Impaginato RIVISTA n 20 DEF - Mare Nostrum

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La Collezione del MAN: Giuseppe Biasi, Danzatrici e suonatrici di fisarmonica, 1935 c., tempera su cartone. I lavori di Mirella Mibelli dialogano con le opere della Collezione del MAN. Mirella Mibelli, Martinica sino al 9 dicembre 2007. 32 C U L T U R A innovativi della creatività, coniugando l’attenzione sempre costante alla contemporaneità con la valorizzazione delle espressioni più rappresentative della storia dell’arte. In una prospettiva culturale dinamica, l’identità locale coesiste e si rafforza nel confronto con la globalità del circuito artistico, anche grazie agli scambi con le collezioni di altri musei nazionali ed internazionali”. Tanta strada in pochi anni. Al momento, oltre alla Collezione del Museo, sino al 9 dicembre il MAN ospita una mostra di Egon Schiele. Periodicamente, nelle sale che ospitano la Collezione, viene presentato un autore le cui opere “dialogano” con quelle della collezione, un modo per rendere le sale espositive vive e interessanti, stimolando il visitatore, soprattutto quello residente, a frequentarle in più occasioni, rinnovando l’incontro con le opere presenti in modo permanente, magari rivisitando le sale già esplorate in occasione di una mostra tematica di grande interesse e richiamo, come appunto quella che abbiamo visto durante la nostra ultima visita, dedicata all’ austriaco Egon Schiele e curata da Annette Vogel. In mostra ottanta opere, tra disegni, acquerelli e gouaches, di questo prolifico e grande autore, considerato dai suoi contemporanei, e a ragion veduta, come un artista tormentato, sofferente, una sorta di maudit. Diversi, e bellissimi, inquietanti, gli autoritratti presenti in mostra; Schiele ha infatti lasciato numerose immagini che lo ritraggono, e in mostra ne incontriamo tre; in particolare ci ha colpito uno splendido doppio autoritratto, una matita del 1910, intenso e dolente, luciferino nella sua doppiezza, che ci ha evocato un autoritratto fotografico di Robert Mapplethorpe, altro maudit del novecento, vissuto brevemente come Egon Schiele, alla fine e non al principio del secolo. Molte le mostre presentate al MAN in questi pochi anni, le ricordiamo a parte. Tra le tante ci ha particolarmente toccato “D’Ombra”, una straordinaria mostra creata da Lea Vergine, realizzata dalla collaborazione tra il MAN e il Centro Arte Contemporanea Palazzo delle Papesse di Siena. “Il titolo [...] è D’Ombra. L’ipotesi, per dirla subito, è che si insegue la parte di magia che è nell’ombra. Perché le ombre hanno a che fare con la magia e la magia è fonte di incantesimo. Nelle ombre si possono proiettare i miraggi, le visioni, le paure, i desideri, il non detto; persone che non abbiamo mai conosciuto, luoghi dove non siamo mai stati, riverberi di situazioni e di accadimenti magari mai vissuti: in breve sogni. E un sogno è un sogno, non è un’illusione. Forse troverete il tema un po’ singolare. Lo è” Sono le parole semplici e dirette con cui Lea Vergine introduce questa mostra, che presenta opere di quaranta artisti. Il catalogo è di grande interesse, in particolare per il brevemente citato e illuminante testo, sull’ombra, scritto da Lea Vergine. Una bella recensione di Emanuele Trevi, apparsa sulle pagine di Alias del 28 aprile scorso, racconta di una visita fatta “un lunedì mattina, senza altro pubblico che una classe di bambini piccolissimi, di prima elementare, in visita organizzata dal dipartimento didattico. Tenendosi per mano e in fila per due, con i loro grembiulini bianchi, incarnano alla perfezione quel miscuglio cangiante di stupore e ironia, diffidenza e complicità di cui si sostanzia un’esperienza estetica quando è davvero viva e capace di aprire un orizzonte. [...] immersi nella penombra ambrata della stanza dedicata a Christian Bolstanski, i bambini sembrano del tutto a loro agio, e la semplice magia dell’artista è pienamente efficace. The Candles si intitola l’opera, [...] passando dalla stanza con le Candles di Bolstanski in un piccolo ambiente di fianco, dove una videoscultura sonora di Laurie Anderson, non più alta di una ventina di centimetri, magnetizza lo sguardo [...] “E’ una fatina!” sentenziano unanimi i bambini”. Citiamo Trevi anche perché ciò che scrive ci permette di introdurre, delicatamente, un importante funzione svolta dal museo attraverso il Dipartimento Didattico, un organismo interno al MAN che ha lo scopo di educare il visitatore alla fruizione attiva e consapevole del museo, favorendo la comprensione delle collezioni e delle proposte. L’attività si sostanzia nel programma educativo, che tende al raggiungimento di alcuni obiettivi individuati dall’UNESCO: imparare a conoscere, imparare a fare, imparare a vivere con gli altri, imparare ad essere. Per raggiungerli ci si avvale sia di un programma di interazione con il mondo della scuola, sia di una gamma di proposte rivolte agli adulti, collaborando con artisti, musei e associazioni. Vengono organizzati laboratori didattici, rivolti agli allievi delle scuole materne, elementari e medie, che consistono sia in visite guidate che in veri e propri laboratori, dove la proposta è quella di osservare, ricercare, analizzare, identificare, elaborare e comprendere il rapporto tra l’arte e la realtà contemporanea, attraverso un processo divertente e stimolante, che insegna a vivere il museo e l’arte come parte della normale esperienza quotidiana. Per la stagione scolastica 2007-2008 i laboratori sono iniziati ai primi di ottobre e si concluderanno al principio del giugno 2008. A partire da quest’anno il MAN realizza, su La Collezione del MAN: Tona Scano, Donna in costume, 1928, olio su tela. La Collezione del MAN: Francesco Ciusa, Sacco d’Orbace, fine anni 30, stucco a marmo. 33

