br />

XXVII tavole antiche di Tolomeo & XXXVII altre moderne...Dal latino nell’italiano tradotta dal R. D.<br />

Leonardo Cernoti Vinitiano. Venetia, Gio Batt. e Giorgio Galignani Fratelli, 1597-98, € 12.500<br />

2 tomi in un vol. in-folio picc. (290x220 mm.), ff. (2), 62, 21, 14; 212, (30), bella leg. settecentesca in p. perg. avorio<br />

rigida, dorso liscio con titolo su duplice tassello rosso e verde e ricchi fregi in oro al dorso. Impresa tipogr. ai due titoli,<br />

varie iniziali istoriate ed ornate, figure geografiche s<strong>il</strong>ogr., 64 belle ed esatte carte geografiche inc. in rame da G.<br />

Porro su mezza pag. (<strong>il</strong> planisfero su pag. intera). Prima edizione italiana del Tolomeo curato da G. A. Magini,<br />

famoso cosmografo e matematico padovano. Esemplare completo del mappamondo a piena pag. che sovente manca.<br />

Comprende 33 carte dell’Europa, 20 dell’Asia, 6 dell’Africa, una dell’America e 4 mappamondi. L’opera costituisce <strong>il</strong><br />

fondamentale compendio delle conoscenze geografiche generali e storico-topografiche sino alla fine del XVI secolo. E’<br />

corredato di copiosi indici sistematici che ne fac<strong>il</strong>itano la consultazione. Questa versione del Magini dell’opera<br />

tolemaica è tra le più attraenti per <strong>il</strong> suo formato in-folio. Bell’esemplare, fresco e grande di margini, in ottima legatura<br />

d’amatore. SABIN 66506. PHILLIPS 405. SHIRLEY, EARLY PRINTED MAPS OF THE BRIT. ISLES 377 F. ALDEN 598/83. [2557]<br />

142. TOLOMEO, Claudio. La Geografia di C. Ptolemeo Alessandrino, con alcuni comenti & aggiunte<br />

fattevi da Sebastiano Munstero alamanno, Con le tavole non solamente antiche & moderne solite di<br />

stamparsi, ma altre nuove aggiuntevi di Messer Iacopo Gastaldo Piamontese cosmographo, ridotta in<br />

volgare italiano da M. Pietro Andrea Mattiolo Senese...Con l’aggiunta d’infiniti nomi moderni di Città... In<br />

Venetia, per G. B. Pedrezano M.D.XLVIII (In fine:) Venezia, ad instantia di G. B. Pedrezano... stampato per<br />

Nicolo Bascarini nel 1547 del mese di Ottobre, (1547-1548), € 26.000<br />

in-12, ff. (8), 214, (1+1 bianco), seguono 60 carte geogr. a doppia pag., (64) ff. di indice, leg. coeva in cartone rustico,<br />

in astuccio m. marocch. granata, tit. e f<strong>il</strong>etti oro al dorso. Frontesp. ornato da due colonne s<strong>il</strong>ogr. con figure; al f.<br />

seguente ritratto di Tolomeo s<strong>il</strong>ogr.; 60 carte geografiche su doppio f. incise in rame: 24 propriamente tolemaiche e<br />

36 di nuova concezione, tra le quali varie riferite all’America sono di notevole importanza. Prima edizione italiana e<br />

prima traduzione volgare in qualsiasi lingua moderna; la prima ediz. latina apparve nel 1475, mentre <strong>il</strong> testo<br />

originale greco non uscì che nel 1533. Il grande merito di Tolomeo (II-III sec. d. C.) fu di trattare per la prima volta la<br />

geografia su basi scientifiche e non empiriche. Il suo trattato costituì la fonte principale delle cognizioni geografiche<br />

dell’antichità e l’universale concezione del mondo sino alla rivoluzione copernicana. La traduzione del testo fu opera di<br />

Andrea Mattioli, celebre medico e botanico senese, autore del diffusissimo commento a Dioscoride; le tavole furono<br />

disegnate da Giacomo Gastaldi, <strong>il</strong> sommo cartografo italiano del Cinquecento, basate sull’edizione latina del Munster<br />

del 1540, ma con molte importanti aggiunte. Nato a V<strong>il</strong>lafranca Piemonte all’inizio del secolo, operò a Venezia, dal<br />

1539 al 1566, anno della sua morte, lavorando su r<strong>il</strong>evamenti originali, fornitigli da numerosi studiosi con cui era in<br />

relazione; la sua influenza fu grandissima anche all’estero. L’estrema importanza di questa edizione va ricercata nel<br />

fatto che per la prima volta <strong>il</strong> testo che ha influenzato la conoscenza della geografia per oltre un m<strong>il</strong>lennio veniva reso di<br />

fac<strong>il</strong>e comprensione al popolo che non conosceva <strong>il</strong> latino o <strong>il</strong> greco. Le carte, appositamente realizzate per questa<br />

edizione, riportano per la prima volta topònimi per lo più in italiano; 7 di esse interessano <strong>il</strong> “Nuovo Mondo” e 3 di esse<br />

portano l’indicazione del Bras<strong>il</strong>e. «A wholes series of plates of the new World is here met with, for the first time, and<br />

some of them are of no slight interest in the history of geography». Volume di estrema rarità. Bell’esemplare, assai<br />

fresco. ADAMS P-2234. ESSLING 1700. HARRISSE 285. MORTIMER 404. NORDENSKIOLD n. 28, TAV. 45. PHILLIPS 369<br />

(privo della Carta marina). SABIN 66502. SHIRLEY 87/88. [4635]<br />

143. VALEGIO, Francesco. Teatro delle più <strong>il</strong>lustri et famose città del mondo, dove compitamente si<br />

vede <strong>il</strong> sito loro così delle fortezze come di quelle non fortificate… Venezia, Francesco Valegio, (1580-<br />

1590), P. a r.<br />

in-4 oblungo, leg. coeva p pergamena flessib<strong>il</strong>e. Raccolta topografica cinquecentesca, di grande rarità: (titolo generale<br />

inc., non presente in questo esemplare), serie di 305 vedute e piante di città (mm.85x185 circa cad.) incise in rame,<br />

molte firmate dal Valegio, con grande chiarezza e precisione. Molte delle vedute si ispirano alle tavole del Civitates<br />

Orbis Terrarum del Braun & Hogenberg pubblicate a partire dal 1572. Raffigurano le città principali d'Europa e alcune<br />

città in Africa e Asia. Tra le tavole, 51 sono le vedute prospettiche o piante di città di tutta Italia, da Venezia,<br />

Torino, Reggio, Parma, Bergamo, Como, Perugia, Roma, Napoli, Sulmona, Trapani, e altre. La collezione rappresenta


una straordinaria documentazione topografica cinquecentesca di 306 città dei paesi europei ed extraeuropei noti<br />

all'epoca, di notevolissimo pregio e rarità, poco nota sul mercato antiquario. Franc. Valegio fu reputato stampatore<br />

nonché incisore e calcografo a fine cinquecento in Venezia, con bottega in Spadaria. CREMONINI, L'Italia nelle vedute e<br />

carte, p.40. [4801]<br />

144. VEER, Gerrit de. Tre navigationi fatte dagli Olandesi, e Zelandesi al settentrione della Norvegia,<br />

Moscovia, e Tartaria verso <strong>il</strong> Catai, e Regno de’ Sini, dove scopersero <strong>il</strong> Mare di Veygatz, la Nuova<br />

Zembia…Nuovamente da da Giovanni Giunio Parisio tradotte nella lingua italiana. Venetia, Ieronimo Porro<br />

& Compagni, 1599, € 6.300<br />

in-4, ff. (4), 79 (mancando un f. bianco in fine), leg. in p. perg. antica. Dedica di G. B. Ciotti a Gasparo Catanei, fregi ed<br />

iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo in car. corsivo. Sul titolo vignetta inc. con navi in “Nuova Zembla” ed in basso la “Aurora”, che è<br />

l’impresa tipogr. di G. B. Ciotti; al verso dell’ult. foglio preliminare incisione a piena pag. con la “rosa dei venti” e,<br />

framezzate al testo, 31 altre incisioni a mezza pagina (qualcuna ripetuta), di cui 5 sono carte geogr. e le altre<br />

raffigurano le navi di W<strong>il</strong>lem Barendsz e scene delle sue spedizioni degli anni 1594-1597. Prima edizione della<br />

traduzione italiana di Giov. Giunio Parisio, eseguita su quella tedesca di Levinus Hulsius, dalla quale sono anche<br />

accuratamente copiati gli straordinari rami. L’opera, che era apparsa in olandese, latino e francese ad Amsterdam nel<br />

1598, è la relazione coeva dei tre tentativi olandesi alla ricerca delle Indie attraverso <strong>il</strong> passaggio di Nord-Est. L’autore<br />

fu testimone degli avvenimenti ed uno dei dodici uomini che sopravvissero alla spedizione. “A major work of Artic<br />

exploration, describing the three Barentsz voyages for the discovery of a northeast passage, two in company of<br />

Linschoten” (Sotheby’s). Esempl. genuino, a pieni margini (con lievi ingialliture e qualche macchiolina). Rarissimo.<br />

BMC 713. ADAMS V-317. MORTIMER, ITALIAN, n. 521. [4282]<br />

CURIOSITA’ e PASSATEMPI<br />

145. GARZONI, Tommaso. La Sinagoga de gl’Ignoranti. Nuovamente formata, et posta in luce. Venetia,<br />

Gio. Batt. Somasco, 1589, € 950<br />

in-4, pp. (12), 203, leg. settec. p. perg. rigida con bordura oro sui piatti, dorso a nervi con tit. su tass. in pelle e fregi oro.<br />

Impresa tipogr. sul titolo, fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr., car. corsivo. Dedica a Mons. Alfonso Erera, vescovo di Ariano. Prima<br />

edizione di questa singolare e curiosa opera, rara e ricercata, nella quale l'autore passa in rassegna tutto quanto attiene<br />

all'ignoranza, la scempiaggine, i buffoni e gli ignoranti, ecc. Il Garzoni (Bagnocavallo, Ravenna, 1549-1589),<br />

«condusse vita ritirata, ma con occhio aperto sul variopinto spettacolo del mondo, alla cui visione, lepidamente<br />

pessimistica e caricaturale, egli diede forma e sapore col giuco di un'erudizione libresca piacevole, sorprendente e<br />

bizzarra, usata a <strong>il</strong>lustrare argomenti strani e inusitati…» (Diz. Bompiani). Bell'esempl. (con antiche firme di possesso<br />

sul titolo). BMC 291. ADAMS G-262.<br />

146. GARZONI, Tommaso. La Sinagoga de gl’Ignoranti. - Il Theatro de’ vari e diversi cervelli<br />

mondani. - L’Hospidale de’ pazzi incurab<strong>il</strong>i. Nuovamente ristampati e corretti. Venezia, presso Giorgio<br />

Valentini, & Antonio Giuliani, 1617, € 1.400<br />

3 opere in un vol. in-4, leg. coeva in pergamena flessib<strong>il</strong>e. Impresa dello stampatore sui tre titoli, iniz. e fregi s<strong>il</strong>ogr.<br />

Volume contenente tre singolari e curiose opere del Garzoni (Bagnocavallo, 1549-1589). In esse l’autore passa in<br />

rassegna tutto quanto ha attinenza con l’ignoranza, la stupidità, ecc. I) La Sinagoga.., ff (4), pp. 80, “che cosa sia<br />

l’ignoranza et di quante specie se ne trovi”. - II) Il Theatro…ff. (4), pp. 106, (6). Raccolta di aneddoti sul tema della<br />

stranezza dei tipi e dei “cervelli” umani. - III) L’Hospidale de’ pazzi…, ff. (4), pp. 90. Riprende e sv<strong>il</strong>uppa i temi già<br />

trattati nella “Sinagoga…” a proposito della pazzia. Concerne anche la medicina, la psichiatria e la psicologia.<br />

Esemplare assai puro e bello. Le prime edizioni uscirono rispettivamente nel 1589, 1583, 1589. [4740]<br />

147. Caccia - SCANDIANESE, Giov. Tito. I quattro libri della caccia…et con la Tradottione della Sfera<br />

di Proclo greco in lingua italiana tradotta dall’autore…Vinegia, G. Giolito de’ Ferrari, 1556, € 2.800<br />

2 parti in un vol. in-4, pp.164, (20); 23, (1); leg. del XVII sec. p. perg. rigida, tit. oro al dorso. Grande impresa tipogr.<br />

sui due frontesp., altra piccola in fine al vol., numerose testatine, finaletti ed iniz. s<strong>il</strong>ogr., argomento di ciascun libro<br />

racchiuso in bordura s<strong>il</strong>ogr. e 16 eleganti vignette s<strong>il</strong>ogr. ad <strong>il</strong>lustrazione degli argomenti trattati (quella di pag. 23<br />

raffigura la Terra ed i venti; quella di pag. 135 riproduce l’impresa tipogr. dei Giolito). All’inizio di ciascuno dei quattro<br />

libri dedica sempre diversa del’a. al Duca di Ferrara Ercole II; dedica a Giov. Batt. Abbati da Carpi all’inizio della<br />

traduzione de “La sfera di Proclo”. Prima edizione di questo poema sulla caccia di complessive 417 ottave. Le pp.<br />

161-164 contengono un breve trattato di falconeria. «Il poema dello Scandianese consta di 4 libri nei quali la materia è<br />

così ripartita: nel I libro vi si tratta della caccia in genere e degli esercizi del cacciatore; nel II dei cavalli, dei cani e


delle armi; nel III delle cacce ai diversi tipi di selvaggina; nel IV degli uccelli oggetto di caccia. L’opera dello<br />

Scandianese va considerata una delle più importanti tra le classiche della letteratura venatoria italiana…» (Ceresoli).<br />

La seconda parte, che può anche stare a sé, è la prima traduzione italiana de “La sfera” di Proclo, f<strong>il</strong>osofo e matematico<br />

del V sec., nativo di Costantinopoli. Lo Scandianese, così detto da Scandiano ove nacque nel 1518, in realtà si chiamava<br />

Tito Giovanni Ganzarini; fu insegnante di lettere prima a Modena e poi in provincia di Treviso dove morì nel 1582.<br />

Bell’esempl. CERESOLI p. 472-3: «Edizione originale, rara». HARTING n. 270. SOUHART COL. 421. SCHWERDT I, 207<br />

(sotto Giovanni): «First edition of a books chiefly attractive on account of its elegant make-up, woodcuts and initial<br />

letters». BONGI I, pp. 485-6. ADAMS S-604. BMC 303 (sotto Giovanni). [4096]<br />

148. Caccia -THOU, Jacques Aug. Il Falconiere, di J. A. Tuano primo presidente del Parlamento di Parigi e<br />

Consigliere intimo di Arrigo IV. Coll ‘Uccellatura a vischio di Pietro Angelio Bargeo...Ozii e ameni studii<br />

di G. P. Bergantini. Venezia, G. B. Albrizzi, 1735, € 3.000<br />

2 parti in un vol. in-4, pp. (42), 223, 50, (18), bella leg. coeva p. pelle maculata, titolo su tassello rosso e ricchi fregi in<br />

oro al dorso (ab<strong>il</strong>i restauri alle cuffie, spellatura al piatto posteriore), tagli dorati. Finissima allegoria dell’Italia incisa<br />

in antip., vignetta del Cattini al tit., segue ritratto in ovale di Francesco di Beauveau inc. da R. Pozzi; 4 testate a<br />

mezza pag. inc. dal F<strong>il</strong>osi; 4 finalini. All’occhietto della seconda opera veduta di Venezia di Fr. Zucchi. Prima ediz.<br />

italiana, notevolmente impreziosita dalle numerose incisioni, dei poemi latini di de Thou e di Angelo di Barga, editi nel<br />

1582 e nel 1566, entrambi interessanti ed autorevoli trattati di falconeria. L’ediz. si presenta su due colonne, testo latino<br />

e traduz. di Gio. Pietro Bergantini a fronte. Le pp. 217-223 contengono una rara Aggiunta, stampata quando <strong>il</strong> volume<br />

“era ormai uscito di torchio, anzi cominciavasi a spargere” che riporta un id<strong>il</strong>lio e due epigrammi venatori di M.<br />

Ausonio. Prezioso esemplare, unico o fra i pochissimi stampati su carta forte azzurra; le sguardie sono in elegante<br />

carta goffrata e dorata con fregi floreali impressi in azzurro per accompagnare la tinta dei fogli. MORAZZONI p. 258.<br />

SCHWERDT II, 261: «First and best italian edition of de Thou’s famous latin poem on hawking». THIÉBAUD-MOUCHON<br />

898. HARTING 284. CERESOLI 531. NESSUNA BIBLIOGRAFIA È A CONOSCENZA DI ESEMPLARI IMPRESSI SU CARTA<br />

COLORATA. [4668]<br />

149. Gastronomia -CERVIO, Vincenzo. Il Trinciante, ampliato et ridotto a perfettione dal cavallier<br />

Reale Fusoritto da Narni, trinciante del Cardinal Farnese. In Venetia, Heredi di Francesco Tramezini, 1581,<br />

€ 6.200<br />

in-4, ff. (4), 44, leg. coeva in pergamena floscia. Con una tavola in s<strong>il</strong>ografia ripieg. che <strong>il</strong>lustra vari tipi di coltelli e<br />

forchette, e due s<strong>il</strong>ografie a piena pagina, al recto e verso del f. 6, raffig. tre posate e due volat<strong>il</strong>i con l’indicazione dei<br />

vari tagli. Nella dedica <strong>il</strong> Fusoritto spiega i motivi che l’hanno indotto a rivedere <strong>il</strong> testo, lasciato incompiuto dal<br />

Cervio, suo predecessore presso <strong>il</strong> Cardinale Farnese. Prima edizione di uno dei più importanti testi di gastronomia del<br />

Cinquecento. “Ciò che pose <strong>il</strong> trattato del Cervio su un piano più elevato rispetto ai trattati precedenti e che nello<br />

stesso lo consacrò ad un successo lungo quasi due secoli, fu la vastità degli argomenti trattati, facendo ricorso ad<br />

esempi pratici di taglio di una straordinaria chiarezza” (Et coquatur ponendo, p. 365). Diviso in tre parti (carni, pesci e<br />

frutti), ebbe alcune ristampe, anche insieme al testo dello Scappi, ma questa edizione originale è di assoluta rarità.<br />

Bell’esemplare, con nota di possesso “de Hippolito Colucci” al frontesp. (lieve alone nel margine esterno dei primi ff.)<br />

B.IN.G 454. VICAIRE 159. WESTBURY 45. [4682]<br />

150. Gastronomia - CRISCI, Giov. Batt. Lucerna de Corteggiani, ove, in dialogo si tratta diffusamente<br />

delle Corti, così de ventiquattro offici nob<strong>il</strong>i, come de la varietà de’ Cibi per tutto l’anno; et ciascuna<br />

Domenica ed altri Banchetti, divisa in sei capitoli. All’Alt. Ser.ma del Grand Duca di Toscana Ferdinando<br />

