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16 LIBRO PRIMO - GIACINTO DE SIVO SOMMARIO §. 1 ... - Eleaml

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Il testo non è stato rivisto e contiene degli errori – è un testo da ripubblicare, quindi abbiamo deciso di non correggerlo.<br />

<strong>LIBRO</strong> <strong>PRIMO</strong> - <strong>GIACINTO</strong> <strong>DE</strong> <strong>SIVO</strong> 89<br />

bisogni par ch'abbia perduta la favilla creatrice. Gli antichi savii<br />

proscrivevano il lusso co' costumi e con leggi; i moderni il<br />

fomentano, e ne fan lodi insigni. Scrittori di economia il predicano<br />

fonte di civiltà, e ne han persuaso il mondo. Oggi uno Stato si mina<br />

senza rimorso. Siam diventati corrotti, come i Romani del basso<br />

Impero, cui il Signore per purificare mandò il ferro e il fuoco<br />

de'Barbari. Va, si risponde, oggi in Iscizia non sono più barbari. Se<br />

non ve n'ha Scizia, ve n'ha in mezzo a noi. I nostri barbari sono le<br />

sette che movono i comunisti e i proletarii; e questi se non si rimedia<br />

subisseranno la nostra snervata civiltà.<br />

<strong>§</strong>. 26. Le sette sono i Barbari moderai.<br />

La setta è potenza mondiale. Ha re, senati, magistrati, eserciti,<br />

tasse, navigli, bargelli, finanze e condottieri. Ha codici, fa sentenze e<br />

le esegue in ogni paese. Ha sudditi su tutta la terra, e ne ha<br />

ubbidienza cieca, combatte con la fama, con la stampa, col pugnale,<br />

e col cannone. Sudditi ha di tutte condizioni e stati, d'ambo i sessi,<br />

monaci e preti, re e imperatori. Domina nelle famiglie, nelle città,<br />

nelle regge, ne' tribunali, sulla terra e sul mare. Oggi ha sedia in<br />

Londra. Di là il Mazzieri, il Kossut, il LedruRolfin governano le<br />

rivoluzioni, mandano sicarii a ferire i re della terra e i ribelli alla loro<br />

potestà. La storia narrerà quanti alti personaggi facesser colpire. Otto<br />

attentati in sette anni suir imperatore Napoleone se non lo spensero,<br />

pur seppero con l'ultime bombe dell'Orsini ricordargli la mole de'<br />

suoi doveri. E eh' egli ubbidisse con la guerra d'Italia del 59 è voce<br />

che sin nelle camere legislative di Francia risuonò. In questo tempo è<br />

la gran lotta finale fra la setta e la società; e chi sa se col secolo sarà<br />

compiuta? Essa confida nel trionfo: procede sempre, né mai si da<br />

vinta, né mai perde terreno; percossa, si rannicchia, si fa piccina, si<br />

finge oppressa, piange, invoca pietà, e con sotterraneo lavorio<br />

prepara la riscossa, e più prolifica e si spande. Ripercossa, aspetta un'<br />

altra generazione; è misera,<br />

69 <strong>LIBRO</strong> <strong>PRIMO</strong> - <strong>GIACINTO</strong> <strong>DE</strong> <strong>SIVO</strong><br />

lusinghiera, cortegiana, servile, accatto», pinzochera, e spigolistra;<br />

abborre il sangue e la pena di morte, invoca la civiltà e la religione,<br />

la giustizia, la legge, e l'umanità; mostra pentimento, fa elegie e canti<br />

epitalammii in lode di re e principi, inneggia a'Santi ed a Dio, si<br />

confessa, giura, protesta fede; e arriva a farsi credere la parte<br />

migliore della società.<br />

Frattanto tiene conciliaboli nelle vie, ne1 caffè, nelle feste da<br />

ballo, nelle reggie e nelle chiese; fa testimonianze false, e<br />

raccomanda e difende, salva e sostenta i suoi, calunnia gl'avversarii,<br />

li abbassa, li rende poveri e odiati, li divide, li combatte ad uno ad<br />

uno, e li stiletta; frattanto si fa maestra alla gioventù, la corrompe,<br />

promette l'età dell'oro, e guadagna seguaci. A modo di talpa mina il<br />

terreno sociale; e quando crede maturo il tempo, abbracia i puntelli, e<br />

con gran fracasso fa crollare i fondamenti della società. Trionfa<br />

allora, gitta le maschere, passeggia con le spade sanguinose fra<br />

monti di cadaveri, bandisce il regno della ragione, proclama il dritto<br />

nuovo, canta sue glorie, vuota di malfattori le carceri, e le popola<br />

d'onesti; implacabile vendicatrice colpisce spietata, saccheggia, arde,<br />

stupra, fucila senza giudizii; e tali nefandezze appella sentenze di<br />

pubblica opinione. Senza più ritegno, balla sogli altari del Signore,<br />

guerreggia frati e suore, carcera vescovi e cardinali, vilipende e<br />

maledice il Papa, vuoi Roma e il Campidoglio, nega la divinità di<br />

Cristo, e predica sin nelle chiese contro la Vergine Madre. Allora<br />

tutto è suo. Delle reggie fa osterie, de' templi fa stalla, delle città fa<br />

bordelli; mutila i monumenti, rapina il tesoro pubblico, le casse<br />

ecclesiastiche, i luoghi pii; vende i beni demaniali e clericali, fa<br />

debiti a milioni di milioni, e attenta alla privata proprietà con tasse<br />

interminabili e gravosissime. Quella è la invasione de'Barbari, e<br />

peggio; che i Barbari fra tante ruine distrassero gli avanzi del<br />

gentilesimo, e sublimarono la Cristianità; ma i Barbari presenti,<br />

abbattono anzi il cristianesimo e la fede, per estollere l'ateismo ed il<br />

nulla. Da’ Barbari del setten

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