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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 3<br />

mico e attaccherò standomene seduto <strong>in</strong> salotto, con un pulsante da premere<br />

che mi passo fra le d<strong>it</strong>a.<br />

Voglio vivere felice a casa mia, <strong>in</strong> un momento che possa durare come<br />

tutto il tempo che mi è rimasto da vivere. E voglio che quel momento sia<br />

pieno di luce e di salute, senza odio e senza arroganza. Voglio essere libero<br />

di potermi sedere e guardare, senza preoccuparmi di quello che devo fare per<br />

stare <strong>in</strong> v<strong>it</strong>a. Non voglio alcun genere di preoccupazione; di nessun genere<br />

<strong>in</strong> assoluto. Dovrà essere tutto perfetto e nessuno dovrà mai venire a chiedermi<br />

qualcosa: non dovrò mai trovarmi nella condizione di dover rendere<br />

conto a qualcuno. E neanche i miei figli. E soprattutto non dovremo rendere<br />

conto agli estranei. E non dovremo fare niente.<br />

Stamperò la mia effige al centro di una bandiera e la pianterò <strong>in</strong> terra e<br />

dirò al mondo: Adesso, chi la oltrepassa muore. E quella bandiera verrà<br />

affissa <strong>in</strong> ogni casa, <strong>in</strong> ogni scuola, e ovunque sarà presente qualcuno della<br />

mia stirpe. Perché quella bandiera rappresenta il futuro e la v<strong>it</strong>a.<br />

E voglio poter guardare il cielo, il mio cielo, e vedere che non ci sta<br />

passando nessuno, e sapere che non ci volerà mai nessuno. E quella pioggia<br />

che cade sarà sempre mia. E voglio sentire il vento passarmi tra i capelli e<br />

voglio dirgli dove deve andare e a quale veloc<strong>it</strong>à deve muoversi.<br />

Io e la mia terra non ci sposteremo di qui, perché tutto quello che sta<br />

qui è nostro e ci appartiene da migliaia di generazioni. È la nostra terra, con<br />

le nostre case e le nostre strade; il nostro cielo, i fiumi e i laghi; le nostre<br />

cose, il nostro lavoro, tutto quello che abbiamo e siamo disposti a vendere e<br />

tutto quello che vogliamo comprare. Stiamo qui, <strong>in</strong>sieme a quello che dà<br />

forma alle nostre v<strong>it</strong>e, da troppi anni per abbandonare tutto. Non importa se<br />

un giorno questo sarà un deserto, come non ci importa che sia una foresta:<br />

importa solo che sia esclusivamente nostro. Io sono il frutto della mia terra e<br />

lei vive solo grazie a quello che io faccio per mantenerla viva. E farò di tutto<br />

per mantenerla viva e lei farà vivere me. E sulla mia terra sorgerà un futuro<br />

dove potrò essere libero di vedere la mia generazione vivere come sempre<br />

abbiamo desiderato. Dove potrò vedere il mio popolo f<strong>in</strong>almente riun<strong>it</strong>o.<br />

E me ne starò tutto il tempo a parlare con chi mi ascolta e farò l’amore<br />

con chi mi ama dove e quando voglio, quanto voglio. Sarà il mio futuro e visto<br />

che è mio deve essere come dico io. Con milioni di sorrisi stampati sulla<br />

faccia della gente; perché non ho alcuna <strong>in</strong>tenzione di uscire di casa e vedere<br />

facce tristi: perché non esisterà più alcun motivo per essere tristi. Non esistono<br />

motivi per esserlo, perché sto parlando del nostro futuro e sto parlando

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