II. Napoli, D. Roncaglio, 1634, € 2.800<br />

in-8, ff. 6 nn. (ult. bianco), pp. 348, 10 ff:nn. (ult. bianco), comprendenti titolo inc. in rame con figure allegoriche e<br />

stemma Mediceo, altra tavola inc. con elegante ritratto dell’autore. Leg. coeva p. perg. Edizione originale, unica<br />

pubblicata, assai rara, di un trattato vasto e interessante di gastronomia, che offre, dopo un capitolo introduttivo, un<br />

dettagliato menu diverso per ogni giorno dell’anno, più ricco per ogni domenica e ricchissimo per i banchetti di carni e<br />

di pesci. Il catalogo della Fondazione BING lo classifica tra i testi di scalco, economia domestica-corti principesche ed<br />

etica cortigiana. (Esemplare genuino, lievemente brunito, margine inferiore del titolo restaurato ed altri piccoli restauri<br />

di lavori di tarlo in alcuni margini bianchi) BING, I, 539. VICAIRE 221. WESTUBURY 62. SIMON, 418. VANOSSI n. 180:<br />

“Opera molto rara ove vengono descritte giornalmente le pietanze più opportune”. MICHEL-MICHEL, II, 144. MANCA<br />

AL PIANTANIDA ed ai cataloghi specializzati, italiani e non, consultati. [4622]<br />

151. Gastronomia - ELLUCHASEM ELIMITHAR, (IBN BUTLAN). Tacuini Sanitatis... de sex Rebus<br />

non naturalibus, earum naturis, operationibus, & rectificationibus, publico omnium usui,<br />

conservandae Sanitatis, recens exarati. Albengnefit de virtutibus Medicinarum et Ciborum. Iac Alkindus<br />

de rerum gradibus. Argentorati (Strasbourg), Johann Schott, 1531, € 12.000


in-folio (301x205 mm.), pp. 163, (9, ultime due pp. bianche), lussuosa legatura d’amatore moderna in p. marocch.<br />

granata, triplice f<strong>il</strong>etto oro sui piatti, dorso a nervi finem. ornato, tagli dor., dent. int. (firmata Laurenchet). E’ <strong>il</strong> primo<br />

libro arabo relativo alla gastronomia stampato in Occidente. Prima edizione, assai rara. Illustrato da 40 splendide<br />

s<strong>il</strong>ografie di Hans Weiditz. Il titolo è impresso in rosso e nero, 40 tabelle a p. pag. sono pure in rosso e altri passaggi in<br />

rosso sono in vari punti del testo. Le <strong>il</strong>lustrazioni, impresse a pié di pagina, sono vivide rappresentazioni di interni di<br />

cucina, utens<strong>il</strong>i e posate, frutta e verdura, spezie, vini, metodi di cottura e di presentazione dei cibi. “Tacuini Sanitatis” è<br />

una traduzione letterale dell’arabo Taqwim al-sihha, l’opera principale di Ibn Butlan’s. Le pagine 92-3 sono dedicate al<br />

vino, fatto alquanto sorprendente per un testo arabo; sono descritte 6 qualità di vino, e raffigurati una botte e 6 differenti<br />

bicchieri e coppe per la degustazione. I due trattati che seguono, di Albengnefit (Ibn Wafid) e Al-Kindi’s, sono<br />

complementari. (Esemplare grande di margini, accuratamente lavato e con qualche ab<strong>il</strong>issimo restauro, circa 30 ff. a<br />

centro volume con margine inf. interno rifatto e con ritocchi a penna a poche lettere). B.IN.G. 1040. SIMON, B.<br />

BACCHICA II, 633. VICAIRE 323-5 (“fort rare”). WELLCOME 1996. DURLING 2520. WALLER 2740. [4592]<br />

152. Gastronomia - PONCELET, Polycarpe. Nouvelle chymie du goût et de l’odorat, ou l’art de composer<br />

fac<strong>il</strong>ement & à peu de frais les Liqueurs à boire & les Eaux de senteurs…Nouvelle édition, entièrement<br />

changée, considérablement augmentée & enrichie d’un Procédé nouveau pour composer des Liqueurs fines<br />

sans eau-de-vie... Paris, Chez Pissot, 1774, € 1.850<br />

2 tomi in 3 parti in un vol. in-8, pp. XLVIII, 210, 320, (3), bella leg. coeva p. pelle, titolo e fregi oro al dorso, f<strong>il</strong>etti ai<br />

piatti, tagli rossi. Adorno di 6 tavole f.t. incise in rame, raffiguranti alambicchi ed apparecchi per la dist<strong>il</strong>lazione. La<br />

“chimica del gusto e dei profumi”, importante e specifico trattato che si occupa principalmente della salubrità dei<br />

liquori, dell’armonia dei sapori, contiene numerose ricette da realizzare con <strong>il</strong> brandy, liquore al caffè, tè, cannella,<br />

limone, fiori di arancio, mirt<strong>il</strong>li, anice, angelica, assenzio, etc. L’ultima parte dell’opera insegna come realizzare acque<br />

profumate per <strong>il</strong> bagno. Terza edizione, definitiva e notevolmente aumentata (le precedenti del 1755 e 1766)<br />

particolarmente interessante per l ‘aggiunta del capitolo sul nuovo procedimento per realizzare liquori senza vino né<br />

acquavite, ed alcune dissertazioni sull’uso smodato dei liquori. Bell’esemplare, in ottimo stato di conservazione.<br />

FERGUSON I, 154. OBERLÉ, FASTES DE BACCUS, 1089. FERGUSON I, 154. VICAIRE 171. NON IN BING (al n. 1554 riporta<br />

la traduzione del 1782, non <strong>il</strong>lustrata). OBERLÉ, BIBLIOTH. BACHIQUE, n. 403. [4718]<br />

153. Gastronomia - ROMOLI, Domenico. La singolar dottrina di D. Romoli detto <strong>il</strong> Panonto; nelqual si<br />

tratta dell’officio del Scalco; del condimento di ogni vivanda; delle stagioni d’ogni animale, uccelli &<br />

pesci; del far banchetti d’ogni tempo à Prencipi; & la dichiaratione della qualità delle carni d’ogni animale,<br />

& pesci. Nel fine un breve Trattato del regimento della sanità…Venetia, Lucio Spineda, 1610, € 1.900<br />

in-8, ff. (8), 375, (1b.), leg. coeva p. perg. Impresa tipogr. al tit., iniz. s<strong>il</strong>ogr., testo in corsivo. Pregevole edizione (la<br />

prima era apparsa nel 1560) di questo trattato di gastrononia, considerato tra i più famosi della cucina italiana del<br />

Cinquecento. Essa riguarda i cibi e la loro conservazione, le proprietà e le qualità degli alimenti, l’economia domestica<br />

e le corti principesche, <strong>il</strong> vino (cui sono dedicati i capitoli 163-175), <strong>il</strong> lavoro dello scalco e del trinciante, le stagioni<br />

adatte per determinati cibi e propizie per certi pesci, ed inoltre un gran numero di ricette di carne e di pesce, ecc. Non si<br />

hanno notizie biografiche dell’autore, che non pare abbia scritto altre opere oltre questa. Esempl. puro (un po’ corto <strong>il</strong><br />

margine superiore). WESTBURY p. 190 (5). SIMON, GASTR., 1311: «A popular treatise for Cooks and Maitres d’Hotel,<br />

dealing with the choice, preparation, and service of various foods, as well as the choice, care, and service of wine».<br />

BMC, XVII SEC., 792. Le altre bibliografie di gastronomia e di medicina (B.IN.G., Vicaire, Simon Bacchica, Wellcome,<br />

Durling, ecc.) registrano ediz. anteriori. [4032]<br />

154. Musica - GUIDETTI, Giovanni. Directorium Chori ad usum omnium Ecclesiarum Cathedralium<br />

& Collegiatarum…& nuper ad novam Romani breviarii correctionen ex praecepto Clementis<br />

VIII…emendatum à Ioanne Francisco Massano. Roma, apud Steph. Paulinum, 1604, € 2.200<br />

in-8, pp. (16), 669, (7), leg. antica pieno velluto porpora, tagli rossi. Musica annotata impressa in rosso e nero in tutto <strong>il</strong><br />

volume. Una delle prime edizioni di uno dei fondamentali trattati di musica sacra, voluta da Palestrina che ebbe da Papa<br />

Gregorio XIII l’incarico di regolare e unificare le musiche e i toni dei cori. Fu <strong>il</strong> giovane Guidetti (1532-1592) a<br />

redigere con quello scopo <strong>il</strong> presente trattato, grazie alla profonda sua conoscenza delle fonti manoscritte di musica<br />

sacra. (La prima ediz. fu pubblicata nel 1582, e venne ristampata sino al 1874). Assai raro così ben conservato.<br />

WOLFFHEIM II, 2300. EITNER, IV, 417. [4783]<br />

155. -- NEGRI, Cesare. Nuove Inventioni di Balli, opera vaghissima di Cesare Negri M<strong>il</strong>anese detto Il<br />

Trombone, famoso & eccellente Professore di Ballare. Nella quale si danno i giusti modi… alle creanze,<br />

et gratie d’amore. Conuenevoli a tutti i Cavalieri, & Dame, per ogni sorte di ballo, balletto & brando d’Italia,


di Spagna e di Francia… Divisa in tre Trattati. Al pot.mo & catholico F<strong>il</strong>ippo Terzo. M<strong>il</strong>ano, Girolamo<br />

Bordone, 1604, € 31.000<br />

in-fol. picc., pp (8), 304, legatura coeva piena pergam., astuccio in m. marocchino nero. Vignetta inc. al titolo, ritratto<br />

dell’autore, 58 stupende incisioni a piena pagina (alcune ripetute) di Leone Pallavicino d’après Mauro Rovero,<br />

<strong>il</strong>lustranti danzatori a figura intera, dame e cavalieri, da uno a quattro personaggi per tavola. Celebre e bellissimo libro<br />

di danza antica (ga<strong>il</strong>lardes, caprioles, contre-temps, voltes, pavanes, branles e basses danses) assai vicino al Ballerino di<br />

Fabrizio Caroso stampato nel 1581. Rarissimo. Magnifico esemplare a grandi margini, in bella legatura del tempo.<br />

FLETCHER n. 8. BEAUMONT p. 132: “A beautiful book”. MAGRIEL p. 45. DERRA DE MORODA n. 1920. [3066]<br />

156. -- ZARLINO, Gioseffo. Le Istitutioni Harmoniche. Nelle quali oltra le materie appartenenti alla<br />

Musica, si trovano dichiarati molti luoghi di poeti, d’historici, & di f<strong>il</strong>osofi. Venetia, Francesco Senese,<br />

1562, € 8.500<br />

in-folio, pp. (12), 347, leg. coeva perg. molle. Impresa tipogr., gran numero di diagrammi ed esempi musicali impressi<br />

con caratteri mob<strong>il</strong>i. Seconda edizione, che segue quella del 1558, dell’opera che ha segnato una tappa fondamentale<br />

nella storia della teoria musicale e della pratica della composizione. La prima parte consta di considerazioni generali<br />

intorno alla musica e di minute disquisizioni acustico-matematiche riguardanti i nessi tra proporzioni numeriche e<br />

consonanze musicali; la seconda tratta della musica greca, la terza del contrappunto; la quarta delle scale musicali<br />

dall’antichità ai tempi dell’autore, soprattutto per la loro applicazione alla pratica contrappuntistica. G. Zarlino<br />

(Chioggia 1517-1590), Maestro di Cappella di S. Marco, fu uno dei grandi maestri di contrappunto del suo secolo e<br />

influenzò varie generazioni di compositori in tutta Europa; <strong>il</strong> suo merito precipuo sta nell’avere per primo affermato <strong>il</strong><br />

principio del dualismo armonico, ossia della contrapposizione degli accordi maggiore e minore come base dell’armonia,<br />

e nell’averlo avvalorato scientificamente proclamando l’eccellenza del numero senario. Splendido esemplare. ADAMS<br />

Z-77; RISM B VI, 908; MGG XIV, 1019; EITNER X, 332; FÉTIS VIII, 510. GREGORY-BARTLETT I, 296, WOLFFHEIM I,<br />

1120. HIRSCH I, 623 FF. PRINTING AND MIND OF MAN 81: “Zarlino’s treatise had the most far-reaching effects in<br />

musical theory, in the practice of composition, and in the construction of musical instruments”. [2059]<br />

157. Scherma e difesa - MAROZZO, Ach<strong>il</strong>le. Arte dell’armi. Ricorretto, et ornato di nuove figure in rame.<br />

Venezia, Pinargenti, 1568, € 4.300<br />

in-4, pp. (12), 196, leg. coeva p. perg. (lieve mancanza al dorso). Magnifico titolo fig. inc. entro bordura con varie<br />

figure allegoriche; al verso del tit. si legge: “al conte Guido Rangone A. M. S. P. D. ”, segue la dedica del pittore Giulio<br />

Fontana a Don Giovanni Manriche. Opera adorna di 26 tavole, portanti caduna da due a quattro figure, incise in<br />

rame n.t., tirate dalle lastre di Gianbattista e Giulio Fontana, alcune delle quali vennero ut<strong>il</strong>izzate anche nel “Trattato di<br />

Scienza d’Arme” di Cam<strong>il</strong>lo Agrippa. Nonostante qualche innovazione nello st<strong>il</strong>e dei combattimenti, <strong>il</strong> testo resta<br />

fondamentalmente <strong>il</strong> medesimo dell’ Opera Nova del 1536. Il trattato del Marozzo ha <strong>il</strong> suo fondamento nei principi<br />

della scuola bolognese che dal Moncio allo Zangheri, ha dato all’Italia un esercito di schermitori e trattatisti. Vi<br />

attinsero molti antichi autori, tra questi l’Agrippa, <strong>il</strong> Fabris, <strong>il</strong> Morsicato. “Il Marozzo è stato <strong>il</strong> primo a scrivere di cose<br />

di scherma con principi sufficientemente definiti e pratici; talchè, può considerarsi come <strong>il</strong> vero creatore della scherma<br />

italiana, da lui inalzata ad altissimo grado. Tutti i modi di combattere con qualsiasi arma, allora in uso, sono trattati<br />

dall’autore... ” (Gelli). Seconda edizione di uno dei più importanti trattati di scherma del Cinquecento. “We learn that<br />

the work concerns offensive and defensive combat, that it is written by Ach<strong>il</strong>le Marozzo, who calls himself “gladiator of<br />

Bologna”, and that it includes all the weapons that men use in hand-to-hand fighting, on foot and on horseback, with<br />

<strong>il</strong>lustrations that demonstrate all the effects and guards that can be achieved with the sword (spada), sword and dagger<br />

(pugnale), or sword accompanied by the round shield (rotella), hand buckler (targa), large or small shield (brochiero<br />

largo, o stretto), two-handed sword (spada da due mani), and the various kinds of long-shafted arms (armi inastate). All<br />

this, we are told, is to bring light to the generous individuals who delight in the virtue of arms. ” (Gaugler). Esemplare<br />

puro e bello. GELLI, 137-138. VIGEANT p. 89-92. GARCIA DONNELL 571: “Cinquième édition, plus complète que les<br />

précédentes… publiée par les soins du peintre Fontana”. [4731]<br />

158. -- MARZIOLI, Francesco. Precetti m<strong>il</strong>itari consacrati all’Immortal nome dell’Altezza Ser. ma di<br />

Ferdinando Maria Duca dell’una e dell’altra Baviera...composto da F. Marzioli Bresciano. Con aggiunta<br />

dello stesso autore de comandi sopra li Capitoli delle figure del maneggio dell’Armi, e voluzioni. (In fine:)<br />

Bologna, Gioseffo Longhi, M. DC. LXXXIII, € 3.600<br />

in-folio, ff. 4 n. n. (compresi frontesp. e ritr. incisi), pp. 252, (2) per indice, impresa tipogr. e colophon, leg. coeva p.<br />

perg. rigida. Cap<strong>il</strong>ettera, testate e graziosi finalini s<strong>il</strong>ogr. Grandioso frontesp. allegorico fig., con le armi del<br />

dedicatario; suo ritratto entro elaborata composizione (entrambi firmati D. à Bricio del. - L. Tintus sculp.); 90<br />

stupende <strong>il</strong>lustrazioni, incisioni a piena, mezza o quarto di pagina, sul maneggio con la picca o <strong>il</strong> moschetto, e su<br />

schieramenti ed evoluzioni m<strong>il</strong>itari. Completo ed esauriente trattato di arte m<strong>il</strong>itare, comprendente 33 capitoli sulla<br />

picca, 20 sul fuc<strong>il</strong>e, 28 sulla tattica di fanteria e 9 sulla formazione degli ordini in battaglia. Il trattato sulla fortificazione


non è <strong>il</strong>lustrato. Le 90 incisioni, assai eleganti e nitidamente incise, sono di notevole interesse per i costumi dei soldati.<br />

Di questo inusuale e raro libro si conoscono due ediz. precedenti, del 1670 e 1673. La presente, parimenti rara e con<br />

aggiunte, è la terza. Esemplare assai bello e puro (lievi fioriture della carta). GELLI p. 139. VINCIANA 1440. OLSCHKI,<br />

CHOIX, 10180. MICHEL-MICHEL, V, 138. [4648]<br />

159. -- MERCURIALE, Girolamo. De Arte Gymnastica libri sex, in quibus exercitationum omnium<br />

vetustarum genera, loca, modi, facultates, & quidquid denique ad corporis humani exercitationes pertinet,<br />

d<strong>il</strong>igenter explicantur. Tertia editione correctiores, et auctiores facti. Venetiis, apud Iuntas, 1587, € 4.500<br />

in-4, pp. (12), 308 (ma in effetti 312 per numeraz. ripetuta alle pp. 53-54 e 55-56), (26), leg. coeva p. perg. flessib<strong>il</strong>e, tit.<br />

ms. al dorso. Marca tip. al tit., fregi ed iniz. s<strong>il</strong>ogr. Dedica all’imperatore Massim<strong>il</strong>iano II. Terza edizione giuntina, dopo<br />

la prima del 1569 (<strong>il</strong>lustrata con una sola tav. f.t. inc. in rame) e la seconda del 1573, questa riccamente <strong>il</strong>lustrata; di<br />

quest’ultima ripete le 23 bellissime figure s<strong>il</strong>ogr. a piena pag., ed una piccola fig. a pag. 166, disegnate dall’autore<br />

stesso e da Pirro Ligorio ed incise in legno da Cristoforo Coriolani: esse raffigurano palestre, bagni, giochi ed esercizi<br />

ginnici, competizioni ed attrezzi. L’autore (1530-1606), medico di Forlì, fu tra i primi che nel XVI sec. cercò di<br />

ristab<strong>il</strong>ire l’educazione fisica della gioventù. Ottimo esemplare. CAMERINI, GIUNTI DI VENEZIA, I, n. 930. DURLING<br />

3090. GARRISON-MORTON n. 1986. 1 (ed. 1569): «First <strong>il</strong>lustrated book on gimnastics. It is the foundation-stone of later<br />

works on the subject and it is important for the study of gymnastics among the ancient…». WELLCOME I, 4226. [3458]<br />