34 C U L T U R A MAN-Museo d’Arte della Provincia di Nuoro Il MAN è a Nuoro in via Sebastiano Satta 27. E’ aperto tutti i giorni, tranne il lunedì nei seguenti orari: 10-13 e 16,30- 20,30. L’ingresso è gratuito sino ai 18 anni e oltre i 60. Tra i 18 e i 25 anni biglietto ridotto: 2 euro; biglietto ordinario: 3 euro. L’ingresso è gratuito per tutti durante l’ultima domenica di ogni mese e durante le festività riconosciute. Il MAN organizza laboratori didattici rivolti agli allievi delle scuole materne, elementari e medie. Per la stagione scolastica 2007-2008 i laboratori sono iniziati ai primi di ottobre e si concluderanno a giugno. Si tengono dal lunedì al venerdì: primo turno 9-10.30; secondo turno 10.45-12.15. Per prenotare i laboratori rivolti alle scuole è necessario telefonare con largo anticipo al n. 338 5799871 dal lunedì al venerdì (11-13 e 17-19). Nel caso di difficoltà a rispettare l’appuntamento concordato, si richiede cortesemente di disdire con la stessa modalità. I laboratori sono gratuiti e i materiali forniti dal museo. Da quest’anno il MAN realizza, su prenotazione, laboratori didattici in orario pomeridiano rivolti a bambini e ragazzi che appartengono ad associazioni e gruppi giovanili. Per partecipare ai laboratori è sufficiente telefonare al numero sopra indicato neigli stessi giorni e orari. Anche questi laboratori sono gratuiti e i materiali vengono forniti dal museo. I corsi rivolti agli adulti si svolgeranno da ottobre a giugno, avranno la durata di 3 ore, dalle 16 alle 19, per due o tre pomeriggi consecutivi. Il calendario per il 2008 al momento prevede, per gennaio, “Pittura e assemblaggio” a cura di Josefine Sassu, a marzo, “Scultura polimaterica” a cura di Franco Menicagli, per il mese di aprile, “Ceramica Raku” a cura di Vanna Seddone. I laboratori si prenotano allo stesso recapito su citato che fornisce anche informazioni dettagliate su ogni corso, a partire dal giorno 15 del mese precedente all’incontro previsto. Questi laboratori sono a pagamento e i materiali sono forniti dal museo. Presso il dipartimento educazione del MAN è disponibile uno sportello di consulenza pedagogica aperto a genitori e insegnanti che desiderano confrontarsi su tematiche educative. Per prenotare un appuntamento telefonare al numero 0784 252110 dal martedì alla domenica (10-13 e 16,30-20,30). Dall’ottobre 2007 é attivo il servizio di incontri formativi e tematici, rivolti ai genitori e agli insegnanti, con la finalità di fornire informazioni e strumenti utili per favorire la relazione educativa e didattica con i bambini e i ragazzi, avvicinando anche le famiglie al mondo dell’arte durante gli incontri si parlerà di comunicazione, di stili e tecniche educative, del bambino e dell’arte, delle relazioni adulto/bambino, delle emozioni e delle paure dei bambini, del tempo insieme, cioè di proposte di attività ludiche e didattiche, del magico mondo della fantasia, del dubbio legittimo: i miei figli sono ancora troppo piccoli? Per conoscere il calendario delle giornate dedicate agli incontri telefonare al numero 0784 252110 dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 e 30 alle 20 e 30. prenotazione, laboratori La Collezione del MAN: didattici in orario pome- Francesco Ciusa, ridiano rivolti a bambini Bambina che ride, e ragazzi che apparten- 1925-32, stucco a gono ad associazioni e marmo. gruppi giovanili. I laboratori sono gratuiti e i materiali forniti dal museo. Rivolti agli adulti sono invece i corsi, che si propongono di aggiornare, innovare, perfezionare e divertire, curati da esperti, da artisti e artigiani. Questi ultimi sono a pagamento e i materiali sono forniti dal museo. Si svolgeranno da ottobre 2007 a giugno 2008. Il calendario per il 2008 al momento prevede, per gennaio, “Pittura e assemblaggio” a cura di Josefine Sassu, a marzo, “Scultura polimaterica” a cura di Franco Menicagli, per il mese di aprile, “Ceramica Raku” a cura di Vanna Seddone. E ancora: presso il dipartimento educazione del MAN è disponibile uno sportello di consulenza pedagogica, aperto a genitori e insegnanti che desiderano confrontarsi su tematiche educative, e dall’ottobre 2007 é inoltre attivo il servizio di incontri formativi e tematici, rivolti ai genitori e agli insegnanti, con la finalità di fornire informazioni e strumenti utili per favorire la relazione educativa e didattica con i bambini e i ragazzi, avvicinando anche le famiglie al mondo dell’arte. Per concludere segnaliamo l’attenzione prestata dal MAN alla fotografia. Il museo nuorese ha infatti presentato diverse mostre dedicate a questo “linguaggio centrale della modernità”. Nel 2000 è la volta di 100 Capolavori dalla Raccolta Fotografica della Galleria Civica di Modena e di Sandy Skoglund; nel 2001 abbiamo Intorno alla Fotografia e nel 2003 Booby Trap di Erwin Olaf; nel 2004 Ugo Mulas Dentro la Fotografia; quest’anno la mostra Franco Pinna Sardegna 61, realizzata in collaborazione con la Imago Multimedia di Nuoro e l’Archivio Franco Pinna di Roma. Si tratta di 50 immagini, fra le più belle e celebri di Pinna, tratte dai reportage realizzati nel 1961, in occasione di diverse visite nell’isola, a cavallo tra la primavera e l’estate di quell’anno. A bordo di una Citröen 2CV, il fotografo nato a Maddalena, percorse l’isola in lungo e in largo, fotografando i riti pasquali in Barbagia, le sagre di Sant’Efisio a Cagliari, quella di San Francesco a Lula, la campagna elettorale regionale, con sguardo lucido ed attento, senza nulla concedere agli stereotipi e all’esotico. Non sappiam dire cosa ci riserva il MAN per l’anno a venire, ma sarà il caso di prestare attenzione.

