16 LIBRO PRIMO - GIACINTO DE SIVO SOMMARIO §. 1 ... - Eleaml
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86 <strong>LIBRO</strong> SECONDO - <strong>GIACINTO</strong> <strong>DE</strong> <strong>SIVO</strong><br />
vivo le civili istituzioni e fu versato in agricoltura. Istituì nel 1828<br />
l'ordine cavalieresco di Francesco I, per compenso di merito civile;<br />
ordine sventuratissimo ito sovente ai demerito. Egli fece il gran<br />
palazzo detto delle Finanze, nel quale gli ufficii di tutti i ministeri<br />
pria sparpagliati ebber posto. Il suolo è di SI5 mila palmi quadrati,<br />
l'edilìzio ha 846 stanze e 40 corridoi. Ebbe due mogli: da Maria<br />
Clementina d'Austria nacquegli Carolina Ferdinanda, sposata poi al<br />
Duca di Berry delfino di Francia, poi assassinato da ignota mano<br />
scendendo da un teatro a Parigi; da Isabella di Spagna fu fatto padre<br />
di sei maschi e sei femmine. Temendo che per ozio prevaricasse<br />
l'indole giovanile, fé' decreto a17 aprile 1829, ordinante il sovrano<br />
esercitasse sulle persone della real famiglia la potestà necessaria a<br />
serbare lo splendore del trono; perciò ogni persona reale avesse<br />
bisogno di regio assenso per contrar nozze, qualunque età s'avesse;<br />
in mancanza il matrimonio non producesse effetto civile. Lo stesso<br />
assenso volersi per ipotecare o vendere loro beni immobili. Decreto<br />
profetico, per quello che avvenne poi. Maritata la figlia Cristina col<br />
re Ferdinando VII di Spagna, egli stesso ve la condusse. Spesevi 692<br />
mila ducati. Ripassando per Parigi, Luigi Filippo suo cognato, che<br />
intendeva a fellonia, diegli uno splendido festino, invitatavi fuor<br />
dell'usanza di Corte la borghesia. È una bella festa, disse Francesco.<br />
Si, Sire, rispose il ministro Saivandy: è una festa napolitano,, cioè<br />
che si balla su'vulcani. In Ispagna era morto il nostro ministro<br />
Medici Egli il re sul finir di luglio 1830 ritornò con mala salute, che<br />
lo spense a 8 novembre. Era nato a 19 agosto 1777.<br />
g. 9. Rivoluzione di loglio in Francia. Il vulcano era scoppiato: la<br />
rappresentanza e la stampa libera in Francia avean partorito la<br />
rivoluzione di luglio 1830; altra per noi semenza di guai. Luigi<br />
Filippo d'Orleans, figlio dell'altro Orleans che votò la morte di Luigi<br />
XVI, nascendo nel 1773 era stato tenuto al sacro fonte dal Delfino,<br />
che fu questo misero sovrano. Educato a maniera teatrale<br />
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danna donna, dico la filosofessa madama Genlis, si fé1 Giacobino,<br />
mutò il nome Borbone in Uguaglianza, combattè per la repubblica,<br />
poi contro, fuggì, viaggiò ramingo in America, e ritornò legittimista<br />
in Europa. Per campar la vita in Isvizzera avea fatto il maestro di<br />
scuola. Indi giurò fedeltà al re pretendere; e ne fu favorito a sposare<br />
a Palermo Amalia figlia del nostro Ferdinando IV; eppure nel 1812<br />
cospirò con gl'Inglesi contro il suocero, per farsi reggente di Sicilia.<br />
Ritornò in Francia al 1814, acoòlto bene dal restaurato Luigi XVIII,<br />
che gli pagò i molti debiti, e gli fé' restituire i beni. Carlo X gli<br />
riconcesse il titolo d'altezza reale, fé' sanzionar con legge la fatta<br />
restituzione delle facoltà paterne, gli die' sedici milioni d'indennità<br />
pel patito esilio, e contribuì a fargli avere lo immenso retaggio del<br />
Duca di Borbone Gondè (morto, come si disse, assassinato). A tanti<br />
benefizii l'Orleanese mostravasi riconoscente, ed era ossequioso, e<br />
parea fido; nondiméno in casa sua accoglieva i malcontenti di tutti i<br />
partiti, s'infingeva protettore d'ajrti e>d'artisti, uomo di progresso e<br />
di civiltà; poscia scoppiata la rivoluzione di luglio, come Carlo fa<br />
fatto abdicare, ei prese per broglio di rappresentanti, appellato voto<br />
di nazione, il trono del suo benefattore, e pella corona di Francia cui<br />
il padre suo per via di regicidio stara avvicinato. Luigi Filippo re,<br />
non perché di casa Borbone era men re rivoluzionario; la sua<br />
esaltazione fu un ritorno. verso il 17S9, e un mezzano trionfo di<br />
que'principii; le sètte si riagitarono in tutta Europa, e più in Italia fi<br />
sperarono rifare le scene passate. Allora fu udito proclamare la prima<br />
volta quel nuovo motto che legò poi le numi al dritto, il non<br />
intervento; un comitato italico a Parigi lavorò fra' capi della fatta<br />
rivoluzione; e s'udì in ottobre 1831 il ministro Sebastiani dichiarar<br />
dalla tribuna:<br />
La santa alleanza essersi fondata sul principio dell'intento,<br />
distruttore dell'indipendenza degli stati minori; dovrebbe la Francia<br />
far rispettare il principio contrario, e assicurerebbe la libertà e<br />
l'indipendenza di tutti. Saria