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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 67<br />

Si era fatto un nome.<br />

Spremette spugne, lavò asciugamani e trasportò corpi stanchi f<strong>in</strong>o a<br />

sera e poi cenò con una farofa <strong>in</strong>sipida e certe pagnottelle al formaggio stantie<br />

di Dona Maria – non doveva aver avuto molto tempo, da ragazza, per imparare<br />

a cuc<strong>in</strong>are – e se ne andò a letto (<strong>in</strong> terra).<br />

Anche la sua seconda nottata fu turbolenta e non per colpa della stanchezza,<br />

ma per certi strani movimenti <strong>in</strong> favela.<br />

Aveva <strong>in</strong>iziato a correre fuori per strada un gridare di voci bianche e<br />

spaur<strong>it</strong>e che chiedevano aiuto nel pianto e, quando lui si accostò alla f<strong>in</strong>estra<br />

per sbirciare quel po’ che bastava a non essere <strong>in</strong>travisto da chiunque potesse<br />

essere il nemico, vide correre su verso il morro una gran frotta di ragazz<strong>in</strong>i<br />

e pensò sub<strong>it</strong>o alla Falange Cannibale. I disperati, donne e bamb<strong>in</strong>i, vennero<br />

a bussare anche lì da loro, da Dona Vermelha, ma né Ericko né la vecchia<br />

si azzardarono ad aprire, anzi, lei dormiva della grossa o faceva f<strong>in</strong>ta di<br />

non aver sent<strong>it</strong>o dal silenzio della sua stanza alla porta accanto. E quando i<br />

ragazz<strong>in</strong>i sparirono e le loro ombre vennero tracciate ad <strong>in</strong>term<strong>it</strong>tenza da un<br />

paio di vivaci luci blu che saltellavano lungo le vie della favela, Ericko si arrischiò<br />

<strong>in</strong>curios<strong>it</strong>o e t<strong>it</strong>ubante e vide la scena: tre uom<strong>in</strong>i <strong>in</strong> nero avevano<br />

immobilizzato un barbuto vest<strong>it</strong>o di stracci mentre due <strong>in</strong>fermiere col camice<br />

bianco lo facevano svenire a suon di <strong>in</strong>tramuscolari pressurizzate. Lo caricarono<br />

come un quarto di bue da macellare sulla camionetta che portava il<br />

simbolo <strong>in</strong>fame e partirono sgommando, mentre Ericko vedeva allontanarsi<br />

un corpo che sarebbe morto di lì a poco, un lampeggiante bianco-azzurro ed<br />

il macabro simbolo <strong>in</strong> oro del M<strong>in</strong>istero.<br />

L’hanno portato via! Gli prenderanno il pancreas! – gridavano le<br />

sue figlie orfane – E voi non avete fatto niente!<br />

La luna brillava piena, l’aria era fresca, il sangue bastava e l’odio era<br />

nei livelli di norma. Pensò sub<strong>it</strong>o alla Falange Cannibale.<br />

Scappò senza far svegliare la vecchia Maria, di soppiatto, con il miglior<br />

coltello da arrosto rubato dalla cuc<strong>in</strong>a e ficcato <strong>in</strong> tasca. S’imboscò dietro<br />

un vicolo buio, passando alla chetichella sotto la f<strong>in</strong>estra della Dona Vermelha,<br />

<strong>in</strong> silenzio, poi svoltò ad un crocicchio per <strong>in</strong>filare un viottolo di servizio<br />

e camm<strong>in</strong>ò vico vico a lungo nelle ombre come un ladro, a testa bassa,<br />

di palo <strong>in</strong> palo f<strong>in</strong>o alle ultime case della favela, f<strong>in</strong>o alle strade battute dagli<br />

automobilisti. Decise di camm<strong>in</strong>are sped<strong>it</strong>o e diretto, puntando a nord-ovest,<br />

verso la Pedra de Gàvea, con <strong>in</strong>tenzioni precise e tanta speranza. Magari il<br />

M<strong>in</strong>istero <strong>in</strong> tutti quegli anni non si era mai messo a cercarlo e nessuno ave-

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