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Il fiume in gennaio - Xos.it

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www.xos.<strong>it</strong> : 2002 ©© Osvaldo Duilio Rossi : IL FIUME IN GENNAIO : 19<br />

durante la notte e, soprattutto, <strong>in</strong> cui ci si poteva nascondere dal M<strong>in</strong>istero<br />

della San<strong>it</strong>à. Ricordava di gente che la def<strong>in</strong>iva la Mecca. Poi c’erano donne<br />

che pregavano nelle chiese e altre che <strong>in</strong>tonavano strane nenie fuori dai cim<strong>it</strong>eri<br />

a notte fonda. Ricordava di aver visto uccidere uom<strong>in</strong>i per poi vederli<br />

camm<strong>in</strong>are il giorno dopo. Ricordava dei vagabondi e dei rap<strong>in</strong>atori. Ricordava<br />

dei negozi c<strong>in</strong>esi, degli spacciatori armati e delle puttane. Ricordava<br />

dei ricchi turisti a cui aveva imparato a troncare via il polso con un colpo<br />

solo. Ricordava le fughe dalla polizia. La galera: dove, se ci stai per troppo<br />

tempo e sei un fratello generato, lo stato non ci pensa due volte a strapparti<br />

il pancreas e gli occhi. Ricordava i vicoli e la loro fauna notturna che r<strong>in</strong>ghiava<br />

per sopravvivere. Ricordava di quando aveva violentato una ragazza<br />

per la prima volta: era stato facile e gli era piaciuto; lo avrebbe rifatto. Ricordava<br />

la malattia e la sporcizia. Ricordava le cataste di rifiuti e ricordava<br />

che i giapponesi le chiamavano gomi. Viveva vagando nell’Agglomerato,<br />

cercando di raggiungere a piedi, giorno per giorno, la stazione dei treni per<br />

andarsene a Rio e scappare dalle gr<strong>in</strong>fie del M<strong>in</strong>istero della San<strong>it</strong>à. Volevano<br />

raggiungere la stazione a piedi per non sprecar quattr<strong>in</strong>i. Ricordava che c’erano<br />

morti agli angoli delle strade. Lui e Junior Santo avevano due chip con<br />

pochi soldi che non li avrebbero fatti arrivare lontano. Ricordava dei commercianti<br />

di organi che gli davano la caccia. La Federazione, a sua volta,<br />

dava la caccia a quei trafficanti con elicotteri da sterm<strong>in</strong>io. Ricordava il sangue<br />

che sgorgava dalle viscere dei torturati. Era un grande spettacolo la tortura.<br />

Certi ragazzi suonavano tutto il giorno fuori dai ristoranti e potevano<br />

mangiare gli avanzi. Si andava avanti con la roba degli altri. Ricordava di<br />

aver cambiato due magliette a righe e tre paia di bermuda. Le macch<strong>in</strong>e non<br />

avevano autisti e non si facevano scrupolo ad <strong>in</strong>vestire chi non attraversava<br />

sulle strisce. Ci volevano quattro giorni di viaggio per andare da un capo all’altro<br />

della c<strong>it</strong>tà, con un mezzo veloce. Sistemi di v<strong>it</strong>a sprecati come carne<br />

marcia. Lui aveva sempre fame. McDonald regalava ad ogni povero un Big<br />

Mac ogni lunedì alle dodici e mezza, ma lui e Junior Santo arrivavano sempre<br />

troppo tardi. Ricordava che ci avevano messo due anni per uscire dalla<br />

c<strong>it</strong>tà. La Federazione volava sulle strade per tutto il giorno e tutta la notte.<br />

Ricordava di un uomo barbuto che aveva passato una giornata <strong>in</strong>tera a scrivere<br />

frasi sgrammaticate sul muro di una casa; erano parole sulla gentilezza,<br />

ma erano scr<strong>it</strong>te male e lui voleva andare a correggerle. Una volta suo fratello<br />

aveva ucciso per un paio di scarpe vecchie. Ricordava che dormivano per<br />

strada e che la luna era gialla.

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