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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 191<br />

Autostrade di sangue e fibra, prote<strong>in</strong>e e materia grigia.<br />

Deiezioni.<br />

Pensaci.<br />

Amicizia.<br />

Rispetto.<br />

Sta’ a guardare se lo faccio. E lo farei volentieri con certa roba <strong>in</strong>ventata<br />

da Cavalera così lo faresti e basta di amarmi, senza storie e senza orgoglio,<br />

quel tuo matto schifoso orgoglio che dice sempre No perché sei meglio<br />

te. Con i programmi di Cavalera ti farei capire che sono io… sta’ a<br />

guardare se non lo faccio: te lo metto nel cervello di nascosto come un virus<br />

di un quarto di secondo. Con te e tutte quante siete. Azzerarvi… azzerare,<br />

<strong>in</strong>izializzare il vostro spir<strong>it</strong>o di emancipazione coatta, l’orgoglio della sfrenata<br />

libertà di scelta che vi rende cieche, l’autodeterm<strong>in</strong>azione irrazionale.<br />

Sta’ a guardare. Sono io che sto qui ad amarti e pensarti.<br />

No. Poi no. La XP frena e svolta e <strong>in</strong>izia a parcheggiare.<br />

E questo succede tutti i giorni, tutte le volte, ora con te ieri con un’altra<br />

e prima ancora con un’altra ancora e vorrei sapere perché, perché ormai…<br />

perché… ventisei anni… cerco ancora e quando trovo sembra bene e<br />

poi <strong>in</strong>vece… cerco mani e trovo piedi. Quando <strong>in</strong>vece dovrei andare alla<br />

grande perché non mi manca niente ma niente di niente proprio nulla che<br />

manca e nulla… casa soldi corpo<strong>in</strong>tero macch<strong>in</strong>a lavoro.<br />

Parcheggio esegu<strong>it</strong>o.<br />

C’era una vecchia discoteca buttata lungo la costa, vic<strong>in</strong>o al mare, e<br />

quella sera avevano organizzato una festa per l’estate con un concerto trendy.<br />

Rodrigo calò appena scoccata la mezzanotte, abbastanza spazio libero<br />

nella memoria per poter registrare qualche m<strong>in</strong>uto di show e riempire più facilmente<br />

i suoi 2 mega di servizio per l’ed<strong>it</strong>oriale delle quattro.<br />

Fu così che accadde, quando Rodrigo, dopo aver <strong>in</strong>nestato il p<strong>in</strong>soft<br />

della discoteca (quello per ascoltare il concerto, quello che veniva distribu<strong>it</strong>o<br />

all’<strong>in</strong>gresso assieme al biglietto), scese <strong>in</strong> pista con un altro scopo ben preciso<br />

oltre quello di filmare pubblico e artisti con i suoi occhi cablati (cablati<br />

all’impianto di registrazione, il gravador sensorial): l’<strong>in</strong>tento di farsi notare<br />

dalle pupe: biond<strong>in</strong>e e morene tettute andate lì per sballare, sbattevano <strong>in</strong><br />

terra i piedi seguendo il r<strong>it</strong>mo del basso e con le mani schiacciavano gli ottavi<br />

del refra<strong>in</strong>, un po’ sbilanciate <strong>in</strong>dietro e qualcuna di loro sorridente, qualcun’altra<br />

seria per apparire fredda e più <strong>in</strong>accessibile, acute studiose di una

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