160. -- SENESIO, Alessandro. Il vero maneggio di spada. D’Alessandro Senese gent<strong>il</strong>’huomo<br />

bolognese. Dedicato a Ferdinando Carlo Arciduca d’Austria. Bologna, Herede di Vittorio Benacci, 1660, € 5.700<br />

iin-folio picc., pp. (16), 70, (2), cartone originale azzurro (restauri al dorso) conservato in astuccio m. marocchino blu,<br />

titolo in oro al dorso. Bellissimo frontesp. allegorico raffig. la geometria e la scienza, sovrastate da un’aqu<strong>il</strong>a con la<br />

corona degli Asburgo, che regge una spada, firmato «Joseph Mitelli fecit». Inframmezzate al testo, comprese nella<br />

segnatura ma fuori numeraz., sono 14 tavole recanti due figure di schermidori in varie posizioni; <strong>il</strong> tutto inciso in<br />

rame con estrema finezza da Gius. Maria Mitelli. Il testo è preceduto dalla dedica latina, a un’ode sui precetti della<br />

scherma, le cui sette regole sono paragonate alle sette arti liberali, e da un epigramma; ed è seguito da un trattatello<br />

latino «De regulis necessariis atque infallib<strong>il</strong>ibus in legitima Ensis tractatione». Prima ediz. di opera assai rara e di<br />

pregevole veste grafica, seppure non molto stimata dal Gelli dal punto di vista trattatistico. Bellissimo esempl. genuino,<br />

a pieni margini con barbe (aloni di polvere nel margine di un f.) GELLI p. 179. VIGEANT 123. BERTARELLI, G. M.<br />

MITELLI nn. 81-95. CAT. VINCIANA ‘600, n. 310: “trattato della più grande rarità”. GARCIA DONNELL 830. [1036<br />

ROMA: Arte – Storia – Costumi popolari<br />

161. Elevazione dell’Obelisco Vaticano in Piazza San Pietro - Domenico FONTANA – Giovanni<br />

GUERRA – Natale BONIFAZIO: “Disegno nel quale si rappresenta l’ordine tenuto in alzar la guglia <strong>il</strong><br />

di’ ultimo di Apr<strong>il</strong>e MDLXXXVI… Domenico Fontana da M<strong>il</strong>i Diocesi di Como architetto e conduttore.<br />

In Roma, Natal Bonifacio de Sebenico fece, d’Agosto 1586. Io Guerra Mut. lineavit et in primi curavit”.<br />

“Alla S.tà di N.S. Sisto Quinto”. (1586), € 6.500<br />

Grandiosa incisione originale all’acquaforte, tre lastre impresse singolarmente su tre fogli, riuniti a formare un’unica<br />

stupenda veduta di piazza S.Pietro (mm 515x1048) animata da centinaia di personaggi al lavoro con le attrezzature atte<br />

all’erezione dell’obelisco. Prova d’artista in primo stato, rarissima. Il medesimo rame, con varianti, venne in seguito<br />

nuovamente impresso ed inserito come tavola <strong>il</strong>lustrativa fuori testo nell’opera di Domenico Fontana “Della<br />

trasportazione dell’ Obelisco Vaticano” pubblicata nel 1590. L’incisore Natale Bonifazio, Dalmata di nascita (1550)<br />

lavorò a Roma. Giovanni Guerra (Modena 1544 - Roma 1618) fu noto pittore, archietto e incisore. Esemplare<br />

ottimamente conservato d’incisione di straordinaria bellezza e di insigne rarità. Cfr. ARRIGONI E BARTARELLI, Cat.<br />

stampe storiche, n.111. OLSCHKI, CHOIX, XI, 16955. BÉNÉZIT II, 524 [4702<br />

162. ALBERTINI, Francesco. Opusculum de mirab<strong>il</strong>ibus nouae et veteris Urbis Romae editum a<br />

Francisco Albertino floren. In inclita Bas<strong>il</strong>aeorum urbe. M. D. XIX. (Bas<strong>il</strong>ea, Thomas Wolff, 1519), € 4.200<br />

in-4, ff. (4), 99, (1), leg. ‘800 m. marocchino e ang., tagli rossi. Titolo entro bella bordura s<strong>il</strong>ogr. figurata a caratt.<br />

architettonico, una stupenda s<strong>il</strong>ografia a p. pagina raffig. la Vergine col Bambino al verso del titolo, altra fig. a p.<br />

pag. al recto dell’ultimo f., al cui verso è la grande impresa dello stampatore Wolff; grandi e piccole iniziali ornate.<br />

Impresso in elegante carattere tondo. Quarta edizione (dopo le due del 1510 e quella del 1515) e prima figurata. L’opera<br />

è divisa in due parti: la prima tratta della Roma antica, ma non è che un adattamento delle guide medievali<br />

sull’argomento, pur fornendo delle interessanti descrizioni dal punto di vista archeologico; la seconda descrive la città<br />

moderna e fornisce maggior interesse. L’opera presenta anche importanza per le testimonianze raccolte, soprattuttto per<br />

la parte contemporanea all’autore. In appendice l’autore aggiunse un “De laudibus civitatum Florentinae et Saonensis”,


con un elenco degli oratori, scrittori, pittori e, sul recto dell’ultimo foglio, un riferimento a “Vespucius” ed alla sua<br />

scoperta delle nuove isole. Bell’esemplare, a grandi margini (una antica scritta sul titolo; alcune non gravi bruniture).<br />

ROSSETTI G-238. SCHUDT 432. ADAMS A 502. ALDEN 519/1. CHURCH 33 A. HARRISSE 64. OLSCHKI CHOIX 16310: «très<br />

rare et recherchée aussi comme Americanum vetustissimum». SABIN 666. SCHUDT 432. [4579]<br />

163. APIANUS, Petrus, & Bartholomeus Amantius. Inscriptiones Sacrosanctae Vetustatis non <strong>il</strong>lae<br />

quidem Romanae, sed totius fere orbis summo studio ac maximis impensis Terra Mariq conquisitæ feliciter<br />

incipiunt... Ingolstadt, in aedibus P. Apiani, 1534, € 7.000<br />

in- folio, pp. (40), 512, (8), splendida legatura coeva in pelle fulva, dorso a nervi con fregi e f<strong>il</strong>etti in oro, piatti con<br />

riquadro di f<strong>il</strong>etti e fregi arabescati agli angoli, titolo e data “15?2” in oro, tagli dorati; nel XVII sec. sono state<br />

aggiunte le grandi armi di Charles Le Goux de la Berchère, dal 1685 arcivescovo di Aix, poi di Albi e di Narbonne. Egli<br />

“possédait une des plus importantes bibliothèques de l’époque” (Olivier 2334) che passò per lo più al suo successore a<br />

Narbonne, Mons. de Bauveau (ex-libris manoscritto sulla sguardia); sul titolo nota di possesso 500esca del Monastero<br />

di St. Jakob zu den Schotten di Wurzburg, <strong>il</strong> cui abate più celebre fu Trithemius, che ivi fu maestro di Paracelso.<br />

Stupendo esemplare interfoliato, che comprende oltre 200 fogli bianchi aggiunti per eventuali annotazioni. L’edizione<br />

fu commissionata dal banchiere Raimund Fugger, dalla cui collezione molti pezzi provenivano. Non è da escludersi che<br />

questo esemplare fosse destinato dall’editore ad un membro della famiglia. Titolo impresso in rosso e nero, con<br />

s<strong>il</strong>ografia di Hans Brosamer da Dürer; armi di Raimund Fugger s<strong>il</strong>ogr. da M. Ostendorfer, 7 grandi iniziali<br />

istoriate con soggetti astronomici, oltre 180 s<strong>il</strong>ografie di iscrizioni e monumenti, per lo più entro elaborate bordure.<br />

Prima edizione del “first printed world-corpus of classical inscriptions” (Mandowsky & Mitchell). Stupendo esempl.,<br />

con <strong>il</strong>lustri provenienze, arricchito da alcune chiose e qualche piccolo disegno 500eschi in inchiostro rosso; in preziosa<br />

legatura (con qualche abrasione). CICOGNARA 3095. ORTROY 109. ADAMS A1291. [3601]<br />

164. BARBERINO, Francesco da. Documenti d’Amore. (In fine:) Roma, V. Mascardi, 1640, € 4.800<br />

in-4, ff. (24, compr. frontesp. fig., ritratto e una tav.), pp. 376, (140: Tavola degli esempi e delle voci); leg. coeva p.<br />

pergamena, titolo in oro su tassello granata al dorso. Prima edizione di uno dei più bei libri figurati del Seicento, tra le<br />

più eleganti espressioni del Barocco romano applicato all’arte tipografica. Adorna di un frontesp. inc. raffig. Cupido<br />

che prende un’ape inc. da C. Bloemaert su dis. di A. Camas, ritratto del poeta inc. da S. Vou<strong>il</strong>lemont e 14 tavole n.t.<br />

incise da Bloemaert e Greuter dai disegni di vari artisti italiani dell’epoca, quali Magalotti, C. Massimi, Albani, Fabio<br />

della Cornia, Camassei, Pucci, Zuccaro; le figure simboleggiano le virtù dell’etica f<strong>il</strong>osofica dell’Amore: Pazienza,<br />

Prudenza, Giustizia, Gratitudine, Innocenza ecc. L’ediz. fu curata da Federico Ubaldini, che l’arricchì della dedica,<br />

della vita dell’a., e degli stimatissimi Indici. È certo che <strong>il</strong> grande pittore Nicolas Poussin (1594-1665, lavorò a Roma<br />

dal 1624 all’ottobre del 1640 e dal dicembre 1642 al 1665, sotto la protezione del Cardinale Barberini), abbia<br />

collaborato all’<strong>il</strong>lustrazione dei “Documenti d’Amore”: l’incisione di p. 357, benchè firmata “C. Massimi”, è<br />

sicuramente tratta da un disegno di Poussin, così come un particolare di quella di p. 90 deriva da un altro suo schizzo<br />

(donna seduta); ed è probab<strong>il</strong>e che anche le altre due incisioni firmate dal giovane Cam<strong>il</strong>lo Massimi, più tardi Cardinale<br />

siano in realtà tratti dal Poussin. Francesco da Barberino, nato in Val d’Elsa nel 1264 e morto nel 1348 durante la peste<br />

di Firenze descritta nel Decamerone, ebbe vasta fama come scrittore e pittore, e fu amico di Dante, Cavalcanti e<br />

Boccaccio. Esemplare ottimo. GAMBA 97 «raro». RAZZOLINI 39 «raro». CICOGNARA 1985 «elegantissimo libro».<br />

HOLLSTEIN II, p. 216-23. PRAZ p. 83 e 265. [4767]<br />

165. BARTOLI, Pietro Santi. Columna Cochlis M. Aurelio Antonino Augusto dicata eius rebus gestis in<br />

Germanica atque Sarmatica expeditione insignis, ex S. C. Romae ad viam Flaminiam erecta, ac<br />

utriusque belli imaginibus anaglyphice insculpta, brevis notis Io. Petri Bellorii <strong>il</strong>lustrata… Romae, ex<br />

Chalcogr. Dom. de Rubeis, 1704, € 14.000<br />

in-folio (506x386 mm.), titolo inc., dedica figurata a Papa Clemente XI Albani, 80 splendide finissime acquaforti di<br />

Francesco Aqu<strong>il</strong>a, numerate 1-77 e 1-3, raffiguranti in nitido dettaglio la decorazione scolpita sulla Colonna Antonina,<br />

situata in piazza Colonna in Roma. Eccezionale legatura romana dell’atelier di Giovanni Pagano, attivo dal 1700 al<br />

1740, in pieno vitello avana maculato interamente decorato ai piccoli ferri in oro: duplice larga bordura sui piatti a fiori<br />

e tralci, all’interno di queste decorazione a grandi foglie di fanfara ed a ventagli agli angoli, al centro di questa grande<br />

fregio verticale a quattro lati. Dorso a nervi con vari piccoli ferri e grande rosone nei comparti, titolo su tassello; fregi<br />

sugli spigoli, tagli dorati. Opera d’arte di rara bellezza e di insolita ricchissima decorazione, in ottima conservazione<br />

(salvo cerniera debole nella parte inferiore del primo piatto). CICOGNARA n. 3604. BERLIN KAT. n. 3623. [3678]<br />

166. BIANCONI, Gio. Lod... Descrizione dei circhi, particolarmente di quello di Caracalla e dei giuochi<br />

in essi celebrati. Opera postuma… ordinata e pubblicata con note da Carlo Fea. Corredata di tavole in<br />

rame e della versione francese. Roma, Stamperia Paglarini, 1789, € 2.700


in-fol., pp. 21, 130, 1 f. (Imprimatur), 20 tavole f.t. incise in fine. Leg. coeva m. pelle e ang., dorso a nervi ornato e con<br />

titolo in oro. Le belle incisioni, alcune ripiegate più volte, raffigurano e <strong>il</strong>lustrano gli antichi circhi di Roma, loro<br />

architetture e decorazioni. Alla pubblicazione collaborò pure l’abate Angelo Uggeri. Rami di Delena, Bossi, Uggeri,<br />

Feoli, Barbazza, Legnano e Carattoni. Il testo è su due colonne in lingua italiana e francese. Bell’esemplare di “opera<br />

accreditata e piena di dottrina” (Cicognara). OLSCHKI, CHOIX, 16463. CICOGNARA, n. 3619. [2458]<br />

167. BUSUTTIL, Salvatore. Nuova Raccolta di Costumi dello Stato Pontificio, disegnati dal vero ed<br />

incisi all’acqua forte da Salvator Busutt<strong>il</strong> Maltese. (Roma), presso Deodato Minelli, 1829, € 3.300<br />

in-4 (295x195 mm.), album legato in coeva m. pelle rossa, carta screziata sui piatti, titolo “costumes de Rome”<br />

impresso in oro sul primo piatto. Contiene: una veduta inc. in rame al tratto in b. -nero di piazza S. Pietro, segue<br />

bellissimo titolo inc. con due figure femmin<strong>il</strong>i, 29 tavole di costumi masch<strong>il</strong>i e femmin<strong>il</strong>i raffiguranti un personaggio a<br />

figura intera, aristocratico o popolare, incise in rame e artisticamente dipinte a mano, probab<strong>il</strong>mente dal Busutt<strong>il</strong><br />

medesimo che firma e data 1829 ogni tavola. Esemplare molto bello di una serie assai rara di abbigliamenti dei paesi dei<br />

dintorni di Roma (F<strong>il</strong>etino, Subiaco, Cerbara, Albano, Tivoli, Piperno, Civita Castellana, Sonnino, Terni, Norcia, Rocca<br />

di Papa, etc.). COLAS, 495; LIPPERHEIDE., 1311 M; CHOIX D’OLSCHKI, 16583, citano edizioni di data diversa e con altro<br />

numero di tavole. [4766]<br />

168. DESCRIZIONE DI ROMA ANTICA - Descrizione di Roma moderna… Roma, De Rossi, 1727, € 1.700<br />

2 vol. in-8. I: pp. (10), 614, 8 tav. ripieg. f.t. - II: (2), 780, 13 tav. rip. f. t,; leg. coeva p. perg., tit. ms. al dorso. Vol. I,<br />

“Descrizione di Roma Antica formata nuovamente con le autorità di Bartolomeo Marliani, Onofrio Panvinio,<br />

Alessandro Donati e Famiano Nardini…nella quale si discorre degl’Aquedotti, Archi, Bas<strong>il</strong>iche, Circhi, Colonne,<br />

Curie, Fori, Librarie, Naumachie…et altri famosi edifici. Accresciuta di moltissime figure in rame, di Varie Medaglie,<br />

Curiose notizie istoriche… ” - Vol. II., “Descrizione di Roma moderna formata nuovamente con le autorità, del Card.<br />

Baronio, Alfonso Ciaconio, Antonio Bosio, e Ottavio Panciroli, nella quale si discorre delle Bas<strong>il</strong>iche, Chiese, Collegij,<br />

Confraternite…Distinta in XIV Rioni, abbellita con figure nuove di rame, et accresciuta di molte Notizie istoriche, e<br />

della Cronologia di tutti li Sommi Pontefici Romani”. Entrambi i volumi. presentano la pianta ripiegata f.t. della città<br />

ed <strong>il</strong> titolo-frontispizio figurato inciso; inoltre 21 tavole f.t. e 183 inc. nel testo di vedute e palazzi della città. Ottimo<br />

esemplare completo di una delle più estese e dettagliate guide artistiche e topografiche della città. FOSSATI BELLANI n.<br />

702. ROSSETTI, ROME GUIDE BOOKS, G-1133. SCHUDT, nn. 200-201 [4703]<br />

169. FALDA, Giov. Battista. Il nuovo Teatro delle Fabbriche, et Edifici in prospettiva di Roma<br />

Moderna, sotto <strong>il</strong> felice pontificato di N. S. Papa Alessandro VII. Libro primo (-terzo). Date in luce da Gio.<br />

Iacomo Rossi alla Pace, 1665 (la data trovasi nella dedica al principe Mario Chigi). - (Segue:) SPECCHI<br />

Aless. Il quarto Libro del Nuovo Teatro delli Palazzi in prospettiva di Roma Moderna, dato in luce …disegnato e<br />

intagliato da Alessandro Specchi. Roma, De Rossi, 1699, € 11.500<br />

in-folio obl. (26x40), quattro parti in un vol., tav. 35; 17; 38; 52, per un totale di 142 tavole incise all’acquaforte<br />

(compresi i 4 titoli e le 4 dediche) numerate nell’ang. inf. destro. Leg. coeva p. pelle, bordura oro sui piatti, dorso a<br />

nervi con titolo e fregi impressi in oro (lievi danni alle cuffie e alle cerniere). Opera stupenda e importantissima per la<br />

topografia di Roma del XVII sec. e per l’architettura delle chiese e dei palazzi della città e dintorni. Sono tutte vedute<br />

fedeli, disegnate con gusto ed incise con ab<strong>il</strong>ità, esattezza ed eleganza. Esemplare completo della quarta parte disegnata<br />

e inc. da Specchi, 25 anni dopo le tre parti del Falda. L’opera venne stampata a Roma presso l’editore De Rossi, con <strong>il</strong><br />

quale <strong>il</strong> Falda stab<strong>il</strong>ì un inscindib<strong>il</strong>e ed efficace sodalizio, al quale si deve gran parte della produzione grafica del secolo<br />

XVII a Roma, con fortuna paragonab<strong>il</strong>e solo a quella che sarà tributata all’opera di G. B. Piranesi. Il Falda godette di<br />

grande stima e le sue opere furono più volte imitate in Italia ed in Europa anche nel secolo successivo. Br<strong>il</strong>lante tiratura<br />

delle lastre, ottimo esemplare. OLSCHKI CHOIX, n. 16896. DIZ. BIBL. DEGLI ITAL., vol. 44, pp. 404-6. BARTSCH XXI, p.<br />

