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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 36<br />

l’asfalto, proprio sotto lo zoccolo rosa del marciapiede. Sotto i suoi occhi si<br />

erano buttate nella rena tutte avv<strong>in</strong>ghiate e una gemeva e l’altra sghignazzava<br />

quando l’amica la toccava e ci davano giù con quelle mani che parevano<br />

macch<strong>in</strong>e e qualche marmocchio là <strong>in</strong>torno voleva anche lui tastare un po’<br />

qualcos<strong>in</strong>a ma un bamboccio c’aveva una fifa di prender sberle che se la misero<br />

addosso pure tutti gli amici suoi e il vend<strong>it</strong>ore di cocco stava quasi per<br />

chiuder bottega che tanto non comprava più nessuno a furia di spiare ed<br />

Ericko non riuscì mica a vedere come era andata a f<strong>in</strong>ire la storia perché<br />

aveva scorto un paio di divise avanzare <strong>in</strong> quella direzione e non voleva farsi<br />

acciuffare per colpa di due drogate. Del resto, l’aveva venduta lui la droga.<br />

E del resto si sentiva quasi al punto di svolta di quella storiaccia che<br />

chiamavano v<strong>it</strong>a.<br />

Era passato davanti al Bob’s esploso il giorno prima, c’erano ancora le<br />

transenne dei pompieri e quelle della polizia, agenti <strong>in</strong> divisa e tecnici <strong>in</strong> divisa,<br />

commessi del fast-food <strong>in</strong> divisa e i padroni del fast-food <strong>in</strong> costosi<br />

ab<strong>it</strong>i ad aria condizionata. Le pareti erano chiazzate di macchie verdi, il gas<br />

si era andato ad annidare nei pori della muratura e <strong>in</strong> tutte le crepe; c’erano i<br />

ragazzi delle pulizie che raschiavano via il colore con maschere e filtri sulla<br />

faccia, parevano soldati. Camm<strong>in</strong>ò per qualche metro ancora e si imboscò<br />

dentro un bar, pagò per un succo di maracuja e diede una controllat<strong>in</strong>a al suo<br />

cred<strong>it</strong>o: gli restava abbastanza per tirare avanti qualche settimana, ma non<br />

c’era neanche l’ombra del gruzzolo che gli serviva per far partire l’<strong>in</strong>granaggio.<br />

Bisognava trovare un modo per spillare il grano.<br />

No, no, no. Non è buon segno se Ericko arriva troppo presto. I<br />

pixel sul volto di Junior Santo, facendo il verso alle sue emozioni, si spensero<br />

con una dissolvenza funerea per rivelare il volto scavato e pallido. Era<br />

stato costoso farsi circu<strong>it</strong>are l’epidermide direttamente col cervello ma, secondo<br />

Junior, ne era valsa la pena, a lui piaceva l’effetto da uomo-lampad<strong>in</strong>a;<br />

sapeva anche che tutto quel silicio gli stava succhiando via la v<strong>it</strong>a, ma<br />

andava bene così. Avanti, fratello, dimmi sub<strong>it</strong>o dove sta la fregatura. <strong>Il</strong><br />

tatuaggio olografico di un surfista perse l’equilibrio sulla tavola e le onde<br />

spumeggiarono lungo tutto il braccio destro del freak. Quanto è passato<br />

dall’ultima volta che ci siamo visti? Due? Due giorni? Soltanto due<br />

giorni, Ericko. Non è da te. Vuoi comprare altro Sogno? Quest’ultima<br />

frase la disse sottovoce, come se fosse un mistero da tenere solo per loro<br />

due, quando entrambi sapevano bene che si trattava semplicemente di sce-

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