16 LIBRO PRIMO - GIACINTO DE SIVO SOMMARIO §. 1 ... - Eleaml
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L1BB0 <strong>PRIMO</strong> 55<br />
studiarle, per imparare il nulla e sentire il brutto. Vedemmo infetti<br />
chi d'ambe era studioso appalesarsi progressivo in questi progressi<br />
del 1848 e 1860; e chi era retrogrado gridato in lettere e filosofie<br />
s'ebbe pur taccia di codino in politica, quando i preparati inganni<br />
furon maturi.<br />
<strong>§</strong>. 24. 11 Progresso.<br />
Gridano progresso. Progresso è avanzamento continuo di beni<br />
materiali e morali alFawenante dell'età. E certo ogni governo<br />
debb'essere progressivo, perché progressiva è l'indole umana.<br />
Bambino, fanciullo, giovine, uomo, vecchio, per tai passaggi<br />
cammina la persona; e nel morale ha imbecillità, ragione, istruzione,<br />
esperienza e saviezza. L'umanità prima ebbe solitudine di famiglia,<br />
poi linguaggio, società, tribunali, altari e re. Cominciò con vizii,<br />
rapine, vendette, superstizioni, tirannidi, schiavitù, e l'imperio della<br />
forza fa detta gloria; poi venne lo studio della legge naturale; e le arti<br />
belle, massime la poesia, segnarono il principio dell'incivilimento;<br />
seguitò la morale, il compì la religione di Cristo. Meno truci<br />
passioni, l'amor del prossimo, la luce e la verità, le scienze, e le<br />
invenzioni dell'ago magnetico, della stampa, della polvere, del<br />
vapore e dell'elettricità han fatto dell'umanità una famiglia. Anche le<br />
passioni acerbe progredirono a bene: il dominio di Roma preparava<br />
l'universalità del Cristianesimo; 1' accentrarsi della potestà die1 forza<br />
ed armonìa al governo; la guerra più grossa fu più rara e men<br />
sanguinosa; il cannone con la velocità de’ danni diminuì i disagi di<br />
campagne lunghe; lo stesso assolutismo fé' più sicuri e liberali i<br />
sovrani; le arti progredirono, la vita è più agiata, la tirannia<br />
principesca è quasi ignota; il principato divenuto civile è fonte di<br />
prosperità. Eppure l'umanità può e deve ancora progredire. Ma tre<br />
condizioni d'avanzamento ha il progredire: legale, conservatore,<br />
definito. Legale, perché non sorga l'arbitrio; conservatore, perché<br />
non distrugga gli ordini compositori dello Stato; definito, perché<br />
finito è l'uomo, né può aspirare a beni infiniti in terra. Felice Italia se<br />
non avesse<br />
56 <strong>LIBRO</strong> <strong>PRIMO</strong> - <strong>GIACINTO</strong> <strong>DE</strong> <strong>SIVO</strong><br />
avuto sette; perché i suoi Principi, senza tema l'avrehbero menata<br />
a prosperità, progrediente al vero bene nazionale. Per contrario i<br />
novatori vogliono sublimare lo arbitrio loro sopra la legalità;<br />
vogliono schiacciare uno o più o tutti gli ordini esistenti; distruggere<br />
aristocrazia, monarchia, religione, o scomporne o scemarne Y<br />
equilibrio e le proporzioni; e promettono poi dal caos una seguenza<br />
infinita di beni; quasi l'uomo potesse diventar angiolo, mentre il<br />
fanno ribelle a Dio. Così Èva per progredire a divinità indietreggiò<br />
alla morte.<br />
Pria volean progresso civile, poi appagamento di bisogni sociali,<br />
poi costituzioni, poi federazioni, ora siamo all'unità ch'è<br />
distruggitrice d'ogni dritto altrui; domani vorranno repubblica, e poi?<br />
Vantatori di progresso, spingendo incessanti in tutti i versi<br />
governanti e governati, ciechi sconoscono la meta, e se ne<br />
allontanano; gridano civiltà, e arrovesciano il secolo al medio evo;<br />
proclamano dritti di popolo, e schiacciano quelli di ciascuno, e<br />
tornano indietro a quel della forza sulla ragione; lodano la ragione ed<br />
operano con delirio, e camminando sempre a sproposito non<br />
procedono, retrocedono. Per progresso intendono il progredire della<br />
rivoluzione, non quello della civiltà.<br />
g. 25. Il lusso opprime la civiltà.<br />
Loro grande alleato è il lusso. Quando l'uomo avea pochi bisogni<br />
con poco era felice. ìl Romano con solo la toga era vestito, e il resto<br />
del giorno spendeva speculando sull'arti belle, o in fatti egregi. Oggi<br />
ammiriamo le virtù pagane, e quella sconosciamo che nella<br />
parsimonia li faceva grandi. Noi per vestire abbiamo mestiere di<br />
cento arnesi, e di mille e più per la casa; né già d'opere d'arti, ma di<br />
luccicanti minuzie, che agli occhi non all'animo fan piacere. Il<br />
vestimento, il mangiare, il gioco, il fumare ne piglia tutta la vita. La<br />
maravigliosa necessità delle inezie che circondan la donna non<br />
conto. Ciascuno sospira il possedimento di tali vanità, che al savio<br />
son giocarelli da bimbo;