La Collezione del MAN:<br />

Giuseppe Biasi,<br />

Danzatrici e suonatrici<br />

di fisarmonica, 1935 c.,<br />

tempera su cartone.<br />

I lavori di Mirella<br />

Mibelli dialogano con<br />

le opere della<br />

Collezione del MAN.<br />

Mirella Mibelli,<br />

Martinica sino al 9<br />

dicembre <strong>20</strong>07.<br />

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C U L T U R A<br />

innovativi della creatività, coniugando l’attenzione sempre costante alla contemporaneità con la valorizzazione<br />

delle espressioni più rappresentative della storia dell’arte. In una prospettiva culturale dinamica, l’identità locale<br />

coesiste e si rafforza nel confronto con la globalità del circuito artistico, anche grazie agli scambi con le collezioni<br />

di altri musei nazionali ed internazionali”. Tanta strada in pochi anni. Al momento, oltre alla Collezione<br />

del Museo, sino al 9 dicembre il MAN ospita una mostra di Egon Schiele. Periodicamente, nelle sale che ospitano<br />

la Collezione, viene presentato un autore le cui opere “dialogano” con quelle della collezione, un modo<br />

per rendere le sale espositive vive e interessanti, stimolando il visitatore, soprattutto quello residente, a frequentarle<br />

in più occasioni, rinnovando l’incontro con le opere presenti in modo permanente, magari rivisitando le<br />

sale già esplorate in occasione di una mostra tematica di grande interesse e richiamo, come appunto quella che<br />

abbiamo visto durante la nostra ultima visita, dedicata all’ austriaco Egon Schiele e curata da Annette Vogel. In<br />

mostra ottanta opere, tra disegni, acquerelli e gouaches, di questo prolifico e grande autore, considerato dai suoi<br />

contemporanei, e a ragion veduta, come un artista tormentato, sofferente, una sorta di maudit. Diversi, e bellissimi,<br />

inquietanti, gli autoritratti presenti in mostra; Schiele ha infatti lasciato numerose immagini che lo ritraggono,<br />

