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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 235<br />

concentrata ormai solo su quella piccola frase, non c’è, per ripeterla e ripeterla<br />

e assimilarla e ripeterla di nuovo: non c’è… ha fiutato il bruciato ed<br />

è spar<strong>it</strong>a. Lei e quel buonanulla del padre, senza niente di maschile<br />

uno né qualcosa di femm<strong>in</strong>ile l’altra, tutti e due mi volevano rap<strong>in</strong>are<br />

ed abbandonare s<strong>in</strong> da prima ed io allora, visto che la casa, questa<br />

casa che vedi, la casa <strong>in</strong> cui stai seduto adesso e chiedimi grazie, io<br />

ho mantenuto per anni, che ho mantenuto io col mio sudore, la mia<br />

fatica ed i miei, sopra a tutto, sopra ad ogni cosa possa essere detta,<br />

i miei soldi, di me, da me generati, dalle mie mani, per loro e per chi<br />

altro? Ed io allora li ho messi di fronte al fatto compiuto, li ho messi<br />

di fronte al fatto… lo vedi l’avvocato? C’ha il contratto, l’avvocato, firmato<br />

già dalla sottoscr<strong>it</strong>ta, di mio pugno, gli stessi pugni che hanno<br />

tenuto <strong>in</strong> piedi la casa per quei tre disgraziati… eh ma lui, mio mar<strong>it</strong>o,<br />

quel coglione, tornerà, ah se torna… la puttana <strong>in</strong>vece, quella <strong>in</strong>fame<br />

no, lei no, è andata e oramai non me ne frega niente, ha lasciato<br />

la casa e non ci tornerà, preferisco lasciarla a quelli che stanno<br />

per venire a prendersela, con me dentro, s’<strong>in</strong>tende, vero avvocato?<br />

Gente che non è di qui, gente che non posso capire quello dice e<br />

che non riesce a capire me f<strong>in</strong>ché sarò morta. Gente di lontano, dall’altro<br />

capo del mondo e dell’universo… c’è anche qualcuno di quei<br />

rifugiati dal Pianeta, vero avvocato? Sono tutti del Pianeta, vero avvocato?<br />

Era andata. Vide la spilla conficcata nel cranio, dentro la porta che faceva<br />

capol<strong>in</strong>o sotto i capegli aggrovigliati, la luce fioca, il bagliore del software,<br />

il pallido barlume della psicosi che le bruciava dentro. Era andata.<br />

Edera non era lì.<br />

Squillò una spia acustica, un motivetto d’oltreoceano, l’avvocato mise<br />

il suo corpo per lungo <strong>in</strong> verticale e fece entrare un uomo alto, allampanato e<br />

tetro, imbronciato, i l<strong>in</strong>eamenti tozzi ed i capelli chiari. È qui per l’aff<strong>it</strong>to,<br />

giusto? Quell’altro grugnì abbassando una volta il capo: doveva aver imparato<br />

la parola “aff<strong>it</strong>to”. L’avvocato lo fece sedere nel posto rimasto vuoto tra<br />

lui stesso e la madre di Eumir e d’Edera. Questo è il contratto, disse mostrando<br />

un ologramma; quello ci collegò un cavo collegato al suo <strong>in</strong>nesto, rimase<br />

concentrato e poi annuì di nuovo. Se vogliamo firmare… come può<br />

vedere, la signora ha già provveduto. <strong>Il</strong> nuovo arrivato passò il braccio<br />

sullo scanner del contratto e nell’ologramma apparve un nome, forse russo.<br />

Per il pagamento… <strong>in</strong>iziava ad aggiungere l’avvocato, ma l’altro prese il<br />

braccio della donna, ci passò sopra il suo e lei sorrise, non cordiale né alle-

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