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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 39<br />

Le bahiane si stavano pisciando sotto dal ridere. Junior Santo con una<br />

ragazza di strada faceva troppo ridere, secondo le donne di v<strong>it</strong>a. Junior, col<br />

grugno accartocciato, sparì sotto l’espos<strong>it</strong>ore, rovistò tra certi scatoloni che<br />

teneva ammassati lì ai suoi piedi e un chiasso di ferraglia che trottolava per<br />

terra fece girare tutta la via e le bahiane scambiarono ancora qualche battuta<br />

sul vic<strong>in</strong>o. <strong>Il</strong> freak spuntò fuori con l’attrezzo. Era proprio lui, con la scr<strong>it</strong>ta<br />

<strong>in</strong>ox alla base della lama e i tasti levigati dall’usura.<br />

Funziona ancora? È carico?<br />

Non ho avuto modo di usarlo negli ultimi anni. Non ho più bisogno<br />

di certe cose adesso. sai, sono a posto io. Alludeva alla sua capac<strong>it</strong>à<br />

di aver guadagnato uno spazio nella casba. I suoi pixel tornarono a brillare<br />

fiocamente e lo avvolsero <strong>in</strong> un alone tenue.<br />

Lo vedo.<br />

Ericko agguantò il ferro vecchio e girò sui tacchi salutando semplicemente<br />

con un leggero gesto della mano.<br />

Junior – fece una delle donne al banco dei dolci, l’altra già rideva – è<br />

simpatico tuo fratello, non vi somigliate mica.<br />

Ma andate affanculo, vecchie buche sfondate.<br />

Era stato uno schifo, si respirava un’ariaccia che non sapevano come<br />

altro dire. C’era tensione tra la gente, <strong>in</strong>vidia, timore, diffidenza; stare con le<br />

spalle al muro non bastava più per proteggersi, bisognava uccidere e basta,<br />

uccidere chiunque si avvic<strong>in</strong>asse troppo. Se lo ricordavano bene tutti e due,<br />

Ericko e Junior, di come era la v<strong>it</strong>a nell’Agglomerato, di quanto sangue bisognava<br />

far sputare ai bastardi per rimanere vivi. E per quanto desiderassero<br />

dimenticare, era anche molto importante confrontare il passato con il presente.<br />

Junior Santo era addir<strong>it</strong>tura felice: non doveva più prenderlo <strong>in</strong> culo e si<br />

era riemp<strong>it</strong>o la pelle di <strong>in</strong>nesti olografici, non poteva desiderare di più. Inoltre,<br />

tutto quel silicio impediva al chip di controllo di emettere i suoi segnali<br />

per farlo acciuffare dal M<strong>in</strong>istero della San<strong>it</strong>à (qualcuno gli aveva diagnosticato<br />

un cancro al fegato per questo, ma erano solo voci della casba, preferiva<br />

non crederci, sapeva che i medici godevano ad impaurire i pazienti). Prima<br />

di dire che era sfortunato, ci pensava un po’.<br />

Sapevano entrambi con certezza che il resto della nidiata – i loro fratelli<br />

generati che erano usc<strong>it</strong>i dal Centro di Cresc<strong>it</strong>a al momento giusto, con i<br />

loro certificati e gli attestati di conform<strong>it</strong>à perfettamente <strong>in</strong> regola – era già<br />

stato utilizzato dal M<strong>in</strong>istero come parti di ricambio. Avevano fatto tutti e<br />

due lo stesso sogno, la stessa notte: qualcuno li stava aprendo da sopra a sot-

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