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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 72<br />
po’ morire, <strong>in</strong> qualche modo; ma sempre meglio che farsi risbattere <strong>in</strong> strada<br />
con un pezzo <strong>in</strong> meno ogni mese, oppure ogni settimana. Sarebbe potuto entrare<br />
nella Falange e poi, un bel giorno, ben armato, scappare con un deltaplano<br />
e atterrare sul tetto della casa di Rodrigo, fare irruzione e pretendere di<br />
essere adottato, oppure ucciderli tutti. E più pensava a quale fosse la cosa<br />
giusta da fare, più sembrava che l’accoglienza tetra della Falange Cannibale<br />
fosse la miglior soluzione al problema.<br />
Indebol<strong>it</strong>o dai salassi, all’alba del secondo giorno non riusciva neanche<br />
più a pensare e neanche a svenire per la paura di r<strong>it</strong>rovarsi morto. Sudò<br />
<strong>in</strong>credibilmente sotto il sole del mezzogiorno senza potersi andare a nascondere<br />
nell’ombra della giungla e bevve quasi la metà della sua scorta d’acqua,<br />
immergendo la testa nel vaso di pietra che gli avevano consegnato gli stregoni.<br />
L’odore dolciastro della sua pelle sudata attirò, <strong>in</strong>vece dei predatori,<br />
una crudele vespa che si mise a ronzare attorno al suo capo. Aveva le ali viola<br />
che riflettevano la luce del sole come la carena metallizzata di una bella<br />
berl<strong>in</strong>a; era una piccola bestia volante di pochi centimetri, si era posata con<br />
le sue zampe a stelo color arancio sull’avambraccio di Ericko ed era stata lì<br />
lì per pungerlo, <strong>in</strong>tont<strong>it</strong>a dall’odorosa mistura di sudore, sangue rappreso,<br />
essenze r<strong>it</strong>uali e droghe che si erano <strong>in</strong>cov<strong>it</strong>e nelle bende. Si faceva bella<br />
mentre andava su e giù tra una fasciatura e l’altra, sibilando e solleticando<br />
l’epidermide d’oca di Ericko. Poi fu attirata da una preda più succulenta che<br />
doveva aver stimolato i suoi recettori ed il suo ist<strong>in</strong>to di sopravvivenza.<br />
Si trovava a passare da quelle parti un ragno brillante, grande quanto<br />
l’unghia di un pollice e che, zampettando a destra e a s<strong>in</strong>istra sul terreno arido<br />
e polveroso del circolo magico, era andato a tessere la sua tela tra certe<br />
liane che pendevano non troppo distanti dalla testa di Ericko, così che lui<br />
riuscì a vedere bene tutta l’opera di <strong>in</strong>gegneria che stava completando l’<strong>in</strong>setto.<br />
La vespa se ne era stata buona buona ad aspettare per osservare bene il<br />
trag<strong>it</strong>to e le <strong>in</strong>tenzioni del ragno e quando ebbe cap<strong>it</strong>o che lui si sarebbe stabil<strong>it</strong>o<br />
là, mentre quello sputava e filava, lei spiccò il volo e prese la mira.<br />
Planò sulla preda – distratta dal proprio operato – e gli atterrò <strong>in</strong> testa con le<br />
sue lunghe zampe, lo punse provocando nel ragno uno scatto di dolore, poi<br />
pompò il suo veleno dentro e quello si placò f<strong>in</strong>o ad immobilizzarsi. Stop.<br />
La vespa allora tirò su il sedere e fece scattare fuori un’altra proboscide, la<br />
sp<strong>in</strong>se dentro alla sua preda con un movimento secco e deciso, lasciò cadere<br />
dentro qualcosa e volò via.