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Sotto il destino e fra i monti - IIS Fazzini-Mercantini

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1918<br />

Ad apr<strong>il</strong>e, in una lettera con <strong>il</strong> vistoso imprimatur della censura, racconta al signor Michele della sua recente licenza.15 giorni (dal 5 al 28 marzo) di<br />

"allegria". E' contento: si scusa con <strong>il</strong> cavaliere per non essere riuscito a vederlo né a scrivergli. Ma si chiede anche quando finirà questo "malore" Giulio,<br />

per esempio anche per gli spostamenti che al momento dalla fanteria lo hanno assegnato ad una sezione someggiata. In questa citazione un doveroso cenno<br />

all'asino, glorioso e rassegnato collaboratore di tanti soldati. Giulio, che rivela un certo temperamento insofferente a quelli che ritiene abusi si lamenta delle<br />

requisizioni di buoi a casa e del fatto che dunque non si guadagna.<br />

A maggio (non c'è l'anno che si pensa sia <strong>il</strong> 1918, vista la mancanza di documentazione per <strong>il</strong> 1917) in una intensa lettera chiede al signor Angelini di<br />

intervenire presso <strong>il</strong> maresciallo di Castel di Lama per farlo tornare a casa. Enrico ha avuto la licenza e spetta anche a lui, soprattutto per andare ad aiutare a<br />

giugno in campagna. E' deciso, fa appello ad una circolare, ai suoi diritti, alla sua lealtà verso lo stato e soprattutto alle condizioni precarie in famiglia che lo<br />

stesso maresciallo può andare a verificare: "4 figli tutti in guerra e uno morto". "Se <strong>il</strong> maresciallo non mi favorisce quando vo a casa lo metterò io a posto<br />

anche (onde) io non chiedo nulla più dei miei diritti".<br />

Il signor Angelini invia subito un datt<strong>il</strong>oscritto che spiega con chiarezza le condizioni diffic<strong>il</strong>i al fondo e indirettamente la durezza della guerra. Ricorda al<br />

maresciallo i 4 figli del suo colono Luigi Calvaresi, tre dei quali in guerra e uno "morto gloriosamente sull'altipiano di Asiago nel giugno 1916".<br />

Parla di un fondo esteso che non può essere mandato avanti dai due anziani, né dai due figli più piccoli di 11 e 15 anni. C'è "bisogno di aiuto pel capo di<br />

casa... in questo penoso stato di cose, ...urgente... nei giorni di mietitura e trebbiatura. Aggiunge, infine, che spera nell' "<strong>il</strong>luminato senso di bontà" del<br />

maresciallo affinché Giulio possa godere della licenza per "accudire ad opere agricole di vero interesse nazionale" e che darà "una sicura resa di lavoro<br />

necessario per la nostra resistenza".<br />

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