238/240. BERLIN KAT. 2666. [4349]<br />

170. LEGATURA ROMANA ANDREOLI alle armi di Papa Innocenzo XI: De Recta Distributione<br />

Redditum Beneficiorum Ecclesiasticorum Secularium. Authore Thoma De Rosa episcopo Polycastren.<br />

Neapoli, Officina Typogr. Ant. Grimignani, 1682, € 5.000<br />

in-fol. (330x220 mm.), pp. (8), 196, (6). Importante studio di economia e finanza sull’amministrazione dei beni<br />

ecclesiastici e distribuzione delle loro rendite, dedicata al Pontefice Innocenzo XI, Benedetto Odescalchi (1611-1689)<br />

eletto pontefice nel 1676. Il raro testo è rivestito da una stupenda legatura coeva, assegnata al laboratorio romano<br />

Andreoli, in pieno marocchino granata riccamente decorata in oro sui piatti ed al dorso, varie e variate bordure<br />

concentriche con diversi piccoli ferri, grifoni ad ali spiegate negli angoli, con al centro dei piatti <strong>il</strong> grande stemma<br />

araldico, completo di vari simboli, del dedicatario, Papa Innocenzo XI Odescalchi. Bellissimo ed importante capolavoro<br />

dell’arte della legatura romana nel XVII secolo, ottimamente conservato (minuto restauro alle cuffie) [4689]


170/b. LEGATURA ROMANA alle armi del Cardinale Albani. “Varia indulta Eminentis. & Reverendis.<br />

Domino Annibali S.R.E. Diacono Cardinali Albano S.D.N. Clementis PP.XI ex Fratre germano nepoti<br />

concessa. (In fine:) Datum Romae apud Sanctum Petrum sub annulo Piscatoris Die XIV Januarij MDCCXII<br />

Ponti- ficatus Nostri Anno Duodecimo”. Manoscritto su pergamena. Roma, 1712, € 5.500<br />

In-4 (mm.280 x 140), 32 ff. di pergamena (4 bianchi) elegantemente vergati in bella scrittura cancelleresca corsiva, con<br />

5 pagine adorne di cap<strong>il</strong>ettera finemente ornati con fiori e tralci. Il titolo del volumetto è racchiuso in artistica bordura<br />

ornata e con le armi araldiche Albani. Il testo comprende le Indulgenze concesse dal Pontefice Clemente XI (Gian Fran-<br />

cesco ALBANI) in favore del nipote Cardinale Annibale Albani (1682-1751). Legatura in pieno marocchino granata<br />

riccamente decorata in oro e portante al centro dei due piatti lo stemma cardinalizio di Annibale Albani con l’emblema<br />

del “monte all’italiana con tre cime”. Al dorso è impressa negli scomparti la stella che figura nell’arma. Stupenda<br />

artistica legatura coeva assegnata al laboratorio dell’artigiano legatore Pagano di Roma, attivo all’inizio del 18.mo<br />

secolo. Perfetta conservazione.<br />

171. (MAZZOCCHI, Giacomo). Epigrammata antiquae Urbis. (In fine:) Romae, in aedibus Iacobi<br />

Mazochii, 1521, € 3.700<br />

in-folio, ff. (10), CLXXX (saltata la numeraz. del f. 167, ripetuta la numerazione 180), (8), leg. di poco posteriore. p.<br />

pergamena, tit. ms. al dorso. Al verso del tit. dedica del Mazzocchi al vescovo di Aquino Mario Volaterrano, al f.<br />

segunete avviso al lettore e “Valerii Probi grammatici de notis antiquarum litterarum”; al recto dell’ult. f. prelim. <strong>il</strong><br />

priv<strong>il</strong>egio di Papa Leone X dat. 30 nov. 1517; al f. I inizia <strong>il</strong> testo “De portis caput primum”; sul primo degli ultmi 8 ff.<br />

nn. “Quartus agit iam annus, bone lector…”, sull’ult. <strong>il</strong> colophon. Prima edizione (ed unica) di quest’opera<br />

fondamentale sull’epigrafia dell’antica Roma e la prima mai pubblicata sull’argomento; è corredata di un gran numero<br />

d’incisioni s<strong>il</strong>ografiche: 24 figure di edifici antichi ed oggetti archeologici (di cui 4 a piena pag.), circa 80 bordure o<br />

cartouches ornamentali di diversa grandezza e circa 15 bordure a personaggi ed ornamenti a piena pag. su fondo nero o<br />

criblé. Benché non vi figuri <strong>il</strong> nome dell’autore, l’opera viene generalmente attribuita all’editore Mazzocchi, celebre<br />

antiquario, <strong>il</strong> quale sicuramente vi collaborò. Di notevole rarità. Buon esempl. (aloni all’ultimo quaderno, restauro al<br />

margine esterno dell’ult. f. e dell’ultima iscrizione ripiegata, con perdita di poche lettere). ASCARELLI, ANNALI TIP. DI<br />

MAZZOCCHI, n. 144. OLSCHKI, CHOIX V, 4837. [4744]<br />

172. MONTELATICI, Domenico. V<strong>il</strong>la Borghese fuori di Porta Pinciana. Con l’ornamenti che si<br />

osservano nel di lei palazzo, e con le figure delle statue più singolari. Roma, Gio. Franc. Buagni, 1700, € 1.000<br />

in-8, pp. (16), 321, (7), leg. coeva p. perg. Con antiporta allegorico e 26 tavole (di cui 8 ripieg. e 2 firmate “T.<br />

Verkruys”) inc. in rame f.t. e raffig. la v<strong>il</strong>la e i tesori d’arte che si trovavano all’epoca nella V<strong>il</strong>la Borghese, oggi parco<br />

pubblico e museo. Prima edizione, dedicata dall’autore al Principe Gio. Batt. Borghese, del quale era a servizio “nel<br />

ministero di Guardarobba”. Opera di notevole pregio ed assai rara, nella quale “on parle aussi des jardins, des<br />

fontaines, des grottes, etc. ” (Olschki, Choix, 2483 e 17615). In ottimo stato. CICOGNARA 3798: «Libro ben fatto».<br />

MICHEL-MICHEL V, 173. SCHUDT 1105. [4697]<br />

173. PINELLI, Bartolomeo (Roma 1781-1835). Album di 25 acquerelli originali in vivaci e variati colori<br />

su disegni alla mina di piombo (eseguiti in Roma nel 1808-09). P. a r.<br />

Album in-4 oblungo, mm. 212x275, bella legatura coeva in pieno marocchino granata, bordure in oro sui piatti, dorso<br />

ornato oro, tagli dor. Venticinque stupende composizioni di Pinelli, non firmate ma sicuramente autografe,<br />

raffiguranti tipiche scene di vita popolare di Roma e della Campagna Romana, animate da vari personaggi. La<br />

medesima iconografia che in seguito si trova nelle note serie d’incisioni di costumi pittoreschi dello stesso artista che<br />

videro la luce a partire dal 1809. Sono acquerelli di tratto semplice e sicuro, assai piacevoli e gradevoli nei colori, di un<br />

neoclassicismo popolaresco e vernacolo e raffigurano giochi, risse, famigliole, serenate con chitarra, balli, mestieri,<br />

tracciati a matita e finiti al pennello. Le case e gli sfondi sono velocemente accennati con la mina di piombo. Delizioso<br />

album, perfettamente conservato nella lussuosa sua prima legatura in marocchino. CFR. M. FAGIOLO e M. MARINI, B. P.<br />

E IL SUO TEMPO. COMANDUCCI, PITTORI ‘800, p. 537. [2650]<br />

174. PINELLI, Bartolomeo. Costumi Diversi inventati ed incisi. In n. 25 tavole. Roma, presso Luigi<br />

Fabri, 1822, € 5.300<br />

in-folio obl. (420x550 mm.), leg. coeva cart. e dorso in tela. Stupendo album formato da un foglio di titolo a stampa e<br />

da 25 grandi incisioni originali, firmate “Pinelli dis. e inc. Roma 1820 (o 1821)”. Raffigurano grandiose e animate<br />

scene di vita popolare a Roma all’inizio del secolo XIX, senza dubbio la più bella suite tra le varie prodotte dall’artista<br />

romano. Le acqueforti misurano 320x420 mm. e sono di assoluta freschezza d’impressione. Magnifico esemplare a<br />

pieni margini, assai raro. FAGIOLO-MARINI, B. Pinelli e <strong>il</strong> suo tempo, p. 309. COLAS 2383. LIPPERHEIDE 1267. [762]


175. PINELLI, Bartolomeo. Roman Costumes, drawn from nature by Pinelli and C. Hullmandel, on stone<br />

by C. Hullmandel. London, Rodwell and Martin, C. Hullmandel Lithogr., (1820), € 5.500<br />

in-folio (475x325), leg. moderna m. marocchino rosso e ang. Un foglio di titolo litografato e 24 tavole in litografia (21<br />

disegnate da Pinelli, 3 da Hullmandel, tutte messe su pietra da questo noto artista inglese) con stupenda colorazione<br />

originale a mano. Sono tipiche scene di vita del popolo di Roma e dintorni. Bellissima e rara serie. Non conosciuta e<br />

descritta dal volume di M. Fagiolo e M. Marini su B. Pinelli. COLAS, Bibliogr. du Costume, 2382. MANCA A<br />

LIPPERHEIDE. [4215]<br />

176. ROSSI, Giov. Batt. de. La Roma sotterranea cristiana descritta ed <strong>il</strong>lustrata. Pubblicata per ordine<br />

della Santità di N.S. Papa Pio Nono. Roma, Cromo-Litografia Pontificia (Tip. Salviucci), 1864-1867-1877,<br />

€ 6.200<br />

6 vol. in-folio (3 di testo e 3 di tavole), bella e solida leg. m. marocch. rosso e ang., tela sui piatti, dorsi a nervi con tit. e<br />

fregi oro, taglio super. dor. Edizione originale di quest'opera <strong>il</strong>lustrata da complessive 157 tavole in cromolitografia<br />

numerate (40 nel I vol.; 65 nel II, di cui 62 num., la I doppia e 2 non num. in fine; 52 nel III). I volumi di testo, corredati<br />

di numerose riproduz. d'iscrizioni lapidarie, hanno <strong>il</strong> seguente contenuto: vol. I): pp. (8), 352 (con la storia delle<br />

antichità cristiane dalle origini fino al tempo dell'autore, seguita dall'analisi degli antichi documenti topografici e dalla<br />

descrizione della prima parte del cimitero di Callisto), pp. 86 di Analisi geologica ed architettonica dichiarata da<br />

Michele Stef. De Rossi. - Vol. II): pp. (8), XLIII, 391(continua la descrizione del cimitero di Callisto), pp. 134, (2) di<br />

Analisi geologica ed architett. del cimiterio di Callisto dichiarata da M.S. De Rossi. - Vol. III): pp. XXIV, 752 (Il<br />

cimitero di Santa Sotere, le altre sotterranee regioni e la necropoli sopra terra incorporate al cimitero di Callisto tra<br />

l'Appia e l'Ardeatina. Il cimitero di Generosa…presso <strong>il</strong> bosco degli Arvali. Appendice architett. e fisica di M.S. De<br />

Rossi). Opera monumetale per mole ed importanza, la più completa apparsa all'epoca sulle catacombe romane,<br />

fondamentale per l'archeologia cristiana, scienza della quale <strong>il</strong> De Rossi (Roma 1822 - Castelgandolfo 1894) è<br />

universalmetne riconosciuto come <strong>il</strong> fondatore; "i tre volumi suscitarono nei dotti una tale ammirazione che ben presto<br />

ne furono comp<strong>il</strong>ati compendi per l'opera di divulgazione" (da parte di J. Spencer Northcote e W.R. Browlow, P.<br />

Allard, F.X. Kraus). Esempl. magnifico, a pieni margini, ben completo di tutte le tav. (<strong>il</strong> II vol. di tav. spesso è<br />

scompleto, in quanto fu accidentalmente distrutto in parte). OLSCHKI, CHOIX 17986. ENCICL. CATT. IV, 1453-1455.<br />

177. SADELER Egidio e Marco. Vestigi delle antichità di Roma, Tivoli, Pozzuolo et altri luochi come si<br />

ritrovavano nel secolo XV. Si stampano in Roma da Gio. Giacomo de Rossi, s.d. (1660), € 2.000<br />

in-folio picc. oblungo, titolo con figure allegoriche; dedica di Aegidio Sadeler a Matteo Wackherg, con scudo araldico<br />

e fig. simboliche, portante <strong>il</strong> numero 1; segue la serie di 49 vedute (numerate 2-50) con due o tre righe di testo storicodescrittivo<br />

nel margine inf. del rame; <strong>il</strong> tutto finemente e intensamente inciso all'acquaforte. Ogni incisione porta la<br />

firma "Marco Sadeler excudit" sotto <strong>il</strong> detto breve testo. Serie di vedute di luoghi, monumenti e rovine, assai importanti<br />

per l'iconografia di Roma imperiale (le tavole n.2 a 39), di Tivoli e di Pozzuoli (tav. 40 a 50), assai classiche ed animate<br />

da personaggi in movimento in primo piano. Leg. antica m.pelle e ang. (dorso rifatto). Serie completa di artistiche<br />

incisioni seicentesche, probab<strong>il</strong>mente ispirate dall’ analoga suite del Du Perac uscita nel 1575, piuttosto rara. Ottimo<br />

esemplare, su carta forte e a grandi margini." OLSCHKI, CHOIX, n.18018.<br />

178. TITI, F<strong>il</strong>ippo. Nuovo studio di pittura, Scoltura, ed Architettura nelle chiese di Roma, Palazzo<br />

Vaticano, di Monte Cavallo, ed altri. In cui si dà notizia di tutte le Opere de Professori delle virtù sudette…<br />

Roma,Tinassi, 1721, € 550<br />

in-. 12, pp. 528, leg. coeva piena pergamena, titolo ms. al dorso. Bell’antiporta inciso in rame, adorno di figure<br />

allegoriche e due putti alati che sorreggono un insegna con la scritta: “Pittura, Scultura et Architettura”, lungo <strong>il</strong><br />

margine inferiore sono impresse le parole “Premio, Gloria et Honore”. Interessante e dettagliata monografia artistica<br />

dedicata alle chiese di Roma. “Aggiuntevi al presente tutte le Opere fatte di nuovo nelle sudette Chiese, e Palazzi, con<br />

quanto di magnifico, e di grande s è fatto fin ora inalzare, e ristaurare nell anno MDCCXXI.....Con l’ indice delle<br />

chiese, e de virtuosi, che si nominano”. Esemplare ben conservato. FOSSATI BELLANI 759. SCHUDT n. 284. [4705]<br />

179. TOTTI, Pomp<strong>il</strong>io. Ritratto di Roma Moderna. Roma, per <strong>il</strong> Mascardi, ad instanza di P. Totti, 1638,<br />

€ 1.200<br />

in-8, pp. (28, compr. tit. inc.), 532, leg. coeva p. pelle, dorso a nervi con tit. e fregi oro (ab<strong>il</strong>mente restaurata), tagli<br />

rossi. Frontesp. inc. con figure allegoriche e stemma del cardinale Antonio Barberini, cui l’opera è dedicata da parte di<br />

Lodovico Totti, figlio dell’autore. Inframezzate al testo si trovano 82 finissime incisioni in rame quasi a grandezza di<br />

pag., raffiguranti i principali monumenti di Roma, oltre decine di vignette, medaglie e monete in s<strong>il</strong>ogr. (quella raffig. <strong>il</strong><br />

dio Tevere occupa l’intera pag. 56). Prima edizione di questa importante e non comune guida storico-artistica divisa in<br />

sei giornate “dove si contengono chiese, monasterij, hospedali, compagnie de’ Secolari, collegij, seminarij, palazzi,<br />

architetture, librerie, musei, pitture, scolture, giardini, e v<strong>il</strong>le sì dentro Roma, come fuori”. E’ assai pregevole sia per <strong>il</strong>


testo descrittivo, sia per le nitide e belle figure magistralmente incise in rame dallo stesso P. Totti, che <strong>il</strong>lustrano chiese,<br />

palazzi nob<strong>il</strong>iari, opere d’arte, giardini, archi e colonne ed in fine le “v<strong>il</strong>le fuori Roma”: Aldobrandina di Frascati,<br />

Borghese, Mondragone, Este di Tivoli e Caprarola. Nel 1627 <strong>il</strong> medesimo autore aveva dato alle stampe <strong>il</strong> “Ritratto di<br />

Roma antica”. Esempl. assai fresco. MANCA A CHOIX D’OLSCHKI. ROSSETTI G-699. SCHUDT 184. GUIDE ANTICHE<br />

NELLE COLLEZ. COMUNALI, n. 34. FOSSATI-BELLANI I, 692. [4662]<br />

180. VALENTINI, Agostino. La Patriarcale Bas<strong>il</strong>ica Lateranense <strong>il</strong>lustrata. Roma, a spese di Ag.<br />

Valentini, 1836, € 1.250<br />

2 vol. in-folio, pp. (4), 80; pp. 90, 2 titoli f.t. incisi da D. Feltrini, 136 tavole a piena pag. fuori testo (56 nel primo, 80<br />

nel secondo tomo) finemente incise al tratto e firmate dagli artisti Acquaroni, Aleaide, Bertoni, Bianchi, Bigioli,<br />

Cam<strong>il</strong>li, Fontana, Cremonesi, Margozzi, Wenzel, e altri. Legatura coeva d’amatore in mezza pelle rossa e ang., carta<br />

marmorizzata e f<strong>il</strong>ett. oro sui piatti, dorsi a nervi con titoli e fregi oro (firmata Bradel-Derome). Magnifica opera che<br />

descrive e <strong>il</strong>lustra ogni aspetto artistico della Bas<strong>il</strong>ica, architettonico, pittorico e scultoreo. Dedicata dall’editore al Duca<br />

di Bracciano Marino Torlonia. Esemplare assai bello, a pieni margini. OLSCHKI, CHOIX, 18178. SHUDT n. 875. [4724]<br />

181. WRIGHT, John Michael. Ragguaglio della solenne comparsa, fatta in Roma gli otto di gennaio<br />

MDCLXXXVI dal conte di Castelmaine ambasciatore straordinario della sacra real maestà di Giacomo<br />

Secondo re d’Ingh<strong>il</strong>terra…in andare publicamente in udienza da Papa Innocenzo XI. Roma, Stamp. Dom<br />

Ant. Ercole, 1687, € 5.300<br />

in-folio, 48 ff. a stampa di testo e descrizione delle tavole, antiporta inc. raffigurante la scena dell’omaggio del<br />

Castelmaine al Papa, ritratto della Duchessa di Modena dedicataria del vol. ed una iniziale fig., 15 stupende tavole<br />

f.t. disegnate da G. B. Leonardi, P. M. Camers ed A. Cornely, incise all’acquaforte da Arn. Van Vesterhout, raffiguranti<br />

le scene, le decorazioni delle carrozze di gala, le sculture in argento che le decoravano, ecc. Rimarchevole (oltre 1200<br />

mm. di lunghezza!) la grandissima incisione che raffigura la magnifica tavola preparata e decorata per <strong>il</strong> banchetto<br />

ufficiale. Leg. coeva p. pergamena rigida, doppio f<strong>il</strong>etto oro sui piatti, grandi fregi a fiori negli angoli, dorso decorato e<br />

con tassello per titolo oro. Sontuoso libro di feste relative al ricevimento in Vaticano dell’ambasciatore britannico<br />

