16 LIBRO PRIMO - GIACINTO DE SIVO SOMMARIO §. 1 ... - Eleaml
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76 <strong>LIBRO</strong> SECONDO - <strong>GIACINTO</strong> <strong>DE</strong> <strong>SIVO</strong><br />
gono loro adepti al governo, si fanno un parlamento loro, i<br />
deputati contrarii comprano con ciondoli ed uffizii, lascian cianciar<br />
vanamente di franchigie i pochi non venali; fan decidere ogni cosa<br />
dalla vendereccia maggioranza; e con liberalesche forme si fan<br />
tiranni.<br />
La Carboneria pertanto, preso modo e succo affatto democratico,<br />
avea guadagnato il più. dell'esercito; operatori i generali più alti,<br />
massime quelli messi dal re a comandanti territoriali nelle provincie,<br />
con infausto consiglio; i quali potendo più de'presidi, facevan dualità<br />
nel governo della cosa pubblica, e operatori di male, erano insieme<br />
ribelli e sostenitori della regia potestà. Questi comandanti nel<br />
quinquennio favoriron la setta; dal 21 al 47 non se n'ebbero, e fu<br />
lunga pace; si rifecero nel 48, e prepararono in gran parte il 1860.<br />
Era allora comandante territoriale di Capitanata ed Àvellino<br />
Guglielmo Pepe. Repubblicano nel 99, servì Murat, e cospirò contro<br />
esso; giurò a Ferdinando, e fu ritenuto Tenente Generale » ebbe la<br />
Gran Croce di S. Giorgio, e cospirando ancora fu precipua cagione<br />
dell'insozzar di Carboneria, e indisciplinar la milizia. Gli animi eran<br />
qui preparati, quando la rivoluzione di Cadice riconosciuta da’<br />
monarchi nelle Spagne avacciò il movimento. I carbonari nelle<br />
vendite s'agitarono, predicarono virtù lo spergiuro, statuirono il da<br />
fare.<br />
<strong>§</strong>. 6. Il 1820.<br />
La congiura avea' in più parti d'Italia preparate le mine, ma primi<br />
a scoppiare fummo noi. Sull'alba del 2 luglio 1820 due sottotenenti<br />
Morelli e Silvati con 127 soldati del reggimento Borbone cavalleria<br />
disertavan da Noia insieme a un Minichini prete, e venti paesani<br />
carbonari; si fermarono a Mercogliano, poi, ingrossati, a Monteforte.<br />
Il colonnello De Concilii comandante d'Àvellino finse accorrere per<br />
combatterli, e s'unì ad essi; e mentre i Carbonari soldati disertavano<br />
alla rivoluzione, s'inviava a debellarli da Napoli il generale<br />
Carrascosa senza soldati. In quella il Pepe col più della guarnigione<br />
di Napoli si solleva; una deputazione<br />
<strong>LIBRO</strong> SECONDO - <strong>GIACINTO</strong> <strong>DE</strong> <strong>SIVO</strong> 77<br />
corre al re, e lo sforza con bruschi modi a dar fra due ore la<br />
costituzione stessa di quei