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Sotto il destino e fra i monti - IIS Fazzini-Mercantini

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1917<br />

A marzo è in zona di guerra: da tanto non riceve notizie della famiglia; Giulio, <strong>il</strong> <strong>fra</strong>tello a Pasqua tornerà in licenza.<br />

"Addio addio": a giugno è a Pistoia "vistuto da m<strong>il</strong>itare", saluta <strong>il</strong> "caro mio padrone" con un doppio addio ricorrente spesso nella corrispondenza.<br />

A luglio, dopo un involontariamente divertente giro di parole (vedi tra parentesi) per dire che non ha trovato un certo amico del padrone al distretto,<br />

saluta e si raccomanda "al mio padre che stenche attende alle bestie". [Caro mio padro se lei lasignorina mi spechiate deve dove dandare allora ciandare ma<br />

voi ma voi non mi spiecaste nulla dove aveva dandare io mi credeve che stave su <strong>il</strong> discretto quessa mico (?) tuo, in veci sul distretto non ci stave nesuno].<br />

Ad agosto, dopo aver temuto che "ci eravamo stizzato" perché da tempo non riceve posta, comunica di essere attendente del capitano e nella stessa <strong>fra</strong>se in<br />

cui anticipa la prossima partenza da Pistoia dice al pardrone che "la uva sono molto bella", Anche <strong>il</strong> padrone è "sotto alle arme".<br />

A settembre in una cartolina intensa dove per ben sette volte si rivolge al signor Michele con "caro padrone"e un "caro padre", dice "sto tendo piu che<br />

pozzo" (sta attento più che può); che <strong>il</strong> <strong>fra</strong>tello è tornato in Italia ma è all'ospedale. Accenna alla misera paga ("due soldi al giorno") contento invece che ad<br />

Offida, in campagna, le cose vadano bene. Non si sa nulla ma è imminente la partenza per <strong>il</strong> fronte.<br />

Da Pistoia, <strong>il</strong> 26 Ottobre una lunga lettera: sta bene, contento del viaggio e del posto, anche <strong>il</strong> <strong>fra</strong>tello sta bene, ma <strong>il</strong> timore del peggio gli fa scrivere<br />

"speriamo di stare sempre bene se Iddio vuole". Molto interessante questo passaggio, prima dei soliti e personalizzati saluti a tutta la famiglia del signor<br />

Michele: "Carissimo patrone cuadanoi la robba va molto cara e <strong>il</strong> crano 50 lire <strong>il</strong> cuintale cua da noi e percio cuesti cittadini si sono molto ha famati e la<br />

sera sulla libera sortita dobbiamo sortire con la sciabb<strong>il</strong>a perche vuole fare rivoluzione per fenire la guerra". Insomma c' è malcontento, prezzi alti se si vuole<br />

integrare <strong>il</strong> cibo comprando qualcosa, forse speculazioni, e paura, al punto che si va in libera uscita armati di sciabola. Compare la parola "rivoluzione"<br />

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