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il Trimestrale di CADIAI<br />

numero16 › giugno 2007<br />

“DORMI TRANQUILLO<br />

PICCOLO CONIGLIO”<br />

Un laboratorio per genitori su “La paura”<br />

al Nido “Gatto Talete” di Castel Maggiore<br />

“Nel cuore della foresta, laggiù dove ancora nessun<br />

essere umano ha messo piede, viveva Bodo.<br />

Era mostruosamente grande e mostruosamente<br />

grosso e aveva la pelle verdissima. Bodo era un drago,<br />

l’ultimo della sua specie. Bodo non era un drago<br />

qualsiasi. In vita sua non aveva mai urlato con rabbia o<br />

soffiato fuoco. Bodo raccoglieva fiori e guardava le farfalle<br />

volare; al matt<strong>in</strong>o cantava una canzone al sole e la<br />

sera dedicava una danza alla luna.<br />

Un matt<strong>in</strong>o, udì dietro di sé una voc<strong>in</strong>a: “Nessun drago<br />

si comporta certo così!” gli disse un piccolo coniglio. “I<br />

draghi vanno <strong>in</strong> giro urlando con rabbia, fanno un rumore<br />

pazzesco e spaventano gli animali.” … “Devi correre<br />

saltando di qua e di là, urlando con rabbia e battendo le<br />

zampe a terra facendo un grande rumore.” Bodo ci provò,<br />

ma non riuscì nel suo <strong>in</strong>tento: “Non mi hai spaventato<br />

neanche un po’.” disse piangendo il piccolo coniglio. “Io<br />

ho bisogno di qualcuno che sia bravo a spaventare.”…<br />

-Quando ero bamb<strong>in</strong>a dividevo la mia stanza con una zia<br />

suora, la quale prima di addormentarmi mi raccontava storie<br />

di santi martiri uccisi <strong>in</strong> modo cruento e brutale. I suoi<br />

racconti di redenzione ai miei occhi di bamb<strong>in</strong>a erano sempre<br />

pieni di sofferenza e di morte; per molto tempo ho vissuto<br />

con la paura della morte e del castigo, f<strong>in</strong>ché da adulta<br />

ho rifiutato completamente ogni tipo di religione e ho cercato<br />

un mio equilibrio…-<br />

-Per costr<strong>in</strong>germi a mangiare mia madre mi m<strong>in</strong>acciava dicendomi<br />

che se non f<strong>in</strong>ivo la m<strong>in</strong>estra sarebbe arrivato “l’uomo<br />

nero”…<br />

-Ho paura delle novità, di qualsiasi cosa diversa dalle mie rout<strong>in</strong>e<br />

mi tocca di affrontare; mia madre ci ha cresciuti con la<br />

mentalità che ti puoi fidare solo della tua famiglia, l’estraneo<br />

porta solo guai…”<br />

-Ho paura dei cani di grande taglia. Una paura <strong>in</strong>controllabile,<br />

quando ne vedo uno anche a distanza, non riesco più a ragionare<br />

mi arrampico su qualcosa di alto, scappo, mi faccio scudo<br />

con qualsiasi cosa anche con le persone.<br />

So che sembra assurdo<br />

ma è più forte di me.”<br />

-Sono cresciuta con la<br />

conv<strong>in</strong>zione di essere<br />

brutta, e <strong>in</strong>significante.<br />

Ho condiviso la mia<br />

<strong>in</strong>fanzia con una sorella<br />

più piccola, bella, bionda,<br />

<strong>in</strong>traprendente. Lei era sempre al<br />

centro dell’attenzione, riusciva a<br />

catturare gli sguardi e a concentrare<br />

su di sé i commenti positivi<br />

di tutti gli adulti che ci circondavano.<br />

La mia paura? Di non essere<br />

adeguata, di dover sempre<br />

dimostrare di essere all’altezza<br />

degli altri, di dovermi conquistare<br />

con le unghie e i denti l’amore<br />

degli altri…<br />

13<br />

“Ma chi vuoi spaventare?” gli<br />

chiese Bodo.<br />

“La mia paura. Voglio spaventare<br />

la mia paura.” “Ogni sera<br />

ho talmente paura, che non riesco<br />

ad addormentarmi”.<br />

“Ma cos’è che ti fa tanta paura?”,<br />

chiese il drago. “Non lo<br />

so. Quando me ne sto sdraiato<br />

nella mia tana di notte solo soletto, tutto è buio e silenzio. Allora<br />

sento una strana sensazione alla pancia e <strong>in</strong>izio a tremare<br />

e so che lei è lì, la mia paura.” Ma Bodo pensava e ripensava,<br />

come si poteva spaventare la paura. “Se la paura può spaventare<br />

me, allora anche tu puoi spaventare la paura.”<br />

Allora Bodo ci provò, fece la faccia più cattiva che poté e urlò<br />

così forte che tutto il bosco si mise a vibrare…Dopo un po’ si<br />

ch<strong>in</strong>ò verso il coniglio e gli chiese: “Allora se n’è andata via la<br />

paura?”.<br />

Non ottenne nessuna risposta. Udì solo il coniglio russare<br />

tranquillo e felice.<br />

Trovare un alleato, qualcuno più forte, più grande, più sapiente,<br />

che aiuti a v<strong>in</strong>cere ciò che li spaventa; questo chiedono<br />

i bamb<strong>in</strong>i. Nessun essere umano è così potente da poter<br />

r<strong>in</strong>tuzzare qualsiasi m<strong>in</strong>accia, un adulto ben adattato è<br />

consapevole dei propri limiti ed è <strong>in</strong> grado di percepire la<br />

propria reale potenza e sicurezza. La strada che conduce<br />

dall’<strong>in</strong>fanzia all’età adulta è la strada che conduce dalla dipendenza<br />

ad una autonoma fiducia <strong>in</strong> sé.<br />

Il bamb<strong>in</strong>o va accolto e rassicurato, accompagnato, sostenuto;<br />

l’abbandono e la solitud<strong>in</strong>e è la maggior fonte di<br />

terrore nell’<strong>in</strong>fanzia. La presenza fisica dei genitori o di<br />

una figura adulta che li sostituisca è il sistema migliore<br />

per placare le paure del bamb<strong>in</strong>o. La disponibilità di un genitore<br />

che il bamb<strong>in</strong>o percepisce come forte ed amichevole<br />

crea <strong>in</strong> lui un senso di sicurezza, fa sì che sia meno<br />

timoroso, lo aiuta a superare le <strong>in</strong>evitabili paure dell’età<br />

evolutiva.<br />

La fiaba: “Dormi piccolo coniglio” S. Gemmel M-J. Sacré<br />

ed.: bohem press.<br />

Laura Piana

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