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Sotto il destino e fra i monti - IIS Fazzini-Mercantini

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La lettera di Don Peppe (Don Giuseppe Nepi, parroco di Capradosso) 9 ottobre 1917<br />

Signora gent<strong>il</strong>issima, non può credere con quanto piacere ho letto <strong>il</strong> suo scritto e mi accingo subitoa risponderle nella tema che la presente non l'abbia a<br />

trovare a Capradosso. Veramente data la sua squisita gent<strong>il</strong>ezza verso di me, avrei dovuto darle spesso mie notizie ma, creda, non è stata cattiveria. La vita<br />

m<strong>il</strong>itare, i disagi dela guerra, <strong>il</strong> continuo e sempre imminente pericolo tolgono la volontà di fare tante cose, che pur non si dovrebbero trascurare, però<br />

stia certa, che l'ho ricordata sempre insieme al Sig. Michele e alla carissima Maria: ed ogni volta che ho scritto a casa mi son fatto un dovere di inviarle<br />

cordialissimi saluti. Ella mi ricorda i bei tempi passati e <strong>il</strong> nostro entusiasmo... che vuole, non che abbia cambiato sentimenti; ma l'entusiasmo è certo<br />

svanito: la corda troppo tesa si spezza, dice <strong>il</strong> proverbio, e questa guerra è un affare troppo lungo che ha stancato tutti. Non creda però che sia avv<strong>il</strong>ito e<br />

che mi manchi <strong>il</strong> coraggio, tutt'altro! Di coraggio ne ho da vendere ed anche in mezzo al pericolo so fare della poesia. Ho tenuto alcuni discorsi alle truppe<br />

prima di andare all'assalto ovvero accampate a riposo, o nella circostanza della S. Messa all'aperto e pensi lei quanta poesia, quanto amor proprio sia in quel<br />

momento sgorgato dal mio cuore e dal mio labbro: lì davvero sembravo un grande entusiasta! Sono riuscito ad elettrizzare anche gli animi più depressi e<br />

ciò mi ha guadagnato la benevolenza dei superiori e le felicitazioni anche di altri ufficiali... ma non giovano più, né discorsi né promesse: è necessario che<br />

la guerra finisca!!! Sono statoaltri quaranta giorni in prima linea e, creda, sono stati quaranti secoli di trepidazioni, non per me ma perl e mie povere sorelle.<br />

E quanti ne ho passati di momenti brutti! Giorni e notti intere sotto un fuoco d'inferno e adesso che sono più al sicuro a sangue freddo mi vado<br />

domandando come mai sia ancora vivo e sano!... quante volte ho visto la morte davanti agli occhi e non so proprio come mi abbia risprmiato... certo oltre<br />

alla protezione di S. Emidio io ho avuto la mia buona mamma che dal cielo ha vegliato su di me!!!<br />

Quanti episodi di valore, di dolore e di morte potrei raccontarle e se <strong>il</strong> Signore non vorrà che cada vittima della guerra, come spero, sarà l'oggetto di tante<br />

nostre conversazioni; intanto però glie ne racconto uno, con patto che non lo sappiano le mie sorelle alle quali l'ho taciuto. Il due settembre la gloriosa<br />

avanzata sull'altipiano della Bainsizza segnava <strong>il</strong> suo termine ad oltre dodici ch<strong>il</strong>ometri dalla linea con l'occupazione di tutte le migliori posizioni. Il nemico<br />

in ritirata sfogava la sua b<strong>il</strong>e con un fuoco infernale di artiglieria, controbattuta efficacemente dalla nostra. Noi assistevamo a sì terrib<strong>il</strong>e duello quando <strong>il</strong><br />

capitano mi chiama e mi comanda di portare un ordine in un posto avanzato. Prendo <strong>il</strong> coraggio a due mani e via... ma <strong>il</strong> tragitto che devo percorrere è<br />

terrib<strong>il</strong>mente battuto da tutti i calibri... le granate mi scoppiavano a breve distanza da tutte le parti... Proseguivo <strong>il</strong> cammino raccomandandomi l'anima e<br />

stringendo la reliquia di S. Emidio. Ad un certo punto mi viene un'idea: lasciare <strong>il</strong> sentiero e prendere ad arrampicarsi su per la campagna <strong>fra</strong> la roccia...<br />

avevo fatto pochi passi che ecco un sib<strong>il</strong>o sinistro di un grosso proiett<strong>il</strong>e che s'avvicina, mi getto a terra, ... e appena in tempo, <strong>il</strong> proiett<strong>il</strong>e va a scoppiare<br />

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