e in mostra ne incontriamo tre; in particolare ci ha<br />

colpito uno splendido doppio autoritratto, una matita<br />

del 1910, intenso e dolente, luciferino nella sua doppiezza,<br />

che ci ha evocato un autoritratto fotografico di<br />

Robert Mapplethorpe, altro maudit del novecento, vissuto<br />

brevemente come Egon Schiele, alla fine e non al<br />

principio del secolo. Molte le mostre presentate al<br />

MAN in questi pochi anni, le ricordiamo a parte. Tra<br />

le tante ci ha particolarmente toccato “D’Ombra”,<br />

una straordinaria mostra creata da Lea Vergine, realizzata<br />

dalla collaborazione tra il MAN e il Centro Arte<br />

Contemporanea Palazzo delle Papesse di Siena. “Il<br />

titolo [...] è D’Ombra. L’ipotesi, per dirla subito, è che<br />

si insegue la parte di magia che è nell’ombra. Perché<br />

le ombre hanno a che fare con la magia e la magia è<br />

fonte di incantesimo. Nelle ombre si possono proiettare<br />

i miraggi, le visioni, le paure, i desideri, il non<br />

detto; persone che non abbiamo mai<br />

conosciuto, luoghi dove non siamo mai<br />

stati, riverberi di situazioni e di accadimenti<br />

magari mai vissuti: in breve sogni.<br />

E un sogno è un sogno, non è un’illusione.<br />

Forse troverete il tema un po’ singolare.<br />

Lo è” Sono le parole semplici e<br />

dirette con cui Lea Vergine introduce<br />

questa mostra, che presenta opere di<br />

quaranta artisti. Il catalogo è di grande<br />

interesse, in particolare per il brevemente<br />

citato e illuminante testo, sull’ombra,<br />

scritto da Lea Vergine. Una bella recensione<br />

di Emanuele Trevi, apparsa sulle<br />

pagine di Alias del 28 aprile scorso, racconta<br />

di una visita fatta “un lunedì mattina,<br />

senza altro pubblico che una classe<br />

di bambini piccolissimi, di prima elementare,<br />

in visita organizzata dal dipartimento<br />

didattico. Tenendosi per mano e<br />

in fila per due, con i loro grembiulini<br />

bianchi, incarnano alla perfezione quel<br />

miscuglio cangiante di stupore e ironia,<br />

diffidenza e complicità di cui si sostanzia<br />

un’esperienza estetica quando è davvero<br />

viva e capace di aprire un orizzonte.<br />

[...] immersi nella penombra ambrata<br />

della stanza dedicata a Christian<br />

Bolstanski, i bambini sembrano del tutto<br />

a loro agio, e la semplice magia dell’artista<br />

è pienamente efficace. The Candles<br />

si intitola l’opera, [...] passando dalla<br />

stanza con le Candles di Bolstanski in un<br />

piccolo ambiente di fianco, dove una<br />

videoscultura sonora di Laurie Anderson, non più alta di una ventina di centimetri, magnetizza lo sguardo [...]<br />

“E’ una fatina!” sentenziano unanimi i bambini”. Citiamo Trevi anche perché ciò che scrive ci permette di introdurre,<br />

delicatamente, un importante funzione svolta dal museo attraverso il Dipartimento Didattico, un organismo<br />

interno al MAN che ha lo scopo di educare il visitatore<br />

alla fruizione attiva e consapevole del museo,<br />

favorendo la comprensione delle collezioni e delle<br />

proposte. L’attività si sostanzia nel programma educativo,<br />

che tende al raggiungimento di alcuni obiettivi individuati<br />

dall’UNESCO: imparare a conoscere, imparare<br />

a fare, imparare a vivere con gli altri, imparare ad essere.<br />

Per raggiungerli ci si avvale sia di un programma di<br />

interazione con il mondo della scuola, sia di una<br />

gamma di proposte rivolte agli adulti, collaborando con<br />

artisti, musei e associazioni. Vengono organizzati laboratori<br />

didattici, rivolti agli allievi delle scuole materne,<br />

elementari e medie, che consistono sia in visite guidate<br />

che in veri e propri laboratori, dove la proposta è quella<br />

di osservare, ricercare, analizzare, identificare, elaborare<br />

e comprendere il rapporto tra l’arte e la realtà<br />

contemporanea, attraverso un processo divertente e stimolante,<br />

che insegna a vivere il museo e l’arte come<br />

parte della normale esperienza quotidiana. Per la stagione<br />

scolastica <strong>20</strong>07-<strong>20</strong>08 i laboratori sono iniziati ai<br />

primi di ottobre e si concluderanno al principio del giugno<br />

<strong>20</strong>08. A partire da quest’anno il MAN realizza, su<br />

La Collezione del<br />

MAN: Tona Scano,<br />

Donna in costume,<br />

1928, olio su tela.<br />

La Collezione del<br />

MAN: Francesco<br />

Ciusa, Sacco<br />

d’Orbace, fine anni<br />

30, stucco a marmo.<br />

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