Castelmaine, accompagnato dal pittore J. M. Wright, autore della presente opera. Scopo della missione fu la<br />

riconc<strong>il</strong>iazione tra Giacomo II e la chiesa di Roma. Esemplare assai bello, a grandi margini (alcune arrossature della<br />

carta). LIPPERHEIDE 2751. VINET 808. PINE-COFFIN 687. CAT. RUGGIERI n. 828 (1873) e n. 323 (1885). [2680]<br />

-<br />

182. ZABAGLIA, Nicola. Castelli e ponti di Maestro Nicola Zabaglia, con alcune ingegnose pratiche, e<br />

con la descrizione del trasporto dell’ Obelisco Vaticano e di altri del Cav. Domenico Fontana. (Segue <strong>il</strong><br />

titolo latino:) Contignationes ac Pontes… Roma, Stamp. di N. e M. Pagliarini, 1743, € 11.000<br />

in-fol. gr., 4 ff. nn. (titolo e prefazione in italiano e latino), grandioso ritratto a figura intera di Zabaglia e 54<br />

splendide tavole inc. in rame, su doppia o singola pagina, seguite da 21 doppi fogli di testo ripiegati in fine; leg. coeva<br />

piena pelle, decorata in oro con duplice larga bordura sui piatti, fregi floreali negli angoli del riquadro interno, dorso a<br />

nervi riccamente ornato e con titolo su tassello rosso. Testo italiano e latino. Prima edizione. Esemplare appartenuto a<br />

Maria Luisa d’Austria (1791-1847), figlia dell’Imperatore François I.er, moglie di Napoleone Bonaparte nel 1810<br />

(timbro-ex-libris del monogramma ML coronato, nel margine del titolo). Magnifica ed importante opera di tecnica della<br />

costruzione e di architettura, riferita particolarmente all’ edificazione dei grandi palazzi romani e del Vaticano. In essa<br />

mastro Nicola Zabaglia (1674-1760), che iniziò quale semplice ed <strong>il</strong>letterato muratore, espone le realizzazioni pratiche<br />

da lui ingegnosamente attuate. Stupendo <strong>il</strong> ritratto dis. da Ghezzi ed inc. da Ghir. Rossi; le belle e interessanti tavole<br />

raffig. varietà di ponteggi, scale, macchine, pulegge, mezzi di trasporto di materiali con cavalli ed operai, sono inc. da<br />

Rostagni, Vasi, Specchi, Duflos ed altri. Opera fondamentale per la storia della costruzione di San Pietro e per le<br />

conoscenze di tecnica delle costruzioni del tempo. Esemplare assai bello, a pieni margini, in legatura del tempo di<br />

notevole pregio (alcune arrossature della carta, comuni a tutte le copie; lievi mancanze nei fregi dorati sulla leg.).<br />

CICOGNARA 968. RICCARDI 642. CHOIX D’ OLSCHKI 18271. BERLIN KAT., n. 2755. OLIVIER-ROTON, RELIURES<br />

ARMOIRIÉES, n. 2654/8. [2086]<br />

Interessano l’arte tipografica a Roma anche le opere descritte ai numeri 13, 17, 19, 22, 67, 164<br />

STORIA LOCALE – LIBRI DI FESTE


183. Bologna - CARRACCI, Annibale. Diverse figure al numero di ottanta, disegnate di penna,<br />

nell’hore di ricreatione da A. Carracci, intagliate in rame e cavate dagli originali da Simone Gu<strong>il</strong>ino<br />

Parigino. Roma, Stamperia di L. Grignani, 1646, € 20.000<br />

in-folio (mm220 x 320), pp. 22 (compreso <strong>il</strong> titolo entro bordura tipografica), 2 ff. n. n. (indice dei mestieri e ritratto del<br />

Carracci dal disegno di Alessandro Algardi), 80 tavole incise; bella legatura coeva in pergamena, i piatti adorni di<br />

cornice floreale entro due riquadri a dentelle, fleurons ai 4 angoli, fregi al dorso. Prima edizione, prima tiratura di<br />

una delle più importanti serie di tavole di “mestieri”: i disegni originali del celebre pittore bolognese (1560-1604)<br />

furono acquistati da Alessandro Algardi, <strong>il</strong> quale li fece incidere da Simon Gu<strong>il</strong>lain; in questa prima tiratura impressi<br />

con forza e nitidezza. La seconda tiratura non comprenderà i 10 fogli di prefazione “a tutti coloro che della professione<br />

ingegnosissima del Disegno si d<strong>il</strong>ettano” di Giov. Atanasio Mosini, datata “8 giugno 1646”, in cui viene spiegata la<br />

genesi dell’opera; inoltre le tavole sono riquadrate; se ne fece una terza edizione nel 1740. Gli “artisti della città di<br />

Bologna” vanno dal tripparolo al pianellaro, dal sonatore al pizzicarolo, dal portalettere al venditore di parmigiano,<br />

raffigurati dal Carracci non senza una vena ironica, per lo più sullo sfondo di una Bologna fantastica e disabitata.<br />

Stupendo esemplare, fresco e marginoso, di serie veramente rara con queste caratteristiche. COLAS 536. LIPPERHEIDE<br />

1289. NAGLER I, 327. VINET 2283. BARTSCH XIX, 75-77. BRUNET I, 1597. [4660]<br />

184. Bologna - ROSASPINA, Francesco. La Pinacoteca della Pontificia Accademia delle Belle Arti in<br />

Bologna. Bologna, presso l’Autore, 1830, € 1.950<br />

in-fol. gr., 146 ff. non num., impressi su carta forte, le dotte descrizioni artistiche in lingua italiana e francese: fuori<br />

testo vi sono 72 tavole a piena pagina all’acquaforte, di vari incisori e dal Rosaspina medesimo, riproducenti le<br />

pitture di <strong>il</strong>lustri artisti conservate nella pinacoteca felsinea. Elegante legatura in mezzo marocch. rosso e ang., dorso a<br />

nervi riccam. ornato in oro (firmata Bradel-Derôme). Magnifica e rara pubblicazione, sicuramente impressa in numero<br />

limitato di esemplari mancando a varie bibliografie e raccolte specializzate. FRATI, BIBLIOGRAFIA BOLOGNESE, 7827.<br />

Non in BERLIN KAT., non in SCHLOSSER. [4727]<br />

185. Firenze - GUALTEROTTI, Raffaello. Feste nelle nozze del Serenissimo Don Francesco Medici<br />

gran duca di Toscana; et della Sereniss. sua consorte la Sig. Bianca Cappello... Con tutti i disegni de’<br />

carri, & invenzioni comparse alla sbarra. Firenze, Stamp. de’ Giunti, 1579, € 18.000<br />

in-4, pp. 58, (2), 24, preziosa e artistica legatura toscana del tempo in vitello avana, larga bordura dor. seminata di anelli<br />

sui piatti, fregi a fiori agli angoli esterni e interni, grande fregio oro al centro degli stessi, dorso liscio, tagli rossi. Tit.<br />

racchiuso da bordura ornam. con piccola veduta di Firenze in basso, testo in car. rom. e versi in corsivo, marca tip. in<br />

fine. Prima edizione <strong>il</strong>lustrata da 16 superbe tavole f.t. inventate dal Gualterotti e incise in rame con grande finezza<br />

da Accursio Baldi e Sebastiano Mars<strong>il</strong>i, raffiguranti i vari spettacoli, carri e tornei organizzati per l’occasione. Pregiato<br />

e rarissimo libro di feste che celebra <strong>il</strong> matrimonio del Granduca di Toscana Francesco I de’ Medici con la bella<br />

veneziana Bianca Cappello, sua amante per lungo tempo, avvenuto a Palazzo Pitti <strong>il</strong> 12 ottobre 1579; in realtà, però, <strong>il</strong><br />

matrimonio era già stato celebrato segretamente nel giugno dell’anno precedente, poco dopo la morte della prima<br />

moglie Giovanna d’Austria. Bellissimo esempl. grande di margini, completo dell’ultima tav. che manca spesso agli<br />

esempl. descritti dai bibliografi specializzati (Brunet, Vinet, Ruggieri, Didot). - (Segue, del medesimo autore, nelle 24<br />

pagine finali che fanno parte integrante dell’edizione:) “Vaghezze sopra Pratolino composte da R. G. Al Ser. mo Don<br />

Francesco Medici secondo gran Duca di Toscana”. Alle quattro “vaghezze” segue un “Epitalamio nelle nozze della<br />

Sig. Perregrina Cappello... et Sig. Conte Ulisse Bentivogli”. Al verso di p. 24, a fondo pagina: “Il Fine. In Firenze<br />

appresso i Giunti. 1579. Con licenza de’ Superiori”. Eccezionale libro di feste in esemplare di gran pregio. CAMERINI,<br />

GIUNTI DI FIRENZE, n. 87. MORENI I, 468: «Raro». STC. 316. ADAMS G-1355. MORTIMER, ITALIAN, 223. NAGLER,<br />

Theatre Festivals of the Medici, cap. 4 (pp. 49-57). VINET 605. RUGGIERI 727. CICOGNARA 1388. [765]<br />

186. Friuli - MOISESSO, Faustino. Historia della ultima Guerra nel Friuli, libri due. All’<strong>il</strong>l. mo et<br />

Ecc.mo sig.r Francesco Erizzo Generale delle armi della Ser.ma Rep.ca di Venetia, et Procuratore dignissimo<br />

di San Marco. Con le figure del Paese dove si ha guerreggiato, et una tavola de nomi di alcune persone<br />

spetialmente in essa guerra intervenute et loro attioni, et avenimenti. (In fine:) Venezia, Barezzo Barezzi,<br />

1623. € 3.800<br />

in-4, pp. (16, compreso <strong>il</strong> bel frontespizio architettonico inciso), 219; 175 (per errore num. 167), (9); legatura post.<br />

piena pergamena, tit. oro su tassello rosso al dorso. Iniziali figurate, fregi e finalini; con due grandi carte topografiche<br />

ripieg. f.t. Opera assai rara che narra le guerre Gradiscane che ebbero luogo tra <strong>il</strong> 1615 ed <strong>il</strong> 1617 tra l’impero asburgico<br />

e la Repubblica di Venezia, combattute contro gli Uscocchi particolarmente in Friuli e nell’Istria, che causarono<br />

l’assegnazione del Friuli alla Repubblica Veneta e della Contea di Gorizia e Gradisca all’Impero Asburgico. Le 2 grandi<br />

carte topografiche ripieg. f.t. raffigurano in modo dettagliato i luoghi dove si è guerreggiato (una più estesa del Friuli e<br />

l’altra più circoscritta, una parte della valle dell’Isonzo e del Carso). Buon esemplare, con un lieve alone nel margine


superiore dei primi 15 ff. VALENTINELLI, Bibliogr. del Friuli, 548 p. 30 (dichiara una sola carta topografica). CICOGNA<br />

n. 881; COMBI 132 N 1012, LOZZI 2051, note. MICHEL-MICHEL V, 184. [4757]<br />

187. Ischia - JASOLINO, Giulio. De’ rimedi naturali che sono nell’isola di Pithecusa, hoggi detta<br />

ISCHIA. Con molte esperienze, & historie, dal medesimo osservate. Napoli, Giuseppe Cacchi, 1588, € 4.500<br />

in-4, 20 ff nn., pp. 381, (2), e 23 ff. leg. d’amatore in pieno marocchino verde scuro, titolo in oro al dorso, dentelle e<br />

tagli dorati (una cerniera debole). Una veduta dell’isola a volo d’uccello in s<strong>il</strong>ografia sul titolo, vari fregi e grandi<br />

cap<strong>il</strong>ettera istoriati. Prima edizione di studio fondamentale sulla storia di Ischia ed in particolare sulle sue acque<br />

termali. Jasolino (n. a Monteleone Calabro nel 1537) tenne la cattedra di anatomia all’Università di Napoli; individuò<br />

circa 60 rimedi termominerali sull’isola; dedicò l’opera a Geronima Colonna d’Aragona, guarita da una grave ulcera<br />

grazie alle acque del Gurgitello. In fine copioso indice delle malattie, e di quali terme le possano curare. Il presente è<br />

apparentemente <strong>il</strong> solo esemplare noto che possieda la grande e stupenda carta geografica dell’isola, ripiegata fuori<br />

testo (370x520 mm.) e dedicata a “Isabella Feltriae de Rouere Bisiniana”, di Mario Cartari, cartografo e incisore di<br />

Viterbo, attivo tra <strong>il</strong> 1560 e <strong>il</strong> 1591. “È un’ottima incisione in rame e anche come esecuzione si rivela lavoro<br />

accuratissimo, frutto di minuziose ricognizioni personali. La scala (2 miglia=mm 89) e la ricchezza dei particolari ne<br />

fanno una carta topografica vera e propria” (Almagià). Costituì per secoli <strong>il</strong> modello cartografico dell’isola, copiato da<br />

Ortelio e Magini. Esemplare molto bello e prezioso di opera di per sé molto rara anche senza la carta. La carta è<br />

conosciuta dal solo ALMAGIÀ, MONUMENTA CARTOGR. ITALIAE, p. 47A e Studi storici di cartografia napoletana, parte<br />

II, cap. I. - LOZZI 2212. FERA-MORLICCHIO I, 1940. CHOIX D’OLSCHKI 8914. WELLCOME 3452 (tutti senza la carta). [4676]<br />

188. Napoli e <strong>il</strong> suo Regno - BAYARDI, Ottavio Ant. Prodromo delle Antichità di Ercolano. Parte I (-II).<br />

Alla Maestà del Re delle Due Sic<strong>il</strong>ie Carlo Infante di Spagna, Duca di Parma e Piacenza. Napoli, Regia<br />

Stamperia, 1752, € 3.100<br />

2 vol. in-4, pp. XLVIII, 1048 (numeraz. continuata), stupende legature napoletane del tempo in pieno marocchino<br />

rosso riccamente decorata in oro ai dorsi e sui piatti e con le armi araldiche di Carlo VII, Re delle Due Sic<strong>il</strong>ie (poi dal<br />

1759 Carlo III di Spagna), dedicatario dell’opera, impresse al centro dei quattro piatti, tagli dorati. Titolo del I vol.<br />

impresso in rosso e nero con ritr. dell’autore inc. in medaglione, alcune incisioni n.t. e complessive 6 tavole ripieg. f.t.<br />

L’opera sarà completata con altri 3 vol. che però, pur recando la stessa data 1752, furono pubblicati in realtà nel 1756.<br />

Magnifico esempl. di provenienza reale (Carlo VII sovrano delle Due Sic<strong>il</strong>ie). CICOGNARA 2649. FURCKHEIM p. 7.<br />

DURA p. 1315. FERA-MORLICCHIO n. 247. D.B. IT. VOL. 5, pp. 284-5. [4708]<br />

189. -- DE VITO, Michela (pittrice attiva a Napoli negli anni 1830-1840). Vestiture del Regno di Napoli<br />

€ 18.500<br />

Album di 28 acquerelli originali policromi che ritraggono a figura intera altrettanti personaggi (21 femmin<strong>il</strong>i e 8<br />

masch<strong>il</strong>i) con abbigliamento elegante o popolare, del Regno di Napoli. Alcune tavole recano la firma autografa della De<br />

Vito nell’angolo destro ed <strong>il</strong> nome del costume e della località nel margine inferiore. Ogni acquerello (mm. 260x190) è<br />

montato in passe-par-tout. Collezione riunita a metà XIX secolo in album in-4, legato mezza pelle nera, carta lavorata<br />

sui piatti, titolo “Costumes” in oro al centro del piatto anteriore. Acquerelli di grande bellezza e pregio sia per <strong>il</strong><br />

disegno sia per finezza dei colori. Costume di Caraffa, Provincia di Cosenza - Costume di V<strong>il</strong>labadessa, Provincia di<br />

Teramo - Costume di Civitavecchia - Marinaro Napolitano - Costume di Santa Caterina, Prov. di Calabria - Costume<br />

di Castellamare, Prov. di Napoli - Ballante della Tarantella, Napoli - Ballatrice della Tarantella - Costume dell’isola<br />

di Capri, Golfo di Napoli - Costume di V<strong>il</strong>labadessa, masch<strong>il</strong>e - Costume dell’isola di Gaeta, Pr. Terra di Lavoro -<br />

Costume di Mongrassano, Prov. di Calabria - Costume di San Giovanni, Casale vicino Napoli - Costume Napoletano<br />

del borgo di Chiaia - Lazzarone - Costume di Lecce, Prov. di Abruzzo - Costume di Pietracupa, Prov. di Molise -<br />

Costume di Frattura, Prov. di Abruzzo - Costume di Amalfi – Brigante - Donna, Prov. di Salerno - Marinaro di Napoli<br />

- Costume d’Ischia - Donna di Sorrento, Prov. di Napoli - Donna di San Germano - Donna di Terra di Lavoro - Donna<br />

di Procida - Costume di Bagnoli, Provincia di Abruzzo. Rara e importante serie. Ottima conservazione. [4713]<br />

190. -- SENAPE, Antonio (pittore paesaggista attivo nel 1820-30). Schizzi originali di Napoli e dintorni<br />

(1820 c.). “Disegnati dal vero con la penna di Antonio Senape Romano, abita strada S. Maria al Portico a<br />

Chiesa n. 17, 3 piano in Napoli”. € 32.000<br />

(Titolo manoscritto autografo di quattro righe su foglio bianco preliminare). Pittore romano attivo nel 1820-30, <strong>il</strong><br />

Senape lavorò spesso a Napoli per effettuare, forse su commissione, album di disegni, “eseguiti con tratto preciso e<br />

calligrafico ma non rigido, e arricchendo l’immagine con una resa atmosferica dell’insieme, un taglio scenografico<br />

volutamente forzato da palazzi a mò di quinta e sempre animata da personaggi di sapore pinelliano”. Lui stesso si<br />

definiva «disegnatore di paesi con la penna», che a volte rinforzava con la seppia, e per farsi rintracciare dai<br />

committenti applicava sugli Album delle targhette ove indicava l’indirizzo del proprio studio che a Napoli era nella<br />

salita del Vomero. Album di 55 disegni originali a punta di penna lievemente tinta, in inchiostro di china bruno,


su velina, applicati su cartoncino, cad. 260 x 380 mm; legatura originale in tela percallina rossa. Le vedute,<br />

minuziosamente precise nei particolari urbanistici ed architettonici, come tipico dello st<strong>il</strong>e del Senape, sono animate da<br />

vari personaggi in primo piano. Lo stesso artista ha apposto di suo pugno, in basso ad ogni tavola, <strong>il</strong> titolo della veduta.<br />

