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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 35<br />

<strong>in</strong> giro che anche lei era stata una sorella generata ma ne era usc<strong>it</strong>a fuori non<br />

si sapeva come. Questo era il suo grande segreto e la fonte del suo potere…<br />

si teneva stretto stretto quel mistero, non lo aveva mai spifferato a nessuno il<br />

trucco per salvarsi. Era come con i maghi. Ericko si era fatto un’idea a tal<br />

propos<strong>it</strong>o, ma preferiva credere che fosse un bluff, un’astuta montatura per<br />

<strong>in</strong>fluenzare gli stupidi e i sottomessi… un’illusione ottica; preferiva credere<br />

che fosse nata <strong>in</strong> favela con un fucile <strong>in</strong> mano e che si fosse fatta strada abbattendo<br />

gli ostacoli. Ma aveva pensato anche a come potesse un fratello generato<br />

uscire dal meccanismo perverso del depos<strong>it</strong>o vivente degli organi e<br />

ormai aveva una visione abbastanza limpida del piano. Si era scervellato per<br />

giorni, aveva fatto <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i su tutti i tipi di bioscanner <strong>in</strong> commercio, aveva<br />

una lista dei migliori chirurghi pirata e dei tecnici elettronici che si occupavano<br />

di far saltare i sistemi di sicurezza durante gli assalti alle ville delle<br />

star, conosceva i rischi, sapeva dove prendere il materiale, aveva memorizzato<br />

i nickname degli hacker <strong>in</strong> grado di r<strong>in</strong>tracciare i database dei Centri di<br />

Cresc<strong>it</strong>a e di <strong>in</strong>filtrarsi nei sistemi del M<strong>in</strong>istero della San<strong>it</strong>à. Soltanto,<br />

avrebbe avuto bisogno di un sacco di soldi. Bisognava rimediarne tanti e alla<br />

svelta, prima che Coral tornasse a prendersi la metà come faceva sempre.<br />

Si era fatto lucido tutt’<strong>in</strong>sieme, gli effetti stordenti della droga erano<br />

svan<strong>it</strong>i a Copacabana, quando ricordò di dover affibbiare a qualcuno quel<br />

po’ di Sogno Liquido che gli era rimasto <strong>in</strong> saccoccia. Ne sganciava dosi a<br />

prezzi esagerati con strafottenza e rabbia e quelli dicevano di sì con gran<br />

piacere. Più costava, più compravano e pagavano uno dietro l’altro, senza<br />

posa, a refe doppio. Sì, grazie tanto. Che razza di idioti… la v<strong>it</strong>a poteva veramente<br />

essere una boiata, bastava avere la faccia tosta di prendere per il<br />

culo il resto del mondo. Era tanto <strong>in</strong>cazzato per la vis<strong>it</strong>a di Coral che s’era<br />

messo a sparare quei prezzi esagerati tanto per sfogare la valvola sui belli al<br />

mare e quelli, <strong>in</strong>vece, c’avevano preso gusto, pagavano e come, pagavano<br />

sull’unghia tutto quello che serviva, senza proteste, senza dire né ah né bah.<br />

Non sapeva più se odiarli per la loro idiozia o se festeggiare per la certezza<br />

di non potere mai far parte di quel gremio. Che tanto non gli chiedevano<br />

mica come si chiamava o se voleva andare a farsi un bicchierozzo di birra<br />

<strong>in</strong>sieme a loro; era così e meno male, per fortuna se ne stavano lontani a distanza<br />

di sicurezza, sennò sai le salve di sberle a mano aperta, sai le botte…<br />

Le ultime capsule le aveva vendute a due ragazze; ne fecero una bella<br />

sorsata dell’<strong>in</strong>truglio verdognolo, due bicchieri pieni e si abbracciarono, tutte<br />

sudate si baciarono lì sulla spiaggia dove f<strong>in</strong>iva la sabbia, al conf<strong>in</strong>e del-

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