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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 40<br />

to con unghie affilate, scure e sporche di sangue. Un paio d’occhi assop<strong>it</strong>i<br />

dal mestiere di chirurgo giacevano nel buio. <strong>Il</strong> dolore lo avevano avvert<strong>it</strong>o<br />

sul serio e avevano sent<strong>it</strong>o ronzare quel g<strong>in</strong>gillo nel petto, quel grumo di silicio<br />

ficcato nel cuore. Si erano svegliati entrambi con un forte dolore al cervello,<br />

non comune mal di testa: un forte dolore al cervello, il pulsare frenetico<br />

dei lobi, il cranio <strong>in</strong>dolenz<strong>it</strong>o. Brutto segno.<br />

<strong>Il</strong> rischio, quella particolare sfumatura di rischio che avvertivano loro,<br />

era una grande fregatura. A dire il vero, la coscienza del rischio era una gran<br />

fregatura… quella loro colpa di essere anomali. Si erano lamentati entrambi<br />

– <strong>in</strong> un breve periodo di paranoia e ast<strong>in</strong>enza – di non essere cresciuti come<br />

gli altri, senza quella capac<strong>it</strong>à di assimilazione delle regole fondamentali<br />

dettate dal software del Centro: la sottomissione al potere e l’accettazione<br />

del proprio ruolo, la funzione sociale del corpo; si lamentavano di dover subire<br />

il dolore della coscienza del pericolo. Se i lavaggi del cervello adottati<br />

nel Centro di Cresc<strong>it</strong>a – una serie di software a spillo <strong>in</strong>filati a forza nelle<br />

loro menti orfane e non ancora allenate alla forma di pensiero necessaria per<br />

il collegamento con la macch<strong>in</strong>a – avessero funzionato su loro due come su<br />

tutti gli altri, adesso avrebbero potuto godere di una tranquilla v<strong>it</strong>a di merda<br />

<strong>in</strong> cui l’attesa dell’asporto non cost<strong>it</strong>uiva alcun elemento di terrore, anzi, la<br />

cessione degli organi e dei tessuti avrebbe assunto il significato del pieno<br />

completamento: la realizzazione totale del senso di una v<strong>it</strong>a; l’asservimento<br />

alle necess<strong>it</strong>à del M<strong>in</strong>istero avrebbe dovuto essere per ogni uomo generato<br />

una sorta di nirvana sociale: una funzione da assolvere per l’<strong>in</strong>contestabile<br />

dovere di farlo come strumento di salvazione. Adesso avrebbero potuto essere<br />

felici.<br />

Ma qualcosa non aveva funzionato; o loro non erano <strong>in</strong> grado di apprendere,<br />

magari perché erano troppo stupidi, o la struttura del loro cervello<br />

non era del tutto simile alla norma, forse per colpa della clonazione. La condanna<br />

imposta <strong>in</strong> duplice veste, prima dall’uomo, poi dalla natura.<br />

Una v<strong>it</strong>a tranquilla era tutto quello che chiedevano da Rio. La c<strong>it</strong>tà per<br />

il momento stava mantenendo i patti e nessuno era ancora venuto a prenderli<br />

per usare un bisturi ed un set di tubi di suzione. La loro v<strong>it</strong>a tranquilla era lì,<br />

non c’erano ambulanze che li <strong>in</strong>seguivano né manipoli di uom<strong>in</strong>i <strong>in</strong> camice<br />

che davano loro la caccia con scanner ottici e pistole soporifere. Ma, almeno<br />

per ora, la tragedia era sempre dietro l’angolo; c’era sempre la possibil<strong>it</strong>à, <strong>in</strong><br />

un momento perso nel futuro, <strong>in</strong> un cantuccio di tempo su qualche punto <strong>in</strong>def<strong>in</strong><strong>it</strong>o<br />

della curva dell’età, c’era sempre il rischio di farsi prelevare.

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