Completo e genuino così come ideato dall’artista, l’album costituisce una straordinaria documentazione sulla<br />

vedutistica napoletana e delle più suggestive località classiche del “Grand Tour”; di notevole interesse e rarità sono<br />

alcune località minori e le vedute sic<strong>il</strong>iane in genere.<br />

Comprende: 1 - Napoli da Capodimonte. 2 - Ponte nella v<strong>il</strong>la al Vomero 3 - Napoli presa da Pos<strong>il</strong>ippo. 4 - Palazzo di<br />

D. a Anna Caruta a Pos<strong>il</strong>ippo. 5 - Il Chiatamone preso dalla Vittoria. 6 - Marina di S. Lucia in Napoli. 7 - Piazza del<br />

Palazzo Reale di Napoli. 8 - Molo di Napoli e <strong>il</strong> Castello nuovo. 9 - La Porta Capuana in Napoli. 10 - Chiesa del<br />

Carmine in Napoli dove morì Masaniello. 11 - Strada di Puzzuoli. 12 - Veduta di Puzzuoli. 13 - Lago di Averno. 14 -<br />

Tempio di Serapide a Puzzuoli. 15 - Arco Felice. 16 - Avanzi del Teatro di Cuma. 17 - Lago del Fusaro. 18 - Tempio di<br />

Venere a Baja. 19 - Campi Elisi e l’isola di Procida e Ischia. 20 - Veduta d’Ischia. 21 - Il Lacco a Ischia. 22 - Castello<br />

d’Ischia. 23 - Marina di Capri 24 - V<strong>il</strong>laggio di Capri. 25 - Porto di Annacapri. 26 - Isola di Capri presa da Massa. 27<br />

- Veduta di Sorrento. 28 - Veduta di Vico. 29 - Veduta di Castellamare. 30 - V<strong>il</strong>laggio della Cava. 31 - Monastero della<br />

Trinità della Cava. 32 - Marina di Vietri. 33 - Veduta di Salerno. 34 - Tempi di Pesto. 35 - Tempi di Pesto. 36 -<br />

V<strong>il</strong>laggio di Ariani patria di Masaniello 37 - Amalfi dai Cappuccini. 38 - Mulini di Amalfi. 39 - Piazza di Amalfi. 40 -<br />

Cappuccini di Amalfi. 41 - Palazzo Reale di Caserta. 42 - Acquidotto di Maddalonana. 43 - Arco di Trajano a<br />

Benevento. 44 - Gaeta presa da Mola. 45 - Veduta di Terracina. 46 - Veduta del Castello del Pizzo in Calabria. Dove<br />

morì Muratt. 47 - Veduta del Castello di Sc<strong>il</strong>la in Calabria e <strong>il</strong> faro di Messina. 48 - Porto di Messina. 49 - Teatro di<br />

Taormina e l’Etna. 50 - Veduta di Catania e l’Etna. 51 - Siracusa presa dal teatro. 52 - Tempi di Girgenti. 53 - Tempio<br />

di Segeste. 54 - Marina di Palermo. 55 - Catedrale di Palermo. [845]<br />

191. Parma - MAGGIALI, Giuseppe. Ragguaglio delle Nozze delle Maestà di F<strong>il</strong>ippo Quinto, e di<br />

Elisabetta Farnese... solennemente celebrate in Parma, l’Anno 1714… In Parma, stamp. di S. A. S.,<br />

1717, € 4.800<br />

in-folio, pp. 115; leg. coeva p. pergamena. Bella antiporta allegorica dis. da Ilario Spolverini e inc. da G. B. Sintes e 5<br />

tav. f.t. inc., piu volte ripiegate, di F. M. Francia e T. Vercruisse: (L’ingresso nella Città di Parma del Card. Ulisse<br />

Gozzadini, grande stupenda tavola raffig. <strong>il</strong> lungo corteo di religiosi, cavalieri e carrozze; La Facciata del Duomo di<br />

Parma; Il Lato Interiore del Duomo di Parma; Il Coro del Duomo di Parma (sfarzosamente addobbato e popolato di<br />

prelati, dignitari di corte, dame, arcieri etc.); Pianta del Duomo di Parma. Sontuoso ricordo delle festività tenute in<br />

Parma nel Settembre 1714 per celebrare <strong>il</strong> matrimonio della Principessa Elisabetta Farnese col Re F<strong>il</strong>ippo V di Spagna.<br />

Come risultato di questa unione Parma passò dai Farnese nelle mani dei Borboni. In occasione del matrimonio la<br />

cattedrale fu riccamente decorata di drappi damascati, arazzi, emblemi ed iscrizioni. Il pittore di Corte, Ilario Spolverini,<br />

fu incaricato di <strong>il</strong>lustrare le festività. La cavalcata è raffigurata in una grande e bellissima tavola (mm. 655x910) incisa<br />

da Theodor Verkruis. Bell’esemplare del più apprezzato libro di feste del Barocco italiano (margine inferiore dei primi<br />

2 ff. ab<strong>il</strong>mente restaurato, restauro bianco a lavoro di tarlo a sinistra della prima tavola, con perdita di 2 cmq. di<br />

immagine) CICOGNARA, 1491: “Ilario Spolverini Pittore e inventore fece i disegni del frontespizio figurato e di cinque<br />

grandissime tavole atlantiche, delle quali l’intaglio fu eseguito da diversi artisti mediocri. E’ interessante più d’ogni<br />

altra l’ultima, che rappresenta la pianta in grande di quell’antica Cattedrale”. PALAU Y DULCET XV, 246192: “Bella<br />

edicion... ”. VINET 567. BERLIN KAT., 3060. CHOIX, 15207: “Bel ouvrage”. LIPPERHEIDE, II, 2755. SCONOSCIUTO ALLA<br />

PINTO. [4756]<br />

192. Reggio Em<strong>il</strong>ia - CERTANI, Giacomo. Maria Vergine coronata. Descrizione e dichiarazione della<br />

divota solennità fatta in Reggio li 13 maggio 1674. All’Altezza Serenissima di Francesco II d’Este decimo<br />

Duca di Reggio, Modona, &c. In Reggio, per Prospero Vedrotti, 1675, € 8.000<br />

in-folio (mm 220x324), pp. (12), 137, (7), leg. della metà del XX sec. in m. pergamena, titolo in oro su tassello al dorso.<br />

Illustrano f.t. l’opera un antiporta allegorica, <strong>il</strong> ritratto del dedicatario Francesco II, e 15 tavole per lo più<br />

ripiegate, <strong>il</strong> tutto inciso da Giuseppe Maria Mitelli dai disegni di M. Augusta, P. Manzini, C. Carboni, V. Draghi, O.<br />

Talami, F. Torri. Splendido libro di feste reggiano, che descrive accuratamente l’incoronazione della Madonna della<br />

Ghiara. Le confraternite religiose convocarono i migliori artisti locali per progettare gli apparati festivi, macchine, archi<br />

trionfali, fontane. “Ces planches sont dignes d’intéresser tous ceux qui veulent connaitre jusqu’où, au 17e siècle,<br />

pouvait aller la fougue décorative italienne…” (Vinet). La tavola relativa alla macchina della Confraternita di S. Rocco<br />

è seguita da un’altra incisione, in alcuni esempl. sovrapposta, che raffigura <strong>il</strong> tempietto trasformato in fontana, con<br />

grande stupore degli spettatori. Edizione rarissima a reperirsi completa, e tra i libri di feste più pregiati, grazie alle<br />

incisioni del celebre artista “popolare” bolognese Mitelli (1634-1718). Bell’esemplare, accuratamente lavato (qualche<br />

strappetto nelle pieghe o nei margini di poche tavole); in fine sono aggiunte due tavole, raffig. la facciata e lo<br />

spaccato della chiesa incise da Giov. Luigi Valegio tratte dalla “Relatione intorno l’origine, solennità, traslatione, et<br />

miracoli della Madonna di Reggio” pubblicata dall’Isachi nel 1619. RUGGIERI 820. BERTARELLI, MITELLI, 641-57.<br />

BERLIN KAT 3222. HOFER, BAROQUE BOOK ILLUSTR., 74. [4673]


193.- Sardegna - BALDASSARRE, Luciano. Cenni sulla Sardegna ovvero Usi e Costumi,<br />

amministrazione, industria e prodotti dell’Isola. Ornati di 26 tavole miniate. Seconda edizione. Torino,<br />

Carlo Schiepatti, 1843, € 2.400<br />

in-4, pp. 280, 6, cartonatura rigida dell’editore con titolo sul primo piatto racchiuso entro bordura di figure allegoriche,<br />

la medesima composizione ripetuta nel bell’antiporta litografato e dipinto a mano (firmato Rob. Focosi dis.). Fuori testo<br />

vi sono 26 tavole in litografia splendidamente dipinte “à la gomme” raffiguranti belle vedute, costumi e scene<br />

popolari delle località Sarde. Magnifico esemplare dell’opera del Baldassarre, la più elegante dell’iconografia dell’isola.<br />

Molte tavole sono firmate da Lorenzo Pedrone, raffinato disegnatore, tra i pionieri dell’arte litografica in Piemonte.<br />

Assai raro, particolarmente nella freschissima legatura originale. CIASCA 10036. COLAS 1916. LIPPERHEIDE 1317. NON<br />

IN PILONI, LOZZI, PLATNER. [4723]<br />

194. Sic<strong>il</strong>ia - HACKERT, J-Ph. Vues de la Sic<strong>il</strong>e, peintes par Ia.Ph. Hackert, gravées par B.A. Dunker.<br />

Dediées à S.A.R. Madame Marie Therèse Infante des Deux Sic<strong>il</strong>es. Rome, chez George Hackert, s.d. (1780<br />

c.), € 1.500<br />

album in-4 oblungo, 12 tavole finemente incise all'acquaforte, la prima funge da titolo della serie (Ruines à<br />

Selinunte), leg. mod. cart. marmorizz. Le 12 stampe sono firmate sulla lastra dai due noti artisti tedeschi, J.Ph. Hackert<br />

detto “Hackert d'Italie” (1737-1807) e B.A.Dunker (1746-1807). Raffigurano, oltre a Selinunte: Tempio della<br />

Concordia. Tempio d'Ercole. Tempio di Vulcano. Tempio di Giunone Lucina. Tempio d'Esculapio. Tempio del Sole.<br />

Tempio di Ceres e Proserpina. Tempio di Giove Olimpio (tutte queste a Girgenti). Tempio di Segeste. La Grotta delle<br />

capre su l'Etna. Il Cratere dell'Etna con i resti della torre del F<strong>il</strong>osofo. - Serie di vedute sic<strong>il</strong>iane assai rara e di notevole<br />

pregio artistico, perfettamente conservate con margini pieni. Ignota a varie raccolte e bibliografie: non conosciuta a<br />

Narbone. FERA, Repert. bibliogr. , IV, 1046. BÉNÉZIT, VI, 649 e IV, 864.<br />

195. Venezia - STROZZI, Giulio. Esequie fatte in Venetia dalla Natione Fiorentina al Ser. mo Cosimo II<br />

quarto Gran Duca di Toscana <strong>il</strong> dì 25 di maggio 1621. - (Segue, del medesimo:) Oratione recitata da<br />

lui… Venetia, Giov. Batt. Ciotti, 1621, € 5.400<br />

2 parti in un vol. in-folio, ff. 24 (numeraz. continuata), leg. coeva p. perg., tit. calligr. ms. al dorso. Dedicato a<br />

Ferdinando II, figlio undicenne del defunto, Granduca sotto la tutela della madre. Con 2 frontesp. inc. a motivo<br />

architett., ritratto di Cosimo II e 16 tavole finem. incise in rame da Francesco Valesio raffig. la pianta della chiesa<br />

dei SS. Giovanni e Paolo ove si svolse la cerimonia, <strong>il</strong> catafalco ed i dettagli delle decorazioni ed inoltre 8 dipinti<br />

allegorici di Matteo Ingoli detto <strong>il</strong> Ravennate che ornano la chiesa. Magnifico libro di feste, raro ed importante,<br />

impresso a ricordo del solenne rito funebre in onore di Cosimo II, deceduto a Firenze <strong>il</strong> 28 febbraio di quell’anno. Le<br />

sontuose cerimonie e onoranze svoltesi in Venezia furono volute dalla importante colonia di commercianti fiorentini<br />

presenti e operanti nella città lagunare. Ottimo esempl. (con ex-libris di Pietro Ginori-Conti). VINET 609. STC, XVII<br />

SEC., 321. BERLIN KAT. 3201. MICHEL-MICHEL VII 156. [2210]<br />

195/b. Venezia - ZUSTO, Giovanni. Descrizione istorica dell’estrazione della pubblica Nave La Fenice<br />

dal Canale Spignon, in cui giacque circa tre anni totalemente sommersa: impresa dall’Ecc. mo Senato<br />

appoggiata alla nota esperienza di G. Zusto, e verificata sotto la di lui direzione e comando… (Venezia), per<br />

li figliuoli di Ant. Pinelli, 1789, € 3.000<br />

in-4, pp. pp. XXXII (le prime due bianche), 90, (2), leg. coeva cart. marmorizz., tit. ms. al dorso. Con antiporta<br />

allegorico e 7 interessantissime grandi tavole più volte ripieg. f.t. (cm. 47,5 x 59), disegnate da Gius. Cason e finem.<br />

incise in rame da Gius. Daniotto; esse raffigurano in maniera nitida e dettagliata la nave ed i vari apparati tecnici<br />

impiegati per recuperarla. L’opera espone i vani tentativi precedentemente fatti, i nuovi modelli e metodi impiegati, le<br />

verifiche e le decisioni della commissione incaricata di portare alla luce la nave da guerra veneziana di settantaquattro<br />

cannoni, detta la Fenice, che giaceva sul fondo della laguna. Prima (e unica) edizione di “opera importantissima per<br />

gli studiosi della meccanica applicata alla nautica” (Riccardi). Magnifico esempl. RICCARDI I, 407. CICOGNA 1458.<br />

MORAZZONI 263. [4566]<br />

196. Vicenza - (TORNIERI, Arnaldo). La corsa delle slitte in Vicenza nel Carnovale MDCCLXXXIV.<br />

Stanze um<strong>il</strong>iate agli ornatissimi cavalieri e gent<strong>il</strong>issime dame. Vicenza, Giovanni Battista Vendramini<br />

Mosca, si vende da Giacomo Leoni, 1784, € 26.000<br />

in-8 (195x128 mm.), 32 pp. di testo (titolo, dedica di 6 pp. del Leoni a “ornatissimi cavalieri e gent<strong>il</strong>issime dame”; 22<br />

pp. di descrizione in versi della corsa delle slitte, 2 con lista dei nob<strong>il</strong>i personaggi di Vicenza che parteciparono<br />

all’avvenimento, 16 animatissime tavole ripiegate f. testo in fine, incise in rame e dipinte con vivaci colori da mano<br />

contemporanea, con rialzi in argento e oro. Legatura coeva in cartone bruno maculato, bordura in oro sui piatti e fregio<br />

a fiore agli angoli, tagli marmorizz. Bell’esemplare marginoso (alone d’umido ai primi ff.). Prima ed unica edizione di


affascinante libro impresso certamente in pochi esemplari, probab<strong>il</strong>mente 30 destinati agli altrettanti partecipanti alla<br />

festa carnevalesca in costume su slitte che ebbe luogo a Vicenza nell’inverno del 1784 (Barbarani, Trissino, Verlate,<br />

Vello, Caldogne, Burri, Bissari, ed altri). Le slitte sono trainate sulla neve da cavalli agghindati; un richiamo da 1 a 30<br />

rimanda al nome del passeggero indicato nell’indice dei “ornatissimi cavalieri”. La bibliografia del Melzi identifica<br />

come autore del presente delizioso libretto <strong>il</strong> nob<strong>il</strong>e Arnaldo Tornieri, <strong>il</strong> quale figura nell’ultima tavola su una slitta<br />

attaccata ad un grande pallone aerostatico; nello stesso anno delle prime esperienze aerostatiche italiane. Per questa<br />

notevole curiosità l’opera è citata da Caproni-Bertarelli a p. 111. Manca invece alle bibliografie di feste ed ai cataloghi<br />

consultati. Estremamente raro (questo è l’unico esemplare passato in asta negli ultimi 30 anni). Un esemplare<br />

conservato alla Bibl. Civica Bertoliana di Vicenza; un altro alla British Library ed uno alla Bibl. Nationale di Parigi.<br />

MELZI, ANONIMI ITALIANI, (I, 258). OLSCHKI, CHOIX 8129 (ben 300 fr.) alla voce Leoni, come in Caproni. [4688]<br />

FIGURATI DEL NOVECENTO<br />

197. BONNARD - MIRBEAU, Octave. Dingo (Histoire d’un chien). Cinquante-cinq eaux-fortes<br />

originales de Pierre BONNARD. Paris, Ambroise Vollard éditeur, 1924, € 6.000<br />

in-folio, pp. 192, (2), copertina edit., elegante scatola in plexiglass che lascia a vista la litografia sulla brochure. Esempl.<br />

n. 309 sur vergé d’Arches, su una tiratura complessiva di 350. Illustr. da 55 acquaforti originali dell’artista, delle<br />

quali 14 a piena pag. f.t., 39 di vario formato frammezzate al testo, una sulla copertina e una sul titolo, delicate e vivaci<br />

raffigurazioni ad <strong>il</strong>lustrare <strong>il</strong> romanzo, pubblicato nel 1912, di Mirbeau (1850-1917), una delle più r<strong>il</strong>evanti figure del<br />

mondo letterario parigino a cavallo del secolo. Splendida edizione, tra i più riusciti livres d’artiste del primo Novecento<br />

e tra i capolavori di Bonnard (1867-1947) <strong>il</strong>lustratore. Esempl. in stato di nuovo a pieni margini. BOUVET, OEUVRE<br />

GRAVÉ DE B., n. 90, pp. 204-234. RAUCH 26. SKIRA 26. [141]<br />

198. CHAGALL, Marc. Bible. Texte de Meyer Shapiro traduit par J. Laganne. Verve vol. VIII numéro<br />

double 33/34. Paris, Tériade et Mourlot, 1956, € 3.400<br />

in-4 gr., leg. d’editore cartone figurato a colori in litografia. Numero doppio del lussuoso periodico d’arte “Verve”<br />

consacrato alla riproduzione integrale a piena pag. in eliogravure delle 105 acquaforti di Chagall incise tra <strong>il</strong> 1930 e <strong>il</strong><br />

1955 per <strong>il</strong>lustrare la Bibbia. Inoltre nel presente stupendo volume di Verve l’artista ha appositamente composto e<br />

inserito litografie originali per la legatura, la pagina di titolo, per 16 tavole a colori e 12 in bianco-nero, tutte a p. pag.<br />

Perfetto esemplare. J. CHATELAIN, Le message biblique de M. Chagall, Paris, Mourlot 1972. [4265]<br />

