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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 234<br />
verso una sedia, per prendervi posto a sedere – il sedere che anche doveva<br />
somigliare a quello della figlia e a come sarebbe stato quello della figlia<br />
quando avrebbe avuto l’età della madre, forse portata meglio, o può darsi<br />
peggio. Aveva parlato con tono disturbato, <strong>in</strong>fastid<strong>it</strong>a per essere stata fatta<br />
uscire dal suo letto o fatta spostare dalla posizione che aveva assunto per<br />
anni <strong>in</strong> quella camera che ab<strong>it</strong>ava, a quanto pareva, più del resto della casa.<br />
O <strong>in</strong>fastid<strong>it</strong>a per tutto il tempo, sembrava piuttosto questo, necessario a svolgere<br />
le pratiche che avrebbe dovuto svolgere con la persona giusta, non con<br />
Rodrigo. E chissà quanto ancora si sarebbe adirata e contrariata, quando<br />
avrebbe saputo che lui non era la persona che lei e il giudice, o avvocato che<br />
fosse, stavano aspettando. E <strong>in</strong>fatti quello la <strong>in</strong>formò: Signora, ho l’impressione<br />
che ci sia stato un mal<strong>in</strong>teso… il signore, qui, non è la persona<br />
che deve aff<strong>it</strong>tare i locali. E lei ansimò, disperata, il capo ch<strong>in</strong>o e<br />
s<strong>in</strong>ghiozzante, mugugnando qualcosa e perdendo un liquido da qualche orifizio<br />
del volto, scosse le spalle, le mani <strong>in</strong> grembo, gli atleti che cont<strong>in</strong>uavano<br />
a sp<strong>in</strong>gere sul suo petto illum<strong>in</strong>ato, dietro, la pioggia ad Iguaçù.<br />
Se vuole tornare <strong>in</strong> camera sua… aspetterò l’arrivo…<br />
Chi è questo qua? – lo chiese tirando su la testa e cambiando espressione<br />
<strong>in</strong> viso, dura e secca come le feci che avrebbe espulso. L’uomo della<br />
legge passò lo sguardo, <strong>in</strong>terrogativo, su Rodrigo e Rodrigo tentennò nuovamente,<br />
piuttosto scombussolato, dentro come shakerato con l’aceto, e tacque.<br />
Sei qui per lei, vero? di nuovo con la sua disperazione che doveva<br />
averle segnato la v<strong>it</strong>a <strong>in</strong>tera.<br />
Lui fece di sì con la testa.<br />
Ancora più triste ed abbattuta ciondolò la capigliatura, che era tenuta<br />
<strong>in</strong>sieme da nodi e lacci, i capelli colorati che avevano perduto memoria della<br />
t<strong>in</strong>ta orig<strong>in</strong>ale, come un’onda purpurea <strong>in</strong> bassa marea, non come la sua figlia<br />
ond<strong>in</strong>a avrebbe <strong>in</strong>vece mosso la propria messe. Quella disgraziata…<br />
più disgraziata del fratello… e più <strong>in</strong> r<strong>it</strong>ardo del fratello, la serpe. Parlava<br />
di Eumir? Vigliacca capace solo di fuggire… sfuggire al suo dovere<br />
di figlia… agli ord<strong>in</strong>i della madre… una madre che ha fatto tutto<br />
questo: <strong>in</strong>dicò le pareti della stanza, una con la f<strong>in</strong>estra f<strong>in</strong>ta che cont<strong>in</strong>uava<br />
a trasmettere, le altre velate da strati di tempo, carta p<strong>it</strong>tata e <strong>in</strong>collata alle<br />
particelle del respiro acido che c’era stato dentro f<strong>in</strong>o ad allora, s<strong>in</strong> da quando<br />
c’erano entrati loro, questa casa per loro… e loro <strong>in</strong>vece no. Quella<br />
disgraziata per cui sei venuto… non c’è… Rodrigo fermo, bloccato,<br />
congelato nell’attimo <strong>in</strong> cui quelle parole avevano <strong>in</strong>iziato a ripetersi anche<br />
loro nel loop, <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uazione, come captate ed isolate dalla sua attenzione