Sotto il destino e fra i monti - IIS Fazzini-Mercantini
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Aggiunge: "io mi sarei piaciuto arivedere limie ginitori prima di morire che non so cobiuto vidano (non ho compiuto vent'anni) e sonocendo a morire<br />
(sono innocente a morire) ... e io non pezo (penso) piu allamia vita sarei condedo a rivedella la mia patria e rivedella la mia sposa chesi potesse vidella<br />
(rivederla) quella bella ers<strong>il</strong>ia chei non lavoi mai badinare (abbandonare)... ". Chiude con i soliti saluti, sollecitando come fa spesso una pronta risposta, e<br />
con una preghiera alla signorina Maria "che midica una vemaria la madonna chemi desefortuna acabare (a campare) adio...".<br />
Molto interessante, quasi un lapsus freudiano, è un dettaglio di questa lettera: vorrebbe rivedere la sua patria. Che dunque non è questa, non sono queste<br />
montagne, ma è Capradosso, la sua campagna, la sua terra, laggiù nelle Marche.<br />
Il 18 non è più a Nervesa, ma a Ronco: va tutto bene, spera di rivedere presto tutti "si vuole die (Dio) si mi da le fertuna"; chiede se altri amici di<br />
Capradosso sono partiti e se sono andati a mietere da "Cappella".<br />
Il 31 Angelo ci dà notizie su cosa fa: non è mai stato in trincea da solo, di giorno "sembre spase" (sempre a spasso), ma di notte va "appertare li bombe (a<br />
portare le bombe) che li (con i) mule o poi porte <strong>il</strong> rage (rancio). bisogna caminare tutta la notte". Ed è pericoloso a quell'ora con gli aeroplani ("li roprano")<br />
che fanno incursione e costringono a ripararsi, addirittura sotto una botticella, come ha fatto lui la notte appena passata, scappando dalle tende. Subito<br />
dopo riferisce delle buone previsioni per la campagna avute dai suoi genitori e saluta.<br />
Dopo un lungo s<strong>il</strong>enzio agli inizi di settembre Angelo scrive di nuovo, ma è piuttosto laconico, solo una cartolina: da casa non scrivono ed è "scondendo".<br />
Riferisce che la "nostra vanzata e data vande" (è andata avanti) e di aver visto Don Peppe, <strong>il</strong> parroco del paese che però non ha subito riconosciuto perché<br />
"non ci pizava" (pensavo), quasi come se <strong>il</strong> paese – la sua patria - fosse ormai lontano e appartenesse ad un'altra vita. 10 giorni dopo, però, una lunga lettera.<br />
Finalmente ha avuto "le notizie di casa", <strong>il</strong> grano, <strong>il</strong> manzo grosso... Lui sta bene. Perché dunque "piance mamma"? "Adessa nonno mitrove al pericole mi<br />
trove londana mi trove a riposse. Mi posse fare una otima polizia (mi posso lavare bene) adesa mitrove condedisimo che stenco bene (sto bene) tuti<br />
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