199. DALI’ - CASANOVA. Dalì <strong>il</strong>lustre Casanova de vingt et un cuivre originaux qu’<strong>il</strong> a gravé. Paris,<br />

au Circle du Livre Précieux, 1967, € 4.400<br />

in-folio, 112 pp., fogli sciolti sotto copertina incisa in cartoncino editoriale, elegante e solido astuccio originale in<br />

cartone e tela con decorazioni a ricamo applicate sui piatti. Illustrato con 21 tavole f. testo di tipiche composizioni<br />

artistico-erotiche di Salvator Dalì, incisioni originali dell’artista. a piena pagina in vivaci colori, tutte con firma Dalì<br />

sulla lastra. Esemplare impresso su magnifica carta forte “pur chiffon de rives” (n. 352/364), con firma autografa nella<br />

giustificazione. Inoltre questo esemplare è impreziosito da un disegno-autografo a lapis, firmato, nel verso del primo<br />

foglio di risguardo. Magnifico e perfetto esemplare di significativa serie di composizioni di Salvator Dalì. [4774]<br />

200. DE CHIRICO - APOLLINAIRE, Gu<strong>il</strong>laume. Calligrammes. Lithos de Giorgio DE CHIRICO.<br />

Paris, Librairie Gallimard, 1930, € 34.000<br />

in-4 gr. (cm. 34x26), pp. 276, a fogli sciolti in copertina figurata, camicia e astuccio in cartone; su entrambi è riportato<br />

in avvolgenza <strong>il</strong> disegno della <strong>il</strong>lustrazione di p. 118, ma notevolmente ingrandito e trasposto in verticale. Il volume è<br />

adorno di 66 litografie originali di Giorgio De Chirico (più 2 ripetute su copertina e frontespizio), tutte disegnate<br />

direttamente sulla pietra dall’ artista e tirate da Desjobert; <strong>il</strong> testo è stato mirab<strong>il</strong>mente impaginato e stampato da M.<br />

Darantière. Edizione di 131 esemplari complessivi, <strong>il</strong> presente n. 86 su carta di Cina, con firma autografa<br />

dell’artista sul foglio di giustificazione. Celebre e splendido libro, forse <strong>il</strong> più pregiato tra i figurati moderni italiani,<br />

assai ricercato per l’originale impostazione grafica del testo e per le splendide <strong>il</strong>lustrazioni di De Chirico, che anticipano<br />

temi pittorici che saranno poi sv<strong>il</strong>uppati dall’artista solo trent’anni dopo. Il disegno, effettuato direttamente sulla lastra,<br />

assicura alle litografie una maggiore originalità ed una superiore resa rispetto alla trasposizione dalla carta da riporto. I<br />

Calligrammes di Apollinaire, già pubblicati nel 1918, hanno un’importanza capitale per la storia della poesia moderna;<br />

vi si coglie <strong>il</strong> passaggio dal simbolismo al paroliberismo sino alla nuova retorica del Surrealismo e del Cubismo.<br />

Bell’esemplare. Ciranna, Opera grafica di De Chirico, 17-82, p. 7: «Dal punto di vista iconografico la prima serie<br />

dechirichiana, le <strong>il</strong>lustrazioni del 1929 per Calligrammes, è forse ancor più interessante, dato che in essa <strong>il</strong> Maestro ha<br />

enunciato alcuni motivi che non ha mai svolto in pittura, salvo in anni recentissimi. Così quello del sole che si spegne


per trasmettere, mediante una specie di cordone ombelicale, la sua luce ad un altro sole splendente in una stanza»<br />

(Cesare VIVALDI). RAUCH 159. From Manet to Hockney 84. [431]<br />

201. DE PISIS - CATULLO. I Carmi. Scelti e nuovamente tradotti in versi da V. Errante e decorati con<br />

litografie da F<strong>il</strong>ippo De Pisis. Verona, nei torchi dell’Officina Bodoni di Giovanni Mardersteig, 1945, € 5.500<br />

in-folio, pp. 170, leg. edit. m. tela, astuccio. Splendida edizione della traduzione italiana di Catullo, impressa in soli 150<br />

esemplari su carta a mano di Fabriano, <strong>il</strong>lustrata da 17 bellissime litografie originali di De Pisis, in bianco-nero a piena<br />

pagina. E’ tra i più ricercati figurati dati alle stampe da Mardersteig. Perfetto esempl. (n. 50). SCHMOLLER 70. [626]<br />

202. DUNOYER DE SEGONZAC - VERGILIUS, Publus Maro. Georgica - Les Géorgiques. Illustrées<br />

d’eaux-fortes par Dunoyer de Segonzac. Traduites par Michel de Marolles. Paris, chez l’Artiste<br />

(Imprimérie Nationale), 1947, € 16.000<br />

3 volumi in-folio gr. (457x354 mm.), di cui uno per la suite aggiunta, artistica legatura firmata da Semet et Plumelle in<br />

pieno marocchino verde, ornato con losanghe impresse a secco sui piatti e ai dorsi, piccoli fregi e titoli oro ai dorsi,<br />

sguardie in marocchino bruno, tagli dor., in eleganti astucci. Adorni di 119 bellissime acquaforti originali, delle quali<br />

99 a piena pag. fuori testo, di grande finezza naturalistica ed artistica, di Dunoyer de Segonzac (1884-1974, pittore,<br />

<strong>il</strong>lustratore, incisore, paesaggista), uno dei più fert<strong>il</strong>i e amati peintres-graveurs attivi a metà ‘900. Il testo latino è<br />

accompagnato della traduzione francese a fronte. Stupenda opera impressa su ottima carta forte “vélin d’Arches”, tirata<br />

a 250 esemplari numerati. Il presente è <strong>il</strong> n. 26 dei 50 primi esemplari, corredati di una suite aggiunta delle 119<br />

incisioni, e delle prove di 25 altre incisioni che non vennero ut<strong>il</strong>izzate nella tiratura definitiva. Perfetta conservazione.<br />

CHAPON, LE PEINTRE ET LE LIVRE, p. 164: “une autre célèbrité de l’art d’<strong>il</strong>lustrer…”. RAUCH, CAT. “Le peintre et le<br />

livre”, n. 122. BENEZIT IV, 867-869. [4686]<br />

203. DUNOYER - VERGILIUS Les Géorgiques. Paris, chez l’Auteur, 1947, € 10.500<br />

2 volumi in-folio gr. (457x344 mm.), a fogli sciolti sotto copertina in cartoncino, camicia e astucci editoriali. Adorni di<br />

119 bellissime acquaforti originali, delle quali 99 a piena pagina, di grande finezza naturalistica ed artistica, di André<br />

Dunoyer de Segonzac - Il testo latino Virg<strong>il</strong>iano è corredato della traduzione francese a fronte. Stupenda opera impressa<br />

su ottima carta forte “vélin d’Arches”, tirata a 250 esemplari numerati. Il presente è n. 129 della tiratura senza le suites<br />

aggiunte (Vedi numero precedente). Perfetta conservazione. [4508]<br />

204. LE CORBUSIER, Edmond Jeanneret dit. Le Poème de l’Angle droit, lithographies originales. Paris,<br />

Tériade éditeur, 1955, € 25.000<br />

in-folio (450x345 mm.), pp. 158, (bianche) a fogli sciolti sotto copertina orig. <strong>il</strong>lustrata, astuccio dell'editore. I fogli<br />

sono divisi in 29 quaderni, oltre a 19 tavole f.t. a colori ed un foglio di titolo, sempre a colori; a fogli sciolti sotto<br />

copertina orig. <strong>il</strong>lustrata, astuccio dell’editore. Stupendo libro interamente composto da Le Corbusier (pseud. di Ch. E.<br />

Jeanneret-Gris, 1887-1965), <strong>il</strong> testo manoscritto litografato è <strong>il</strong>lustrato da vignette in nero ed a colori; 22 litografie<br />

fuori testo a colori e 62 in nero. Esempl. n. 4 dei 270 esempl. su Arches, firmato dall’artista nel colophongiustificazione.<br />

Questo straordinario libro d’artista, "non è un trattato di architettura ma un poema sull’ordine naturale<br />

e sulla posizione dell’uomo all’interno di esso. Una visione del mondo dove l’armonia universale, vista con gli occhi di<br />

Le Corbusier, viene applicata a tutte le cose e riconc<strong>il</strong>ia natura e creazione umana. L’angolo retto è <strong>il</strong> punto<br />

fondamentale del suo pensiero architettonico, esso non è solamente una forma geometrica, ma anche un simbolo,<br />

dotato di significato mistico. E’ l’immagine dell’uomo, eretto per l’azione e supino per <strong>il</strong> riposo e la morte. Il momento<br />

di transizione nell’osc<strong>il</strong>lazione tra <strong>il</strong> movimento verticale e quello orizzontale, è l’immagine della vita. L’angolo retto<br />

costituisce un patto con la natura”. (A. Wogenscky, 1989). Esemplare di tutta freschezza. “Tériade was one of a<br />

number who valued Le Corbusier as much as an artist as an architect. Together they planned a book, like Matisse’s<br />

“Jazz”, which presented a harmony of large, round manuscript writing with <strong>il</strong>lustrations bold both in form and color.<br />

Far from being a treatise on architecture. Le Poème de l’angle droit is a poem about the natural order and the position<br />

of man within it. It is an outline of a world where universal harmony as le Corbusier saw it applies to all things and<br />

reconc<strong>il</strong>es nature and man-made creations. Yet at human level, space is perceived as orthogonal. It focuses on<br />

verticality: the trajectory of falling bodies, men and trees standing upright. Our spatial perceptions are entirely<br />

conditioned by the orthogonality of vertical and horizontal planes”. THE ARTIST AND THE BOOK, n. 162. RAUCH n. 200. [650]<br />

205. MAILLOL - VERGILIUS, Publius Maro. Georgica - Les Georgiques de Virg<strong>il</strong>e. Texte latin et<br />

version française. Gravures sur bois d’Aristide Ma<strong>il</strong>lol. Paris, Ph<strong>il</strong>ippe Gonin, 1937-1943, € 7.300<br />

4 volumi in-4 (due di testo e 2 di suites d’incisioni), eleganti legature in pergamena, titoli in oro ai dorsi su tasselli in<br />

pelle. Opera di notevole pregio impressa su ottima carta pesante f<strong>il</strong>igranata. Il testo latino è accompagnato dalla<br />

traduzione a fronte francese a cura di Jacques Del<strong>il</strong>le. Esemplare speciale, uno dei cento, su 750 complessivi, <strong>il</strong>lustrato


dalle 121 incisioni in legno nel testo di Aristide Ma<strong>il</strong>lol (1861-1944) ed è arricchito da una doppia suite, contenuta in<br />

due volumi, delle stesse s<strong>il</strong>ografie originali in due tirature, una in nero ed una in sanguigna, ogni tavola numerata a<br />

lapis 79/100 e portante <strong>il</strong> timbro dell’artista. Le <strong>il</strong>lustrazioni di Ma<strong>il</strong>lol per le opere di Virg<strong>il</strong>io sono ispirate da quelle<br />

presenti nei libri veneziani del Rinascimento e rientrano al medesimo tempo tra i capolavori dei “livres d’artiste” del<br />

novecento. Esemplare perfetto e bellissimo. THE ARTIST AND THE BOOK, 175. CHAPON, LE PEINTRE ET LE LIVRE, p. 163. [4684]<br />

206. MIRO’ - DUPIN, Jacques. L’Issue Dérobée. Joan Mirò. Paris, Maeght Editeur, 1974, € 7.000<br />

in-folio obl. (mm. 334x508), fogli sciolti, impressi su carta forte, sotto copert. editoriale, custodia originale a libro in<br />

tela grezza. Illustrato da 17 incisioni originali di Joan Mirò, a punta secca e acquatinta a colori. Esemplare n. 69/200 di<br />

una tiratura complessiva di 220, con firma atuografa di Mirò e di Dupin. Bellissimo e pregiato livre d’artiste, uno dei<br />

più tipici e ricercati di Mirò. Perfetta conservazione. CRAMER, LIVRES ILLUSTRES DE J.M. n. 187. [3940]<br />

207. MIRO’ - JARRY, Alfred. Ubu Roi. Lithographies originales de Joan MIRO’. Paris, Tériade<br />

éditeur, 1966, € 16.000<br />

in-folio (430x328), fogli sciolti sotto copertina originale in cartoncino bristol, astuccio d’editore in tela grigia. 140 pp.<br />

impresse in eleganti grandi caratteri, su carta forte “vélin d’Arches à la forme”, 13 grandiose e stupende litografie<br />

originali in vari vivaci colori di J. Mirò, su doppia pagina fuori testo, ad <strong>il</strong>lustrare la famosa farsa simbolista alla<br />

quale è consegnato per sempre <strong>il</strong> nome di Alfred Jarry. Affascinanti composizioni cromatiche surrealiste, tra i maggiori<br />

capolavori di Mirò. Superba edizione che venne tirata a 205 esemplari numerati, tutti con la firma autografa dell’artista<br />

nel foglio di giustificazione (n. 157). Stato di nuovo. CRAMER, n. 107. [4652]<br />

208. CHAGALL – GOGOL, Nicolas. Les Ames mortes. Traduction de H.Mongault. Eaux-fortes<br />

originales de Marc Chagall. Paris, Editions Tériade, 1948, P. a r.<br />

2 volumi in-folio, fogli sciolti sotto copertina editoriale, astuccio-custodia d’editore in cartone grigio.<br />

Edizione unica splendidamente impressa su carto forte “vélin d’arches” in 368 esemplari, tutti con firma<br />

autografa di Chagall nel colophon (<strong>il</strong> presente è <strong>il</strong> N. 279). Testo composto a mano con caratteri “romain du<br />

roi” corpo 20 inciso da Granjean nel XVII sec. Il romanzo di Gogol è <strong>il</strong>lustrato da 108 acquaforti originali<br />

dell’artista russo, firmate sulla lastra, delle quali 96 sono a piena pagina e 11 a mezza pagina, poste in testa ai<br />

capitoli (queste ultime eseguite nel 1948). Chagall segue fedelmente <strong>il</strong> testo di Gogol e ricrea anche nei<br />

minimi dettagli l’ambiente e l’atmosfera della Russia a lui così fam<strong>il</strong>iare, aristocratica, popolare e naïve, a lui<br />

così fam<strong>il</strong>iare. Le sue acquaforti, create nel 1927 su richiesta di Vollard, costituiscono un capolavoro<br />

artistico d’immagini colme d’amore per <strong>il</strong> suo Paese, perfettamente inserite nel capolavoro letterario. E’ uno<br />

dei “livres d’artiste” più riusciti, pregiati e ricercati del XX secolo. SORLIER, Chagall et Vollard, pp.21-74.<br />

RAUCH N. 146.<br />

Manoscritti e Incunabuli N. 1 – 22<br />

Tipografia e Illustrati Antichi 23 – 58<br />

Letteratura – F<strong>il</strong>osofia – Storia 59 – 76<br />

Placchette Popolari 77 - 82<br />

Arte - Architettura 83 – 97<br />

Scienze Mediche e Naturali 98 – 112<br />

Scienze Fisiche – Matematiche e Meccaniche 113 – 131<br />

Geografia - Viaggi - Topografia 132 – 145<br />

Curiosita’ e Passatempi 146 – 160<br />

Roma - Storia – Arte – Costumi 161 - 182<br />

Storia Locale - Libri di Feste 183 – 196<br />

Illustrati di Artisti Moderni 197 – 208<br />

Indici Dei Nomi, Tipografi ed Argomenti Pag. 120 – 128 ???


Accoramboni Ignazio: 95.<br />

ADIMARI, Alessandro: 59.<br />

AGRICOLA, Georgius: 113.<br />

ALAMANNI, Luigi: 60.<br />

Albani Annibale: 170/b.<br />

ALBERTINI, Francesco: 162.<br />

Albicante: 61.<br />

ALDINI, Giovanni: 114.<br />

Aleotti Gio. Batt.: 123.<br />

ALESSANDRI & SCATTAGLIA: 98.<br />

ALESSANDRO MAGNO: 77.<br />

Alfonso II d'Este: 123.<br />

ALPINUS, Prosper: 99.<br />

AMICO, Bernardino: 132.<br />

Antiquario Jacopo: 54.<br />

APIANUS, P., & B. AMANTIUS: 163.<br />

ARCHIMEDES: 115, 116.<br />

ARIOSTO, Lodovico: 23, 24.<br />

Arlenius A. P.: 46.<br />

ARMENINI da Faenza, G. B: 83.<br />

Aureli Lodovico: 104.<br />

BALDASSARRE, Luciano: 193.<br />

BANCHIERI, Adriano: 78.<br />

BANDELLO, Matteo: 10.<br />

Barberino Antonio: 179.<br />

BARBERINO, Francesco da: 164.<br />

Bargeo Pietro A.: 148.<br />

BARTOLI, Cosimo: 117.<br />

BARTOLI, Pietro Santi: 165.<br />

BASSI, Martino: 84.<br />

BAYARDI, Ottavio Ant.: 188.<br />

Beccaria Giulio: 25.<br />

BECCARIA, Cesare: 25.<br />

Belli Onorio: 108.<br />

Bembo Pietro: 37, 50.<br />

BEMBO, Pietro: 26.<br />

Bergantini G.B.: 148.<br />

BERINGER, J.Barth.Adam: 100.<br />

Bernardus Parmensis: 17.<br />

BERNI, Francesco: 61.<br />

BERTOLONI: 101.<br />

BESSON, Jacques: 118.<br />

BIANCONI, Gio. Lod.: 166.<br />

BIBBIA Manoscritta XIII sec.: 0.<br />

BIBBIA GRAECA: 27.<br />

BIBLIA ARABICA: 29.<br />

BIBLIA: 28.<br />

BLAEU, Johann: 133.<br />

Indici dei nomi


BOCCACCIO, Giovanni: 30, 62.<br />

BOCK, Hieronymus: 102.<br />

BODONI, G.B.: 8, 31-33.<br />

BOETHIUS, Severinus: 15.<br />

BOMBELLI, Raffaele: 119.<br />

Bonifacio M.se d'Oria: 50.<br />

BONNARD -MIRBEAU, O.: 197.<br />

Bonnard Pierre: 197.<br />

Bono, Mauro: 97.<br />

Borghese Gio. Batt.: 172.<br />

BORGHINI, Rafaello: 85.<br />

Borgia Lucrezia: 26.<br />

BORRA, Giambattista: 120.<br />

BOTERO, Giovanni: 134.<br />

Bozérian Jeune: 50.<br />

BRACCIOLINI, Francesco: 63.<br />

Bradley Martin. H.E.: 30.<br />

BRANDT, Sebastian: 35.<br />

Buffon: 138.<br />

Burgkmair Hans: 134.<br />

Busello Pietro: 103.<br />

BUSSATO, Marco: 103.<br />

BUSUTTIL, Salvatore: 167.<br />

CALVIN, Jean: 64, 65.<br />

CAMPANELLA, Tommaso: 66.<br />

CANOVA, Antonio: 9.<br />

CANZONETTA: 79.<br />

Cappello Bianca: 185.<br />

Capponi Piero: 85.<br />

Card. de' Medici: 63.<br />

Carlo Emanuele I, Savoia: 134.<br />

CARRACCI, Annibale: 183.<br />

CASTIGLIONE, Baldassarre: 36.<br />

Catanei Gasparo: 144.<br />

Cavalieri di Malta : 67.<br />

CELLINI, Benvenuto: 86.<br />

CERTANI, Giacomo: 192.<br />

CERVIO, Vincenzo: 149.<br />

Cesare di Borbone: 112.<br />

Cesariano, Cesare: 97.<br />

CHAGALL, Marc: 198, 208.<br />

Chalcondylas D.: 43.<br />

CICERO, Marcus Tullius: 68.<br />

Cicognara Leopoldo: 9.<br />

Colonna Barberini Anna: 104.<br />

Colucci, Ippolito: 149.<br />

Contarini Nicolò: 99.<br />

Cosimo Medici: 117.<br />

CRISCI, Giov. Batt.: 150.<br />

DALI' - CASANOVA: 199.<br />

DANTE ALIGHIERI: 37, 38, 69.


