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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 81<br />

es<strong>it</strong>ò un momento, Ericko gridò di no, quello riprese la mira, es<strong>it</strong>ò ancora,<br />

Tu… gli scappò di bocca, es<strong>it</strong>ò ancora e sparò sui legacci dell’altare. Vattene<br />

sub<strong>it</strong>o! gli ord<strong>in</strong>ò mentre si voltava e andava ad unirsi al gruppo dei soldati<br />

che avevano messo a ferro e fuoco il villaggio. Ericko scivolò per terra<br />

rotolando, strisciò verso la foresta e, guardando <strong>in</strong>dietro, vide i mil<strong>it</strong>ari prendere<br />

il volo appesi a lunghe corde <strong>in</strong>visibili.<br />

Cercò di rimettersi <strong>in</strong> piedi e puntò verso la foresta, camm<strong>in</strong>ando a<br />

stento e sl<strong>it</strong>tando sul pavimento di sangue e cadaveri che copriva il terreno,<br />

nella nausea del rimescolarsi disord<strong>in</strong>ato dei suoi liquidi labir<strong>in</strong>tici. Le capanne<br />

bruciavano, gli idoli al neon erano esplosi ed i due o tre zombi che<br />

avevano preso il volo sui deltaplani adesso venivano abbattuti con raffiche<br />

di m<strong>it</strong>ra dagli aerei che ripiegavano verso la notte. Ericko riuscì ad <strong>in</strong>filarsi<br />

tra le piante della foresta cont<strong>in</strong>uando a sputare sangue e latrando per il dolore<br />

causato dalla mescolanza degli organi. Dopo qualche m<strong>in</strong>uto di camm<strong>in</strong>o,<br />

quella parte di foresta venne <strong>in</strong>ondata dal lampo e dall’eco di calore generato<br />

da una carica che avevano piazzato i soldati per radere a zero il villaggio.<br />

Ericko si era accasciato <strong>in</strong> terra gettando la schiena contro un tronco<br />

ben piantato e, prima di svenire, aveva lanciato il suo ultimo grido di dolore.<br />

Riprese i sensi quando uno zombi lo schiaffeggiò urlando che voleva<br />

sapere cosa era successo, che lui aveva visto e sent<strong>it</strong>o l’esplosione dal muro<br />

di gomi <strong>in</strong> fondo al monte e che lì giù non avevano più ricevuto contatti radio<br />

da parte del villaggio. Urlava e urlava, schiaffeggiando Ericko, forse per<br />

demoralizzarlo e costr<strong>in</strong>gerlo a dire qualcosa, magari per dimostrare la propria<br />

forza o che era lui ad imbracciare un fucile. Urlava che si era svegliato<br />

dal nirvana degli stregoni, che era ripiombato nell’<strong>in</strong>cubo della v<strong>it</strong>a e che<br />

voleva ammazzare qualcuno, che non ce la faceva a sopportare quella pena<br />

della coscienza di esistere, che lo avrebbe ammazzato lì <strong>in</strong> quattro e quattr’otto<br />

se non parlava. Vai… Vai a vedere cosa è rimasto del tuo villaggio…<br />

e dei tuoi sciamani… riuscì a biascicare Ericko e poi s’<strong>in</strong>camm<strong>in</strong>ò<br />

verso i piedi del monte senza guardarsi le spalle e andò giù <strong>in</strong> discesa barcollando<br />

tra le radici e le buche f<strong>in</strong>o alla radura dove era stato <strong>in</strong> digiuno per<br />

una settimana. Qui c’era ancora il vaso di pietra ma senza acqua ed anzi era<br />

stato <strong>in</strong>vaso da foglie morte e terra. Tra le due liane che aveva fissato per<br />

giorni cercando di distrarsi, dove avrebbe dovuto esserci il ragno con la sua<br />

trappola viscosa, adesso c’era un anello di tela con otto zampe a stelo che<br />

spuntavano fuori esanimi e al centro dell’anello c’era un bozzolo che proprio<br />

<strong>in</strong> quel momento si stava spaccando. Al dischiudersi dell’<strong>in</strong>volucro fat-

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