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16 LIBRO PRIMO - GIACINTO DE SIVO SOMMARIO §. 1 ... - Eleaml

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Il testo non è stato rivisto e contiene degli errori – è un testo da ripubblicare, quindi abbiamo deciso di non correggerlo.<br />

66 <strong>LIBRO</strong> SECONDO - <strong>GIACINTO</strong> <strong>DE</strong> <strong>SIVO</strong><br />

suscitavate le vendette de' conquistatori; talvolta eglino stessi le<br />

inventavano o ingrandivano, per paura, per rabbia, per vanto.<br />

Declamatori virulenti contro le severità de' nostri re, iniquissimi<br />

furon essi: caddero in dieci anni quarantamila per supplizii d'ogni<br />

sorta; decapitarono il duca Filomarino, impiccarono il marchese<br />

colonnello Palmieri; carcerarono principi, e gran numero dame, frati,<br />

e preti. Si vider monache giudicate da tribunali. Prima i beni de'<br />

fuorusciti sequestrarono, poi confiscarono. Quindi rabbiose vendette.<br />

A 30 gennaio 1808 saltò per mina in aria il palazzo Serracapriola a<br />

Chiaia, per uccidere l'odiato ministro Saliceti; ei fra le macerie andò<br />

salvo; onde nuovi patiboli e nuovi strazii. Dipoi Napoleone che<br />

combattendo gli Spagnuoli, per illuderli si facea liberale, die' uno<br />

statuto detto di Baiona, conceditore di certe libertà costituzionali; il<br />

quale fu anche a Napoli promesso, non posto in atto mai. In Ispagna<br />

combattevan pe' Francesi alquante schiere napolitano, laudate molto.<br />

Servi noi, davamo il sangue per l'altrui servitù.<br />

g, 3. Regno di Gioacchino.<br />

A 8 luglio 1808 Giuseppe fé4 l'editto d'esser passato a re di<br />

Spagna; e al 15 Napoleone mandò successore il cognato Gioacchino<br />

Murat. Questi entrò in Napoli il 6 settembre, né fu spietato come<br />

Giuseppe; ma assicurato per le vittorie francesi, potè mostrarsi<br />

generoso. Nondimeno la controrivoluzione brigantesca ingagliardiva<br />

in Calabria, e anche in Abruzzo. Per combatterla davano un braccio i<br />

Francesi occupatori dello stato papale, e mandavan bande paesane<br />

raccolte nelle Romagne; perlocchè Pio VII con dichiarazione del 24<br />

agosto di quell'anno il proibì; la quale fu pretesto al generale Miollis,<br />

comandante in Roma, a infierire contro il Papa.<br />

Gioacchino presto fé un esercito alla francese, ma per avervi<br />

partigiani curò poco la disciplina. Compì lo scioglimento<br />

de'conventi, fé' una schiera di cacciataci dame; i beni de'monaci finì<br />

di vendere, o regalò in premio di civetterie a cotali dame; mandò<br />

reggimenti di soldati in<br />

<strong>LIBRO</strong> SECONDO - <strong>GIACINTO</strong> <strong>DE</strong> <strong>SIVO</strong> 67<br />

Boma, che giunservi in fretta quella nera notte del 6 luglio 1809<br />

per coadiuvare alla grande impresa del pigliar d'assalto il Quirinale, e<br />

carcerare Pio settimo e i cardinali. Poscia indragato contro i briganti,<br />

fé' tre leggi atroci: confiscazioni a'combattenti per Ferdinando; inviti<br />

a disertare, promesse di premii, minacce di morte se cadesser<br />

prigioni; e liste di banditi. Nessuno disertò; e infierì la polizia. Nella<br />

state i Briganti respinsero i Francesi a Campotanese, su' monti di<br />

Laurenzano, e a S. Gregorio. La reggia in Napoli scintillava di ori e<br />

gemme; le provincie eran di sangue lorde.<br />

Sul finir del 1810 andò in Calabria il generai Manhes; de cui<br />

misfatti inorridisce l'umanità. Questi nato a 4 novembre 1777 ad<br />

Aurillac del Gandal, ambiziosissimo, che volea fama, buona o rea a<br />

ogni costo, stato Giacobino, aiutante di campo di Gioacchino, ora<br />

scelto dal Saliceti ebbe potestà dittatoria. Visto caduto indarno in più<br />

anni il fiore de' Francesi in quella guerra parteggiata, inventò<br />

nuovissimo supplizio di nazione. Spinse tutta la Calabria contro i<br />

Calabresi. Mise soldati in città per isforzar cittadini a combatter<br />

briganti. Liste di banditi, ordini a'popoli d'ucciderli, armar tutti e a<br />

forza, sospinger padri, figli e fratelli, contro fratelli, figli, e padri,<br />

mogli contro mariti, amici contro amici; togliere le greggi a'campi, la<br />

coltura alle terre, divieto di portar cibi fuor di città, inesorabile morte<br />

a qualunque si negasse; gendarmi e soldati, non a perseguitar<br />

briganti, ma a obbligar la pacifica gente a quelle atrocità; morti,<br />

busse, sangue, lagrime da per tutto; contadini, vecchi, femminelle,<br />

fanciulli fucilati per un briciol di pane in tasca; sciolti i legami<br />

sociali e naturali, non parentela, non amistà, non sesso, non<br />

rimembranze d'affetto tener più; spie, denunzie, vendette, tradimenti,<br />

menzogne, accuse, tutto lecito a salvar sé, pera il mondo. Poi<br />

supplizii subitanei, torture, membra mozze; padri co' figli trucidati;<br />

padri sforzati a veder prima di morire la morte de' figli; mogli<br />

premiate a contanti d'aver uccisi i mariti;

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