16 LIBRO PRIMO - GIACINTO DE SIVO SOMMARIO §. 1 ... - Eleaml
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<strong>LIBRO</strong> <strong>PRIMO</strong> - <strong>GIACINTO</strong> <strong>DE</strong> <strong>SIVO</strong> 19<br />
la patria, e darla a mangiare a' forestieri. Oggidì le rivoluzioni<br />
suscitate in tutti i regni hanno una, anzi unica cagione, la setta.<br />
Àncor v'ha chi crede i rivolgimenti seguiti da ottantanni in Europa<br />
fosser per circostanze di ciascuno stato, non per trame generali<br />
premeditate da un concetto. Danvi cagione il mal governo, la<br />
oppressione, i balzelli, la poca libertà, e altro; credono il governar<br />
bene, le buone leggi, e la piena libertà abolirebbero le rivolture.<br />
Dicono chimere le società segrete; Massoni, Filosofi, Illuminati,<br />
Giacobini, Carbonari, Mazziniani, Unitarii, nomi da spauracchio; le<br />
sette, anche che fossero, non aver forza da sollevar nazioni; e<br />
addebitano piuttosto al caso che alla settaria possa le ruine<br />
rivoluzionarie. Altri sono che non negano un po' di premeditazione,<br />
ma sputan sentenze: le intenzioni esser buone, le idee volere trionfo<br />
di virtù, e la società rigenerata; i mali essere insiti alle mutazioni,<br />
dopo la tempesta venire il cielo netto e bello. Però guerra civile,<br />
saccheggi, arsioni di città, uccisioni d'innocenti non li spaventano,<br />
che dai disordini dicono menare ad ordine duraturo. I settarii poi, se<br />
in disgrazia, negan la setta; se in fortuna ne menan vanto. Ricaduti<br />
rìneganla sempre. Ma v'han di essa documenti innumerevoli:<br />
confessioni, rivelazioni, catechismi stampati, riconoscimenti in legali<br />
giudizii, libelli proprii, e celebrazioni. Si riuniscono in segreto ove<br />
stan sotto, in palese ove stan sopra; si riconoscono in capo al mondo,<br />
si sorreggono, s'aiutano, si spingono alla preda concordi; ma<br />
abbrancatala se la stracciano, si insidiano, si sbugiardano, si<br />
accusano e si pugnalano a vicenda. Vediam dai sette cambiar nome e<br />
forme; ferite risanare, percosse reagire, schiacciate rinascere, e<br />
sempre con uno intento: colpire chiesa e trono, pigliare la potestà e la<br />
roba, e surrogare alla legge del dritto quella della passione. Dicono<br />
voler libertà ed uguaglianza, ma le voglion per sé; voglion sugli altri<br />
l'arbitrio e la dittatura. Fatti a un modo in tutte parti, con un<br />
programma» divampai) contemporanei a spartirsi la terra<br />
20 <strong>LIBRO</strong> <strong>PRIMO</strong> - <strong>GIACINTO</strong> <strong>DE</strong> <strong>SIVO</strong><br />
II volgo s'annoia a pensare, e volentieri s'acconcia alle idee altrui;<br />
così pochi scaltri fanno l'opinione che si dice pubblica, e partorisce<br />
ruine. Molti negatori delle sette son come settarii, che ne riescono<br />
stupidi strumenti; e imboccati ne ripetono i motti in piazza; plebe<br />
essi, persuadon la plebe, che n' è tanta al mondo; e con vaghe parole<br />
seminan ree dottrine. Voglion parer saputi, e son zimbello di furbi.<br />
Servonli a bocca come eco, a dar novelle false, a infamare la potestà,<br />
e a denunziarne i fatti, a farla parere esosa e insopportabile.<br />
Dichiarato maio il governo, suscitato il desio del nuovo, e l'ansia del<br />
ribellare, la setta domanda prima giustizia, poi riforme, franchigie,<br />
costituzioni, costituenti, armi, castelli, e tutto; ma fa fare a quei sori<br />
gridatori; e se plaudisce a parziali mutazioni, il fa salendo un' altro<br />
piuolo di quella scala, che mette al pieno mutamento della società.<br />
Questo vuole. Essa oggi è forte, vincitrice, ha in Italia il dominio, ma<br />
non riposa; si abbevera di vendette, ma non si sazia; va dritto sempre<br />
innanzi.<br />
Informate e mosse le ultime rivolture dalle segrete società, non<br />
potrei di quelle far limpida storia, se di queste non notassi i nomi, gli<br />
autori, i dogmi, le leggi, l'opere, gl'incrementi ed i trionfi. Però<br />
brevemente dirò di ciascuna, e'I loro confederarsi, e succedersi, e il<br />
divampar di tutte insieme, lo sforzato rintenebrarsi, e l'improvviso<br />
risfavillare, (gli uomini operano per le idee che hanno, un'idea<br />
moltiplicata si chiama opinione, e si fa potentissima; ond'è degli<br />
onesti ed avveduti raddrizzarla sul giusto. Che se l'opinione sinistra<br />
prevalga, e cresca, e corra come sinora, allora le trame e le<br />
menzogne settarie indorate di parole brille appellanti alle passioni,<br />
comprimeranno la ragione, il dovere, «ed il bello; cadrà allora ogni<br />
religione, quale che sia, e ogni presente ordine di stato; sacerdozio,<br />
scettro, milizia, magistratura, ricchezza, nobiltà, tutto. Sparirà anche<br />
la proprietà: non campi chiusi, non termini, non palagi, non capanne;<br />
tutto è di tutti e di niuno, non pur mogli e figli sarau nostri, si perderà<br />
la nozione di Dio. Queste verità