DANTI, Egnazio: 121.<br />

DE CHIRICO - APOLLINAIRE, Gu<strong>il</strong>laume: 200.<br />

DE PISIS - CATULLO: 201.<br />

De Querlon: 138.<br />

DE VITO, Michela: 189.<br />

DESCARTES, René: 122.<br />

Descrizione di Roma Antica: 168.<br />

Deutsch Manuel: 113.<br />

Dioscorides: 108.<br />

Doheny Estelle: 50.<br />

DOLCE, Lodovico: 39.<br />

DORAT, Claude Joseph: 40.<br />

DORIA, Andrea: 5.<br />

Dukas Demetrio: 54.<br />

DUNOYER DE SEGONZAC - VERGILIUS: 202.<br />

ELLUCHASEM ELIMITHAR : 151.<br />

EQUICOLA, Mario: 41.<br />

ERASMUS, Desiderius: 42.<br />

Ercole II d'Este: 147.<br />

Erera Alfonso: 145.<br />

Erera Alfonso - Garzoni Vinc.: 146.<br />

ERONE, Alessandrino: 123.<br />

Este, Francesco II: 192.<br />

Eugène Beauharnais: 32.<br />

EURIPIDES: 43.<br />

FALDA, Giov. Battista: 169.<br />

FARNESE, Alessandro: 6.<br />

Farnese, Cardinale: 149.<br />

Ferdinando d'Austria: 45.<br />

Ferdinando II de' Medici: 195.<br />

Ferdinando M., di Baviera: 158.<br />

FERRARI, Gio.Battista: 104.<br />

Figurato Veneziano : 44.<br />

F<strong>il</strong>ippo d'Austria: 89.<br />

FINE', Oronce: 124, 125.<br />

FRACASTORO, Girolamo: 105.<br />

Francesco Erizzo: 186.<br />

Francesco I di Francia: 111, 124.<br />

FUSORITTO, Reale: 149.<br />

GALLI da BIBIENA, Ferdinando: 87.<br />

GANILH, Charles: 70.<br />

GARZONI, Tommaso: 145, 146.<br />

Gastaldi Giacomo: 142.<br />

GELLIUS AULUS: 16.<br />

GERLI, Agostino: 126.<br />

GEROSOLIMITANO, Ordine: 11.<br />

Ghezzi: 182.<br />

GIANFIORE e FILOMENA: 80.<br />

Giangastone, Granduca di Tosca: 109.<br />

Gibson John: 9.<br />

GIGLI, Girolamo: 12.


GIORDANO, Michele: 71.<br />

Gonzaga Ferdinando: 137.<br />

Gravelot: 30, 57.<br />

GREGORIUS IX: 17.<br />

Grolier Jean: 55.<br />

GROLLIER DE SERVIERE, Nicolas: 127.<br />

GUADAGNOLI, Ph<strong>il</strong>ippus: 135.<br />

GUALTEROTTI, Raffaello: 185.<br />

GUIDETTI, Giovanni: 154.<br />

Gustavo, re di Svezia: 65.<br />

HACKERT, Jacob Ph<strong>il</strong>ippe: 194.<br />

HAYDN, F. J.: 14.<br />

HERODIANUS: 18.<br />

HESIODUS: 45.<br />

HIERONYMUS, S.: 19.<br />

HONDIUS, Jodocus: 135.<br />

Hurtado Mendoza Diego: 46.<br />

Jacques d'Albon: 51.<br />

JASOLINO, Giulio: 187.<br />

JOSEPHUS FLAVIUS: 46.<br />

KEMPIS, Thomas: 34.<br />

KETHAM, Johannes de: 106.<br />

KIRCHER, Athanasius: 88.<br />

LANA TERZI, Francesco: 128.<br />

LAURENTIUS, Andreas: 107.<br />

LE CORBUSIER, Edmond Jeanneret: 204.<br />

Legatura Romana Andreoli: 170.<br />

LEGATURA ROMANA: 170/b.<br />

Leopoldo di Toscana: 59.<br />

LIBRO d'HORAE, Bruges: 1.<br />

LIBRO d’HORAE,Bologna: 2.<br />

LOMAZZO, Giov. Paolo: 89.<br />

Luigi XII di Francia - Anna dB: 68.<br />

Luigi XIII: 115.<br />

MADERNO, Carlo: 7.<br />

MAGGIALI, Giuseppe: 191.<br />

MAGINI, Gio. Antonio: 137.<br />

Magnani Andrea: 18.<br />

MAILLOL - VIRGILIUS: 205.<br />

Manuzio Aldo: 42.<br />

MAROZZO, Ach<strong>il</strong>le: 157.<br />

MARTIROLOGIUM: 47.<br />

MARZIOLI, Francesco: 158.<br />

Massim<strong>il</strong>iano II: 159.<br />

Mattioli Andrea: 142.<br />

MATTIOLI, Pietro Andrea: 108.<br />

Maudre: 200.<br />

MAUPERTUIS, Pierre Louis: 129.<br />

MAUROLICO: 116.<br />

MAZZOCCHI, Giacomo: 171.<br />

Medici Francesco: 185.


MELA, Pomponius: 20.<br />

MERCURIALE, Girolamo: 159.<br />

MICHELI, Pier Antonio: 109.<br />

MINIATURA: 3, 4.<br />

MIRO' - DUPIN, Jacques: 206.<br />

MIRO' - JARRY, Alfred: 207.<br />

Mitelli, Gius.M.: 192.<br />

MOISESSO, Faustino: 186.<br />

MONTAIGNE, Michel de: 138.<br />

MONTELATICI, Domenico: 172.<br />

MUNSTER, Sebastian.: 139.<br />

Napoleone III: 71.<br />

Navagero Andrea: 52.<br />

NEGRI: 13.<br />

NEGRI, Cesare: 155.<br />

OBELISCO VATICANO: 161.<br />

OROSIUS, Paulus: 21.<br />

ORTELIUS, Abraham: 140.<br />

OTTANI, Gaetano: 90.<br />

OVIDIUS NASO, Publius: 48, 49.<br />

Paiellus Barth.: 21.<br />

PALLADIO, Andrea: 91.<br />

Papa Benedetto XIV: 58.<br />

Papa Gregorio XIII: 42.<br />

PARADIN, Gu<strong>il</strong>laume: 51.<br />

Parmigianino - BOSSI, Benigno: 92.<br />

Partitura Musicale, HAYDN, F. J.: 14.<br />

Paschali Giulio: 118.<br />

PASCOLI, Leone: 93, 94.<br />

PASSERI, Giambattista: 95.<br />

PETRARCA, Francesco: 50.<br />

PINDAR: 52, 53.<br />

PINELLI, BARTOLOMEO: 173-175.<br />

PLUTARCHUS: 54.<br />

Polito Ambrogio Caterino: 72.<br />

PONCELET, Polycarpe: 152.<br />

Pontano Giov. - Musuro M.: 56.<br />

PTOLOMAEUS - MAGINI, Gio. Ant.: 141.<br />

RAIMONDO da CAPUA: 72.<br />

RAMELLI, Agostino: 130.<br />

RHODIGINUS, Ludov. Caelius: 55.<br />

Rivault David: 115.<br />

ROESSLIN, Eucharius: 110.<br />

ROMOLI, Domenico: 153.<br />

ROSASPINA, Francesco: 184.<br />

ROSIER, Simon du: 73.<br />

ROSSI, Giov. Batt. de: 176.<br />

RUEL, Jean: 111.<br />

Rufini Alessandro: 119.<br />

RUINI, Carlo: 112.<br />

SADELER, Egidio e Marco: 177.


Sanudo Maarin: 48.<br />

SCANDIANESE, Giov. Tito: 147.<br />

SENAPE, Antonio: 190.<br />

SENESIO, Alessandro: 160.<br />

SPINO, Pietro: 74.<br />

SPINOZA: 75.<br />

STATIUS, Publius Papinius: 56.<br />

STENDHAL, M. Henry Beyle, dit: 96.<br />

STRAPAROLA, G.F.: 76.<br />

STROZZI, Giulio: 195.<br />

TASSO, Torquato: 57.<br />

TASSONI, Alesandro: 58.<br />

THOU, Jacques Aug.: 148.<br />

TITI, F<strong>il</strong>ippo: 178.<br />

TOLOMEO, Claudio: 141-142.<br />

TORNIERI, Arnaldo: 196.<br />

TORQUEMADA, Johannes de: 22.<br />

TOTTI, Pomp<strong>il</strong>io: 179.<br />

VALEGIO, Francesco: 143.<br />

VALENTINI, Agostino: 180.<br />

Valesio Franc.: 195.<br />

VEER, Gerrit de: 144.<br />

VERINI, G. B.: 81, 82.<br />

VIRGILIO, Publio M.: 203.<br />

VITRUVIO, Marco P.: 97.<br />

Vittorio della Rovere: 59.<br />

Vittorio Amedeo di Savoia: 93.<br />

Volaterrano Mario, card.: 171.<br />

Vulpes Aeneas: 21.<br />

WRIGHT, John Michael: 181.<br />

ZABAGLIA, Nicola: 182.<br />

ZARLINO, Gioseffo: 156.<br />

ZONCA, Vittorio: 131.<br />

ZUSTO, Giovanni: 195/b.<br />

ARGOMENTI PARTICOLARI<br />

Acquerelli: 101.<br />

Aeronautica: 128.<br />

Aerostatica: 196.<br />

Agricoltura: 103.<br />

Algebra: 119.<br />

Archeologia: 88, 162, 163, 171, 172.<br />

Architettura: 7, 87, 91, 97, 168, 169, 178, 182, 204.<br />

Arte: 83, 85, 87, 89, 91, 93-97, 155, 156, 162, 163, 169, 182-184.<br />

Astronomia: 121, 125.<br />

Atlanti: 137.<br />

Autografi: 5-9.<br />

Bibbia: 29.<br />

Botanica: 99, 101, 102, 104, 108, 109.<br />

Caccia: 147, 148.<br />

Classici: 56.<br />

Costumi: 183.<br />

Diritto: 17, 25.<br />

Ebrei: 46.


Economia: 70, 71.<br />

Elettricità: 114.<br />

Epigrafia: 171.<br />

Equitazione: 111, 112.<br />

Erotica: 30.<br />

Falconeria: 147.<br />

Feste: 191, 195, 196.<br />

Figurati: 200.<br />

F<strong>il</strong>osofia: 68, 75.<br />

Foss<strong>il</strong>i: 100.<br />

Funerali: 195.<br />

Gastronomia: 103, 149, 152, 153.<br />

Geografia: 20, 133, 134, 137, 139, 141, 142, 144.<br />

Geometria: 15, 115, 124.<br />

Giardini: 104, 172.<br />

Ginnastica: 159.<br />

Gnomonica: 127.<br />

Guide: 179.<br />

Hobbies: 147-149, 153, 157, 160, 195.<br />

Ignoranza: 145.<br />

Incisioni: 73, 139, 191, 194.<br />

Incunabuli: 16-18, 54.<br />

Iscrizioni: 163.<br />

Legature: 73, 170, 170/b<br />

Magia: 66.<br />

Manoscritti: 2, 10-12.<br />

Matematica: 15, 117, 119, 124.<br />

Meccanica: 123.<br />

Medicina: 105, 106, 110, 187.<br />

M<strong>il</strong>itaria: 158.<br />

Musica: 55, 156.<br />

Nautica: 195/b.<br />

Navigazione: 144.<br />

Orologi solari: 124.<br />

Pittura: 89.<br />

Poemi: 58.<br />

Poemi cavall.: 60, 61.<br />

Poesia: 61, 76.<br />

Popolare: 78-82.<br />

Religione: 11, 27, 29, 32, 34, 64, 65, 72.<br />

Ricettari: 152.<br />

Scherma: 157, 160.<br />

Scienze: 15, 66, 100-128, 131, 159, 195/b.<br />

Storia: 5, 18, 46, 74, 88, 143, 158, 186.<br />

Storia Naturale: 99, 101, 102, 104, 109.<br />

Tecnica: 113, 118, 127, 131, 195/b.<br />

Tipografia: 27, 32, 43, 45, 50, 54.<br />

Topografia: 143.<br />

Viaggi: 133, 134, 138, 139.<br />

AMBURGO: Kunrath: 75.<br />

AMSTERDAM<br />

Blaeu: 133.<br />

Hondius: 135.<br />

Off. Janssonio-Waesbergiana: 88.<br />

ANTWERP: Plantin: 140.<br />

BASEL: Henricpetri Sebastian: 139.<br />

BASILEA<br />

Froben H. -Episcopius N.: 46.<br />

TIPOGRAFIE


Regis Ludovicus: 113.<br />

BOLOGNA<br />

S.t.: 137, 184.<br />

Benacci V. herede di: 160.<br />

De Benedictis Franc.: 18.<br />

Grignani L.: 183.<br />

Longhi Giuseppe: 158.<br />

Pissarri, eredi: 81.<br />

Rossi Giovanni: 119.<br />

BRESCIA<br />

Marchetti Fratelli: 84.<br />

Rizzardi: 128.<br />

COMO: Gottardo da Ponte: 97.<br />

FERRARA: Baldini Vittorio: 123.<br />

FIRENZE<br />

Cecconceli: 132.<br />

Ciardetti: 69.<br />

Giunti: 63, 121, 185.<br />

Marescotti: 85.<br />

Massi A.- Landi L.: 59.<br />

Manuzio P.: 42.<br />

Panizzi Valente: 86.<br />

Paperini Bern.: 109.<br />

FRANKFURT<br />

Becker: 107.<br />

E.Emmelium: 66.<br />

Egenolph: 110.<br />

GINEVRA<br />

Crispinus Joan.: 65.<br />

Vignon: 73.<br />

LIONE<br />

De Tournes Jean: 51.<br />

Vincent Bart.: 118.<br />

LONDRA<br />

S.t.: 174.<br />

Baskerv<strong>il</strong>le: 24.<br />

(in realtà Parigi) : 30.<br />

LUCCA<br />

Marescandoli: 79, 80, 82.<br />

Bordone: 155.<br />

Mussi Luigi: 25.<br />

Pontio Gottardo: 89.<br />

MODENA: Soliani Bart.: 58.<br />

NAPOLI<br />

S.t.: 190.<br />

Cacchi, Gius.: 187.<br />

Grimignani: 170.<br />

Regia Stamp. Palatina: 188.<br />

Rocaglio: 150.<br />

PADOVA: Bertelli: 131.<br />

PALERMO: Hesperius Cyllenius: 116.<br />

PARIGI<br />

S.t.: 130.<br />

Calderio Rin. e Claudio: 60.<br />

Colines: 125.<br />

Colines Simon: 111.<br />

Delalain-Molini: 57.<br />

Didot l'ainé: 96.<br />

Estienne: 64.<br />

Fournier: 114.<br />

M<strong>il</strong>ano


Girard: 122.<br />

Jombert Ch. Ant.: 127.<br />

Le Jay: 138.<br />

Monory: 40.<br />

Morell Cl.: 115.<br />

Morrhe Ger. - Pierre J.: 124.<br />

Pissot: 152.<br />

Royale, Imprimerie: 129.<br />

Xhrouet: 70.<br />

PARMA<br />

S.t.: 92.<br />

Bodoni: 31-34, 45, 126.<br />

Monti P.: 87.<br />

Stamp. di S.A.S.: 191.<br />

RAVENNA: Tebaldini: 83.<br />

REGGIO E.: Verdrotti: 192.<br />

ROMA<br />

S.t.: 180.<br />

Calergi Z.: 53.<br />

De Rossi: 93, 94, 165, 168, 177.<br />

Ercole D.A.: 181.<br />

Fabri: 175.<br />

Facciotti P.A.: 104.<br />

Gio. Fr. Buagni: 172.<br />

Hackert: 194.<br />

Han Ulrich: 17.<br />

Mascardi: 164, 179.<br />

Mazochius Iac.: 171.<br />

Medicae Tipogr.: 29.<br />

Minelli: 167.<br />

Paglarini: 166.<br />

Pagliarini N. e M.: 182.<br />

Paulinus: 154.<br />

Popolo Romano, Tip. del: 67.<br />

Prop, Fide: 135.<br />

Riessinger: 19.<br />

Rossi alla Pace G.I.: 169.<br />

S<strong>il</strong>ber Eucharius: 22.<br />

Tinassi: 178.<br />

Zempel Giov.: 95.<br />

SIENA: Michelangelo di Bartolomeo: 72.<br />

STRASBURGO<br />

Hupfuff: 35.<br />

Rihel: 102.<br />

Schott J.: 151.<br />

TORINO<br />

s.t.: 90.<br />

Reale Stamperia: 120.<br />

TOSCOLANO: Paganini: 49.<br />

VENEZIA<br />

Albrizzi: 44, 148<br />

Aldo: 26, 27, 37, 43, 48, 50, 52, 54-56.<br />

Arrivabene: 106.<br />

Barezzi Barezzo: 186.<br />

Bindoni Gasparo: 112.<br />

Ciotti Giov. Batt.: 195.<br />

De Franceschi Domenico: 91.<br />

De Gregoriis Jo. et Greg.: 15.<br />

De Zanni Agostino: 62.<br />

Figliuoli di A. Pinelli: 195/b.<br />

Fiorina Giov.: 103.<br />

Franceschi Franc.: 117.


Galignani: 141.<br />

Giolito de Ferrari Gabr.: 23, 36, 39, 147.<br />

Giunti: 28, 47, 61, 105, 159.<br />

Guerlius Jo.: 99.<br />

Imberti: 77.<br />

Palese: 98.<br />

Paltasichis Andrea: 16.<br />

Pedrenzano G.B.: 142.<br />

Percaccino Grazioso: 74.<br />

Pinargenti: 157.<br />

Porro Girolamo: 144.<br />

Rusconi G.: 76.<br />

Sabbio: 41.<br />

Senese Francesco: 156.<br />

Soardis, Lazarus de: 68.<br />

Somasco Gio. Batt.: 145.<br />

Spineda Lucio: 153.<br />

Stagnino: 38.<br />

Stampatore del P.Mela: 20.<br />

Tramezzino, Franc.: 149.<br />

Valegio: 143.<br />

Valentini Giorgio: 146.<br />

Valgrisi: 108.<br />

Vecchi Aless.: 134.<br />

Zatta Adriano: 78.<br />

VICENZA<br />

Liechtenstein Herm.: 21.<br />

Vendramini Mosca, Giov.: 196.<br />

WURZBURG: Engmann: 100.

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