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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 71<br />

Prima dell’<strong>in</strong>iziazione, prima di poter varcare le porte del villaggio e<br />

poter accedere ai r<strong>it</strong>i ed alla non-v<strong>it</strong>a della Falange, ogni nuovo non-morto<br />

doveva essere purificato nello spir<strong>it</strong>o aff<strong>in</strong>ché il suolo sacro del vudù non<br />

venisse corrotto e anche perché il software sp<strong>in</strong>ale degli sciamani potesse<br />

funzionare correttamente con il sistema l<strong>in</strong>fatico depurato del futuro zombi.<br />

Due stregoni avevano portato Ericko, dopo una lunga camm<strong>in</strong>ata, a<br />

metà strada tra il muro di gomi ed il villaggio, <strong>in</strong> una piccola radura <strong>in</strong> mezzo<br />

alla foresta dove i chierici avevano tracciato un reticolato esoterico sul<br />

terreno e al centro del quale, tra simboli magici e grandi ceri accesi per il<br />

macumba, avevano messo a sedere Ericko e gli avevano praticato una serie<br />

di salassi con strumenti <strong>in</strong>adatti all’operazione: un coltello r<strong>it</strong>orto ed un bacile<br />

di rame, bende unte con essenze odorose, droghe e due grasse sanguisughe.<br />

Gli tagliarono i polsi e le braccia cantilenando filastrocche <strong>in</strong> un antiquato<br />

accento bahiano, applicarono le sanguisughe alle fer<strong>it</strong>e per farle nutrire<br />

del primo sangue, il più cattivo e malvagio, tanto carico di fiele e tanto<br />

tossico che le fece morire ed avvizzire sul posto. Poi nutrirono il terreno con<br />

il suo sangue – una terra arida e malata, contratta e bruciata alla perfezione<br />

<strong>in</strong> una zona ben circoscr<strong>it</strong>ta – e gli fasciarono le fer<strong>it</strong>e con le bende profumate.<br />

Inf<strong>in</strong>e, prima di lasciarlo solo nella notte eterna della giungla, i maghi lo<br />

avvertirono che poteva bere da quell’unico grosso vaso d’acqua che gli avevano<br />

messo accanto per tutta la durata della settimana di purificazione e digiuno.<br />

Rimasto solo, alla sola luce dei ceri e della luna, a cielo aperto e circondato<br />

dalla dura foresta, pensò di scappare ma non volle. Sarebbe tornato<br />

da Coral a farsi uccidere? Oppure sarebbe andato <strong>in</strong> Favela Vermelha per<br />

mettersi a disposizione prima dei vecchi erotomani e poi del M<strong>in</strong>istero? Sarebbe<br />

riusc<strong>it</strong>o a trovare <strong>in</strong> fretta i soldi ed i medici giusti ed omertosi per farsi<br />

trapiantare un cuore elettronico e buttare via quello marchiato dallo Stato?<br />

Non c’era riusc<strong>it</strong>o <strong>in</strong> tutti quegli anni. Era così che aveva fatto Nossa Senhora?<br />

Gli zombi lo avrebbero fatto uscire dalla porta pr<strong>in</strong>cipale con una pacca<br />

sulla spalla dopo averlo ammesso all’<strong>in</strong>terno del loro terr<strong>it</strong>orio? Quali pericoli<br />

si nascondevano tra i materiali scaduti del muro di gomi? E sarebbe riusc<strong>it</strong>o<br />

ad arrivarci sano e salvo, senza essere prima sbranato da una belva o<br />

avvelenato da un cobra corallo? In quanti lo stavano spiando adesso? Non<br />

c’era altro posto al mondo <strong>in</strong> cui il M<strong>in</strong>istero non avrebbe avuto il coraggio<br />

di mettere piede e non avrebbe potuto andare ad accorciare la v<strong>it</strong>a di qualcuno;<br />

e poter vivere lì dentro con ogni organo al posto giusto, significava un

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