16 LIBRO PRIMO - GIACINTO DE SIVO SOMMARIO §. 1 ... - Eleaml
16 LIBRO PRIMO - GIACINTO DE SIVO SOMMARIO §. 1 ... - Eleaml
16 LIBRO PRIMO - GIACINTO DE SIVO SOMMARIO §. 1 ... - Eleaml
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Il testo non è stato rivisto e contiene degli errori – è un testo da ripubblicare, quindi abbiamo deciso di non correggerlo.<br />
<strong>LIBRO</strong> <strong>PRIMO</strong> - <strong>GIACINTO</strong> <strong>DE</strong> <strong>SIVO</strong> 57<br />
otascono si fa tutta la vita bambino, si affatica a cumularne, e<br />
guarda in altri con invidia cotesto sommo di felicità. Quindi brame<br />
inappagate, sforzi per conseguirle, Tane aspirazioni, dispetti, odii e<br />
dolori. Siamo a tale che la parsimonia è considerata ridicola; e molti<br />
si sforzano d'arricchire più per far pompa che per godere delle<br />
ricchezze.<br />
Quando questa foga di cose dorate piglia i popoli, non è possibile<br />
che restin virtuosi. Non costume, non giustizia, non fede, non quiete.<br />
Mal curando il bene sodo, si va appresso a folla di beni futili; né si<br />
può badare alla moralità dei modi a conseguirli. Ciascuno a stendervi<br />
le mani, a uscir dal grado nativo, e a lanciarsi innanzi sempre; che<br />
più cammina e consegue, e più via e più cose da conseguire si vede<br />
avanti. Allora nessun governo legittimo è buòno, perché affrenatore<br />
di brame immoderate; e quando anche un governo rivoluzionario<br />
abbiali fatto, neppure il fanno riposare, che tosto si scatenano contro<br />
di esso, e con più ragione, le passioni stesse che l'aiutarono a salire;<br />
perché non è lo stare che appaghi, ma il mutare e l'agitarsi; oltre di<br />
che a' sazii subentrano i digiuni incessantemente. In questa grande<br />
ansia irrequieta é moltissima gente. Corretta, corrompe; balorda,<br />
imbalordisce; sospinta, sospinge, si lancia ad ogni reo partito,<br />
sconfessa la morale e la religione, e incensa cavalli, drappi, franco e<br />
cortine d'oro. Grida patria, e sdegna vestir di tela tessuta in patria;<br />
grida Italia, e parla francese, e tien gli occhi a'figurini di Parigi e di<br />
Londra; grida indipendenza, e plaude all'arme straniere, né altro loda<br />
che cose estranee; e cinguetta e mangia e danza alla forestiera. Così<br />
ignorando le leggi patrie sospiriam costituzioni all'inglese; vogliam<br />
diventare grande nazione, e disprezziamo noi stessi.<br />
Di tutte le classi la media é la più sprofondata nel lusso, o che il<br />
possa o no. Ha prurito di parer grande; il fa come può con le<br />
carrozze, le porcellane e le assise; e della moda sente frenetica<br />
necessità. E peggio che questa classe media ingrossa ogni dì. V'entra<br />
il nobile scaduto,<br />
88 <strong>LIBRO</strong> <strong>PRIMO</strong> - <strong>GIACINTO</strong> <strong>DE</strong> <strong>SIVO</strong><br />
per le mancate sostanze e i cresciuti bisogni; e come non potendo<br />
essere vuoi parere, si lancia di leggieri nelle rivoluzioni, dove spera<br />
subiti guadagni. Aristocratici nell'ossa, contraffanno democrazia per<br />
farsene sgabello, ignoranti parlan di progresso, prepotenti vantano<br />
uguaglianza; infanciulliti con fievoli pensieri in bazzecole, trinciano<br />
politica e legislazione; e bassi sollecitatori di ciondoli e nastri, fanno<br />
i Bruti per diventare Antonii. Antonio fu appunto un nobile scaduto.<br />
Entrano in più nella mediana classe gli artigiani arricchiti, i<br />
contadini ch'han posata la marra, i fratelli o i nipoti di preti, i figli<br />
degli uscieri e bidelli, e altri cosiffatti che vogliono salire. Per far<br />
vista di saputi questi sovente «on servi di setta. Ogni dì la buona<br />
classe degli operai e de'contadini scema, e s'ingrossa il numero di chi<br />
senza far niente vuoi vivere alla grande. Pertanto lo stato medio,<br />
dove son pur molti virtuosi, e ornamento della patria, va sempre<br />
crescendo, con elementi guasti che scendon di su, o salgono di giù,<br />
irrequieti, bisognosi, vanitosi, ed audaci Questi in tempi di pace sono<br />
insigni per cortigianerìe, inchini ed arti basse; in tempi di subugli<br />
alzan le cervici, e parlan come Scipioni e Gamilli, per vivere da<br />
Sardanapali a spese della nazione.<br />
Il lusso avversa la natura, perché fa bello il raro. Esso nutrica la<br />
sete insaziabile dell'oro, l'ingordigia dell'averlo, e la immoralità<br />
su'modi a conseguirlo; esso abbarbica il vizio, toglie via la vergogna<br />
e la probità, fomenta libidini, e fa l'animo servo; esso fa eludere le<br />
leggi, beffar la virtù modesta, trionfar la tristizia. Il lusso ha oppressa<br />
l'umanità. Più rari i matrimonii, più frequente il concubinato,<br />
difficile l'amicizia, la fede un miracolo, divisioni nelle famiglie e<br />
nello Stato, non v'è pietà, né carità; e per esso manca poi il tozzo di<br />
pane a migliaia d'infelici che d'inedia finiscono nelle città più<br />
popolose.<br />
Per cagion del lusso le arti belle non han più capolavori; e<br />
l'ingegno umano volto alla soddisfazione di futili